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L’Ecomuseo rappresenta il prodotto dell’interazione tra governo locale, Terzo settore e Fondazioni di origine bancaria. Il progetto nasce durante l’amministrazione guidata dallo

150 storico Sindaco Leoluca Orlando43, riconfermato anche nella tornata elettorale successiva, quindi accompagnando lo sviluppo dell’esperienza dalla fase di start-up fino ad oggi. La consiliatura decisiva fu quella del 2012 poiché è all’interno di questa che si stipularono gli accordi per l’uso dell’immobile messo a disposizione dal Comune e per la definizione dei compiti e delle responsabilità. L’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Palermo Giambrone44 decise di individuare nell’ex deposito locomotive il luogo ideale per ospitare l’Ecomuseo, nel 2014 l’Assessore lasciò l’incarico poiché nominatoSovrintendente del Teatro Massimo di Palermo nominato dal Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini. Il Sindaco Orlando il giorno dell’inaugurazione dichiarò che l’Ecomuseo ricopriva un carattere strategico all’interno del Piano di riqualificazione della costa sud poiché avrebbe potuto rinsaldare il rapporto logorato tra borgate marinare e porti45.

Nonostante in Italia siano diverse le esperienze di governance partecipata di gestione di beni pubblici anche il caso dell’Ecomuseo del mare di Palermo si presenta come un caso sperimentale. Viene considerato una sorta di test del modello partenariale pubblico- privato per la gestione di un bene pubblico, ma non si è di fronte ad uno strumento giuridico nuovo. Tuttavia, è ricorrente il considerare le pratiche di questo genere come provvisorie e dai confini indefiniti, una sorta di sperimentazione. C’è sempre un’area grigia di incertezza, probabilmente dovuta allo stiramento degli istituti giuridici necessario per ricomprendere modalità di azione che caratterizzano per fare un esempio

43 La compagine che perse le elezioni del 2007 era composta dall’alleanza tra le seguenti forze politiche:

Democratici di Sinistra, Sindaco Orlando, Democrazia è Libertà, La Margherita, Partito della Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Federazione dei Verdi, Popolari UDEUR, Grande Palermo, Laici Socialisti Riformisti, Palermo Libera per Orlando Sindaco, Partito dei Comunisti Italiani, Sicilia Democratica, Fronte Nazionale Siciliano, Sicilia Federale, Sinistra Socialista. Nella tornata elettorale successiva, quella che vide sconfitto il Sindaco uscente Cammarata (centro-destra) del 2012, Orlando vinse le elezioni schierandosi con: Italia dei Valori, Federazione della Sinistra – Verdi.

44Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Palermo, medico chirurgo, sin dal maggio 1994 segue

la gestione nella veste di consigliere di Amministrazione dell’Ente Autonomo Teatro Massimo di Palermo in rappresentanza del Comune di Palermo, viene nominato nel 2003 Componente della Commissione Musica presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali su designazione del Sindaco di Firenze (Leonardo Domenici) e Presidente dell’ANCI, in rappresentanza della Conferenza Stato- Città, dal 2014 e ancora oggi è Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo nominato dal Ministro Dario Franceschini.

45

Leoluca Orlando il giorno dell’inaugurazione il 15.02.2014 a proposito dell’ecomuseo alla domanda di una giornalista (Viviana Villa) del giornale locale “Trinacria News” (http://trinacrianews.eu/presentato- palermo-lecomuseo-urbano-mare-memoria-viva/): In che modo questo museo si inserisce all’interno del progetto di riqualificazione della costa palermitana? Sindaco: Il museo rientra all’interno del progetto di

riqualificazione urbana, partendo questa volta non dalla terra, bensì dal mare. Per decenni la terra ha mortificato il mare a Palermo, per decenni la terra ha soffocato il mare nella nostra città. Oggi il mare generosamente ci restituisce un pretesto per riqualificare la terra. Palermo è una città che possedeva otto porti, ora dei semplici moli, e otto borgate marinare, che ormai non sono altro che degli agglomerati urbani. In questi anni si è separata in maniera scellerata la competenza dei porti dalla competenza delle borgate. Per questo abbiamo chiesto, non per una forma di ostilità o ripicca nei confronti dell’autorità portuale, che il soggetto competente degli otto porti sia anche il soggetto competente delle otto borgate. Avere un’unica competenza permette di ricucire questo rapporto e l’ecomuseo rappresenta un’occasione per farlo.

