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3. Una confessione per la chiesa

3.4 La confessione di Bethel

In una lettera del 9 settembre 1933 Bonhoeffer informava Barth che stava prendendo piede tra i pastori tedeschi l'opinione che il paragrafo ariano fosse del tutto inaccettabile e autenticamente eretico per la chiesa. Alla lettera era allegata una confessione, la cosiddetta “confessione di Bethel”, che Bonhoeffer aveva composto insieme a Hermann Sasse e Georg Merz.

Scrive Paolo Ricca: “questa Confessione di Bethel è l'unica nella quale fu affrontato il problema degli ebrei, la cosiddetta 'questione ebraica' (Judenfrage) che poi è una questione del tutto cristiana. La Confessione di Bethel mette in luce il fatto che la cosiddetta 'questione ebraica' non poteva essere ignorata dalla Chiesa, che era invece tenuta a pronunciarsi chiaramente in merito”363.

Si tratta in effetti di un testo molto complesso e più volte rielaborato, che consta di 7 paragrafi nei quali sono affrontati diversi temi cruciali: la riforma, la Sacra Scrittura, la creazione e il peccato, Gesù, la Trinità, lo Spirito Santo e l'escatologia, infine, al paragrafo settimo, la questione ebraica. Quest'ultimo paragrafo, intitolato “la chiesa e gli ebrei” risulta particolarmente calzante all'interno della nostra analisi. Si tratta di un testo scritto non direttamente da Bonhoffer ma dal pastore Whilem Vischer, studioso dell'Antico Testamento.

Quello di seguito è il documento nella sua prima redazione, quella allegata alla lettera a Karl Barth:

Confessione di Bethel (testo tedesco, 1933)364 Traduzione italiana

„1. Wir glauben und bekennen, daß Gott unter allen Völkern der Erde Israel auserwählt hat zu seinem Volke, allein in der Kraft seines Wortes und um seiner Barmherzigkeit willen,

keineswegs auf grund eines natürlichen Vorzugs (2.Mose 19,5; 5. Mose 7,7-11).

2. Der Hoherat und das Volk der Juden haben den durch das Gesetz und die Propheten verheißenen Christus Jesus verworfen nach der Schrift. Sie wollten einen nationalen Messias, der sie politisch befreien und ihnen die

Weltherrschaft bringen sollte. Das war und tat der Christus Jesus nicht. Er starb durch sie und für sie.

3. Durch die Kreuzigung und Auferwekkung des Christus Jesus ist der Zaun zwischen den Juden und den Heiden abgebrochen (Epheser 2). An die Stelle des alttestamentlichen Bundesvolkes tritt nicht eine andere Nation, sondern die Christliche Kirche aus und in allen Völkern.

Wir verwerfen jeden Versuch, in irgendeinem Sinne die Sendung des deutschen oder eines anderen Volkes mit dem heilsgeschichtlichen Auftrag Israels zu vergleichen oder zu verwechseln.

4. Es kann nie und nimmer Auftrag eines Volkes oder einer Regierung sein, ‚an den Juden den

1. Noi crediamo e confessiamo che Dio, tra tutti i popoli della terra, ha scelto Israele come suo popolo, solo nella potenza della sua parola e per la sua misericordia, in nessun modo sulla base di un privilegio naturale (Esodo 19: 5; 7,7-11).

2. L'alto consiglio e il popolo dei giudei hanno respinto Gesù Cristo, promesso dalla legge e dai profeti secondo le Scritture. Volevano un messia nazionale che li avrebbe liberati politicamente e avrebbe portato a loro il dominio del mondo. Questi non era Cristo Gesù. Lui è morto attraverso loro e per loro 3. Attraverso la Crocefissione e la resurrezione

di Gesù Cristo, lo steccato tra i giudei e i gentili è stato abbattuto (Efesini 2)

Il posto del popolo dell' Alleanza dell'Antico Testamento non è sostituito da un'altra nazione, ma dalla Chiesa cristiana in tutti i popoli

4. Rifiutiamo ogni tentativo di confrontare o confondere in qualche modo la missione del tedesco o di qualsiasi altra persona con il mandato storico di salvezza di Israele. 5. Dio loda chiaramente la sua fedeltà 363 P. RICCA, Bonhoeffer e la confessione di Bethel (1933), in Margini, n° 02, Febbraio 2006, pp. 11-22 364 D. BONHOEFFER, Betheler Bekenntntis von 1933, in http://www.kirchengeschichten-im-

Mord von Golgatha zu rächen‘, ‚Mein ist die Rache, spricht der Herr‘ (5. Mose 32,25; Heb. 10,30).

