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Politiche abitative in Emilia-Romagna: profili regionali e locali

III. I giovani e le politiche per la casa in Italia: un vuoto da colmare

5. Politiche abitative in Emilia-Romagna: profili regionali e locali

In considerazione del cruciale ruolo svolto dal livello regionale in materia di politica abitativa, dato l‟oggetto della presente ricerca, occorre quindi presentare quanto fatto dalla Regione Emilia-Romagna e dagli enti locali bolognesi sul tema casa.

La legge regionale che disciplina la normativa sulla casa della nostra regione è la n. 24 dell‟8 agosto 2001, Disciplina generale dell‟intervento pubblico nel settore abitativo e la l.r. 31/2002, Disciplina generale dell‟edilizia.

La legge n. 24/2001, oltre a programmare l‟insieme degli interventi regionali in materia di politiche abitative, ha inteso definire le modalità di gestione degli alloggi Erp, nonché procedere alla riforma istituzionale e organizzativa del sistema regionale Erp, e quindi degli ex Iacp. La legge prevede poi che ciascuna Provincia provveda alla valutazione dei fabbisogni abitativi dei Comuni che ne fanno parte, e alla istituzione di un Tavolo di concertazione a cui partecipino Comuni e parti sociali, con il compito di individuare le priorità in tema casa e trovare un accordo sui programmi di alienazione e

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reinvestimento degli alloggi Erp. Ciascun Comune poi deve: rilevare i fabbisogni abitativi del proprio territorio e individuare le tipologie di intervento; programmare la manutenzione del patrimonio Erp; individuare gli operatori che partecipano all‟elaborazione e realizzazione degli interventi; esercitare le varie funzioni amministrative; accertare i requisiti per l‟accesso agli alloggi; costituire le agenzie per la locazione e dettare le norme per la gestione degli alloggi Erp e amministrare la stessa. Le Acer, a loro volta, provvedono alla gestione di patrimoni immobiliari, tra cui quello Erp; gestire i servizi atti a soddisfare le esigenze abitative delle famiglie e fornire i servizi necessari agli assegnatari di alloggi Erp.

Nel complesso delle disposizioni previste dalla l.r. n. 24 del 2001 è inoltre prevista la realizzazione dei seguenti programmi, in aggiunta agli interventi regionali sul patrimonio Erp e a quelli previsti dal Piano Casa nazionale (Ganapini 2011):

▪ programma “20mila alloggi per l‟affitto”;

▪ programma “3mila case per affitto e prima casa di proprietà”;

▪ misure per disagio abitativo (assegnazione alloggi Erp, Fondo sociale per affitto, Fondo per abbattimento delle barriere architettoniche);

▪ fondi di garanzia dei mutui e fondi di rotazione per la concessione dei mutui; ▪ iniziative per dare casa alle giovani coppie;

▪ programma regionale “Nessun alloggio sfitto”; ▪ fondo etico regionale per social housing;

▪ acquisizione aree edificabili per alloggi di social housing.

A proposito di questi ultimi due punti, ovvero in riferimento al social housing, preme qui ricordare come la Regione Emilia-Romagna si sia fortemente impegnata nella sperimentazione di nuove forme per l‟abitare sociale.

Oltre alla normativa sopra citata, si è provveduto con ulteriori interventi normativi (l.r. 6/2009 “Governo e riqualificazione solidale del territorio”, delibera dell‟Assemblea legislativa n. 16/2010, l.r. 6/2011 “Disciplina della partecipazione

della Regione E-R ai fondi immobiliari chiusi per il sostegno dell‟edilizia residenziale sociale”) e sono stati avviati programmi specifici (Pruacs - Programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile72, Pipers - Programma

integrato di promozione di Edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana,

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Finanziato con 22 milioni e 400mila euro, il Programma ha lo scopo di realizzare, attraverso la partecipazione di soggetti pubblici e privati secondo criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, alloggi a canone sostenibile e punta al recupero del patrimonio abitativo esistente e al miglioramento dei servizi in aree caratterizzate da condizioni di degrado e disagio sociale.

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Ers 201073) (Ivi). Lo stesso Ganapini (2011) sottolinea inoltre la particolare attenzione che la Regione ha riservato al coinvolgimento delle Fondazioni Bancarie nella promozione e realizzazione di specifici fondi immobiliari etici. Una prima esperienza in tale direzione è il Progetto Fondo immobiliare etico delle Fondazioni dell‟Associazione Casse e Monti dell‟Emilia-Romagna, o ancora, il Fondo investimenti per l‟abitare (Fia)74.

Per quanto riguarda l‟area bolognese, oltre all‟operato della Regione, le responsabilità in materia di politiche abitative sono suddivise tra Provincia, che ha istituito il Tavolo di concertazione provinciale delle politiche abitative, Comuni e Acer Bologna. Al tavolo di concertazione siedono rappresentati provinciali, comunali, delle unioni e delle associazioni intercomunali, nonché rappresentanti delle associazioni sindacali degli inquilini e di Acer.