151 l’agire dell’imprenditoria sociale oppure anche per attenuare i malcontenti degenerabili in conflitti che sorgerebbero in seguito a interessi legati ai beni pubblici oggetto di trasformazione. Come se si agisse con cautela nei confronti di questi temi e beni. L’idea della sperimentazione emerge in maniera ricorrente dalle interviste effettuate ai testimoni privilegiati ed in quasi tutti i comunicati dei soggetti direttamente coinvolti nella gestione dell’Ecomuseo del mare46. In realtà la novità in questo progetto c’è ed è interessante sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista dell’interazione tra gli attori. Ma prima di addentrarci nell’analisi del partenariato è bene ricostruire l’entrata in scena dei diversi attori seguendo una logica evolutiva dalla formulazione, all’approvazione, al consolidamento dell’arena di attori, all’individuazione del luogo per finire con l’implementazione del progetto.

Finita la fase dei “grandi eventi” che caratterizzò l’ex deposito locomotive, soprattutto sotto l’Amministrazione guidata dal Sindaco Cammarata, e che si protrasse per circa un decennio, l’Ass. CLAC partecipa ad una procedura con valore di evidenza pubblica attivata dalla Fondazione Con il Sud: il Bando Storico-Artistico del 2011. Questo risulta essere un punto molto delicato dell’intera architettura giuridica del progetto.

Una volta superata la fase di evidenza pubblica abbiamo (l’Amministrazione Comunale) pensato di creare una partnership con questo privato che aveva già superato una selezione e ottenuto un grosso finanziamento che è stato poi utilizzato per la ricerca dei materiali, la ricerca scientifica, la creazione degli exhibit. La fase successiva ha visto l’avvio del partenariato con il privato con cui si è istituito l’Ecomuseo in cui il Pubblico mette a disposizione il luogo con tutti i servizi quindi: le guardianie, le utenze, la manutenzione e invece, il privato mette gli allestimenti e i materiali e tutto quello che era frutto del lavoro fatto negli anni. Così è nato l’Ecomuseo che ancora oggi si basa su una partnership pubblico-privata in cui il privato fa cose ben chiare, ben precise, stabilite in atti di diritto pubblico che sono il protocollo d’intesa in cui vengono stabiliti i compiti di pubblico e privato [intervista A1].

Risulta evidente che il Government, come dichiarato dal Dirigente, si è avvalso delle procedure concorsuali di una Fondazione privata per introdurre elementi di concorrenzialità per la gestione (di fatto) dell’immobile. È pur vero, però, che rimanendo la proprietà e la gestione (formale) dell’immobile in capo all’amministrazione non è stato necessario avviare una procedura ad evidenza pubblica come definito dal Codice degli

46I comunicati sono a firma dell’Assessore alla Cultura, del Sindaco di Palermo, del Soprintendente della

Soprintendenza del Mare sono contenuti nel documento presente sul sito dell’ecomuseo denominato “Mare Memoria Viva Istruzioni per l’uso”.

152 appalti e dei contratti pubblici, ma nel caso in cui ci fossero stati (non sappiamo se ce ne sarebbero stati) altri soggetti del Terzo Settore interessati a riempire di contenuti l’ex deposito locomotive probabilmente si configurerebbe dal punto di vista giuridico una mancata pubblicazione di un avviso pubblico di raccolta di manifestazioni di interessi da parte di privati all’animazione dell’immobile oggetto dell’intervento.

Anche ai Cantieri Culturali alla Zisa si è sviluppato un meccanismo simile, anche se per quanto riguarda il Padiglione 10 assegnato ad Associazione Clac vi è una vera propria concessione all’uso dell’immobile da parte del Comune. Per la Zisa il Comune prima che Fondazione Con il Sud scegliesse i vincitori ha accordato la messa a disposizione degli immobili senza sapere cosa sarebbe stato realizzato al loro interno.

Lo schema secondo il quale i beni pubblici, che rimangono di proprietà pubblica, ma che vengono utilizzati da privati (Enti del Terzo Settore), con capitali privati (Fondazioni), con il contributo del Government che provvede alla gestione del bene è un pattern ricorrente, che configura modalità d’uso dei beni pubblici che difficilmente trovano espressione all’interno dell’attuale ordinamento giuridico italiano.