5. Gott preist seine Treue dadurch

überschwenglich, daß er Israel nach dem Fleisch, aus welchem Christus nach dem Fleisch

hergekommen ist, trotz aller Untreue auch nach der Kreuzigung des Christus noch die Treue hält. Er will die Erlösung der Welt, die er mit dem Herausrufen Israels angefangen hat, mit den Juden auch vollenden (Röm. 9-11). Darum bewahrt er von Israel nach dem Fleisch einen heiligen Rest, der weder durch Emanzipation noch durch Assimilation in einer anderen Nation aufgehen, noch durch zionistische Bestrebungen eine Nation unter den Nationen werden, noch durch pharaonische Maßnahmen ausgerottet werden kann. Dieser heilige Rest trägt den charakter indilebilis des auserwählten Volkes, der nicht zu verwechseln ist mit ‚dem gelben Fleck auf schwarzem Grund‘, durch den die Völkischen die Juden brandmarken wollen. Wir verwerfen jeden Versuch, das Wunder dieser besonderen Treue Gottes gegenüber Israel nach dem Fleisch als einen Beweis für die religiöse Bedeutung des jüdischen oder eines anderen Volkstums zu mißbrauchen

6. Die Kirche hat von ihrem Herrn den Auftrag empfangen, die Juden zur Umkehr zu rufen und die Glaubenden auf den Namen Jesu Christi zu taufen zur Vergebung der Sünden (Matth. 10,5ff.; Ap. Gesch. 2,38ff., 3,12-26). Eine Judenmission, die aus kuturellen Erwägungen oder unter politischem Drucke sich weigert, überhaupt noch Judentaufen zu vollziehen, verweigert ihrem Herrn den Gehorsam.

7. Der gekreuzigte Chistus ist den Juden ein Ärgernis und den Griechen eine Torheit (1. Kor. 1,22ff.). Er entspricht dem religiösen Ideal der jüdischen Seele ebensowenig wie dem religiösen Ideal der deutschen Seele. Auch einem Juden kann nicht Fleisch und Blut den Glauben an ihn geben, sondern allein der Vater im Himmel durch seinen Geist (Matth. 16,17). Die Behauptung, der Glaube des Judenchristen sei im Unterschied von dem des Heidenchristen blutgebundn, verwerfen wir als judaistische Schwärmerei.

8. Die Gemeinschaft der zur Kirche Gehörigen wird nicht durch das Blut und also auch nicht durch die Rasse, sondern durch den heiligen Geist und die Taufe bestimmt. Wenn die deutsche evangelische Kirche die Judenchristen

ausschließen oder als Christen zweiter Klasse behandeln würde, würde sie aufgehört haben, christliche Kirche zu sein (Barth).

9. Wir lehnen die Bildung judenchristlicher Gemeinden ab. Denn die falsche Voraussetzung dafür ist, entweder daß die ‚deutsche

Reichskirche die Kirche der Christen arischer Rasse‘ sei; oder daß das Besondere der

rimanendo fedele a Israele secondo la carne da cui è venuto Cristo secondo la carne, nonostante tutte le infedeltà, anche dopo la crocefissione di Cristo. Vuole completare la salvezza del mondo che ha iniziato con Israele, con [la riunione] degli ebrei (Rom. 9-11). Pertanto, mantiene un sacro resto di Israele secondo la carne, che né attraverso l'emancipazione né l'assimilazione in un'altra nazione, né attraverso le aspirazioni sioniste, diventa una nazione tra le nazioni, né può essere sradicato da misure faraoniche. Questo sacro resto porta il carattere indelebile del popolo eletto, da non

confondere con "il punto giallo su un terreno nero" attraverso il quale la gente cerca di marchiare gli ebrei.

Rifiutiamo ogni tentativo di abusare del miracolo della speciale fedeltà di Dio a Israele secondo la carne come prova del significato religioso degli ebrei o di altri popoli

6. La Chiesa ha ricevuto dal suo Signore l'incarico di chiamare gli ebrei al pentimento e di battezzare i credenti nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei peccati (Mt 10,5; Atti 2,38 e sgg., 3,12-26). Una missione ebraica, che rifiuta di celebrare il battesimo ebraico per ragioni culturali o sotto pressione politica, rifiuta l'obbedienza al suo Signore 7. Cristo crocifisso è uno scandalo per gli ebrei

e una follia per i greci (Cor 1, 22 e sgg.). Non è più conforme all'ideale religioso dell'anima ebraica che all'ideale religioso dell'anima tedesca. Anche un ebreo non può avere fede in lui per mezzo della carne e del sangue, ma solo dal Padre in cielo per mezzo del suo Spirito (Matteo 16:17).

