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2. CRISI PANDEMICHE NELLA STORIA CONTEMPORANEA:

2.5 SARS (Diego Campos Santos)

La “Sindrome Respiratoria Acuta Grave” (SARS: “Severe Acute Respiratory Syndrome”) è una malattia respiratoria virale causata dal virus SARS-CoV che appartiene alla famiglia dei coronavirus, così denominati per il loro aspetto simile a una corona. La trasmissione tra i soggetti avviene principalmente tramite contatto diretto con la persona infetta o con l’esposizione alle secrezioni respiratorie come ad esempio, colpi di tosse e starnuti.56

I sintomi rilevati nei pazienti colpiti dalla SARS sono principalmente febbre, tosse, difficoltà nella respirazione e nei casi più gravi insufficienza respiratoria. Il trattamento per la cura della malattia consiste prima di tutto nell’isolamento del soggetto infetto, nell’erogazione di ossigeno e, in caso di difficoltà respiratorie, nella respirazione artificiale. La maggior parte delle persone guarisce dopo una o due settimane. Tuttavia, la malattia è fatale in circa il 10% dei casi. Tra il 2002 e il 2003 in tutto il pianeta il virus ha colpito 8.437 soggetti e causato 813 morti. Fortunatamente, dal 2004 non sono stati segnalati nuovi casi di malattia.

Nel 2012 in Arabia Saudita è stata identificata una nuova variante di coronavirus, il MERS- CoV, responsabile della “Sindrome Respiratoria del Medio Oriente” (MERS: “Middle East Respiratory Syndrome”).5758A differenza della SARS, la MERS non è ancora stata debellata e

ad oggi si registrano ancora alcuni casi di soggetti colpiti dal virus. Ciononostante, il tasso di infettività della MERS è sensibilmente inferiore rispetto a quella registrata dalla SARS. Infatti, a novembre 2019 il numero di casi totali dal 2012 ammontava a 2.494. Il tasso di mortalità calcolato per questa malattia è circa il 34%.

La SARS è stata individuata per la prima volta nel mese di novembre 2002, a Guangzhou, in Cina; al primo paziente che si presentò in ospedale con i sintomi classici dell’influenza (i quali peggiorarono rapidamente in una grave polmonite rivelatasi poi fatale) non fu tuttavia fatta nessuna diagnosi completa per comprendere le cause della malattia. La vicenda passò infatti del tutto inosservata, nessuna segnalazione venne indirizzata all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nei mesi seguenti l’OMS individuò tramite un sistema online di analisi delle informazioni una crescita anomala di casi influenzali in Cina. Alla richiesta di

55 Monterrubio, C. (2010). Short-term economic impacts of influenza A (H1N1) and government reaction on the Mexican

tourism industry: An analysis of the media, in rete: https://www.researchgate.net/publication/249922736_Short-

term_economic_impacts_of_influenza_A_H1N1_and_government_reaction_on_the_Mexican_tourism_indust ry_An_analysis_of_the_media/citations.

56 Portale del Ministero della Salute. (2020). Nuovo coronavirus e Covid 19, in rete:

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano &id=5337&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto/.

57 Iodice, A. (2020). Coronavirus e SARS, la storia che si ripete. Ecco cosa è successo nel 2003 in Sanità informazione, in

rete: https://www.sanitainformazione.it/salute/coronavirus-sars-storia-ripete/.

58 Pagella Politica di Agi. (2020). Cosa fu la SARS e perché si torna a parlarne, in Agi, in rete:

chiarimenti il governo cinese non fornì informazioni precise; solo nel febbraio 2003 le autorità sanitarie cinesi segnalarono all’OMS di avere identificato più di 300 casi di SARS. Tuttavia, i risultati delle analisi epidemiologiche indicavano che la malattia si stava oramai diffondendo lungo le principali rotte dei viaggi aerei internazionali. Il governo cinese fu duramente criticato per la scelta di non informare prontamente l’OMS e per aver comunicato solo in estremo ritardo i primi casi di contagio. Tale negligenza ha evidentemente complicato la risposta internazionale, provocando gravi ritardi nell’azione di contenimento a livello globale.

Difatti solo a metà marzo del 2003, vista la gravità della situazione, l’OMS riconobbe la malattia come una vera e propria minaccia globale. I viaggiatori e gli operatori sanitari vennero così avvertiti sui pericoli del contagio; ad essi venne inoltre caldamente consigliato di evitare o rimandare tutti gli spostamenti non prettamente necessari verso le aree ad alto rischio di contagio. Tale situazione non si era mai verificata in passato, fu infatti la prima volta che l'OMS emise raccomandazioni di viaggio per specifiche aree geografiche a causa dell'insorgenza di una malattia infettiva.

