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I giovani e l’accesso alla casa: un diritto negato

III. I giovani e le politiche per la casa in Italia: un vuoto da colmare

6. I giovani e l’accesso alla casa: un diritto negato

A questo punto è chiaro come non vi siano, nel nostro ordinamento, specifici interventi organici e continuativi a favore delle giovani generazioni in materia di accesso alla casa e sostegno all‟autonomia abitativa, che risultano invece caratterizzati da un orientamento più che altro teso alla sperimentazione di nuovi modi di abitare, o, ancora, da un orientamento teso a sostenere prevalentemente le coppie e la casa di proprietà.

A livello centrale, la competenza in materia di promozione del diritto dei giovani alla casa è a capo del Dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale, afferente alla Presidenza del consiglio dei ministri.

Nel corso degli anni, gli interventi legislativi in materia di casa specificatamente rivolti alle giovani generazioni non hanno mai trovato un effettivo spazio a sé (cfr. Tab. 12), ma sono state ricomprese in normative sulla casa generali, quali i piani casa, ad esempio. Inoltre, lo strumento privilegiato per favorire l‟accesso dei giovani alla casa è sembrato essere individuato nella costituzione di fondi, a vario titolo dedicati (Tab. 13). Anche la normativa regionale si è orientata sul modello dell‟intervento nazionale, provvedendo alla realizzazione e assegnazione delle risorse dei Fondi nazionali, e finanziando alcuni progetti aventi come obiettivo la promozione dell‟accesso all‟abitazione da parte dei giovani, proposti da istituzioni ed enti, pubblici e non, operanti a livello locale, comunale.

Ne è un esempio quanto avvenuto nel Comune di Bologna, che ha sostenuto, insieme al Sunia e ad Asp Irides un progetto intitolato “Dalla rete al co-housing”, finanziato dal Dipartimento della Gioventù.

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Cfr. www.acerbologna.it/site/home/chi-siamo/patrimonio-gestito.html (ultima consultazione 15/12/2014).

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Tab. 12. Sintesi dei principali interventi in materia di politica abitativa in Italia a

favore dei giovani

2004, l. 311, istituzione Fondo per l‟accesso alla prima casa per le giovani coppie

2007, l.n. 244, art.2, istituzione del Fondo di solidarietà per mutui e per l‟acquisto della prima casa

2013, d.l. n. 102, Art.6 comma 5, istituzione di un fondo di garanzia destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Art.6, comma 3, estensione a partire dal 2014 i beneficiari del Fondo per l‟accesso al credito per l‟acquisto per la prima casa per le giovani coppie (d.l. 112/2008), aprendo anche ai giovani di età inferiore ai 35 anni con contratto atipico. Art. 6, comma 1, introduzione di alcune misure di sostegno all‟accesso all‟abitazione e al settore immobiliare tramite interventi della Cassa Depositi e Prestiti. Art.6 comma 4, rifinanziamento del Fondo Nazionale di sostegno per l‟accesso all‟abitazione in locazione. Art. 4, disciplina sulla “cedolare secca”, precedentemente introdotta dal d. lgs. n. 23/2011.

2014, Legge di Stabilità 2014 (l. 147/2013, comma 48), sostituzione del Fondo per l‟accesso al credito per l‟acquisto per la prima casa nuovo fondo di garanzia per la prima casa, per la concessione di garanzie, a prima richiesta, su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari, aperto alla generalità della popolazione anche se priorità ai giovani. Prevede incentivi per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica.

2014, d.l. 47, “Emergenza abitativa, mercato delle costruzioni ed Expo 2015” 2014, d.l. 133, c.d. “Sblocca Italia”, in particolare agli Artt. 19, 21, 23, 26 e 27

Tab. 13. Sintesi dei principali Fondi sociali istituiti in Italia fino al 2014, rivolti ai giovani

2004, l. 311, istituzione Fondo per l‟accesso alla prima casa per le giovani coppie

2007, l.n. 244, art.2, istituzione del Fondo di solidarietà per mutui e per l‟acquisto della prima casa

2008, d.l. n. 112, istituzione del Fondo per l‟accesso al credito per l‟acquisto della prima casa (art.13, comma 3-bis)

2012, l. n. 92, art.3, commi 48 e 49, ri-disciplina del Fondo di solidarietà per i mutui per l‟acquisto della prima casa (l. n. 244/2007).

2013, d.l. n. 102, art.6 comma 5, istituzione di un Fondo di garanzia destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Art.6, comma 3, estensione a partire dal 2014 i beneficiari del Fondo per l‟accesso al credito per l‟acquisto per la prima casa per le giovani coppie (d.l. 112/2008), aprendo anche ai giovani di età inferiore ai 35 anni con contratto atipico. Art.6 comma 4, rifinanziamento del Fondo Nazionale di sostegno per l‟accesso all‟abitazione in locazione.

