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Le politiche europee a sostegno dell’imprenditoria sociale

2.3 L’impresa sociale in Europa

2.4.2 Le politiche europee a sostegno dell’imprenditoria sociale

È largamente accettato il fatto che i benefici che le organizzazioni dell’economia sociale generano per la società siano stati riconosciuti dai governi a livello europeo, nazionale e regionale. Le imprese sociali hanno costituito una terza via per le politiche dell’Ue per affrontare temi complessi e per completare l’azione degli attori del settore pubblico e privato.

Sin dal 1999 su iniziativa del Comitato Economico e Sociale Europeo è stato riconosciuto, nel corso della prima conferenza della società civile organizzata a livello europeo, l’importante ruolo che le organizzazioni della società civile hanno nello sviluppo di un modello partecipativo di società.

Esse, inoltre, ricoprono un ruolo significativo all’interno dei processi democratici per via delle loro modalità di intervento generative di linee politiche in grado di aumentare la fiducia. Le imprese sociali sono state considerate uno degli attori capaci di innovare i modelli di welfare degli Stati europei.

L’Unione europea nell’ultimo decennio ha riservato molte attenzioni all’imprenditoria sociale, e all’economia sociale in genere, considerandola una degli attori capaci di affrontare problematiche di un certo rilievo che stanno interessando l’Europa, ma anche il mondo intero: disoccupazione, esclusione sociale, povertà diffusa e emarginazione di alcune categorie di individui.

Le politiche adottate per sostenere la nascita e la sostenibilità delle imprese sociali sono molteplici e le reti, di ricerca e non, a loro supporto sono altrettanto numerose. Gli interventi formulati rientrano nel quadro della “Social Business Initiative” lanciata nel 2011 e volta a introdurre un piano d’azione di supporto alle imprese sociali, agli stakeholders principali nell’economia sociale e nella social innovation8.

Alla base della Social Business Initiative vi è il riconoscimento del fatto che “gli imprenditori sociali sono innovatori e danno impulso al cambiamento sociale”9. La ratio di questo quadro di interventi è quello di rendere omogenei i modelli giuridici e finanziari relativi delle imprese sociali affinché esse possano comunicare ed effettuare scambi transfrontalieri in maniera più efficiente.

65 Gli ambiti attraverso i quali la Social Business Initiative interviene possono essere sintetizzati come segue:

- Facilitare l’accesso ai finanziamenti per le imprese sociali; - Migliorare la visibilità dell’imprenditoria sociale;

- Rendere i quadri giuridici e normativi più appropriati alle imprese sociali.

Gli interventi che riguardano l’accesso ai finanziamenti interessano sia i fondi pubblici che i capitali privati. Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici nell’attuale programmazione (2014-2020) sono stati stanziati 85 milioni di euro mediante il Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale per sostenere lo sviluppo del mercato dell’investimento sociale. Attraverso i Fondi strutturali, invece, l’Ue supporta gli Stati membri nel finanziamento delle imprese sociali. Le imprese sociali poggiano la propria sostenibilità economico-finanziaria anche su capitali privati pertanto l’Ue ha istituito un Fondo europeo per l’imprenditoria sociale volto a sostenere le imprese sociali nell’accesso ai finanziamenti e ad aiutare gli investitori a individuare investimenti all’interno delle imprese sociali stesse.

Inoltre, si affianca al Fondo appena citato il “Regolamento sui fondi di venture capital” che ha creato la nuova denominazione distintiva “Fondo Europeo di Venture Capital”, al fine di migliorare ulteriormente l’accesso ai finanziamenti privati.

Continuando su un piano prettamente finanziario, l’Ue ha introdotto e sono ancora in fase di sviluppo le c.d. “borse etiche” volte a creare una piattaforma europea che dovrebbe consentire il trading di azioni di imprese sociali. Inoltre, si continua a lavorare per rendere stabili le modalità di finanziamento mediante fonti innovative quali il crowdfunding ed il microcredito.