Il travel advisory59 emanato l'OMS, sebbene abbia specificatamente raccomandato ai viaggiatori

di non recarsi esclusivamente nelle destinazioni maggiormente colpite dalla SARS, ha comunque impattato negativamente sui flussi di viaggi internazionali. Difatti, è stato dimostrato come sia stata più la paura per l’epidemia in sé, piuttosto che il virus stesso a causare il disagio sociale e l’esitazione a viaggiare di molti. I dati dimostrano come l’impatto della malattia sull’economia del turismo sia stato considerevole, ma è interessante osservare come tali ripercussioni siano state quasi del tutto indirette, generate infatti dall’eccessivo comportamento preventivo della popolazione60.

Hong Kong fu una delle città maggiormente colpite dall’epidemia di SARS, sia per costi di vite umane che per impatto sull’economia61. Il primo caso comprovato di SARS venne

registrato in città il 10 marzo 2003. Fu un medico della provincia di Fushan (provincia meridionale del Guadong) a trasportare il virus fino ad Hong Kong. La trasmissione avvenne all’interno dell’Hotel Metropole62, struttura ricettiva a quattro stelle in cui esso soggiornava; il

virus venne difatti diffuso tra gli ospiti dell’hotel, molti dei quali erano uomini d’affari e turisti internazionali. Una volta rientrati nelle regioni di appartenenza, essi veicolarono il virus in più di 20 paesi, tra cui i più colpiti furono Hong Kong, Singapore, Taiwan, India e

59 Numerose questioni legali sorsero a seguito dell’emanazione del global travel advisory. In particolar modo in

Canada vennero sollevate polemiche sulle modalità di scelta ottemperate dall’OMS per cui una determinata regione, rispetto ad un'altra doveva essere interdetta ai flussi turistici. Il governo canadese fu particolarmente critico nei confronti delle misure imposte; I criteri di valutazione furono infatti ritenuti poco validi e troppo oggettivi dal governo canadese, il quale accusò l’organizzazione di aver sviluppato le linee guida senza alcuna consultazione scientifica con i paesi interessati dall’epidemia. per una trattazione specifica sull’argomento si veda Collins, J. (s.d.). Severe Acute Respiratory Syndrome (Sars) and

International, Air Travel: A Survey of the Economic Impact and International Regulatory Changes in Asper Review of

International Business and Trade Law.

60 Mundaca Shah, C. (2016). The Neglected Dimension of Global Security: A Framework to Counter Infectious Disease

Crises. Commission on a Global Health Risk Framework for the Future, in rete: https://nam.edu/wp-

content/uploads/2016/01/Neglected-Dimension-of-Global-Security.pdf.

61 È stato stimato come l'impatto economico del virus nella sola Hong Kong sia costato al territorio

l'equivalente di sette miliardi di dollari canadesi.

62 È interessante notare come al termine della crisi epidemica l’Hotel Metropole, cambiò il suo nome in

Metropark Hotel. La scelta di rebranding fu sicuramente ottemperata nel tentativo di allontanare le stigmate dell’epidemia dall’immagine dell’hotel.

Canada63. L’epidemia di SARS si stava dunque già diffondendo ancora prima che l’OMS

potesse prenderne conoscenza e agire di conseguenza. Non appena l'OMS emise il travel advisory per viaggi non essenziali verso Hong Kong, il tasso di occupazione della maggior parte degli alberghi scese drasticamente dal 79% al 18%. Tra aprile e giugno 2003 gli arrivi di turisti internazionali diminuirono inoltre del 57,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In città, gli effetti negativi dell’epidemia sull’industria turistica e in particolare su quella alberghiera si fecero dunque presto evidenti64. Un ulteriore comparto fortemente

colpito dalla crisi fu sicuramente quello del trasporto aereo. Molte compagnie di traporto subirono flessioni a causa della SARS, tuttavia, nessuna venne impattata in modo così profondo come i vettori aerei di Hong Kong, Singapore e Canada, i quali subirono conseguenze economiche devastanti. Gli eventi pandemici del 2003 aggravarono infatti un contesto economico già difficile per il comparto della mobilità, il quale si stava appena riprendendo dal blocco causato dagli attentati terroristici del settembre 2001.