Secondo quanto riportato nel Rapporto sull‟Housing Sociale, promosso dalla Provincia di Bologna (2012), rispetto alla programmazione regionale sul territorio bolognese sono stati stanziati complessivamente 74.287.264 di euro. Di queste risorse, il 64% è destinato a programmi di riqualificazione e adeguamento del patrimonio pubblico (Programma Erp 2003/2004 e Programma “Nessun alloggio sfitto”) per un totale di 47.649.542, il 35% al Programma “3.000 alloggi per l‟affitto e la casa di proprietà‟” per un totale di 26.136.721 euro, e 501.000 euro, pari a circa l‟1% del totale destinati al Programma “Una casa alle giovani coppie e ad altri nuclei familiari”.

Provincia ed Acer insieme gestiscono anche l‟Ama, Agenzia metropolitana per l‟affitto, istituita al fine di favorire l‟incontro tra domanda e offerta di alloggi in affitto a canone concordato75.

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Programma che prevede risorse pari a 31 milioni di euro, destinate a nuove costruzioni o il recupero o l‟acquisto di appartamenti già realizzati da destinare alla locazione. Il Programma incentiva, con la concessione di un contributo, la realizzazione di interventi su aree o immobili messi a disposizione dai Comuni e destinati alla locazione o al godimento permanente di alloggi, alla locazione o al godimento a termine di lungo periodo (non inferiore a 25 anni), alla locazione o al godimento a termine di medio periodo (non inferiore a 10 anni). Possono concorrere all‟attuazione del Programma le cooperative di abitazione, le imprese di costruzione, le società di scopo a maggioranza pubblica, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), le fondazioni o le Aziende regionali per il diritto allo studio (Ardsu), tutti o in forma singola o associata.

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Nel 2010, alcune Fondazioni hanno fondato un comitato promotore per l‟istituzione del Fondo, composto da Fondazione Carisbo, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini (Ganapini 2011). Nel luglio 2011 è stato poi firmato il Protocollo d‟intesa tra Rer e comitato promotore, che prevedeva la costituzione di un Fondo immobiliare chiuso, da amministrare tramite apposita Società di Gestione dei Risparmi (Sgr) (ivi).

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www.ama.bo.it. Dell‟Ama sono partner anche i comuni del bolognese, nonché varie associazioni ed enti che operano nel settore abitativo. Ama è anche oggetto di finanziamenti economici da parte della Regione, in quanto agenzia facilitante le locazioni, secondo quanto previsto dal dettato normativo.

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Per quanto riguarda invece il quadro socio-demografico ed abitativo, a livello regionale, gli ultimi dati ufficiali, presentati dall‟annuale Rapporto Orsa (Osservatorio regionale del sistema abitativo76), vedono una popolazione residente di 4.471.104 persone (gennaio 2013), con una percentuale di stranieri pari al 12% del totale (547.552 unità).

Secondo le cifre rilevate dall‟ultimo Censimento Istat (2011), le famiglie in Provincia di Bologna residenti in alloggi di proprietà sono 315.911, quelle in affitto 104.107, mentre 38.719 famiglie risiedono in abitazioni con titolo diverso dalla proprietà e dall‟affitto (Tab. 11).

Tab. 11. Famiglie in abitazione per titolo di godimento e territorio (valori assoluti)

Titolo di godimento Proprietà Affitto Altro titolo diverso da proprietà, affitto Totale Territorio Emilia-Romagna 1365668 371169 173101 1909938 Prov. di Bologna 315911 104107 38719 458737 Comune di Bologna 118720 57279 16574 192573

Fonte: Dati estratti il 16/12/2014 daCensPop.

A causa dell‟inasprirsi della crisi economica, le condizioni economiche delle famiglie sono peggiorate, e soprattutto è aumentata la percezione di insicurezza dei cittadini emiliano-romagnoli, che nel 49,7% dei casi dichiarano un peggioramento delle proprie condizioni economiche, e risorse scarse (36,7%) o insufficienti (4.0%) per arrivare a fine mese (Orsa 2014). La condizione di crisi ha toccato anche il settore immobiliare, in fortissima contrazione dal 2012 in poi (con un dimezzamento delle erogazioni alle famiglie per l‟acquisto di immobili, ivi). Le transazioni di immobili sono calate del 57,6% (ivi, p. 192), insieme alle transazioni di accesso ai mutui, che tra il 2006 e 2012 sono crollate del 67% (ibidem).

Nel corso degli ultimi anni si è verificato un nuovo aumento del numero dei provvedimenti di sfratti: nel 2010 gli sfratti sono stati oltre 7000 (di cui 1.718 nella sola provincia di Bologna), a fronte dei 779 rilevati nel 2001 (Provincia di Bologna 2012).

Nel 2013, infine, sono state rilevate oltre 22.500 domande Erp, di cui un 37,1% solamente nel capoluogo bolognese (Orsa 2014, p. 90).

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Per quanto riguarda l‟area bolognese, preme qui ricordare alcuni dati concernenti il patrimonio immobiliare di Acer Bologna: al 31 dicembre 2013, Acer gestisce 1.072 unità immobiliare di proprietà, 14.937 unità da enti in concessione e 3.838 da enti in convenzione, per un totale di 19.847 alloggi77.

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