Da un punto di vista politico si ha che l’entrata in scena di soggetti quali le Fondazioni nelle arene di produzione delle politiche pubbliche fa sì che gli asset territoriali siano controllati di fatto dalle Fondazioni, con il beneplacito del Government che delega la propria competenza di garanzia del principio di concorrenza finalizzato alla migliore gestione del proprio patrimonio e quindi alla salvaguardia degli interessi collettivi. La questione sostanziale che si dipana dietro questo pattern sempre più ricorrente è se i regimi di monopolio di fatto all’uso dei beni pubblici sia un effetto inevitabile alla scarsità di alternative (ad esempio non vi è nessun altro soggetto che vuole farlo) o se gli strumenti in mano al Government non siano sufficienti o adeguati a valutare le proposte progettuali che altrimenti potrebbe avere invece una Fondazione all’uopo dedicata (ad esempio l’Ente pubblico manca delle competenze interne per valutare se un progetto è valevole di essere premiato considerando l’alta carica innovativa di alcuni contenuti).

Un dato di fatto è che l’iniziativa del progetto, di rigenerazione culturale del quartiere di Sant’Erasmo, possiamo dire che è attribuibile al privato sociale che dopo aver superato la “competizione pubblica” (che si è sviluppata nella sfera privata) divenuto meritevole di assegnazione di risorse provenienti da un altro soggetto del no profit, nello specifico Fondazione Con il Sud chiede all’attore Pubblico (il Comune di Palermo) di collaborare in termini di messa a disposizione di uno spazio pubblico, che il Comune individua all’interno dell’area su cui l’Associazione CLAC già aveva progettato il proprio

153 intervento (la costa Sud di Palermo) non solo per andare incontro all’Ass. CLAC, ma anche per far confluire l’intervento nel più ampio disegno di riqualificazione urbana nell’area portuale.

Questo, possiamo dire, che è uno di quei casi in cui la riqualificazione urbana mediante interventi infrastrutturali è affiancata da progetti, esperienze e realtà organizzative che, al contrario, incidono sulla sfera della rigenerazione urbana, economica e sociale su piccola scala, ma il cui impatto di manifesta su più livelli e in varie forme.

Tornando al Partenariato Pubblico-Pivato esso è instaurato tra Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo – Servizio Musei e Spazi Espositivi – e Associazione CLAC. Al centro del rapporto c’è un accordo imperniato sulla tutela della funzione pubblica, sul valore culturale e sull’utilità sociale del Progetto Mare Memoria Viva come progetto di comunità. La delibera di riferimento è la n.132 del 30.07.2013 con la quale la Giunta Comunale che definisce per 7 anni la destinazione d’uso dell’ex deposito locomotive a Ecomuseo del Mare.

Il 29/08/2013 viene siglato un protocollo di intesa (n.12) che stabilisce che “verrà realizzato all’interno dell’ex deposito uno spazio esclusivamente dedicato al progetto MMV, un allestimento multimediale volto alla valorizzazione del materiale storico e antropologico” e che si svilupperanno “azioni congiunte per valorizzare il patrimonio materiale e immateriale attraverso il coinvolgimento della popolazione locale ai fini di una tutela condivisa e partecipata dei beni culturali legati al mare e degli spazi dell’ex deposito”. Con protocollo n. 39166 del 16.01.2014 infine una determina dirigenziale dell’area cultura definisce un “Piano di condivisione del progetto Ecomuseo del Mare” che di fatto definisce la mission e la divisione dei compiti e delle responsabilità tra gli Enti.

Al Comune, che rimane il proprietario dell’immobile, spetta la manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi dell’ex deposito locomotive, le spese relative a utenze e pulizia e quelle del personale che si occupa dell’accoglienza dei visitatori, oltre che il coordinamento delle attività culturali. Clac, che è proprietaria dell’allestimento, è responsabile della manutenzione dello stesso (ma non dell’immobile) e della garanzia del corretto funzionamento degli exhibit e della gestione delle attività didattiche in tutte le sue forme, la gestione e cura dei materiali documentari, la ricerca scientifica, la promozione turistica, l’organizzazione di attività culturali, la realizzazione di pubblicazioni, la partecipazione a bandi e concorsi.

154 La gestione e il coordinamento dell’Ecomuseo sono di competenza di un “organo di gestione” composto da rappresentanti dell’Assessorato alla Cultura e Clac che, coadiuvati da un comitato scientifico, hanno il compito di pianificare tutte le attività relative alla gestione del sito.

Clac sostiene che si tratti di un progetto che richiede un elevato livello di coordinamento quindi necessita di competenze nuove che supportino le attività di condivisione e di integrazione tra partner di diversa natura. Probabilmente è qui che risiede l’aspetto più innovativo dell’intero progetto. Gli strumenti giuridici formali permettono di costruire la cornice all’interno della quale vengono definite, in maniera chiara, sia le responsabilità di ciascun soggetto attraverso la definizione delle tempistiche di realizzazione delle attività e i criteri di allocazione delle risorse individuali dei soggetti in campo; sia i momenti di impegno comune in cui c’è una convergenza di attività nell’ottica della complementarità.

