Sez II: Profili storici e tratti fondamentali dei reati sessuali negli ordinamenti penali oggetto di analisi.
2.2.3. Rigore sanzionatorio e ´onnicomprensività´ dei mezzi di costrizione sessuale nella disciplina penale sessuale francese
Volendo tracciare un quadro dell´evoluzione storica del diritto penale sessuale francese, si può operare una distinzioni tra tre diverse fasi storiche. La prima anteriore al 1980, la seconda da tale data all´entrata in vigore del nuovo codice al 1994 e da ultimo la terza relativa agli anni successivi al 1994.
Alle soglie degli anni ´80, la disciplina dei reati sessuali, contenuta nell´ormai quasi bicentenario Code Napoléon del 1810, si caratterizzava per la sua totale inadeguatezza e obsolescenza rispetto alle nuove esigenze di tutela emerse in seno alla società francese, ed in sostanziale contrasto con la Costituzione della V Repubblica del 1958. Basti pensare, del resto, che tutte le fattispecie incriminatrici propriamente sessuali (artt. 330- 333) dalla Sez. IV (Offese al buon costume) del Cap. I (Crimini e delitti contro le persone) del Tit. I del Libro III del codice allora vigente trovavano la loro origine in provvedimenti legislativi del secolo XIX°, con l´eccezione dell´art. 331. Tali reati erano inoltre inquadrati sistematicamente come offese al bene giuridico di stampo eticizzante e pubblicistico del buon costume, e anche nella loro strutturazione riflettevano valori ed esigenze di tutela oramai venute meno da decenni: si consideri che le principali ipotesi criminose erano, oltre allo stupro, l´oltraggio al pudore e l´attentato al pudore, le cui condotte non erano minimamente definite attraverso ulteriori elementi tipizzanti oltre quelli del pudore, dell´oltraggio e dell´attentato. Alla stessa logica rispondeva poi la configurazione delle fattispecie aggravate, ed in particolare di quella data dall´essere l´autore ministro di culto (art. 333 Code Napolèon) o addirittura dal “compimento di un atto contro natura con un individuo dello stesso sesso” (art. 333). Appariva poi tutto ingiustificato e antiquato il modesto rilievo attribuito alle aggressioni e abusi sessuali (quattro incriminazioni in tutto) rispetto all´estrema importanza (oltre il doppio delle incriminazioni) data ai reati concernenti la prostituzione e il suo sfruttamento,. accomunati ai primi nella sezione dedicata alle “offese al buon costume”232.
232 Sulla disciplina anteriore al 1980 v. GARÇON, Code penal annotè, II ed. a cura di
Rousselet/Patin/Ancel, art. 334, 1956, n° 305 ss.; GOYET, Droit penal special, VIII ed., Sirey, 1972, n° 690 ss.; LAMBERT, Traité de droit pénal spécial, Paris, 1968, p. 567 ss.; RASSAT, Atteintes sexuelles
sans violance sur mineur (Art. 222-25 à 227-27-1 Code Pénal), cit., p. 3, la quale rileva come “vi fosse una unità profonda tra tutti i comportamenti di natura sessuale raggruppati nella comune sezione intitolata
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É del tutto comprensibile, quindi, come negli anni ´70, al fine di rimediare alla numerose lacune ed incongruità della disciplina dei reati sessuali, si avvii un imponente dibattito parlamentare, sfociato nella presentazione di numerose proposte di legge. Al culmine di tale fase si ha l´emanazione, da parte del legislatore francese, dell´importante legge n° 80-1041 del 23 dicembre 1980, la quale anticipa, in materia sessuale, alcuni dei tratti fondamentali (e in parte anche la ratio) della successiva codificazione del 1994. Le modifiche maggiormente incisive consistono, in primo luogo, nella tipizzazione – sino ad allora del tutto carente – dello stupro e dell´attentato al pudore quali rispettivamente penetrazione od aggressione sessuale commesse con violenza, coercizione o minaccia, secondo le linee guida peraltro già elaborate dal diritto vivente dell´epoca quale risultante dalle pronunce della Cour de Cassation233. In aggiunta a ciò, si ha una chiara modernizzazione nella formulazione delle fattispecie, e la apprezzabile eliminazione di ogni riferimento al sesso dell´autore e della vittima del fatto. D´altro canto, non è sicuramente condivisibile la scelta legislativa di mantenere i reati sessuali nell´ambito della sotto-ripartizione codicistica dedicata alle “offese al buon costume”, nè tanto meno quella di persistere nella conservazione delle moralistiche denominazioni di alcune ipotesi criminose quali “oltraggio pubblico al pudore” e “attentato al pudore”234.
Successivamente al 1980, occorre poi attendere l´entrata in vigore del nuovo Code
pènal del 1994 per una incisiva riforma del diritto penale sessuale francese, ispirata peraltro alla stessa logica di estensione di tutela e modernizzazione della precedente, ma anche da alcune delle medesime spinte conservatrici, come emerge dal mantenimento sostanzialmente invariato dei medesimi mezzi coercitivi della violenza, coercizione e sorpresa, cui si aggiunge unicamente la minaccia, senza però che il nuovo codice
´offese al buon costume´, ove si trovavano simultaneamente contemplati (con un certo disordine formale, é da ammettere) gli atti attraverso i quali l´agente cercava di stimolare i propri desideri sessuali personali (stupro, attentato al pudore, oltraggio pubblico al pudore), quelli attraverso i quali cercava di stimolare i desideri altrui (prossenetismo), e infine, a titolo in qualche modo intermedio, l´eccitazione dei minori alla depravazione, in relazione all quale, a seguito di alcune esitazioni, la giurisprudenza aveva statuito che l´autore dei fatti cadeva sotto i colpi della legge allorché, fungendo da intermediario della corruzione che concorreva alla soddisfazione dei desideri passionali altrui, avendo allo stesso tempo agito per soddisfare gli impulsi carnali propri”.
