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L’esperienza condotta nei cantieri di lavoro italiani: il percorso di implementazione della metodologia DP per la trasmissione delle conoscenze tacite esperto-noviz

METODI E STRUMENTI QUALITATIVI CENTRATI SUL “FARE” L’AUTO CONFRONTO

3.5. IL TRASFERIMENTO E L’ADATTAMENTO DELLA DP: LA TRASMISSIONE DEI SAPERI TRA ESPERTO E NOVIZI NEL DISTRETTO INDUSTRIALE DELLA

3.5.3. L’esperienza condotta nei cantieri di lavoro italiani: il percorso di implementazione della metodologia DP per la trasmissione delle conoscenze tacite esperto-noviz

L’importanza delle conoscenze tacite: il contributo della DP alla loro esplicitazione

Molte conoscenze vengono difficilmente trasmesse perché gli stessi lavoratori esperti sono laconici e non sanno di possederle. Si tratta delle conoscenze tacite, diventate cruciali e determinanti per le performances dei sistemi di produzione di beni e servizi, nella misura in cui esse vengono mobilitate per rispondere a sempre nuove e crescenti esigenze di qualità, proattività, flessibilità e sicurezza.

G.H. Neuweg (2004) afferma che gli esperti sanno molto di più di ciò che vogliono dire; ciò conferma la tesi che la prescrizione non è sufficiente a determinare il lavoro reale poiché i

lavoratori elaborano ed utilizzano altri saperi diversamente denominati: saperi di azione, pratici, di esperienza, impliciti, taciti, informali, incorporati. Al di la della diversità di queste qualificazioni e senza entrare nel merito delle differenze, tali saperi presentano tutti le seguenti caratteristiche: sono strettamente legati all’attività e sono profondamente contestualizzati; si costruiscono e si sviluppano nell’esercizio stesso dell’attività lavorativa piuttosto che in situazioni di formazione; non si insegnano, possono essere acquisiti soltanto con la pratica e sono difficilmente trasferibili; sono difficili se non impossibili da esplicitare ed enunciare sistematicamente; oltre a costituire la differenza tra un esperto e un apprendista contribuiscono a caratterizzare e a fondare la competenza e la professionalità dei lavoratori esperti; la loro validità è giudicata sulla base della loro efficacia pratica: la loro pertinenza per l’azione, infatti, importa maggiormente rispetto ai loro fondamenti teorici e scientifici; sono questi saperi dell’esperienza che, oltre a costituire la differenza tra un esperto e un apprendista, contribuiscono a caratterizzare e fondare la competenza e la professionalità dei lavoratori esperti.

La loro acquisizione e il loro sviluppo costituiscono una delle principali preoccupazioni che fa emergere da un lato la necessità di organizzarne sistematicamente la trasmissione e, dall’altro l’esigenza di una loro individuazione, formalizzazione e capitalizzazione in modo da creare le condizioni per una successiva diffusione o trasmissione.

La trasmissione delle conoscenze

La trasmissione delle conoscenze, che rientra nell’ambito più ampio della gestione strategica della conoscenza organizzativa e dell’apprendimento organizzativo, è stata applicata per affrontare problemi aziendali di natura diversa che sono andati dalla necessità di creare una maggiore polivalenza, in modo da agevolare la rotazione delle mansioni, alla gestione dell’invecchiamento dei lavoratori esperti in servizio prossimi alla pensione e, infine, all’armonizzazione di pratiche lavorative in un contesto caratterizzato dalla prevalente informalità dell’organizzazione.

Per affrontare la tematica della trasmissione esperti-novizi riteniamo utile illustrare il senso dato alla nozione di trasmissione da F. Sigaut per il quale l’atto di apprendere è individuale e “trasmettere delle conoscenze significa mettere un soggetto nelle condizioni migliori affinché egli le possa acquisire con l’aiuto delle proprie risorse sensoriali e mentali” (Sigaut F., 2001).

La tematica della trasmissione delle conoscenze conduce alla formulazione di alcune specifiche domande:

- quali Analisi del Lavoro riguardanti il lavoratore senior effettuare per individuare le sue conoscenze con un particolare riguardo a quelle tacite?

- quali saperi trasmettere e come superare le difficoltà dei lavoratori senior nell’esplicitare e verbalizzare le loro conoscenze sovente sconosciute agli stessi e incorporate a causa di automatismi

sviluppati nel tempo?

- come rendere facilmente trasmissibili ad altri lavoratori queste conoscenze implicite ?

I cantieri di lavoro per l’implementazione della DP

La risposta alle domande sopracitate viene illustrata considerando i risultati dell’esperienza italiana incentrata sull’implementazione di tre cantieri di lavoro per la trasmissione delle conoscenze esperti-novizi che si sono basati sulle teorie, i metodi e gli strumenti forniti dalla DP con il trasferimento dei risultati del progetto Osmose.

Le tre imprese coinvolte, produttrici di calzature di lusso per donna e appartenenti al DI, erano PMI terziste. Le problematiche affrontate erano rappresentate dall’esigenza di sviluppare percorsi di mobilità verticale e orizzontale all’interno della catena di montaggio delle calzature assieme alla necessità di una maggior polivalenza nel reparto di produzione, in particolare, su un posto di lavoro cruciale come quello del premontaggio della tomaia su forma.

Nell’esperienza italiana, l’obiettivo è stato perseguito con la creazione in ognuna delle tre imprese di un gruppo di lavoro costituito da un lato da esperti del Politecnico calzaturiero, che possedevano le competenze necessarie di analisi del lavoro, di Psicologia del lavoro, di Ingegneria della formazione e pedagogica, di formazione continua; dall’altro da operatori aziendali interni: il capofabbrica, con il ruolo di esperto, l’operatore di premonta monta con il ruolo di best performer /senior e i lavoratori novizi da formare sul nuovo posto di lavoro.

Il percorso di implementazione della Didattica Professionale nell’esperienza italiana

I tre cantieri di lavoro, per la trasmissione delle conoscenze tra esperti e novizi, si sono sviluppati nell’esperienza italiana con un percorso articolato in quattro tappe principali:

1. indagine preliminare, con l’obiettivo di circoscrivere e riformulare la problematica, individuare la situazione di lavoro cruciale con potenzialità di apprendimento, da utilizzare per il trasferimento senior-novizio e di formalizzare uno studio di fattibilità;

2. analisi del lavoro con l’obiettivo di individuare, descrivere, formalizzare e capitalizzare le conoscenze tacite ed esplicite mobilizzate dai lavoratori senior da utilizzare nel successivo trasferimento al novizio per lo svolgimento del proprio lavoro;

3. progettazione del dispositivo di formazione con la trasposizione della situazione di lavoro in situazione di apprendimento;

4. sperimentazione del dispositivo di formazione relativamente alla trasmissione delle conoscenze esperto-novizi.

Fig. 3.3. Il dispositivo DP italiano: il modello di trasmissione delle conoscenze esperto-novizio

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