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Come si è visto, le ripercussioni di crisi pandemiche sul comparto economico e più nello specifico sul settore del turismo possono variare a seconda del periodo storico in cui la crisi si verifica. Ovviamente, a differenza delle pandemie scoppiate nel 1918, 1957 e 1968, le infezioni dilagatesi nel ventunesimo secolo hanno avuto ripercussioni estremamente più intense sull’industria turistica. Il rischio di contrarre e veicolare nuove malattie in forma epidemica è infatti sensibilmente aumentato dalla diffusione del fenomeno della globalizzazione.

La pandemia di SarsCOV2 che sta attualmente affliggendo l’Italia è la seconda pandemia propagatasi nel mondo globalizzato (dopo quella verificatesi nel 2009, causata dal virus H1N1) e oggi sta provocando una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. L’applicazione di insegnamenti provenienti dalla storia delle epidemie risulterebbe ora più che mai essenziale per fronteggiare i rischi derivanti dalla diffusione del nuovo virus.

Dall’analisi svolta sui profili storici delle più recenti crisi epidemiche sono state infatti estrapolate importanti strategie, utili a limitare gli impatti negativi sul settore dei viaggi e del turismo; tali lezioni possono essere applicate nell’immediato, nella gestione effettiva dell’epidemia, tanto dal punto di vista economico quanto a livello sociale, ma anche per inibire l’out break di ulteriori infezioni che potrebbero presentarsi in futuro. Evidenziare le best practices e gli errori commessi nel passato permette dunque di evidenziare i punti focali su cui agire per rafforzare i meccanismi di gestione della crisi e per preparare al meglio il settore del turismo nella risposta a possibili shock futuri.

Guardando al passato è stata dunque evidenziata la necessità:

1. Di adottare un approccio governativo maggiormente integrato, in modo da identificare e promuovere iniziative di risposta efficaci e complementari ai pacchetti di ripresa economica rivolti al settore (ad esempio, misure di sostegno per le PMI e per i lavoratori). 2. Di una maggiore cooperazione tra le autorità sanitarie (OMS) e le istituzioni e gli

operatori del turismo, soprattutto in termini di scambio di informazioni.

3. Di enfatizzare l’importanza del lavoro svolto dagli organismi sovranazionali quali OMS e UNTWO.

4. Di rafforzare i meccanismi di coordinamento tra le aree di policy, i livelli di governo e il settore privato.

5. Di implementare piani di gestione della crisi specifici per le industrie appartenenti al settore.

6. Di una comunicazione trasparente sia da parte dei governi che dai professionisti dell’informazione. Le pandemie sono eventi caratterizzati dall'incertezza e dalla vulnerabilità, per tale motivazione una comunicazione affidabile e coerente viene identificata come fattore essenziale per evitare fenomeni di psicosi incontrollata e per ricostruire la fiducia nel settore.

Analizzando i dati attuali, la possibilità che la pandemia di COVID-19 determini nell’immediato futuro una recessione globale è sempre più concreta ed è evidente come il turismo sia una delle industrie ad oggi più vulnerabili alla crisi.

Esaminando le politiche di azione e di contenimento approntate negli scorsi mesi da diversi governi non si può non ammirare l’esemplare modello di Taiwan, uno dei pochi paesi del sud-est asiatico che ha registrato un numero relativamente basso di persone infette. L’analisi sui contagi mostra come Taiwan abbia beneficiato al meglio degli insegnamenti appresi dal suo recente passato; esso è stato infatti in grado di allestire un sistema in grado di reprimere sul nascere una minaccia analoga a quella già affrontata diciassette anni prima con l’epidemia di SARS. La precocità e la precisione delle azioni di contenimento apportate dal paese hanno

dimostrato un elevato livello di preparazione alla crisi, solidificatosi grazie alle tragiche esperienze passate. Tuttavia, se confrontiamo le misure attuate da altri paesi, si può notare come ancora una volta siano stati commessi errori già ripetuti più volte nel corso della storia. È il caso della Cina, che nuovamente con il COVID-19 ha sottovalutato l’emergenza, non comprendendo l’importanza dei concetti di trasparenza e tempestività, ma è anche il caso dell’Italia, la quale non essendo mai stata direttamente colpita in tempi recenti dalle gravi epidemie che hanno afflitto l’Oriente, si è ritrovata totalmente impreparata a gestire una crisi di tale portata. L’iniziale sottovalutazione del fenomeno ha sicuramente rallentato la comprensione della gravità degli impatti della pandemia, comportando ingenti perdite umane ed economiche.

Attualmente anche il settore del turismo sta subendo un grave periodo di recessione. Sebbene rispetto al passato siano stati fatti molti passi avanti nella prevenzione degli impatti che le crisi epidemiche possono avere sul comparto, molto ancora rimane da fare. È auspicabile, una volta che l’emergenza sarà rientrata, ripartire da quell’umiltà che aiuterebbe a ripensare, a mettere in discussione e ad ascoltare le preziose lezioni forniteci dalla storia, disciplina che soprattutto in questi momenti ha molto da insegnare. La sfida per il turismo post-epidemia sarà dunque quella di riscoprire, le fragilità proprie del settore, traendo ispirazione in particolar modo dagli insegnamenti derivanti dagli eventi pandemici passati.