2014, Legge di Stabilità 2014 (l. 147/2013, comma 48), sostituzione del Fondo per l‟accesso al credito per l‟acquisto per la prima casa nuovo Fondo di garanzia per la prima casa, per la concessione di garanzie, a prima richiesta, su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari, aperto alla generalità della popolazione anche se priorità ai giovani. Prevede incentivi per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica.

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rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all‟accesso alle abitazioni in locazione (100 milioni di euro), e del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli (225,92 milioni di euro).

Tale progetto opera secondo 3 principali linee di intervento:

- tenta di favorire l‟incontro tra domanda e offerta di casa attraverso il ricorso alle nuove tecnologie. A tale proposito, quindi, Sunia ha implementato e gestisce una piattaforma online78 a ciò preposta, su cui è inoltre possibile tenersi aggiornati sulla normativa e gli interventi riguardanti la casa;

- tenta di abbattere i costi di entrata, attraverso un fondo di rotazione che serva per rimborsare i depositi cauzionali79;

- sperimenta un nuovo modo di abitare, il cohousing, mettendo a disposizione come residenza comunitaria un alloggio in Via del Porto di proprietà di Asp Irides per giovani sotto i 35 anni.

L‟esperienza stessa del Fondo di rotazione nel Comune di Bologna è significativa della necessità di tenere maggiormente conto delle esigenze abitative espresse dalla popolazione, adottando una logica di progettazione “dal basso”. Il Fondo infatti era inizialmente previsto solamente per i giovani tra i 25-35 anni con contratti di locazione a canone concordato e per il rimborso della sola cauzione. A fronte di un marcato sottoutilizzo del Fondo, il Comune ha quindi deciso di rinegoziare i criteri di accesso: ampliando il target di età per includere anche i giovani ancora studenti, ampliando la tipologia di spese rimborsabili (oltre al deposito, anche le spese per gli allacciamenti e per l‟acquisto di mobilio), e ampliando la tipologia di contratti di locazione interessati.

Infine, non si registrano, oltre a questi interventi, altri progetti che si pongano l‟obiettivo di favorire a lungo termine e in maniera continuativa l‟accesso ad una abitazione per le giovani generazioni.

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Bologna Homeline, www.bolognahomeline.it. Progetto simile di piattaforma online è anche quello gestito da Informagiovani, www.cercocasa.bo.it.

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Il fondo, destinato ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, mira a rimborsare le spese di avvio alla locazione (deposito cauzionale, allacciamenti e mobilio), attraverso l‟erogazione di un prestito (fino ad un massimo di 4.000 euro) a tasso zero da restituire in tre anni con rate di pari importo. I beneficiari del fondo di rotazione sono stati finora 16 nell‟anno 2011 (per un totale di 14.700 euro), 19 nel 2012 (per 15.500 euro), 24 nel 2013 (per 59.100 euro), per un totale complessivo di 59 beneficiari e 89.300 euro erogati. Attualmente il progetto ha una disponibilità di circa 15.000 euro ed è prevista una sua riorganizzazione per adeguarlo alle esigenze abitative espresse dal target di riferimento (Comune di Bologna, 2014).

123 7. Riflessioni conclusive

Come si è potuto vedere nel corso di questo capitolo, la politica per la casa in Italia è stata spesso caratterizzata da provvedimenti di natura emergenziale, piuttosto che da interventi strutturali con obiettivi di lungo periodo atti a favorire in maniera stabile l‟accesso alla casa da parte di tutte le fasce della popolazione, soprattutto le più svantaggiate.

Le politiche abitative in Italia si sono poi contraddistinte per la scarsa capacità di gestire le risorse in maniera efficiente, dando luogo a sprechi e sperequazioni.

Questo atteggiamento è visibile soprattutto nelle politiche abitative pensate per i più giovani, pensati più che altro come beneficiari di Fondi specifici - spesso anche scarsamente dotati in termini economici ed incentivanti l‟acquisto della casa di proprietà – piuttosto che come destinatari di vere e proprie politiche per l‟accesso alla casa e azioni a sostegno dell‟acquisizione della propria indipendenza abitativa, contrariamente a quanto invece accade in altri paesi europei80.

Ne è un esempio il Fondo di garanzia ex l. 133/2008, come evidenziato da Lungarella (2013), destinato a sostenere le spese legate ai mutui. L‟Autore sottolinea come «per la giovane coppia l‟ammissione al fondo di garanzia non ha alcuna rilevanza sulla sostenibilità finanziaria del mutuo: la sua onerosità non è attenuata né da un contributo al pagamento degli interessi né agevolazioni di altro tipo» (Lungarella 2013). Un altro elemento di criticità è rappresentato dalla preferenza, anche a livello regionale, per l‟erogazione di contributi monetari destinati all‟acquisto della casa di proprietà, con importi differenti da regione a regione (ivi). A fronte dei prezzi raggiunti dalle unità immobiliari negli ultimi anni, l‟importo estremamente ridotto dei contributi erogati non li renderebbe un reale incentivo all‟acquisto, trasformandoli quindi in un “regalo”, un plus, a soggetti beneficiari già in grado con le loro forze (o grazie alle forze della loro famiglia di origine) di acquistare un alloggio (ivi).