L'affermazione che la fede del cristiano ebreo, in contrasto con quella del cristiano gentile, è legata al sangue, noi la rifiutiamo come un'esagerazione giudaica.

8. La comunità dei membri della Chiesa non è determinata dal sangue, e non dalla razza, ma dallo Spirito Santo e dal battesimo. Se la chiesa protestante tedesca escludesse i cristiani ebrei o li trattasse come cristiani di seconda classe, avrebbe cessato di essere una chiesa cristiana (Barth).

9. Rifiutiamo la formazione [separata] di comunità ebreo-cristiane. Perché la premessa sbagliata è che la Reichskirche tedesca è la chiesa dei cristiani di razza ariana; o che la particolarità dei cristiani ebrei è allo stesso

Judenchristen auf der gleichen Ebene liege wie z.B. die geschichtlich bedingte Besonderheit der französischen Refugiantengemeinden in Deutschland; oder daß die Christen aus dem Judentum ein ihrer Art gemäßes Christentum entwickeln müßten. Das Besondere des Judenchristen ist nicht in seiner Rasse oder Art oder Geschichte begründet, sondern allein in der Treue Gottes gegenüber Israel nach dem Fleisch (auf die in These 5 hingewiesen ist). Dadurch, daß der Judenchrist gerade nicht in irgendeiner gesetzlichen Weise besonders gestellt wird in der Kirche, ist er in ihr ein lebendiges Denkmal der Treue Gottes und ein Zeichen dafür, daß der Zaun zwischen Juden und Heiden niedergelegt ist, und der Christusglaube nicht in der Richtung auf eine Nationalreligion verfälscht werden darf. Die aus dem deutschen Volkstum stammenden Christen müssen eher sich selbst der Verfolgung aussetzen, als die durch Wort und Sakrament gestiftete Bruderschaft mit dem Judenchristen freiwillig oder gezwungen auch nur in einer einzigen Beziehung preisgeben. Die Judenchristen müssen zu allen Ämtern der Kirche den gleichen Zutritt haben wie die anderen. Wenn das Studentenrecht oder irgendein der Kirche fremdes Recht den Judenchristen das theologische Studium unmöglich macht, dann muß die Kirche dagegen protestieren und den Judenchristen einen anderen Weg zum Pfarramt auftun.

10. Gott, der die Welt gemacht hat, hat von Einem Blut alle Völker abstammen und sie auf dem ganzen Erdboden wohnen lassen und hat zum voraus die Zeiten und die Grenzen ihres Wohnens bestimmt, damit sie den Herrn suchen sollten, ob sie doch ihn fühlen und finden möchten. Jetzt aber stellt er durch die Botschaft des Evangeliums jedes Volk und jeden Einzelnen in das Gericht vor den Einen Mann, durch den er beschlossen hat, den ganzen Erdkreis zu richten (Ap. Gesch.17). Dem deutschen Volke das Evangelium von Jesus Christus zu verkündigen, zum Gericht und zur Rettung durch den Einen Mann, ist die Aufgabe der evangelischen Kirche in Deutschland: nicht aber ein artgemäßes deutsches Christentum auszubilden"

livello per esempio, della particolarità storica delle comunità di rifugiati francesi in Germania; o che gli ebrei dal giudaismo debbano sviluppare un cristianesimo della loro stessa specie. La peculiarità del giudeo- cristiano non è fondata sulla sua razza, sul suo genere o sulla sua storia, ma solo sulla fedeltà di Dio a Israele nella carne ( di cui alla tesi 5). Il fatto che sia stabilito

appositamente dalla Chiesa che il cristiano ebreo non sia in alcun modo legale lo rende un memoriale vivente della fedeltà di Dio e un segno che il recinto tra ebrei e gentili è deposto, e la fede in Cristo non può essere falsificata nella direzione di una religione nazionale.