233 Cfr. Cass. Crim., 29 aprile 1960, in Gaz. Pal., 1960, II, p. 15 ss.; Cass. Crim., 10 luglio 1973, in Rev.
sc. crim., 1974, p. 594 ss.; Cass. Crim., 11 ottobre 1978, in D., 1979, p. 20 ss.;
234 Sul punto RASSAT, Atteintes sexuelles sans violance sur mineur (Art. 222-25 à 227-27-1 Code
Pénal),cit., p. 4, rileva come due degli aspetti per cui la loi n° 80-1041 si dimostra tutto sommato deludente rispetto alle aspettative della comunità penalistica dell´epoca sono il mantenimento dell´incesto in un contesto sistematico del tutto erroneo, e che ne trascura completamente le peculiarità offensiva, ed il mancato chiarimento edittale delle questioni concernenti le aggressioni sessuali tra coniugi.
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intraprenda la svolta ´consensualistica´. Il legislatore codicistico, comunque, compie finalmente la scelta di sopprimere qualunque riferimento a beni giuridici non strettamente individuali nella nuova disciplina penale sessuale, modernizzando inoltre le fattispecie, ove l´ “oltraggio pubblico al pudore” diviene “esibizionismo” (art. 222-32 code pénal) e l´ “attentato al pudore” “aggressione sessuale (art. 222-22). Si procede inoltre ad un ripensamento delle ipotesi aggravate, incentrate sul parametro dell´offensività sessuale della condotta e della inferiorità del soggetto passivo piuttosto che su quello dell´immoralità delle condotte dell´agente, con una percorso di riforma proseguito anche successivamente con le riforme del 1998, 2003, 2005, 2006 e 2007 le quali non hanno per il resto inciso sugli elementi strutturali dei vari reati sessuali235.
Il volto attuale del diritto penale sessuale d´oltralpe, quale risultante dalle numerose riforme approvate negli ultimi anni, si caratterizza per tre fondamentali tratti.
In primis la descrizione delle condotte delle due fattispecie criminose principali, cioè lo stupro (art. 222-23) e l´aggressione sessuale (art. 222-22) evidenzia una opzione legislativa che, se non accoglie ancora il modello ´consensualistico´ di disciplina dei reati sessuali, tende comunque a valorizzare il consenso della vittima, attraverso la tipizzazione di quattro modalità di commissione delle aggressioni sessuali (violenza, coercizione, minaccia e sopresa) tali da ridurre al minimo i casi di interrelazioni sessuali non consensuali esclusi dalle strette maglie delle incriminazioni in esame.
In seconda battuta, le ipotesi criminose in materia sessuale vigenti in Francia sono connotate da un rigore sanzionatorio che, tra i principali ordinamenti penali europei, è ´superato´ solo dal Sexual Offences Act inglese, che prevede in numerosi casi il carcere a vita come pena massima. In particolare lo stupro semplice (art. 222-23 c.p.fr.) prevede la pena massima di anni quindici di detenzione, che quasi sempre divengono venti in quanto l´art. 222-24, che tale pena contempla, disciplina ben dodici casi di stupro aggravato, mentre le altre aggressioni sessuali prevedono il massimo di cinque e sette anni di reclusione per i casi rispettivamente semplici e aggravati, cui però si aggiungono ingenti pene pecuniare fino ad un ammontare di 100.000 euro236.
235 Si tratta della loi n° 98-468 del 17 giugno 1998, la loi n. 2003-239 del 18 marzo 2003, la loi 2005-1549
del 12 dicembre 2005, la loi n. 2006-399 del 4 aprile 2006, ed infine la loi 2007-297 del 5 marzo 2007. In riferimento ad esse v. MAYAUD, artt. 222-22 ss. Code Pénal, cit. ; PELLETTIER-PERFETTI, artt.
222-22 ss. Code Pénal, cit.;
236 Si consideri poi l´articolo 222-26 c.p.fr., che dispone la pena massima dell´ergastolo per i casi di stupor
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Da ultimo, si è già accennato in sede di trattazione della collocazione sistematica237, come la disciplina degli atti sessuali consensuali con minorenni sia stata oggetto di una ´diaspora´ sistematica tale da trovarsi attualmente nell´ambito della Sez. V (della messa in pericolo del minore) del Cap. VII (offese ai minori e alla famiglia) del titolo del codice dedicato ai crimini e ai delitti contro le persone, accomunato a reati del tutto eterogenei. In relazione alle fattispecie incrimantrici contemplate dalla sezione dedicata alle aggressioni sessuali, invece, costituisce certamente un´innovazione positiva l´introduzione, con la loi 98-468 del 17 giugno 1998, del reato di harcèlement sexuel, con la quale si incriminano casi di molestie sessuali, con una formulazione tale da ricomprendervi in particolare molestie sessuali poste in essere sui luoghi di lavoro e/o da parte di soggetti investiti di autorità gerarchica sulle vittime.