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Innovazione sociale in Italia e in Scozia

L’Italia: focus sul Mezzogiorno.

Lo sviluppo di politiche legate direttamente o indirettamente all’innovazione sociale in Italia, secondo una ricerca della rivista “Vita” che si occupa di temi sociali, della sostenibilità eocnomica e ambientale, del volontariaro e del Terzo Settore in genere, possono essere raggruppate in tre macroregioni che non ricalcano la suddivisione territoriale su base geografica, ma si differenziano per il livello di implementazione delle politiche che sostengono l’innovazione sociale.

Nel corso della ricerca (condotta da Giovanni Vita per Editoriale VITA, 2018), che è stata sviluppata dal 2015 al 2018, si è pereguito il triplice obiettivo conoscitivo volto a comprendere:

1. quali siano le principali iniziative di innovazione sociale; 2. quali siano i principali ambiti di intervento;

3. quali siano i caratteri, gli approcci e le risorse dedicate.

A partire da una definizione di innovazione riconducibile al Regolamento Ue n. 1296/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2013 (art. 2, definizioni):

“5) “innovazioni sociali”: le innovazioni che hanno sia finalità sia mezzi sociali, e in particolare quelle che fanno riferimento allo sviluppo e all’attuazione di nuove idee (riguardanti prodotti, servizi e modelli) che rispondono a esigenze sociali e, contemporaneamente, creano nuovi rapporti o collaborazioni sociali, fornendo un beneficio alla società e promuovendo la caacità di agire della stessa”.

Sono state osservate tutte le Regioni italiane e si è cercato di comprendere i modi attraverso i quali vengono formulate e implementate le politiche legate all’innovazione sociale, sono stati tenuti in considerazione: i livelli di spesa, il numero degli interventi, la tipologia degli atti per interventi, ambiti di intervento, spesa per dotazione istituzionale- organizzativa. L’incrocio degli indicatori appena elencati ha dato forma alla seguente mappa delle tre macroregioni dell’innovazione sociale italiana.

109 Figure 3 Macroregioni di Innovazione Sociale in Italia

.Ciò che ci interessa mostrare è la composizione dell’area del Mezzogiorno poichè non presenta una struttura omogenea, in termini di diffusione di politiche, strumenti e risorse, nel processo di promozione dell’innovazione sociale.

Questo è spiegabile con il fatto che: da un lato si ha l’innovazione sociale che è un fenomeno strettamente connesso alle peculiarità dei contesti entro i quali si sviluppa; dall’altro lato il Mezzogiorno che nonostante sia interessato in maniera diffusa da un atavico ritardo di sviluppo e da un generale contesto sociale che presenta numerosi problemi dal punto di vista della coesione (Giunta e Marino, 2014) non può essere, però, considerato un monolite (Molinari 1998). Metetndo in relazione questi due assunti sarà facile che l’innovazione sociale rifletta le idiosincrasie delle varie aree che compongono il Mezzogiorno.

Per osservare il Sud Italia bisognerà tendere:

“all’analisi delle interdipendenze, dei sistemi di correlazione, delle connessioni tra una molteplicità di luoghi, interni ed esterni alla realtà meridionale” (Donzelli, 2005).

Anche nel settore delle politiche per l’innovazione sociale abbiamo che i territori della medesima area subnazionale, il Mezzogiorno, si presentano in maniera diversificata in

110 termini di implementazione di politiche per l’innovazione sociale. In alcuni casi alcune Regioni del Sud mostrano risultati molto simili a quelli delle Regioni del Nord Italia. Infatti, secondo la ricerca della rivista Vita, presentata in anteprima nel corso del Forum sull’Innovazione Sociale organizzato dalla Regione Piemonte, si hanno tre macroregioni delle politiche regionali per l’innovazione sociale in Italia.

La prima macroregione (in rosso), si compone delle aree caratterizzate dalla presenza di elementi e caratteri non espressamente riconducibili al fenomeno dell’innovazione sociale, tuttavia sono presenti pratiche assimilabili che coinvolgono azioni singole o interventi più circoscritti per numero, contenuti o spesa dedicata.

Nella seconda macroregione (aree in grigio) l’innovazione sociale viene considerata un mezzo utile per perseguire una maggiore efficacia degli interventi a livelli di policy regionali. L’innovazione in questi contesti si manifesta all’interno di avvisi e nella collaborazione tra gli attori in una dimensione multilivello.

