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Riflessioni conclusive e spunti di approfondimento

I. Giovani e riproduzione delle disuguaglianze sociali

8. Riflessioni conclusive e spunti di approfondimento

Il presente capitolo ha cercato di presentare il quadro della situazione delle disuguaglianze sociali che i giovani oggi, nel nostro Paese, si trovano a sperimentare, cercando non solo di rispondere alla domanda “Come stanno i giovani?”, ma anche, prima di tutto, di definire “Chi siano” questi giovani. In queste pagine si è cercato soprattutto di riportare l‟attenzione sulle disuguaglianze in ambito abitativo, delineando il quadro delle ricerche e ambiti di studio rinvenibili in letteratura.

In particolare, dall‟analisi della letteratura sociologica, sembrano emergere quattro principali ambiti di ricerca.

Il primo vede impegnati gli studiosi nella disamina del rapporto tra i giovani e la casa intesa come una delle tappe che costellano il cammino dei giovani verso la vita adulta.

Il secondo filone ha inteso studiare la casa come „problema‟ di alcuni specifici gruppi svantaggiati di giovani, come quelli in uscita dai servizi sociali.

Un terzo ambito di studi verte invece sui percorsi abitativi, e si è occupato non solo di individuare caratteristici pattern, ma anche di chiarire, concettualmente, le differenze tra transizioni, carriere, percorsi.

Un quarto ambito di riflessione, invece, ha indagato la varietà di soluzioni abitative adottate negli ultimi anni dai giovani.

Un ulteriore campo di studi riguarda invece la questione della trasmissione intergenerazionale della ricchezza, e il suo ruolo nei percorsi delle giovani generazioni verso l‟autonomia abitativa.

Il quadro tratteggiato nelle precedenti pagine rende chiaro come non solo sia accresciuta la dipendenza dei giovani dalle generazioni precedenti, ma anche il peso della condizione della famiglia di origine nel determinare le opportunità e le disuguaglianze dei giovani. Proprio in relazione a ciò, si è avuto modo di evidenziare l‟importante contributo alla riflessione sul tema delle studiose anglosassoni, autrici delle ricerche presentate nel paragrafo precedente. I loro studi sul sostegno familiare, la sua natura, e i processi di negoziazione familiare del supporto, sono importanti per comprendere appieno le dinamiche in atto nei percorsi abitativi dei giovani.

Una delle direzioni di ricerca da approfondire sembra quindi questa, sui modi in cui avvengono tali negoziazioni dei contenuti e dei significati del sostegno familiare, specialmente in contesti in cui è forte il ruolo della famiglia, quale è il caso italiano (Santarelli e Cottone 2009).

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Calvert (2013), in relazione al tema della disuguaglianza sociale e dell‟equità generazionale, deriva dal fatto che donazioni e eredità non seguono gli stessi meccanismi, in quanto le eredità sono legate al ciclo di vita individuale e alla sua durata, che, ricordiamo, oggi ha visto un progressivo allungamento. C‟è da chiedersi quanto l‟allungamento della vita media delle persone possa incidere sulle opportunità di accesso all‟abitazione tramite eredità, da parte delle attuali coorti di giovani30

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Infine, è interessante comprendere se e come l‟attuale dibattito sul conflitto generazionale, sull‟avidità delle generazioni più anziane che hanno agito in modo da erodere le basi economiche delle attuali e future generazioni, influenzi in qualche modo l‟atteggiamento e le opinioni che i giovani hanno sulla “reciprocità” implicita in questi prestiti e doni che vengono loro dati dalla famiglia. Come affermano Heath e Calvert (2013), «ciò fa vedere da una interessante angolazione le affermazioni riguardo ai giovani che si aspettano „qualcosa in cambio di nulla‟ o che si comportano in malo modo sulla base di un senso di „diritto‟» (ivi, p. 1125, trad. mia).

Alla luce di tutto ciò, sembra opportuna la necessità di avviare una riflessione sui processi di riproduzione della disuguaglianza nelle giovani generazioni, a partire dall‟osservazione dei percorsi di autonomizzazione abitativa dei giovani.

Nel fare ciò, si cercherà di comprendere le ragioni dei comportamenti, agiti dagli individui, e i processi che li originano, analizzando il modo in cui le famiglie appartenenti ad una determinata classe sociale, ovvero la classe operaia, negoziano e sostengono le transizioni all‟indipendenza dei loro figli adulti31

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La scelta di concentrarsi sulle famiglie di classe operaia deriva dal fatto che spesso, come ben evidenzia Roberts (2011), la letteratura sui giovani e la transizione alla vita adulta, compresa la transizione all‟autonomia abitativa, ha optato per analizzare i percorsi dei giovani delle classi medio-alte o, al contrario, dei giovani appartenenti alle fasce più svantaggiate della popolazione, giungendo così ad una visione dicotomica dei percorsi di transizione (cfr. il concetto di „polarised transitions‟, Jones 2002, o quello delle „fast and slow lane to adulthood‟, Bynner et al. 2002). Roberts pertanto auspica un‟inclusione dei gruppi „intermedi‟ dei giovani nell‟agenda di ricerca, poiché «lo

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Sul tema cfr. anche McKee 2012. L‟autrice afferma, in maniera provocatoria, che non è poi così scontato che tutti gli adulti della generazione dei “baby boomers” vorranno lasciare, una volta anziani, le loro eredità ai figli: alcuni potrebbero preferire spendere parte del patrimonio per godersi la pensione (tra i più benestanti) (ivi). Nel Regno Unito c‟è già chi rileva questo fenomeno, denominato “SKI-ing”,

spending the kid‟s inheritance, letteralmente “spendere l‟eredità dei figli”, cfr. Rowlingson 2006; McKee

2012.

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Simili ricerche sono state effettuate in ambito educativo e sulle pratiche genitoriali (cfr. Reay 1998; Lareau 2003, 2006; Power et al. 2003; Devine 2004; Gillies 2006, 2007; Irwin 2011).

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studio di questi giovani apparentemente ordinari può contribuire allo sviluppo di una comprensione più olistica della gioventù nella contemporaneità» (Roberts 2011, p. 21,

trad. mia). La ricerca di dottorato che qui si presenta intende muoversi proprio lungo

questa direzione di recupero della voce di questo „missing middle‟ (Roberts 2011), individuato nei giovani e nelle loro famiglie di classe operaia.

Infine, occorre ricordare che alcune recenti ricerche hanno messo in luce come il problema dell‟accesso alla casa per i giovani sia particolarmente accentuato nelle aree metropolitane (Ranci 2010). Alla luce di ciò, si è ritenuto che il capoluogo emiliano, Bologna, rappresentasse uno scenario ideale per la conduzione dell‟approfondimento empirico. In particolare, Bologna presenta alcune caratteristiche, dal punto di vista sociale ed economico, che la rendono un interessante caso di studio: si pensi, ad esempio, al tessuto economico produttivo caratterizzato dalla piccola-media impresa, la forte presenza di industrie manifatturiere e meccaniche e di operai che lavorano al loro interno32. Lo scopo della presente ricerca, quindi, è quello di investigare i processi di riproduzione delle disuguaglianze socio-economiche nelle giovani generazioni, e tra giovani e giovani adulti, focalizzandosi sull‟analisi dei percorsi abitativi dei giovani di classe operaia a Bologna, e il ruolo svolto dalle loro famiglie nella transizione verso l‟autonomia abitativa.

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