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1. IL COVID-19: ORIGINE E SVILUPPO DI UNA PANDEMIA (Giulia

1.3 La risposta cinese al contagio

suo impatto su libertà e turismo - 2.1 Lockdown e la situazione europea - 2.2 Le misure di isolamento adottate in Italia - 2.3 Il lockdown nel resto del mondo - 2.4 Le limitazioni che il virus ha imposto alle libertà individuali - 2.5 Gli effetti della pandemia sul settore turistico - 3. Interventi a livello internazionale - 3.1 Le decisioni a livello internazionale - 3.2 Interventi per contrastare il Covid-19 a livello internazionale - 3.3 Gli effetti del Covid-19 sull’economia globale - 3.4 Gli effetti del Covid-19 sul settore turistico - 4. Interventi a livello europeo - 4.1 Breve inquadramento storico - 4.2 Dichiarazione di Pandemia e riposta europea - 4.3 Ripartenza - 4.4 Mercato turistico europeo - 5. Interventi a livello italiano - 5.1 Le misure di restrizione in Italia - 5.2 I contorni della crisi - 5.3 Le risposte attese dal comparto del turismo - 6. Interventi a livello locale - 6.1 Un breve riepilogo della normativa riguardante l’emergenza Covid-19 a un livello regionale e locale - 6.2 Le conseguenze generali del lockdown sul turismo a livello locale - 6.3 Un caso di studio: l’impatto del lockdown sul turismo su una città unica come Venezia - 7. Conclusioni

INTRODUZIONE

La situazione di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha generato un fortissimo impatto su uno dei settori trainanti dell’economia: il turismo, su cui la crisi si riflette inevitabilmente a causa delle limitazioni della libertà della persona, fondamentale in questo settore. Abbiamo analizzato in primo luogo come il virus abbia impattato la politica e la società degli Stati colpiti, approfondendo in particolare la situazione della Cina, il primo Stato colpito dall'emergenza. Si definiscono quindi i contorni della crisi che sta subendo il turismo dall’avvento dell'emergenza, analizzando i flussi turistici, la contrazione e le perdite di settore, le mancate presenze e arrivi per ogni livello suddetto. La ricerca si suddivide in più livelli di approfondimento attraverso un’analisi dei dati sul turismo; partendo con una descrizione delle conseguenze della pandemia sul settore a livello globale, discende a definire la situazione ai livelli europeo, nazionale e locale.

A livello internazionale si evince come questa condizione riguarderà non solo i paesi più colpiti, ma anche i paesi che al momento non riportano alcun caso di contagio. Infatti, anche i paesi meno colpiti, nonostante possano continuare a beneficiare di un turismo interno, sicuramente perderanno una grossa fetta di turisti stranieri data la condizione di lockdown. In Europa, la chiusura delle frontiere e il divieto di effettuare voli non necessari da Paesi terzi, insieme alle politiche di chiusura effettuate dai vari Stati comunitari in cui si imponevano divieti di intraprendere viaggi esteri, hanno messo in grande difficoltà il settore turistico provocando perdite ingenti. La crisi che ora pervade questo settore si prevede porterà grandi incertezze sulle modalità con cui si potrà tornare a operare.

L'Italia è stato il primo paese dell'UE a fronteggiare la crisi. È stata effettuata una breve panoramica a livello nazionale sulle fonti e sulle leggi che hanno normato la situazione attuale, al fine di delineare i binari sui quali si muove il turismo. Vengono trattati i settori fondamentali per poter usufruire appieno di questo mercato e gli effetti delle restrizioni dovute dal Covid-19 su di essi. Successivamente, in uno scenario di respiro locale, sono state introdotte alcune ordinanze regionali che potessero rappresentare disposizioni ancor più restrittive rispetto alla legislazione precedentemente esaminata. Inoltre, si fornisce una disamina delle perdite e della contrazione che subirà il turismo di diverse regioni e comuni, mettendo in luce quali realtà si mostrino più dipendenti alle presenze turistiche straniere. Infine, si esamina il caso di Venezia alla luce del suo alto tasso di internazionalità del turismo della città lagunare, verificando il calo di presenza subito in esito al lockdown.

1. IL COVID-19: ORIGINE E SVILUPPO DI UNA PANDEMIA (Giulia Calzolari) 1.1. Panoramica generale sul Covid-19

All’interno di un sistema globale sanitario apparentemente vigile e controllato sulle diffusioni di virus ed agenti infettivi, nel dicembre del 2019 si è osservato un caso di polmonite di gruppo, originato da cause sconosciute, a Wuhan, cittadina della provincia di Hubei, in Cina orientale76. Inizialmente, questa polmonite era stata associata ad un virus comune

proveniente dalla famiglia dei Coronavirus, ovvero una tipologia di virus respiratori soliti ad insediarsi all’interno di organi e vie polmonari causando, nei casi più lievi, raffreddore o influenza, mentre nei casi più gravi provocano sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e sindrome respiratoria acuta grave (SARS)77

Il 9 gennaio 2020 le autorità di Wuhan, insieme al Governo cinese, hanno annunciato all’intero Paese la comparsa di una nuova tipologia di Coronavirus, poiché i pazienti affetti da tale infezione riscontrano sintomi e manifestazioni totalmente singolari rispetto ai casi precedentemente registrati. I sintomi riportati nei casi di pazienti gravi erano riconoscibili in febbre molto alta, difficoltà respiratorie, forte tosse e presenza di organismi infiltrati in entrambi i polmoni78; tale situazione divenne ingestibile per essere affrontata in un recupero

domestico, in quanto le persone colpite dal virus necessitavano assolutamente di un ricovero immediato presso ospedali o strutture di cura apposite.