Nella terza macroregione l’innovazione sociale è formalmente considerata un vero e proprio strumento strategico per lo sviluppo delle comunità locali. In questi contesti il tema dell’innovazione sociale è presente in leggi, regolamenti, piani e programmi diventando un principio fondativo della strategia regionale.

In termini di finanziamenti erogati, in generale possiamo dire, che in Italia quelli rivolti all’innovazione sociale derivano prevalentemente dal settore pubblico, da quello privato e dalle fondazioni. Nel 2017 in Italia sono stati stanziati fondi pari a 391.722.000 per un totale di 33 bandi. La ricerca condotta all’interno del Quarto Rapporto CERIIS relativa ai fondi destinati alla social innovation considera un arco temporale che va dal 2015 al 2017 e presenta un quadro delle risorse destinate ai progetti di innovazione sociale via via crescente.

Figure 4 Totale finanziamenti pag. 86 in “I finanziamenti d’innovazione sociale in Italia” di Fracassi E. e Maiolini R. (2019) in “Evidenze sull’innovazione sociale e sostenibilità in Italia” Quarto Rapporto CERRIIS, Caroli M. G. (a cura di) 2019 Franco Angeli.

2014 2015 2016 2017 Variazione 16/17

N Bandi 11 22 34 33 -3%

Tot Finanziamenti

111 All’interno del Quarto Rapporto CERIIS viene utilizzato un approccio “netnografico”24 comparativo rispetto ai risultati degli anni precedenti. Per quanto riguarda gli ambiti all’interno dei quali, in Italia, si finanzia l’innovazione sociale vi sono quelli relativi all’Assistenza sociale/sostegno alla persona e welfare (incremento dal 2016 del 9 % rispetto al 2017). Seguono gli investimenti per il miglioramento dell’ambiente naturale nel 2016; mentre nel 2017 al secondo posto si ha il sostegno alle startup innovative. Riportiamo di seguito la tabella a pag. 90 del Rapporto CERIIS.

Figure 5 Ambiti di finanziamento nel 2016 e nel 2017 in Quarto Rapporto CERIIS.

Per quanto riguarda, invece, il campo della ricerca osservando i dati relativi agli assegni si ha che si registra:

- un incremento nel numero di assegni erogati riguardanti le tematiche dell’innovazione sociale;

- la maggior parte della ricerca viene svolta nella disciplina dell’Ingegneria industriale e dell’informazione (47%);

- vi è una maggiore attenzione verso studi che considerano l’innovazione sociale sotto il profilo della tecnologia.

24 netnografìa s. f. – Strumento di ricerca qualitativa che intende individuare i processi culturali che avvengono in rete. Definita dall'antropologo Robert Kozinetz come «un’etnografia adattata alla complessità del mondo sociale contemporaneo», è un metodo di analisi antropologica in grado di fornire una via d’accesso privilegiata alla comprensione della «vita al tempo della cultura tecnologicamente mediata». La n. è un metodo ibrido che, attraverso l’uso combinato e 'promiscuo' di varie tecniche di ricerca (osservazione diretta delle community online, focus group digitali, interviste faccia a faccia, via e-mail o chatroom, survey, ecc.) cerca di giungere a una conoscenza integrata della realtà al di qua e al di là dello schermo. La n., quindi, può essere considerata come la trasposizione digitale dell’etnografia: così come quest’ultima prescrive che la comprensione di una popolazione debba avvenire a partire dall’osservazione e dalla compartecipazione diretta alle pratiche quotidiane attraverso cui gli attori sociali costruiscono e ricostruiscono la cultura, negli spazi e nei tempi precisi di tale processo costruttivo, allo stesso modo la n. si occupa di studiare le pratiche quotidiane di produzione culturale degli utenti della rete laddove esse si dispiegano, sui social media.

112 A seguire le discipline all’interno delle quali sono stati erogati degli assegni di ricerca dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, troviamo rispettivamente: Ingegneria civile ed architettura (26%); Scienze economiche e statistiche (19%); Scienze politiche e sociali (8%). In relazione alle tematiche di ricerca si riserva particolare attenzione verso l’ambito delle smart cities e della sostenibilità ambientale.

Figure 6 Tematiche di Ricerca pag. 92 Quarto Rapporto CERIIS

È significativo il dato riguardante il principale interesse nel campo della ricerca verso le città c.d. intelligenti e questa è una costante negli anni. Si ritiene, dunque, prioritario investire per osservare l’ambiente urbano e i suoi miglioramenti in relazione ad alcuni ambiti specifici: consumo e distribuzione energetica, industria sostenibile, sharing economy.