I cristiani che provengono dalla nazionalità tedesca hanno maggiori probabilità di esporsi alla persecuzione che abbandonare volontariamente o forzatamente la

fratellanza fondata dalla parola e dal sacramento al cristiano ebreo in una sola relazione. I cristiani ebrei devono avere lo stesso ingresso in tutti gli uffici della chiesa come gli altri. Se la legge studentesca o qualsiasi altra legge rende impossibile ai cristiani ebrei studiare teologia, allora la chiesa deve protestare contro di essa e aprire un'altra strada alla parrocchia per i cristiani ebrei.

10. Dio che fece il mondo attirò a sé tutti i popoli di un solo sangue e permise loro di dimorare su tutta la terra, e prefigurò i tempi e i limiti della loro dimora, affinché

cercassero il Signore, se dovessero sentirlo e volerlo trovare. Ora, attraverso il messaggio del Vangelo, pone ogni popolo e ogni individuo davanti all' unico Uomo, tramite il quale ha deciso di giudicare il mondo intero (At. 17). Annunciare il Vangelo di Gesù Cristo al popolo tedesco, per il giudizio e alla salvezza di Lui, è il compito della Chiesa protestante in Germania:

non sviluppare un appropriato cristianesimo tedesco

Possiamo ritrovare in questo testo sia elementi di teologia già considerati nei documenti cattolici e del pensiero di Barth, sia espliciti riferimenti al tempo presente. La dottrina sugli ebrei è quella classica derivata soprattutto dalla lettera ai Romani di Paolo che ribadisce il legame, nel disegno di salvezza di Dio, tra la Chiesa e Israele e la presenza di una minoranza di giudei che aderirono alla cristianità assieme ai pagani, oltre la speranza nella salvezza futura. Negli ultimi punti si fa poi riferimento alla dottrina dei Deutsche Christen secondo cui si sarebbero dovuti separare appunto un

autentico cristianesimo tedesco, di razza ariana, e un cristianesimo invece caratterizzato da indebite contaminazioni giudaiche. Viene escluso che vi possano essere criteri di sangue, per appartenere alla chiesa, che invece accoglie indistintamente tutti gli uomini, tramite il battesimo. Sola fide era del resto uno dei principi fondanti della dottrina luterana. Ritorna qui in tutta la sua forza l'idea che appunto non si possa legare l'elezione divina ad aspetti materiali o ancor peggio razziali, ma che essa derivi soltanto dalla fede in Cristo. Al punto 5 viene fatta una significativa allusione ai provvedimenti del nazionalsocialismo, tra i quali il “paragrafo ariano” era il vero punto di non ritorno, e ci si riferisce anche all'obbligo per gli ebrei di portare la stella di David come segno di riconoscimento cucito sugli abiti: “il punto giallo su un terreno nero”. Queste norme vengono apostrofate come “misure faraoniche”, con riferimento alle vicende del popolo ebraico a cui Dio era rimasto fedele sotto la schiavitù del faraone d'Egitto, riducendo invece quest'ultimo alla disfatta. Lo stesso Barth nel parlare della Chiesa di Esaù rispetto alla Chiesa di Giacobbe, ne L'Epistola ai Romani del '22, aveva preso anche l'esempio di Mosè e del Faraone, come metafora della scelta di Dio rivolta al debole e allo sconfitto, piuttosto che al forte. Karl Barth viene citato, del resto, esplicitamente al punto 8: si tratta di una ripresa dei punti visti prima, stilati dal pastore svizzero in Esistenza

teologica oggi.

Nella lettera a Barth, Bonhoeffer ritorna anche sul tema che animava le discussioni della Lega d'emergenza dei Pastori, ovvero la possibilità di staccarsi ufficialmente dalla Chiesa del Reich: “La prego a nome di molti amici, pastori e studenti, di farci sapere se ritiene possibile rimanere in una chiesa che abbia cessato di essere cristiana, e rispettivamente continuare in una funzione di pastore, che è diventata privilegio per gli ariani […] molti di noi stanno maturando il pensiero di una chiesa libera”365. La posizione di Barth rispetto a questo rimane tuttavia negativa:

“Lo scisma, se viene, deve venire dall'altra parte […] vale la pena ora di non pensare assolutamente in modo tattico, bensì religioso […] non facciamo in modo di rispondere al clamore con il clamore. È vero che non sarebbe vano scatenarlo già ora, ma in questa battaglia vinceranno quelli che inizialmente risparmiano più munizioni, e inoltre che sanno mirare con più precisione e sparare senza esitazioni. Verrà, verrà il giorno - ci conti pure – in cui tutta la cricca di Hossenfelder si disintegrerà, lasciandosi dietro un notevole fetore...”366