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Le rappresentazioni dell’indipendenza

V. I giovani e l’ uscita da casa

4. Le rappresentazioni dell’indipendenza

Oltre a chiedere ai giovani del campione quali sono state le emozioni che hanno provato nel momento dell‟uscita da casa, è stato anche loro chiesto che cosa significa per loro essere indipendenti in generale, e quanto essi si sentano effettivamente indipendenti. L‟obiettivo che ci si pone è cercare di comprendere, attraverso queste domande, se è possibile sperimentare la sensazione di indipendenza anche senza necessariamente vivere da soli, e vedere nella realtà dei fatti se e quali impatti abbia l‟autonomia abitativa nelle vite delle persone rispetto al loro sentirsi indipendenti o meno.

Dalle testimonianze raccolte dai giovani coinvolti nella ricerca, emerge una comune idea dell‟indipendenza, declinata in tre modi, come il non aver bisogno di altre persone

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per svolgere dei compiti, “arrangiarsi da soli”, farcela con le proprie forza.

(indipendenza, ndr) significa… Non dover dipendere da qualcuno, da qualcun‟altro. Cioè io sono indipendente, mi arrangio per i fatti miei, non ti vengo a chiedere niente perché sono indipendente. (Ciclamino_2_M)

(indipendenza significa) farcela con le proprie forze. Nel senso… poi, sì, dipende. L‟indipendenza mentale anche. Perché comunque, a parte le faccende, eccetera, quando sei a casa coi tuoi, fondamentalmente sei dipendente – non sempre – dai tuoi anche a livello mentale. Nel senso: se ho un problema “mamma? Mi aiuti? Mamma mi fai? Papà mi fai?” Quando sei da solo chiaramente quando hai dei problemi condividi e ti possono aiutare, ma non è che quando sei fuori casa ti viene … Infatti un problema che c‟è stato, si è presentato il problema -tra virgolette problema- possibilità di andare ad abitare sopra (l‟appartamento dei genitori, ndR). Mi avevano chiesto con il bimbo “se vuoi venire” …. ho detto di no io perché proprio, per non avere questo tipo di problema. Problema? Non è un problema, è un mio problema (ride), è un limite secondo me, nel senso che comunque avendo i genitori sotto risulta più facile “mamma mi aiuti a dare questo”, papà mi fai a fare questo”, e quindi non mi piace. Per me l‟indipendenza mentale è anche in quel senso, ce la fai con le tue gambe, con le tue forze, ma per tutto.(Gardenia_1_M)

C‟è anche chi vede l‟indipendenza non solo come un farcela da soli, ma anche in termini di progressiva autonomizzazione da alcuni legami e vincoli derivanti dalla cultura consumistica del mondo occidentale in cui viviamo. Queste le parole di Iris_F a tale riguardo:

Iris_F: Indipendenza è… chi fa da sé fa per tre…

Intervistatrice: Quindi indipendenza per te è fare da soli?

Iris_F: Essere insomma autonomi, certo. Però, vabbè, nulla vieta essere individualisti anche… in compagnia.

Intervistatrice: E tu ti ritieni una persona indipendente? Iris_F: Purtroppo no

Intervistatrice: Ci sono ancora degli step…?

Iris_F: Questa frustrazione di non essere ancora indipendente Però, poi vedi, quando lavoravo.. . ero indipendente, avevo uno stipendio ottimo, però poi non avevo il tempo di spenderlo. Lavoro sei mesi, sto a casa un anno, lavoro sei mesi. Alla fine se ce la faccio io metto qualcosina da parte… Alla fine quando ho pagato

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l‟affitto, le bollette, le grandi spese…non è che necessito di… comprarmi… la maglia di Armani…

Intervistatrice: Cioè, secondo te per essere indipendente che cosa ti senti che ti manca?

Iris_F: Eh…una casina in campagna, un bell‟orto… Intervistatrice: Cioè quindi più che altro l‟abitare da sola?

Iris_F: No, ma anche con mia madre, se trovo un pezzetto di terra, mangiare quello che coltivo… quella è indipendenza, secondo me. Riuscire ad uscire dal circuito del consumismo. (Iris_F)

È indipendenza, quindi, anche riuscire a mangiare e consumare cibi auto-prodotti, ma anche il fatto di avere a disposizione del tempo e momenti da dedicare a se stessi per spendere quanto viene guadagnato con il proprio lavoro.

Per molti, inoltre, l‟idea di indipendenza è legata al fatto di non avere interferenze, da parte dei genitori, nella gestione del proprio spazio, interferenze sia pratiche, come spostare oggetti ad esempio, ma anche “morali”, come ad esempio mille domande al rientro a casa. Così racconta Azalea_1_F la propria idea di indipendenza:

Azalea_1_F: (l‟indipendenza è) vivere come vuoi tu alla fine…. Cioè… per me la cosa che mi viene sempre in mente è che se io esco di casa e lascio una cosa qui, quando torno e lì! E quando entro non c‟è nessuno che mi tampina di domande! Per me quello è fondamentale! Che io ritrovo le cose al loro posto e che nessuno mi rompe! Sì, mia mamma quando rientravo era pesissima…. ma poverina, aveva ragione però non…….