Sarebbe quindi preferibile, in termini di politiche abitative rivolte ai giovani, privilegiare modalità di accesso alla casa in locazione, strada seguita ad esempio dalla Regione Toscana, che ha scelto di erogare contributi per l‟affitto a giovani coppie e single. Un intervento in questa direzione è individuabile anche nello strumento del

80

Un esempio è l‟esperienza ormai decennale della francese Union des Foyers des Jeunes

Travailleurs (http://www.unhaj.org/), che fornisce alloggi a giovani studenti, lavoratori, stagisti, in cerca

di occupazione (cfr. anche Parlamento Europeo 1996), oppure lo schema Single Room Rent in Inghilterra, introdotto con l‟Housing Benefit Amendment Regulations del 1996 e recentemente rivisto in direzione di un ulteriore taglio dell‟assistenza nel 2012 (cfr. già Rugg 1999, e il sito ufficiale governativo https://www.gov.uk/housing-benefit/overview).

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Fondo di rotazione, di cui si è avvalso anche il Comune di Bologna, che si rivolge ai giovani fino ai 35 anni, a sostegno della locazione, prevedendo non un contributo al canone di affitto, bensì un rimborso dei costi “di avvio” del progetto abitativo autonomo. L‟esperienza del Comune di Bologna evidenzia però come spesso gli interventi non tengano conto in maniera sufficiente dei reali bisogni abitativi della popolazione cui si rivolgono, rendendo evidente la necessità di adottare una diversa logica di intervento.

Secondo Lungarella (ivi), inoltre, favorire l‟accesso ad abitazioni in affitto per i giovani, oltre a rappresentare uno strumento più equo dal punto di vista sociale, favorirebbe anche, seppur indirettamente, i consumi, in quanto i giovani proprietari di case appaiono maggiormente propensi al risparmio, al contrario di quanto rilevato per i giovani in affitto, che presentano percentuali di spesa mensile maggiore.

Occorre inoltre considerare le accresciute esigenze di mobilità sul territorio per esigenze connesse al reperimento di un contratto di lavoro. Come afferma anche Minelli, «uno dei problemi delle future politiche della casa è tenere conto della necessaria e sempre più “forzata” mobilità territoriale delle persone in cerca di lavoro. Questa mobilità non favorisce i programmi a lungo termine come è l‟acquisto di una casa, e spesso a doversi muovere sono gli individui appartenenti alle famiglie coi redditi medio-bassi, soprattutto giovani, quindi con ridottissime capacità di spesa, che non solo non riescono a fronteggiare l‟acquisto di una abitazione, ma fanno fatica anche a fronteggiare le spese per l‟affitto, già alte ma particolarmente alte nelle città ad alta densità lavorativa che sono quelle che attraggono i lavoratori mobili in cerca di lavoro» (Minelli 2004, pp. 206-207).

Favorire l‟uscita da casa tramite incentivi alla locazione gioverebbe anche sulla formazione delle famiglie. Diverse sono le ricerche che hanno evidenziato il legame positivo esistente tra raggiungimento dell‟autonomia abitativa, prima unione coniugale e disponibilità di alloggi in affitto (cfr., ad esempio, Filandri 2010).

In conclusione, la congiuntura economica negativa e l‟instabilità del lavoro, unitamente ad una legislazione che tende a favorire l‟accesso alla proprietà per le fasce medio-alte della popolazione e ad un mercato immobiliare estremamente rigido che penalizza le giovani generazioni in molteplici modi, fanno sì che sempre più cruciale sia il ruolo giocato dalla famiglia e dalle risorse economiche famigliari (nonché culturali, per le conoscenze necessarie a muoversi all‟interno di questo caotico panorama normativo, in continuo mutamento) nei percorsi verso l‟autonomia abitativa dei giovani,

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soprattutto di quelli provenienti dalle classi sociali meno abbienti. Come evidenziato anche da Saraceno (2008), inoltre, la solidarietà della famiglia verso i figli assume molteplici forme, alcune formali, come nel caso di trasferimenti monetari o delle eredità, altre volte sotto forma di strategie informali: una prolungata co-residenza nella casa della famiglia di origine, aiuti di vario genere ai fini dell‟acquisto di una casa, prestando il proprio nome come garanti per l‟accesso al mercato dei mutui, ed altro ancora. Spesso, poi, gli aiuti, materiali ed emotivi, proseguono anche una volta raggiunta una sistemazione autonoma da parte dei figli.

È proprio su questi aspetti che questa tesi di dottorato intende concentrarsi, andando a vedere non solo quali percorsi verso l‟indipendenza si riscontrino tra i giovani bolognesi di origine popolare, ma anche quali strategie di solidarietà intergenerazionale vengano attuate dalle loro famiglie per sostenerli in questi percorsi.

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