• Non ci sono risultati.

L’intervista semi-strutturata

La metodologia della ricerca

6.1 L’intervista semi-strutturata

La scelta di operare tramite una sociologia di tipo qualitativo, imperniata su interviste semi- strutturate, è stata suggerita dall’argomento stesso. Parlare della morte e del suo profondo significato sociale e personale e intrecciarlo con il fenomeno della migrazione è un’operazione complicata e delicata, che prevede molta flessibilità e capacità di ricontestualizzare continuamente l’argomento. La morte e la migrazione infatti sono due «fatti sociali totali» che incontrandosi e scontrandosi tra loro danno l’impressione di poter sviluppare reazioni a catena che investono discipline ad ampissimo raggio: dalla filosofia alla sociologia, dalla psicologia alle politiche sociali. Raramente si trovano argomenti che, presi isolatamente, sono stati così tanto analizzati e dibattuti, e che riescono a impegnare gran parte dello scibile umano. Dalla morte, come abbiamo visto, prende spunto la riflessione religiosa, la ricerca della scientificità che permane oltre l’instabile, il ragionamento filosofico, perfino il nichilismo. Dal fenomeno migratorio invece prende il via la ricerca di una definizione della propria identità, dello Stato- nazione, dell’appartenenza in generale, del senso culturale dello spazio e anche la messa in crisi di tutte queste istanze. Queste due tematiche quindi, da analizzare insieme, avevano bisogno del maggior grado di flessibilità metodologica possibile e allo stesso tempo di uno strumento in grado di poter scendere in profondità quando necessario, di poter chiedere e richiedere di nuovo, di poter operare delle disambiguazioni nell’immediato, di poter specificare o isolare a seconda del caso e di poter risalire in superficie all’istante quando eticamente ed umanamente richiesto. L’intervista semi-strutturata quindi ci è parsa da subito come il metodo d’indagine più idoneo per questi presupposti, l’unico in grado di soddisfare tali

78

“Qualsiasi analisi della situazione di intervista deve prendere in considerazione l’esistenza di diversi tipi di interviste. Queste possono venir classificate in tre ampi gruppi: le interviste standardizzate (o strutturate), le interviste non standardizzate e quelle semi-standardizzate. Nelle prime l’intervistatore è legato alla formulazione delle domande, riportate nel modulo di intervista; non è libero cioè di adattare le sue domande alla situazione specifica, di mutare l’ordine degli argomenti o di rivolgere altre domande. Nelle seconde l’intervistatore è libero di manipolare ciascuna situazione in qualsiasi modo ritenga adeguato agli scopi che si propone. Nel caso delle interviste semi-standardizzate, infine, l’intervistatore può essere obbligato a rivolgere un certo numero di domande specifiche più importanti, ma può, se lo ritiene necessario, rivolgere altre domande per ottenere ulteriori chiarimenti” (Phillips 1972: 190).

esigenze, anche perché il questionario, per esempio, vista la tematica e i soggetti, sarebbe stato troppo freddo e inconcludente.

Tutte le interviste poi sono state programmate in anticipo e introdotte da una persona già di conoscenza dall’intervistato, al fine di tranquillizzare e mettere più possibile a proprio agio i soggetti. La figura del mediatore in questo caso è assai importante e ne sono testimonianza i due fallimenti che gli approcci “a freddo” hanno comportato. A tal riguardo è interessante notare come, dopo l’intervista, si sia innescato quasi sempre un processo virtuoso di fiducia e di empatia. Sono stati gli intervistai stessi infatti a farsi carico di trovare altri possibili soggetti per la ricerca, il che non ha fatto altro che rendere meno sospetto e difficile il primo approccio.

Il primo passo è stato quello di contattare personalmente le associazioni del terzo settore e gli enti pubblici operanti nel viterbese che si occupassero del fenomeno migratorio, cioè la Prefettura di Viterbo, il Coordinamento dei Servizi Sociali della Provincia di Viterbo, gli sportelli per l’immigrazione della CGIL e della UIL, l’Arci, la Asl, la Caritas, l’associazione “Integra”, la comunità di recupero del CEISS e alcuni esponenti religiosi delle varie comunità di immigrati presenti in Provincia. Tra queste l’interesse e l’impegno si è concretizzato principalmente con L’Arci, la Caritas e lo sportello dell’Associazione “Integra”. Sono stati importantissimi poi i contatti personali e le richieste informali a persone di conoscenza e amici. Grazie a questa rete di contatti è stato possibile sentire telefonicamente una quarantina di persone. 25 di esse hanno acconsentito a rilasciare l’intervista che è stata così strutturata in domande aperte.