Nella Città di Palermo, sostiene la Dirigente del Comune:

Questa della partnership pubblico-privata è presente pure in altra forma alla Galleria d’Arte moderna proprio perché riteniamo che unire le due competenze e le due capacità di saper fare tipiche del pubblico e del privato con dietro un’attenta attività di controllo possa essere sicuramente una formula vincente di gestione del complesso patrimonio artistico come quello italiano [intervista A1].

Di seguito una griglia rappresentativa dei principali attori coinvolti nel progetto, inclusi i partner delle attività:

Attore Descrizione Ruolo nel progetto MMV Settore 1. CLAC

CLAC nasce come

Associazione Culturale nel 2003 a Palermo per lavorare all’ideazione, organizzazione, promozione e produzione di progetti in ambito culturale e turistico.

Adattarsi a contesti mutevoli è, ed è stata, la cifra distintiva del lavoro di CLAC. Si definiscono "impresa culturale" e di voler

Ente Responsabile di

Progetto

Terzo Settore

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affermare con questa scelta un nuovo senso etico e politico dell'auto-imprenditorialità. CLAC pensa l’agire culturale come capacità di muoversi in ecosistemi sociali ed economici diversi utilizzando capacità trasversali.

Lavorano in un campo di intersezione tra cultura, attivismo e innovazione sociale e siamo impegnati in progetti di sostegno all'imprenditorialità diffusa in ambito socio-culturale, in network che dibattono e analizzano le forme del lavoro contemporaneo, in progetti di valorizzazione del patrimonio, in

attività di co-

progettazione/partecipazione. Hanno creato a Palermo il co- working Re Federico.

.

2. Comune di

Palermo Ente Locale Ente Gestore

Settore Pubblico

3. Addiopizzo

Travel

Il progetto Addiopizzo Travel nasce nel novembre 2009. Oggi siamo cooperativa sociale e tour operator che propone turismo etico per chi dice no alla mafia. Alla scoperta dei luoghi e delle storie più significative della lotta antimafia, per regalare un'esperienza di vera partecipazione. Con la consapevolezza di non lasciare nemmeno un centesimo alla mafia.

Partner Terzo

Settore

4.

Ass. “Le Città del mondo centro fiaba e

narrazione”

Associazione culturale Partner delle attività

Terzo Settore

5. Ass. Gruppo

Sali

L’Associazione Gruppo S.A.L.I. è costituita da: Associazione Acunamatata, Associazione Laboratori Riuniti Altrove Onlus, Associazione Immaginaria Ragazzi, Associazione Centro di Accoglienza Padre Nostro

onlus e Associazione

Communitas. Il Gruppo è impegnato soprattutto in due dei mandamenti del centro storico denominati Tribunali – Castellammare. Il lavoro da loro svolto mette in campo attività di

Partner delle attività

Terzo Settore

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aggregazione sociale attraverso attività ludiche, culturali ed

artistiche, mediante

l’apprendimento di mestieri, attraverso l’erogazione di servizi di sostegno psicologico e di assistenza e tutela degli immigrati e della popolazione autoctona, nella scoperta di un profondo sistema relazionale significativo tra coetanei e tra adolescenti e adulti.

6. Avanzi S.r.l. Incubatore di imprese a dalto

impatto sociale e ambientale. Partner

Settore Privato

7. Cesvop

Centro Servizi per il volontariato di Palermo. Il Centro di Palermo è gestito dall'Associazione denominata "CENTRO DI

SERVIZI PER IL

VOLONTARIATO DI

PALERMO" costituita da associazioni di volontariato, con un gran numero di nuclei base nel territorio delle 4 province della Sicilia Occidentale, le organizzazioni fondatrici del CeSVoP sono attive in diversi settori dell'attività volontaristica e sono quindi portatrici di un

ampio ventaglio di

specializzazioni.

Le associazioni che hanno fondato il CeSVoP sono: Anpas regionale Sicilia, MoVi regionale Sicilia, Auser regionale Sicilia, GVV regionale Sicilia, Arciragazzi regionale Sicilia, AVULSS Sicilia, Centro Aiuto alla Vita di Palermo, Bagheria, Partinico, Trapani, Mazzara del Vallo, Gela, AVIS regionale Sicilia.