L’Ue non attua politiche per le imprese sociali badando esclusivamente agli aspetti finanziari, ma, come abbiamo già sostenuto, considera prioritari altri due aspetti: quello della visibilità delle imprese sociali e quello dell’ottimizzazione del quadro giuridico. La piattaforma online Social Innovation Europe è uno dei modi attraverso il quale l’Ue favorisce la visibilità, lo scambio e la comunicazione di informazioni tra imprenditori sociali in relazione agli ultimi sviluppi del settore. Inoltre, sono stati introdotti alcuni interventi volti alla formazione degli imprenditori sociali (Gioventù in Azione ed Erasmus for Young Enterpreneurs).

66 Anche la creazione del Forum delle PMI creato nel 2010 procede in questa direzione. Esso promuove lo scambio tra PMI, imprese sociali e istituzioni finanziarie e consente loro di discutere dei rispettivi problemi e di individuare nuove modalità di collaborazione. Per quanto riguarda, invece, il supporto che l’Ue offre alle autorità nazionali per una migliore comprensione del settore è stata creata la “Guida all’innovazione sociale”, una mappatura delle attività e una raccolta dati per conoscere le modalità d’azione delle imprese sociali, una banca dati che mette a confronto marchi e certificazioni delle imprese sociali al fine di ottenere un quadro più trasparente del reale impatto sociale delle imprese. L’ultimo filone di interventi delle politiche europee nel campo dell’imprenditoria sociale riguarda l’ottimizzazione del quadro giuridico. A tale processo è stato dato avvio con il pacchetto di riforme in materia di appalti pubblici adottato all’inizio del 2014. Una delle principali misure adottate coincide con l’innalzamento della soglia per l’esenzione dell’obbligo di notifica all’Unione europea per la compensazione di servizio pubblico a 500.000 euro per impresa su un periodo di tre anni in tema di aiuti di Stato alle imprese sociali.

La Commissione europea ha proposto di introdurre una fondazione europea che faciliti le attività transfrontaliere delle fondazioni di pubblica utilità. Una forma giuridica comune a tutti gli ordinamenti nazionali esiste ed è la società cooperativa europea.

Conclusioni e considerazioni prospettiche

Come abbiamo potuto notare al livello europeo prevale la sovrapposizione in più punti tra il concetto di impresa sociale e quello di innovazione sociale. Probabilmente tale connubio è stato influenzato dalla scuola di pensiero legata all’innovazione sociale alternativa a quella dell’earned income dell’impresa sociale proposte, entrambe, da Emes network.

Inoltre, all’interno della letteratura internazionale è molto presente il tema delle hybrid organization che raccoglie tutti gli elementi caratterizzanti le organizzazioni imprenditoriali che sono orientate a combinare elementi di natura economica ad elementi di natura sociale attraverso processi socialmente innovativi. Questi ultimi sono volti all’individuazione di nuove soluzioni a problemi sociali (e ambientali), servendosi di risorse inutilizzate e orientate a produrre valore per la società nel suo complesso (Rago, Venturi 2014).

67 Le cooperative sociali, le associazioni, le fondazioni, le imprese sociali, per la loro natura, rientrano a pieno titolo nella categoria delle hybrid organization poiché introducono un nuovo modo di fare impresa e poiché si propongono di perseguire cambiamenti a livello sistemico incidendo sul benessere di una comunità.

Nel prossimo capitolo introdurremo due concetti chiave, che nei primi due capitoli abbiamo semplicemente sfiorato e che vedremo operazionalizzati nei prossimi capitoli: innovazione sociale e rigenerazione urbana economica e sociale.

L’impresa sociale tornerà al centro della nostra trattazione al quarto capitolo quando tenteremo di spiegare i modi attraverso i quali essa agisce all’interno dei due ambiti delimitati dall’innovazione sociale e dalla rigenerazione urbana.

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CAPITOLO 3

L’INNOVAZIONE SOCIALE E LA

RIGENERAZIONE URBANA ECONOMICA E

SOCIALE