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L’inventario per un atelier quasi perfetto

Il secondo strumento impiegato nella valutazione è basato sul documento creato nel progetto Ethap per progettare e valutare esperienze di animazione alla poesia (e non solo), dal titolo:

INVENTARIO per realizzare un atelier poetico quasi perfetto: Suggerimenti per aspiranti e ispirati animatori524. L’inventario è uno strumento di valutazione dalla forte caratteristica formativa. Esso consente di smontare gli aspetti dell’atelier e ne mostra ai partecipanti la composizione rivelando quindi aspetti che non appaiono ma che ne costituiscono lo scheletro e il senso pedagogico. Gli studenti entrano così in una sorta di stanza dei bottoni, assumo lo sguardo della sala di regia, per cogliere, oltre la propria singola esperienza, elementi più ampi di processo, di relazione, di stile pedagogico, nella condivisione con i propri compagni.

L’inventario ha la forma di una lunga lista di domande, che servono per soffermarsi e generare consapevolezza sui diversi aspetti implicati nell’atelier. Non si tratta di indicazioni da seguire alla lettera, abbiamo infatti cercato di evitare le tendenze normative o procedurali che rischiano di mortificare la complessità dell’esperienza e la creatività dei conduttori. Recita la premessa del documento:

La funzione dell'inventario è quella di orientare gli animatori degli atelier poetici, sia nella fase di progettazione sia nella fase di bilancio. Nella forma in cui si presenta, è pensato per un'autoanalisi a posteriori da parte del formatore; declinato al futuro, si presta invece a supportare l'ideazione; messo in terza persona, può fungere da base per una valutazione da parte dei partecipanti degli atelier.

Si è cercato di fare un elenco il più possibile ricco degli aspetti di valore, senza gerarchia. Questo non implica che tutti i punti debbano essere presenti per realizzare un atelier di successo. L'elenco può essere ulteriormente allungato.

La scelta di proporre domande aperte mira a favorire la forma riflessiva e autovalutativa, sia individuale che collettiva. Le domande possono essere ampliate, approfondite, tralasciate, continuate.

L'inventario è il frutto di un percorso di scambio condiviso, realizzato dal collettivo di esperti animatori di atelier poetici e di scrittura creativa provenienti da diversi paesi europei, all'interno del progetto Ethap – Educating Teaching Healing with Autobiographical Poetry.

Le domande sono state suddivise in capitoli, ottenuti raggruppando i contenuti emersi dal confronto delle liste elaborate nelle discussioni dei gruppi. Di seguito i capitoli con estratti esempi di alcune domande:

Atteggiamento del formatore

ho curato la qualità della mia presenza durante l'incontro? Ero davvero lì? ho prestato attenzione al mio modo di esprimermi e al tono della mia voce? ho saputo praticare un ascolto attivo?

Formazione del gruppo

524 Progetto Ethap, INVENTARIO per realizzare un atelier poetico quasi perfetto: Suggerimenti per aspiranti e ispirati animatori, (Documento pedagogico), 2015.

sono state create le condizioni affinché i partecipanti si sentissero liberi di aderire ai contenuti dell'atelier o di trovare delle alternative, negoziandole?

il numero dei partecipanti era adeguato ai contenuti proposti e al contesto? il contesto ha consentito che ci fosse scambio fra i partecipanti?

Risorse: tempi, materiali, spazi

ho allestito lo spazio prima dell'arrivo dei partecipanti? il luogo era accogliente?

la disposizione dello spazio favoriva lo scambio? (ad es. ci si poteva vedere tutti) Rapporto con il territorio

sono stati invitati ospiti esterni?

quanto prodotto nell'atelier è stato valorizzato nei confronti di persone terze?

l’atelier ha permesso di entrare in contatto con i luoghi in cui si è svolto, l’edificio, la città? (la loro storia, la loro atmosfera, la loro cultura…)

Qualità del processo

le persone hanno avuto modo di sentirsi coinvolte?

le informazioni che consentono un’adesione informata e libera sono state fornite per tempo? vi è stata condivisione del senso ed esplicitazione?

Qualità del prodotto Il prodotto…

…“funziona”? … dà emozione?

… ha un valore anche per terzi, che non hanno partecipato alla sua creazione? Cambiamenti

I cambiamenti sono metabolici, hanno bisogno di tempo, ma possono essere intravisti alcuni segnali precoci (nell'animatore e nei partecipanti).

