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V. I giovani e l’ uscita da casa

2. Le motivazioni dell’uscita da casa

Sono molteplici anche le motivazioni che hanno spinto i ragazzi ad uscire. Principalmente, esse sono ascrivibili a tre:

▪ Uscita legata a motivi di studio (3 persone, di cui 2 femmine e 1 maschio);

▪ Uscita legata all‟avvio di un progetto di coppia (convivenza o matrimonio) = 12 intervistati (7 femmine; 5 maschi);

▪ Uscita legata alla ricerca della propria indipendenza (10 giovani, di cui 6 maschi e 4 femmine).

In particolare, rispetto al terzo tipo di motivazione emergono sfaccettature diverse che assume la questione della ricerca dell‟indipendenza. Il bisogno di indipendenza espresso dagli intervistati infatti è stato declinato in termini di necessità di maggiore privacy e di spazi “propri” ben definiti e in un certo senso “inviolabili” da parte del resto della famiglia. Ciclamino_2_M, secondogenito che ha vissuto con la madre fino ai 27 anni, anche se in una grande casa che gli garantiva un discreto livello di privacy, ha “colto” al balzo l‟occasione del trasferimento della famiglia in un‟altra abitazione per rivendicare il bisogno di maggiore autonomia:

Avevo 27 anni e vista l‟occasione cercavo un attimo di…di avere anche più privacy (…), e alla fine l‟ho spuntata. (…) Ho parlato con mia madre e le ho detto che comunque sia avevo già un‟età che potevo anche aver voglia di stare per i fatti miei e… Cioè avere proprio i miei spazi, miei punto. Non casa dove spazio mio c‟era la

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camera e poi e poi… Insomma, quindi alla fine bene o male gli argomenti sono stati quelli, ecco. (Ciclamino_2_M)

L‟esigenza di maggiore spazio e privacy emerge anche dal racconto dell‟uscita da casa di Gardenia_1_M, il maggiore dei due figli maschi di Mamma Gardenia. In particolare, la ridotta metratura dell‟appartamento e la condivisione della cameretta con il fratello minore hanno notevolmente contribuito alla decisione di uscire, avvenuta nel 2009 all‟età di 27 anni:

(…) Lui aveva sempre detto che sarebbe uscito di casa. Anche perché, devo dire, (…) l‟appartamento è piccolo. Per cui…(…) i ragazzi dormivano tutti e due insieme in una camera. E questo, secondo me, a distanza di tempo ho visto che… E‟ stato uno dei motivi fondamentale per Gardenia_1_M per uscire. A parte, va beh, la voglia di indipendenza, che fondamentalmente quando cominciavano con le ragazze eccetera o non poteva nessuno dei due portarla, oppure la portava, però – insomma – con problemi di convivenza…(Mamma Gardenia)

Talvolta questa necessità di slegarsi dalla famiglia di origine deriva dal bisogno di allontanarsi da alcune situazioni famigliari particolari avvertite come pesanti e conflittuali, come nel caso di Iris_F, figlia unica, testimone delle liti tra i genitori fin dall‟adolescenza e uscita di casa appena maggiorenne, oppure anche semplicemente per sfuggire ad un controllo genitoriale avvertito come troppo pressante, come emerge dalle parole di Azalea_1_F, primogenita e adolescente vivace, uscita da casa poco più che ventenne, e da quelle di suo padre.

Poi mi è capitato che mi sono innamorata di uno di fuori ed è stata una cosa un po‟ impulsiva, perché me ne sono andata dopo un mese che avevo conosciuto questo. Quindi, probabilmente - con il senno di poi – era anche una scappatoia per uscire da determinati meccanismi famigliari… (Iris_F)

Intervistatrice: É stata una uscita quindi un po‟… tipo conflittuale?

Azalea_1_F: Conflittuale si. Però…. Cioè, i miei genitori non sono persone invadenti… non penso … col senno di poi… non è stata colpa loro (ride)…No, pensandoci dopo…. non credo sia stata colpa loro, ero più io che, sai, … neanche adolescenza… forse ultimo pezzo dell‟adolescenza ero un po‟ rissosa, quindi avevo bisogno di spazio… (Azalea_1_F)

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Intervistatrice: E secondo te quali sono le ragioni che hanno spinto tua figlia a uscire di casa?

Papà Azalea: Eh non voleva essere controllata.