CAPITOLO II

I DATI SULL’IMPATTO DEL LOCKDOWN LOCALE E GLOBALE

NEL SETTORE TURISTICO: I CONTORNI DI UNA CRISI

E LE PROIEZIONI IN UNA SITUAZIONE DI INCERTEZZA

A LIVELLO LOCALE, NAZIONALE, EUROPEO E MONDIALE

Sommario: Introduzione – 1. Il Covid-19: origine e sviluppo di una pandemia – 1.1 Panoramica

generale sul Covid-19 – 1.2 La situazione del contagio in Cina - 1.3. La risposta cinese al contagio - 1.4. Misure di prevenzione e di contenimento della World Health Organization - 2. Il lockdown ed il suo impatto su libertà e turismo - 2.1 Lockdown e la situazione europea - 2.2 Le misure di isolamento adottate in Italia - 2.3 Il lockdown nel resto del mondo - 2.4 Le limitazioni che il virus ha imposto alle libertà individuali - 2.5 Gli effetti della pandemia sul settore turistico - 3. Interventi a livello internazionale - 3.1 Le decisioni a livello internazionale - 3.2 Interventi per contrastare il Covid-19 a livello internazionale - 3.3 Gli effetti del Covid-19 sull’economia globale - 3.4 Gli effetti del Covid-19 sul settore turistico - 4. Interventi a livello europeo - 4.1 Breve inquadramento storico - 4.2 Dichiarazione di Pandemia e riposta europea - 4.3 Ripartenza - 4.4 Mercato turistico europeo - 5. Interventi a livello italiano - 5.1 Le misure di restrizione in Italia - 5.2 I contorni della crisi - 5.3 Le risposte attese dal comparto del turismo - 6. Interventi a livello locale - 6.1 Un breve riepilogo della normativa riguardante l’emergenza Covid-19 a un livello regionale e locale - 6.2 Le conseguenze generali del lockdown sul turismo a livello locale - 6.3 Un caso di studio: l’impatto del lockdown sul turismo su una città unica come Venezia - 7. Conclusioni

INTRODUZIONE

La situazione di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha generato un fortissimo impatto su uno dei settori trainanti dell’economia: il turismo, su cui la crisi si riflette inevitabilmente a causa delle limitazioni della libertà della persona, fondamentale in questo settore. Abbiamo analizzato in primo luogo come il virus abbia impattato la politica e la società degli Stati colpiti, approfondendo in particolare la situazione della Cina, il primo Stato colpito dall'emergenza. Si definiscono quindi i contorni della crisi che sta subendo il turismo dall’avvento dell'emergenza, analizzando i flussi turistici, la contrazione e le perdite di settore, le mancate presenze e arrivi per ogni livello suddetto. La ricerca si suddivide in più livelli di approfondimento attraverso un’analisi dei dati sul turismo; partendo con una descrizione delle conseguenze della pandemia sul settore a livello globale, discende a definire la situazione ai livelli europeo, nazionale e locale.

A livello internazionale si evince come questa condizione riguarderà non solo i paesi più colpiti, ma anche i paesi che al momento non riportano alcun caso di contagio. Infatti, anche i paesi meno colpiti, nonostante possano continuare a beneficiare di un turismo interno, sicuramente perderanno una grossa fetta di turisti stranieri data la condizione di lockdown. In Europa, la chiusura delle frontiere e il divieto di effettuare voli non necessari da Paesi terzi, insieme alle politiche di chiusura effettuate dai vari Stati comunitari in cui si imponevano divieti di intraprendere viaggi esteri, hanno messo in grande difficoltà il settore turistico provocando perdite ingenti. La crisi che ora pervade questo settore si prevede porterà grandi incertezze sulle modalità con cui si potrà tornare a operare.

L'Italia è stato il primo paese dell'UE a fronteggiare la crisi. È stata effettuata una breve panoramica a livello nazionale sulle fonti e sulle leggi che hanno normato la situazione attuale, al fine di delineare i binari sui quali si muove il turismo. Vengono trattati i settori fondamentali per poter usufruire appieno di questo mercato e gli effetti delle restrizioni dovute dal Covid-19 su di essi. Successivamente, in uno scenario di respiro locale, sono state introdotte alcune ordinanze regionali che potessero rappresentare disposizioni ancor più restrittive rispetto alla legislazione precedentemente esaminata. Inoltre, si fornisce una disamina delle perdite e della contrazione che subirà il turismo di diverse regioni e comuni, mettendo in luce quali realtà si mostrino più dipendenti alle presenze turistiche straniere. Infine, si esamina il caso di Venezia alla luce del suo alto tasso di internazionalità del turismo della città lagunare, verificando il calo di presenza subito in esito al lockdown.

1. IL COVID-19: ORIGINE E SVILUPPO DI UNA PANDEMIA (Giulia Calzolari)