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Il potere delle idee: coalizioni di sostegno e comunità epistemiche

1.2 Chi fa le politiche per le città

1.2.3 Il potere delle idee: coalizioni di sostegno e comunità epistemiche

Alcuni autori ritengono che l’accento posto sui fattori che unificano e rafforzano la comune sensibilità all’interno dei policy networks finisca con il dare di questi ultimi un’immagine troppo pacifica e unitaria. Il fatto che cultura, idee, conoscenza siano elementi che comportano accordo e convergenza viene considerata una mezza verità. L’ accettazione di questi valori ha un duplice effetto: di coesione tra quanti si riconoscono nelle stesse analisi, ma anche di radicalizzazione delle divisioni rispetto a chi sostiene teorie diverse. Pertanto,

43 la crescente importanza delle idee nel policy making può andare di pari passo con la polarizzazione delle posizioni e con l’instabilità. “Comunità epistemiche e coalizioni di sostegno (advocacy coalitions) sono due metafore studiate per dar conto della capacità delle idee non solo di unire, ma anche di dividere e di ricombinare secondo linee che non ricalcano né le afferenze organizzative formali, né i policy networks. In comune hanno il riconoscimento dell’importanza del ruolo delle idee nel condizionare lo sviluppo delle politiche” (Regonini 2001). Vediamo in dettaglio queste due immagini.

Advocacy coalition. Negli Stati Uniti, Paul Sabatier e i suoi colleghi hanno sviluppato un

complesso schema per analizzare le attività degli attori in un sottosistema di policy. Nel loro lavoro, una advocacy coalition si riferisce ad un sottoinsieme di attori di policy. In particolare, considerano una advocacy coalition come un gruppo di attori provenienti da una serie di istituzioni pubbliche e private a tutti i livelli di governo che condividono un insieme di credenze di base (obiettivi di policy, percezioni causali e altro) e che cercano di manipolare le regole, i budget e il personale delle istituzioni di governo per raggiungere nel tempo quegli obiettivi (Sabatier 1999).

Essi sostengono, inoltre, che questa immagine comprende attori sia statali che sociali, a livello di governo nazionale, sub-nazionale e locale, e combina brillantemente il ruolo di conoscenza e interesse nel processo di policy. Gli attori sono uniti da credenze comuni, spesso basate sulla loro conoscenza del problema pubblico che subiscono allo stesso modo e su interessi comuni. Il nucleo dei loro sistemi di credenze, che consiste nel punto di vista sulla natura del genere umano e nel desiderio che si realizzi un particolare stato di cose, è abbastanza stabile e mantiene unita la coalizione.

Tutti coloro che fanno parte dell’advocacy coalition partecipano al processo di policy al fine di utilizzare l’apparato governativo per il raggiungimento dei propri fini. I sistemi di credenze e gli interessi determinano le politiche che l’advocacy coalition cerca di far adottare, la capacità di successo della coalizione è influenzata da una serie di fattori, fra cui le risorse della coalizione, come denaro, competenza specifica, numero di sostenitori e autorità legale. Anche fattori esterni possono influenzare gli obiettivi della coalizione rendendone alcuni più facili da raggiungere rispetto ad altri.

Alcuni di questi fattori esterni – quali la natura del problema, la dotazione di risorse naturali, i valori culturali e le norme costituzionali – sono relativamente stabili nel tempo e quindi più prevedibili. Altri invece sono maggiormente soggetti al cambiamento; tra questi fattori compaiono l’opinione pubblica, la tecnologia, il livello d’inflazione e disoccupazione, l’avvicendamento dei partiti al governo e così via. In molti casi ci saranno

44 almeno due advocacy coalitions in un sottosistema, ma potrebbero esservene molte di più a seconda delle strutture di idee che caratterizzano l’area di policy interessata (Howlett e Ramesh 2003).

Comunità epistemiche. Il concetto di “comunità epistemica ha origine nella letteratura

di sociologia della conoscenza, per poi essere esportato nel campo delle relazioni internazionali e, da qui, influenzare gli studi di policy (in particolare quelli interessati all’apprendimento e al ruolo delle idee nei processi decisionali).

“Una comunità epistemica è composta da professionisti (in genere reclutati tra alcune discipline) che condividono l’apprezzamento per uno stesso modello causale e per uno stesso insieme di valori politici. A tenerli uniti è la fiducia nella verità del loro modello e l’impegno a tradurre questa verità in politiche pubbliche, nella convinzione che il loro risultato migliorerà il benessere umano” (Hass 1992,41).

Con tale termine ci si riferisce quindi all’esistenza di reti di attori che condividono la fiducia nel metodo scientifico per l’indagine di problematiche di rilevanza sociale, nonché il medesimo quadro interpretativo relativamente al tema affrontato.

Le comunità epistemiche possono influenzare i processi decisionali dando credito ad alcune ipotesi di soluzione dei problemi pubblici, producendo “ideas in good currency”, oppure agendo direttamente come un informale gruppo di pressione (ibidem). Le comunità epistemiche possono incidere significativamente sul lato degli inputs, ossia dal lato della domanda, esercitando un’azione di educazione degli utenti in un dato settore di policy attraverso studi, audizioni, rapporti. Ma rivestono anche notevole importanza nella fase della valutazione delle politiche, le loro tesi scientifiche saranno fondamentali per valutare il rapporto outcomes-obiettivi. Infatti, oltre a valutazioni scientifiche sul raggiungimento degli obiettivi possono svolgere attività di consulenza ai policy makers per la riformulazione delle politiche. Una comunità epistemica è quindi un network di professionisti che riunisce expertise e competenze provenienti da diverse discipline e backgrounds. Essi condividono:

1) norme, principi e credenze, che costituiscono i valori di base per l’azione sociale dei membri della comunità;

2) modelli causali che derivano dalle analisi di cui si servono come base per fornire delle spiegazioni riguardo ai collegamenti tra le possibili azioni di policy che essi propongono e gli outcomes da perseguire;

45 3) comuni criteri di validità dei modelli derivanti dalla loro conoscenza;

4) comuni imprese politiche che hanno come fine il benessere collettivo.

1.3 Il governo della città tra regolazione dei processi ed