La modalità di trasmissione del virus è facile e veloce, essa avviene attraverso la ricezione di goccioline di saliva o secrezione nasale, tramite un colpo di tosse o uno starnuto, permettendo un rapido contagio tra i membri della popolazione.

La World Health Organization si è occupata dello studio e del monitoraggio della pandemia, raccogliendo e confrontando dati su fronti disparati per ricreare uno scenario complessivo più completo sulla pandemia.79

Inizialmente, l’organizzazione aveva stimato un tasso di mortalità del virus intorno al 2%: analisi più recenti hanno alzato la percentuale del tasso al 3%. Il periodo di incubazione della malattia è compreso in un arco di tempo dai 2 giorni fino a 14 giorni, all’interno del quale il paziente risulta asintomatico, non percepisce e non dimostra alcun sintomo. Per quanto riguarda l’età media dei decessi, l’80% dei casi mortali risulta avere un'età superiore a 60 anni, di cui il 75% di essi presentava già problemi di salute come malattie cardiovascolari e diabete.

76 “Joint Statement on COVID-19”, Joint ICAO-WHO Statement on COVID-19, febbraio 2020.

77 “Updated WHO recommendations for international traffic in relation to COVID-19 outbreak”, febbraio 2020, World

Health Organization.

78 “Coronavirus- Symptoms”, World Health Organization, gennaio 2020. 79“Worldometers- Coronavirus”, aprile 2020.

Scientificamente, il virus può raggiungere soggetti di tutte le età, ma le persone anziane, soprattutto se già affette da altri disturbi o malattie, sono molto più vulnerabili: un esempio concreto si ritrova nei primi casi registrati a gennaio 2020 nella città di Parigi, per cui due turisti cinesi di 30 e 31 furono ricoverati per Covid-19.80

1.2. La situazione del contagio in Cina

Nel giro di due mesi, l’intera città di Wuhan si trovò affetta e colpita dal nuovo virus, sottoponendo la città e le zone limitrofe a dure sfide di sopravvivenza e resistenza al contagio, il quale, piano piano, avrebbe raggiunto altre zone della Cina. Il 30 gennaio 2020 il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization) dichiarò lo stato di allerta da emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale81. Il

nuovo tipo di virus era stato studiato ed identificato. Il responsabile della pandemia di contagio è il SARS CoV 2, una nuova mutazione di coronavirus in grado di adattarsi all’organismo ospitante, con la conseguenza di un rapido contagio all’interno della popolazione82.

Il primo provvedimento della World Health Organization fu la raccomandazione alla popolazione mondiale di bloccare e cancellare eventuali viaggi o visite dirette verso la Cina. Nel frattempo, la città di Wuhan si preparava all’isolamento ed alla chiusura di tutte le sue attività per prevenire l’effetto di contagio tra i cittadini. Il 22 gennaio 2020 il Governo cinese dichiarò l’inizio del periodo di quarantena per 60 milioni di persone, la più grande misura di restrizione mai applicata nella storia. All’interno del territorio cinese sono stati sospesi trasporti aerei, treni, autobus, navi e, ovviamente, è stata vietata la circolazione a tutti i mezzi privati e gli spostamenti a piedi, salvo situazioni di necessità sanitaria e reperimento di materie prime. Presto il virus dilaga anche nelle zone limitrofe a Wuhan, costringendo il WHO a dichiarare il 26 gennaio 2020 lo Stato della Cina come zona a “Rischio Molto Alto”, ed il resto del mondo come zona a “Rischio Alto”83. Il numero dei contagiati in Cina

aumentava di centinaia ogni giorno, contando migliaia di infetti e quasi cinquemila morti. Vennero accertati i primi casi di infezione anche nei Paesi di Giappone e Mongolia e, alla fine di gennaio, comparvero casi di coronavirus in Italia. L’emergenza sanitaria denominata “Virus da Covid-19” ha raggiunto una dimensione mondiale, con alti numeri di contagi presenti in Europa, America, Africa, Oceania e nel resto dell’Asia84.

1.3. La risposta cinese al contagio

Il 28 febbraio 2020 il WHO pubblica “Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease”, all’interno del quale si esplicano le origini di natura zoologica che hanno causato la creazione e la diffusione del virus nella zona di Wuhan85. Obiettivo del report è diffondere, a

livello locale ed internazionale, informazioni riguardo le intenzioni e le modalità di ripresa della Cina per fronteggiare il problema sanitario:

● Migliorare la comprensione dell’epidemia Covid-19 ed il suo impatto.