Nel corso dell’atelier ho visto (o sentito)… trasformazioni dello sguardo?

cambiamenti nella percezione di quello che si fa abitualmente? influenze fra le attività?

Il documento con le domande è stato distribuito agli studenti suddivisi in quattro gruppi che ne hanno discusso gli elementi soffermandosi su quelli ritenuti più significativi, per farne poi una restituzione scritta a cura di un portavoce. Di seguito gli estratti dei passi più rappresentativi degli scritti collettivi degli studenti:

Atteggiamento del formatore

Ha saputo appassionare tutti, anche quelli che di poesia non ne sapevano molto,

Ci è parso evidente che la poesia è la letteratura sia per lui una passione che va oltre tenere un corso in sé. Il quarto d'ora di lettura finale, ha fatto sì che si creasse un momento più intimo e rilassante, è stato un po' come tornare bambini quando ci venivano raccontate le favole, permettendoci di averne un attimo, autorizzato, di evadere con la fantasia.

La preparazione sull’argomento, il suo interesse, ha influito molto sull’andamento del programma. La preparazione dell’aula prima del nostro arrivo, con sedie disposte in cerchio, ci ha fatto sicuramente sentire attesi e sempre ben accolti.

Il relatore ci ha dato la possibilità di scegliere se rimanere fino alla fine della lezione per poter ascoltare un piccolo brano

…sono state create le condizioni affinché i partecipanti si sentissero liberi di aderire ai contenuti Formazione del gruppo

Eravamo un piccolo gruppo, e questo ha permesso ad ogni partecipante di potersi esprimere liberamente, senza timore.

La formazione delle sedie, a cerchio, ci ha permesso di guardarci tutti negli occhi e di poterci confrontare e scambiare piccoli componimenti o idee, creando così un’atmosfera non giudicante e rilassata … è una forma che porta fluidità nella comunicazione e mette tutti allo stesso livello

Il gruppo ha potuto condividere i risultati dei lavori fatti, grazie anche ad una assenza di giudizio per la quale ci si è potuti far trasportare dalla personale vena poetica, facendo scoprire parti più introspettive della propria persona.

L’atmosfera del gruppo era molto positiva e con il passare degli incontri, conoscendoci sempre di più, si è formato un gruppo affiatato

Lo scambio tra i partecipanti ha permesso il rispetto e l’ascolto reciproco, siccome l’atmosfera non era giudicante, quindi ha permesso e favorito il coinvolgimento di tutti.

… le varie diversità del gruppo alla fine si sono rilevate delle risorse Risorse, tempi, materiali, spazi

Complessivamente la valutazione per questo punto è positiva, anche se l’aula rimane sempre un’aula, è stato simpatico sistemarci in cerchio con le sedie.

Il luogo diveniva accogliente proprio per questa piccola attenzione, era silenzioso e tranquillo, anche se alla fine era una misera aula decisamente poco stimolante e spoglia.

Il setting è stato curato bene, allestendo lo spazio a noi dedicato prima del nostro arrivo. Strumenti e attività molto inerenti al curriculum di studio

È stato molto bello poter fare lezione all’aperto,

La parola e la scrittura era la principale risorsa del gruppo.

Il luogo, le aule erano d’impedimento all’immaginazione e all’ispirazione degli scritti, in più le pause erano poche

Rapporto con il territorio

I collegamenti su Skype che ci sono stati con Amsterdam e Tolosa sono risultati al gruppo molto interessanti, è stato come un aprire un link e assaporare spezzoni di vite ed esperienze che parallelamente alla nostra creano e sperimentano creatività.

L'uscita a Gandria è stato un momento intenso e introspettivo,

Gli interventi da parte di ospiti esterni (letterari e in "video–conferenza"), sono stati molto graditi e ci hanno aperto gli occhi su quanto sia possibile interagire con terzi tramite la letteratura. Le ricerche svolte dai compagni, sono state un piacevole ed interessante momento condiviso che ci ha permesso di metterci in gioco.

Secondo noi, un po’ mancato un legame con il nostro territorio, la sua storia, Qualità del processo

Tutte le persone, dal mio punto di vista, si sono sentite coinvolte, c’è stata una grande condivisione, e confronto.

Il formatore… ha saputo rispettare i momenti di silenzio e a valorizzarli, non vedendoli come qualcosa di imbarazzante

Ha saputo darci la libertà di esporci o di rimanere in disparte, rispettando la volontà di ognuno Sono state attivate le potenzialità poetiche aprendo possibilità nuove di espressione e di interessi È stato rispettato il silenzio

Tramite le attività proposte, si sono create le condizioni affinchè ognuno di noi potesse estrarre tutte quelle risorse necessarie per apprendere e, allo stesso tempo, auto–osservarsi. Grazie alla valorizzazione di risorse individuali e delle abilità specifiche, abbiamo avuto la possibilità di conoscerci meglio e di sentirci coinvolti in modo attivo.