Geograficamente i principali interventi sono destinati al Nord Italia (61 %); a seguire si posiziona il Centro Italia (24%) e infine si colloca il Sud Italia (13%). Il Mezzogiorno riporta il dato peggiore.

Inoltre, considerando la tipologia di soggetto finanziatore si ha una prevalenza dell’attore pubblico in termini di quantità di risorse stanziate, tuttavia il maggior numero di bandi erogati sono da attribuire alle Fondazioni. Il settore privato rappresenta il fanalino di coda in termini di fondi stanziati, anche se precisano gli autori della ricerca che i dati raccolti hanno considerato fonti pubbliche per cui potrebbero esserci dei dati non considerati relativi a iniziative private delle quali non si ha notizia.

113 Il trend di consolidamento, negli anni di progetti di innovazione sociale relativi all’erogazione di servizi di welfare risulta essere una costante, ma emerge per la prima volta nell’ultimo quinquennio una maggiore attenzione verso l’attivazione di forme imprenditoriali che afferiscono al campo delle startup.

Scozia

La relazione tra la Scozia e la social innovation è tutt’altro che nuova. Tuttavia, il supporto che deriva dal governo scozzese verso questo ambito di azione oggi è particolarmente evidente attraverso una serie di iniziative:

- presenza di una rete di orgnanizzazioni a supporto dell’economia sociale di derivazione governativa: SENscot, Social Enterprise Scotland; Social Firms Scotland; Development Trust Association for Scotland; Social Enterprise Academy; School for Social Entepreneurs Scotland; Snook; Social Innovation Network; Social Innovation Scotland; Social Value lab; Social Enterprise Exchange.

- International Social Enterprise Programme, un’iniziativa che incoraggia le imprese sociali di tutto il mondo ad allocarsi in Scozia;

- Just Enterprise: un consorzio di organizzazioni attraverso il quale il governo scozzese supporta i programmi di business per il Terzo settore.

- Co-operative Development Scotland (una componente di Scottish Enterprise che lavora In Partnership con Highlands e Islands Enterprise) che offre supporto finanziario e organizzativo alle cooperative, ai lavoratori e alle imprese.

- Enterprise Growth Fund finanziato dallo Scottish Government che è volto a offrire finanziamenti tra i 25.000 £ e 200.000£.

- Third Sector and Social Enterprise Challenge Fund è un’iniziativa che finanzia 24 progetti rivolti all’impiego dei giovani.

- Third Sector Early Innovation Intervention Fund che ha visto erogare 20 milioni a 96 organizzazioni nel biennio 2013-2014 per l’erogazione di servizi rivolti all’infanzia e ai giovani;

- Ready for Business e Developing Markets for Third Sector Providers volto a rafforzare la capacità del Terzo settore di partecipare agli appalti pubblici. Questo programma mira inoltre a sostenere le organizzazioni del Terzo

114 Settore nello sviluppo della “Community Benefit Clauses” che troveremo spesso nell’analisi dei casi studio scozzesi;

- Social Innovation Research Forum che è un forum volto a facilitare la collaborazione e l’informazione in termini di bisogni e priorità del Terzo Settore.

- Third Sector Employability Forum che fornisce supporto al Terzo settore per il design dei servizi che sono finanziati dal governo scozzese e da quello del Regno Unito.

Questo elenco di strumenti è stato individuato attraverso la ricerca commissionata dal Governo scozzese denominata “Implementing a Scottish Social Innovation Strategy: Support from the European Regional Development Fund 2014- 2020” e realizzata dalla Glasgow Caledonian University.

Per quanto riguarda il supporto che il governo scozzese offre all’ambito delle politiche urbane nelle quali vengono ad essere impegnati gli approcci tipici della social innovation si deve risalire alle “smart specialization strategies” che la Scozia declina anche attraverso il miglioramento dell’impiego delle energie rinnovabili all’interno delle comunità. Si tratta più che altro di aver introdotto iniziative di eco-innovation che è considerata uno degli obiettivi dei percorsi di raggiungimento dell’efficienza energetica a basso impiego di carbone. Possiamo dire che quest’ultimo tipo di politiche implementano le linee guida europee relative al quadro delle strategie intelligenti.