80 “Virus Cina, i pazienti ricoverati a Parigi”, Giornale di Sicilia, 25 gennaio 2020..

81 “Updated WHO recommendations for international traffic in relation to COVID-19 outbreak”, febbraio 2020, World

Health Organization..

82 “Coronavirus: dov’è nato, quando si è diffuso e come è diventato un virus umano”, Corriere Adriatico,

marzo 2020.

83 “La storia del coronavirus: tutte le tappe della Covid-19 dalla comparsa in Cina a oggi”, V. Rita, Wired.it, 21

marzo 2020.

84 “Storia della pandemia di COVID-19 del 2019-2020”, Wikipedia. Accesso 20 aprile 2020.

● Condividere le conoscenze sulle misure di risposta per contrastare il virus con i Paesi contagiati o a rischio contagio.

● Generare raccomandazioni per misure di contenimento in Cina e a livello internazionale.

● Stabilire un programma collaborativo di lavoro internazionale per la ricerca e sviluppo delle lacune presenti nello studio del virus.

La squadra di esperti era composta da venticinque medici, scienziati e ricercatori provenienti da Cina, Giappone, Corea, Nigeria, Russia, Singapore, Stati Uniti e, direttamente, dalla Task Force del WHO. Inizialmente vennero condotte delle visite di ricerca nelle Province cinesi più colpite dal Coronavirus Covid-19, quali Sichuan, Guangdong ed Hubei, per analizzare centri comunitari e cliniche sanitarie operanti della cura di pazienti infetti. Durante gli incontri e le visite, il team di ricercatori ha avuto l’opportunità di studiare in maniera più approfondita il caso, raccogliendo dati e campioni del virus, con la speranza di poterne ricavare un efficace vaccino.

È possibile distinguere l’andamento dell’epidemia in tre fasi86.

La prima fase si concentra sulla prevenzione di importazione ed esportazione di casi di Covid-19 dalle province e verso altre province cinesi, con un coinvolgimento multisettoriale per le misure di prevenzione e controllo. Si è susseguita la chiusura di tutti i mercati e l’isolamento dell’intera popolazione.

La seconda fase del protocollo di azione si incentra sulla riduzione dell’intensità epidemica e nel numero dei casi degli infetti. Vennero spostati ed isolati gli spazi dedicati all’allevamento ed alla coltivazione delle materie prime destinate alla popolazione per evitare contagi, mentre aumentarono i controlli sanitari e di temperatura corporea per i lavoratori pubblici alle frontiere.

La terza fase si è concentrata sull’utilizzo di tecnologie di Big Data ed intelligenza artificiale per la tracciabilità dei contatti, fornitura di supporto e di cure cliniche tempestive; inoltre, venne implementato un programma di ricerca scientifica di emergenza per sviluppare diagnosi e terapie all’avanguardia.

La risposta cinese al contagio è stata segno di un tratto distintivo ed ammirevole del Governo cinese e degli aiuti a livello internazionale che hanno permesso un contenimento ed un controllo sul contagio. L’uso innovativo di tecnologie, piattaforme mediche ed assistenza sanitaria hanno contribuito ad affrontare l’emergenza sanitaria. I risultati ottenuti rispecchiano una grande solidarietà del popolo cinese, essendo riusciti ad obbedire alle stringenti e dure misure di contenimento, le quali sarebbero divenute modello di esempio per gli altri Stati mondiali nell’affrontare la pandemia nei mesi successivi.

L’approccio governativo adottato dalla Cina, e dalla società in primis, ha evitato, o in parte ritardato, centinaia di migliaia di casi Covid-19 nel Paese. Per quanto riguarda la situazione più recente (maggio 2020), la Cina sta investendo ed intensificando in maniera crescente i settori della sanità pubblica e del pronto intervento, per una rapida rilevazione dei casi: tale azione di ripresa deve divenire modello di imitazione per gli altri Paesi mondiali che stanno lavorando per affrontare il virus, con la speranza di ritrovare anche per quest'ultima un’efficace via di uscita. La Cina non rientra più nei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia, registrando (al 16 maggio 2020) 82.920 casi di contagi e 4.634 decessi totali: attualmente si trova in una situazione di stabilità, non trovandosi più in una situazione di emergenza sanitaria. Il grafico che segue riporta l’attuale situazione cinese dall’inizio dell’emergenza fino al periodo attuale.

86 “Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease”, pag.14-15, World Health Organization, febbraio

Grafico 1: Situazione attuale dei contagi in Cina 87

I numeri, per quanto riguarda decessi e contagi, sono notevolmente ridotti, riscontrando registrazioni minime di nuovi casi all’interno del Paese; attualmente si registrano 85 pazienti infetti in tutto il territorio cinese, di cui il 88% presenta condizioni di salute di emergenza medio-bassa e l’12% in situazione critica.