Gli incontri hanno permesso, a chi più a chi meno, di trovare una propria/nuova forma espressiva Un laboratorio di poesia non potrà mai essere perfetto, in quanto i punti da seguire sono molti, e molto spesso è impossibile seguirli tutti.

Ognuno ha trovato la propria forma espressiva adeguata, grazie anche alla possibilità di avere i propri spazi individuali

… c’è stato rispetto reciproco anche nei momenti di silenzio e questo ha anche favorito un progresso personale e interiore.

ad ogni lezione c’è stato uno stupore personale, in cui è stato condiviso l’immaginario Qualità del prodotto

È difficile valutare la qualità del prodotto perché di valore personale per ognuno di noi.

Il prodotto ha sicuramente funzionato, ci ha emozionato e ci ha fatto riscoprire dei lati di noi che non sapevamo neanche l’esistenza.

Parlando con i compagni è emerso lo stupore riguardo a ciò che abbiamo prodotto, nessuno pensava di essere così poetico, di riuscire a comporre qualcosa di bello

Gli scritti emozionavano sempre in maniera diversa e davano un valore aggiunto perché erano impensati prima, dato che in questi momenti danno la possibilità di essere riconosciuti come qualcosa di bello

Cambiamenti

Nel corso dell’atelier, si è percepito un grande entusiasmo, sempre crescente, un’energia positiva, mai pesante.

Inizialmente c’era un po’ di timore nell’esporre le proprie creazioni, ma poi c’è stato un cambiamento nel gruppo, creando una coesione e un’appartenenza, che ci ha lasciato il desiderio di condividere, di ascoltare e di rispettare sempre l’altro.

C’è sicuramente una grande voglia… di voler approfondire l’argomento, e di mantenere comunque un contatto con la poesia.

Da questo atelier siamo usciti tutti un po’ cambiati, sicuramente abbiamo appreso delle cose interessanti e scoperto dei nuovi esercizi / giochi. Il più grande cambiamento però penso che è avvenuto all’interno di tutti noi, nel modo di pensare, ma anche di porci, come pure il nostro approccio alla poesia e alla scrittura non sarà più lo stesso di prima.

Ha lasciato qualcosa di nuovo e di diverso in noi; emozioni, così come nozioni culturali legate alla letteratura, stesura di poesie (di ampio genere), ed idee che potremo realmente proporre un domani quando saremo professionisti.

Il cambiamento è stato nello sguardo e nella percezione di quello che facciamo abitualmente. È nato l’entusiasmo e la voglia di raccontare o raccontarci le nostre emozioni, senza assolutamente forzature.

Molti apprendimenti pedagogici avvengono per osmosi, per imitazione – spesso inconsapevole – di un modello cui si aderisce. Dagli estratti si percepisce, a mio parere, come i partecipanti si siano addentrati nelle pieghe dell’esperienza, acquisendo consapevolezza degli aspetti pedagogici che guidano le proposte. Non scordiamo che i testi sono frutto di una discussione collettiva. Gli studenti hanno così avuto modo di confrontarsi e condividerne i molteplici aspetti.

Nei testi appare un processo di presa di coscienza del “perché” le cose hanno funzionato in certo modo. Quella che era un’adesione sulla base di una esperienza percepita come piacevole e significativa, acquisisce riflessività, profondità, comprensione del processo.

Certamente integra efficacemente lo strumento precedente: il questionario. Quello è uno strumento di derivazione aziendale, appartenete alle metodologie della “Custumer satisfaction”, entrato nell’uso corrente anche nel mondo pedagogico. Fra i tanti pregi, quali ad esempio quelli della trasparenza, della comparazione e della rapidità d’impiego, il questionario non ha quello di entrare negli aspetti complessi del processo esperienziale. Sovente resta a un aspetto superficiale e frettoloso di gradimento, a un “mi piace, non mi piace”, “son d’accordo, non son d’accordo” con qualche gradazione intermedia. Lo strumento messo a punto con l’Inventario, certamente perfettibile, integra i limiti del questionario e offre un’analisi per cogliere la complessità dell’esperienza e trasformare la valutazione in un momento di formazione.