Intervistatrice: Cioè quindi un desiderio di indipendenza proprio totale? Papà Azalea: No no, di non controllo. (Papà Azalea)

L‟uscita di casa, quindi, viene a configurarsi come una possibile modalità di gestione di rapporti familiari di tipo tradizionale, in cui lo spazio di negoziazione lasciato ai figli non è particolarmente ampio o viene comunque ritenuto insoddisfacente.

Per alcuni invece questo bisogno di indipendenza si traduce nel bisogno di confrontarsi con altre culture e altre realtà quotidiane, per ampliare i propri orizzonti, bisogno avvertito in modo particolare da chi è uscito di casa per motivi di studio. In questo senso, il concetto di indipendenza assume una valenza più „culturale‟, andando ad assumere il significato di progressiva autonomizzazione dalle concezioni tradizionali della cultura del proprio paese di origine.

Altri ancora, invece, hanno sentito la necessità di uscire da casa per «misurarsi con le proprie forze», come dice Mamma Ciclamino riferendosi alle motivazione del proprio figlio Ciclamino_2_M, oppure, come emerge da altre interviste, per mettersi alla prova anche nella gestione di una sistemazione abitativa autonoma e uscire dalla condizione di “mammoni”:

Intervistatrice: E secondo voi quali sono i motivi che hanno spinto Geranio_2_M

ad andare ad abitare da solo98?

Mamma Geranio: Beh secondo me più libertà, perché qui per quanto sia... Papà Geranio: Anche per non fare il mammone...

Mamma Geranio: Forse anche per quello! (Mamma e Papà Geranio)

Sicuramente io ho fatto una prova. Cioè io sono voluta andare a vivere da sola99

uno, per vedere fino anche punto io riuscivo a gestire una casa da sola. Perché appunto avendo la cosa con la stanchezza, il lavoro e tutto volevo vedere. E in più non mi piaceva tanto far vedere a mia madre tipo… perché mia madre se mi vedeva appoggiata magari sul divano iniziava dirmi non stai bene… così… e vedevo che un po‟ soffriva di questa cosa… Quando ero stata male in ospedale, perché comunque sia… l‟aveva un attimo scossa la cosa della malattia, e quindi propriamente ho detto “se io andassi ad abitare fuori” cioè nel senso anche vicino,

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Geranio_2_M è uscito di casa nel 2013, all‟età di 30 anni.

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però… un conto è telefonare e dire “si si sto bene” ma anche se sono sul letto lei non lo sa, un conto è farsi vedere. In effetti c‟è la privacy…soprattutto con dei genitori che, dopo alla fine, mio padre era in pensione attualmente e mia madre era casalinga cioè la privacy non è che ci sia o ti gestisci le tue cose fuori di casa e…. se no privacy non ce n‟è…(Gerbera_2_F)

Dalle testimonianze raccolte possiamo quindi evincere che, a prescindere dalla varietà di motivazioni che spingono i giovani all‟uscita da casa, vi sono alcuni elementi che possono, più di altri, influenzare la decisione di uscire e il timing.

La presenza di contesti famigliari con un elevato livello di conflittualità può infatti indurre i giovani a cercare di anticipare il più possibile il momento dell‟uscita dalla famiglia, non appena le proprie condizioni economiche lo consentano, oppure, “approfittando” dell‟avvio di progetti di coppia per uscire anche senza una situazione finanziaria ben consolidata alle spalle.

Possiamo inoltre osservare come anche la presenza di fratelli o sorelle abbia un ruolo nelle scelte di autonomizzazione. O meglio, non è tanto la presenza di fratelli o sorelle ad incidere, quanto lo spazio a disposizione di ciascuno: ad esempio, avere una stanza per sé piuttosto che averla in condivisione. Chi infatti condivide la stanza con il proprio fratello o sorella ha, ovviamente, meno spazio disponibile, meno privacy e quindi tendenzialmente avverte l‟esigenza di un proprio spazio prima rispetto ad altri.

Infine, un altro fattore in grado di influenzare le scelte di autonomizzazione dei giovani riguarda il luogo in cui risiede la famiglia di origine: questo è particolarmente evidente nei casi di uscita da casa per motivi di studio, percorsi nei quali l‟uscita da casa è legata alla scelta di frequentare corsi di studio non presenti nella propria città di residenza o nelle immediate vicinanze della stessa.

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