6.1.1 Schema dell’intervista

a) una prima parte introduttiva e di presentazione:

Come ti chiami e quanti anni hai? Qual è il tuo paese d’origine? Da quanti anni stai in Italia?

Studi svolti nel paese d’origine e/o in Italia. Dove vivi e che lavoro fai?

Hai figli?

Sei religioso? Se si, a quale religione appartieni? Se no, ti consideri spirituale? La tua filosofia.

b) una seconda parte sul viaggio:

E’ stato difficoltoso il viaggio?

Hai mai pensato di morire nel viaggio? Hai rischiato veramente di morire? Come ti ha cambiato questa esperienza?

Qualche tuo amico è morto o hai visto qualcuno morire durante il viaggio?

c) una parte centrale sulle tematiche della morte:

Pensi mai alla morte?

Conosci qualche migrante che è morto in Italia?

Secondo te un migrante dove preferirebbe morire, in Italia o nel paese d’origine? Hai mai partecipato ad un funerale di un italiano? E di uno straniero? Parlamene.

Che tipo di cerimonie per il lutto adotta la tua religione? (riti, danze, musica, preghiere, chi officia)

In Italia è possibile fare le stesse cerimonie? Ti mette paura l’idea di morire in Italia?

Che tipo di emozioni provi quando senti che qualcuno di importante per te è morto? Che tipo di emozione comune la tua cultura prova durante i lutti?

Dove vorresti essere seppellito? Le parole per dire morte.

Quanto pensi di voler stare qui in Italia?

Pensi che per le seconde generazioni sarà più facile o più difficile rispetto a te vivere qui in Italia?

Conosci qualcuno che si è fatto seppellire in Italia e dove? Secondo te quali sono i veri motivi di questa scelta? Quanti italiani c’erano al funerale di quel migrante?

Cosa impedisce, nella società italiana, il naturale sviluppo e la pratica delle tue credenze religiose?

Per cosa rischieresti di morire?

d) un accenno agli ospedali, al rimpatrio delle salme e alle idee personali su aborto, suicidio ed eutanasia:

Negli ospedali italiani c’è rispetto per altri tipi di culture o no?

Conosci le difficoltà economiche che ci sono per il rimpatrio della salma? Aborto, eutanasia e suicidio.

e) una parte conclusiva su curiosità e aneddoti:

Una storia da raccontare in merito a questi argomenti o qualcosa che secondo te abbiamo tralasciato?

20 interviste sono state videoregistrate con la telecamera, 4 sono state audio registrate e una trascritta sul taccuino. Tre dei migranti intervistati sono mediatori culturali che lavorano da anni nella Provincia di Viterbo e possono essere quindi considerati anche testimoni privilegiati79. La sbobinatura delle interviste videoregistrate si è avvalsa dell’annotazione del linguaggio non verbale e per tutte le interviste sono stati presi appunti sul contesto, le impressioni e l’orientazione degli interlocutori. Il materiale è stato inserito nel programma WEFT, grazie al quale si è proceduto all’analisi dei dati del cap VII.

Le interviste a testimoni privilegiati tout court sono state 4, il parroco di Lampedusa Don Stefano Nastasi, Padre Vincent Mgwala e due operatori sociali dell’Arci che si occupano di richieste di asilo e rifugiati politici.

Per quanto riguarda l’analisi qualitativa del territorio viterbese mi sono avvalso di un’intervista audioregistrata che ho somministrato allo scrittore e insegnante viterbese Antonello Ricci.

79

“Un testimone privilegiato, o meglio qualificato, per assolvere pienamente alla sua funzione, deve avere le seguenti caratteristiche: a) posizione o ruolo all’interno della comunità; b) conoscenza dettagliata dei temi su cui