Il CeSVoP - dal 9 aprile 2009 - ha acquisito la personalità giuridica ed è iscritto nel Pubblico registro delle Persone giuridiche private tenuto presso la Segreteria generale della Presidenza della Regione Siciliana.

Partner Settore

Privato?

8. Che Fare

È un’Associazione Culturale Non-Profit fondata nel dicembre 2014. Dal 2014 siamo un’organizzazione indipendente che si occupa di produrre e aggregare pratiche concrete e riflessioni teoriche sui mutamenti culturali in corso e su

Partner Terzo

157

quelli ai quali andremo incontro nei prossimi anni.

L’attività per cui siamo più conosciuti è il bando. La terza edizione si è conclusa nel 2015 con 3 premi per un totale di 150.000 euro. In questi anni abbiamo raccolto e valutato oltre 1800 progetti culturali che coniugano sostenibilità e innovazione. 132 di questi sono passati al vaglio delle comunità online che si sono espresse con quasi 180.000 voti.

9. Consorzio

Arca

Incubatore di imprese gestito da Università degli Studi di

Palermo e Easy. Partner Settore Privato 10. Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Palermo Ente Pubblico

Alta Formazione Partner

Settore Pubblico 11. Eterotopia laboratorio navigante ASD Eterotopia Laboratorio Navigante è una Associazione Sportiva Dilettantistica affiliata ad AICS, nata nel 2014 con la finalità di diffondere la cultura del mare e l’amore per l’ambiente marino utilizzando la

barca come strumento

educativo, momento di aggregazione ed inclusione sociale. Partner Terzo Settore 12. Fondazione Con il Sud

La Fondazione CON IL SUD è nata sette anni fa dall'alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero favorire percorsi di coesione sociale per lo sviluppo. La Fondazione sostiene interventi "esemplari" per l'educazione dei ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica, per valorizzare i giovani talenti e attrarre i "cervelli" al Sud, per la tutela e valorizzazione dei beni comuni (patrimonio storico- artistico e culturale, ambiente, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie), per la qualificazione dei servizi socio-

Ente finanziatore Terzo Settore

158

sanitari, per l'integrazione degli immigrati, per favorire il welfare di comunità.

La Fondazione ha sostenuto oltre 470 iniziative e la nascita delle prime 3 "fondazioni di comunità" meridionali, coinvolgendo oltre 5.500 organizzazioni e assegnando oltre 104 milioni di euro nelle regioni meridionali.

13. Fondazione Fitzcarraldo

Fondazione Fitzcarraldo è un centro indipendente che svolge attività di progettazione, ricerca, formazione e documentazione sul management, l'economia e le politiche della cultura, delle arti e dei media. Le predette attività vengono realizzate a beneficio di chi crea, pratica, partecipa, produce, promuove e sostiene le arti e le culture con particolare attenzione a gruppi sociali svantaggiati e in quanto tali esclusi o in condizioni di difficoltà di accesso alla pratica artistica e alla fruizione dei beni e delle attività culturale. La Fondazione contribuisce allo sviluppo, alla diffusione ed alla promozione dell'innovazione e della sperimentazione nei citati campi di attività, collaborando sistematicamente con enti e organismi locali, regionali, nazionali ed internazionali.

Partner

Terzo Settore

14. Geode

Gedeone Onlus viene fondata nel 2009 con l’intento di diffondere una nuova sensibilità e cultura dell’ambiente. L’associazione promuove percorsi di conoscenza per bambini e adulti sperimentando nuove metodologie e approcci creativi e ludici. Nuove relazioni con il territorio, educazione ambientale, divulgazione delle Scienze della Terra sono i caratteri distintivi di Geode.

Partner Terzo Settore 15. ICOM Italia - è un’associazion e, ente di diritto privato senza scopo di lucro.

ICOM Italia è uno dei 119 Comitati Nazionali di ICOM ed è il principale network italiano di musei e professionisti museali, con più di 2000 soci, individuali e istituzionali. ICOM Italia è strutturata in 13 Coordinamenti Regionali che garantiscono una

Partner Terzo

159

capillare presenza sul territorio nazionale 14 Commissioni Tematiche che sviluppano e approfondiscono un dibattito nazionale su temi specifici.

16. Libreria del Mare s.a.s.

La Libreria del Mare è una bottega specializzata che si rivolge in generale a tutti gli appassionati dell'acqua e, in particolare, del mare. Società in Accomandita Semplice.

Partner Settore

Privato

17. Lisca Bianca Associazione che si occupa del