(…) Intervistatrice: Per te cosa significa indipendenza, cioè proprio se proprio dovessi dire tutte le parole che ti vengono in mente legate a “indipendenza”…? Azalea_1_F: Andare dove ti pare, per me è l‟indipendenza. Solo quello. Intervistatrice: Cioè la liberta di…?

Azalea_1_F: Di fare, andare…. Sì...

Intervistatrice: E ti senti più o meno indipendente rispetto a quando eri a casa coi tuoi?

Azalea_1_F: Beh più… facevo lo stesso quello che mi pare, adesso però lo so io e basta! (Azalea_1_F)

Indipendenza però non necessariamente significa farcela a tutti i costi da soli: come sottolinea anche Tulipano_1_F, essere indipendenti significa anche essere in grado di capire, autonomamente, quando occorre chiedere aiuto.

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(indipendenza) è una parola che trae un po‟ in inganno. Nel senso che le persone possono credere che possono farcela da sole. In realtà io penso che nessuno ce la possa fare da solo. Una delle cose principali dell‟essere indipendenti è anche saper chiedere aiuto quando c‟è bisogno… non vedo l‟indipendenza nel senso individualista, ma che si può creare insieme agli altri e che ha un valore assolutamente positivo che va… promosso, incentivato, però non è… non è individualismo e può anche rischiare di diventare solitudine, che forse è la cosa che mi fa più paura nella mia vita insieme a perdere il lavoro (ride). Ecco non è una cosa… che va vissuta in senso individuale… (Tulipano_1_F)

L‟indipendenza è legata anche all‟idea di una progressiva assunzione di responsabilità da parte delle persone:

(…) significa responsabilizzarsi e trarre soddisfazione da questo responsabilizzarsi. Cioè, sapere che le cose non verranno fatte se non le fai tu e poi capire... non capire, ma proprio provare l‟esperienza di dire, quando le ho fatte però le ho proprio fatte per me. (Geranio_2_M)

Molto significativa, infine, la riflessione di Orchidea_F, secondo la quale è impossibile parlare per la generazione dei giovani di adesso di “indipendenza” pura, a causa delle condizioni e dei limiti provenienti dal contesto socio-economico nel quale ci troviamo a vivere.

Credo che la mia generazione non possa parlare di indipendenza pura, perché comunque non ci sono le condizioni sociali che ti permettono di parlare di indipendenza pura… perché volente o nolente… secondo me io resterò ancora legata per parecchi anni ai miei genitori, ma più come un aiuto, un sostegno… che magari non viene solo dal punto di vista finanziario ma anche dal punto di vista morale… (Orchidea_F)

Ancora, l‟indipendenza pura di cui parla Orchidea_F rappresenta anche un‟altra forma di indipendenza che può essere raggiunta dai giovani, ovvero quella derivante dalla completa responsabilizzazione legata al mantenimento e alla cura dei propri figli:

Intervistatrice: Ma per indipendenza pura cosa intendi?

Orchidea_F: Ma l‟indipendenza pura è quando io riuscirò a trovare una persona con cui formare una famiglia, quando avrò un figlio e quando sarò capace

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di….mettere al mondo un‟altra persona, cioè di riuscire a gestire un‟altra persona. Questa per me ‟è la forma di indipendenza pura… quando sarò in grado di percorrere veramente la mia strada. (Orchidea_F)

Per concludere, si evidenzia dalle parole dei giovani l‟esistenza di diverse forme di indipendenza: c‟è un‟indipendenza economica e una morale. Per quanto riguarda l‟indipendenza economica, dai racconti emerge come essa venga intesa più che altro come la capacità di mantenersi nella vita quotidiana, non in senso totale di svincolamento definitivo dalle risorse dei genitori100. Ne è una dimostrazione il fatto che si sentano indipendenti anche coloro che hanno potuto avviare i loro percorsi di autonomia abitativa solamente grazie all‟intervento finanziario dei genitori. Dalle interviste emerge però un orientamento più marcato, da parte dei giovani, a pensare all‟indipendenza in termini di indipendenza morale, che, come abbiamo avuto modo di vedere, assume molteplici declinazioni. Tuttavia, spostandosi ad osservare l‟indipendenza sul piano delle pratiche, ovvero dei comportamenti attuati dai ragazzi coinvolti nella ricerca, è possibile osservare come questo “disallineamento” emerga che anche in relazione all‟indipendenza morale, riscontrando alcuni comportamenti non perfettamente in linea con la definizione teorica di indipendenza data dai giovani intervistati.

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