È evidente come l’industria del turismo non fu in alcun modo preparata alle dure conseguenze economiche della pandemia. Le statistiche dell’epoca mostrano come a fine 2003 la macroregione Asia e Pacifico registrò circa 119 milioni di turisti stranieri, segnalando dunque un calo del 10% rispetto al 2002. Ciò evidenzia una perdita netta di circa dieci milioni di turisti. Più nello specifico la Cina segnò una diminuzione del 10%, Taiwan del 24%, Singapore del 18% e Hong Kong del 6%. Gli impatti sull’economia occidentale furono tuttavia limitati, gli effetti disastrosi vedutosi sul turismo furono infatti avvertiti solo in Estremo Oriente. Negli anni immediatamente successivi al 2003 i movimenti turistici ripresero a crescere a ritmi costanti; gli effetti dell’epidemia sull’economia turistica si esaurirono in fretta (i flussi si ripresero infatti in circa tre-sei mesi), tanto che nel 2019 Asia e Pacifico registrarono quasi 364 milioni di viaggiatori incoming, il triplo rispetto al 2003.

Secondo un rapporto elaborato il 22 gennaio 2020 da Deutsche Welle, gran parte delle economie asiatiche si ripresero rapidamente grazie alle strategie di prevenzione approntate dal governo cinese. Durante l’epidemia vennero infatti attivate misure di contenimento eccezionali, improntate principalmente sull’isolamento forzato di tutti i colpiti presso strutture abitative adibite appositamente dal governo. Per verificare il rispetto della quarantena, fu inoltre istituito un sistema di controllo della presenza presso le strutture tramite telefonate casuali e installazione di telecamere di sorveglianza. In seguito ad alcune violazioni, i controlli da parte delle forze dell’ordine furono ulteriormente inaspriti tramite l’utilizzo di braccialetti elettronici. La SARS fu il primo caso di pandemia per cui venne istituito il reato di falsa testimonianza sulla propria condizione di salute e per cui furono individuate aree contaminate off limits e centri di trattamento separati per i pazienti infetti65. Il

contenimento fu quindi di vitale importanza per evitare che l’epidemia si espandesse su vasta scala in Cina e oltre i suoi confini.

Sebbene la SARS venne sottovalutata dai governi occidentali a causa del numero relativamente basso dei decessi e del modesto impatto economico rapidamente assorbito, l’esperienza della pandemia risulta quanto mai attuale nel periodo storico che stiamo vivendo. Risultano infatti evidenti le similitudini con la pandemia di COVID-19 che ad oggi sta gravemente colpendo il mondo intero. Procedendo ad un’analisi comparativa tra i due

63 In Canada, il governo ha stimato che l'epidemia di SARS sia costata alla provincia dell'Ontario 1,1 miliardi di

dollari.

64 Per una trattazione dettagliata sull’impatto della SARS nel comparto ricettivo si veda: Lo, A. -C. (2006). The

survival of hotels during disaster: A case study of Hong Kong in 2003. Asia Pacific Journal of Tourism Research, p.65-80.

65 Dotti, G. (2020). Coronavirus, quello che abbiamo imparato dalle epidemie del passato. Wired, in rete:

eventi si può notare come siano molti i principali segnali predittivi che avrebbero dovuto essere stati ascoltati per evitare lo scoppio di una nuova crisi pandemica. Ripercorrere e verificarne l’incidenza è essenziale per comprendere quanto ancora si possa apprendere in previsione dei prossimi mesi dell’evoluzione del Corona Virus. Utile per tale analisi è un documento di sintesi redatto nel 2007 dall’OMS sulle azioni intraprese (e non) dal governo cinese durante l’epidemia di SARS66. In tale elaborato vengono evidenziate le lezioni apprese

dal passato; le principali si possono riassumere nei seguenti punti:

1. L’esperienza della SARS ha evidenziato l’importanza in tempi di crisi di una comunicazione immediata e trasparente. I tentativi di negazione del problema per timore delle conseguenze economiche e sociali da parte delle autorità cinesi e la mancata comunicazione dello stato di emergenza all’OMS furono sicuramente uno dei motivi scatenanti della propagazione dell’epidemia. Una comunicazione scorretta e confusa concorre inoltre alla diffusione del panico tra la popolazione. In generale, con il passare del tempo la trasparenza dei report nazionali è divenuta esemplare. 2. L’esperienza della SARS dimostra inoltre l’importanza dell’attività dell’OMS e del suo

ruolo nell’emanare allerte globali. La tempestiva individuazione dei casi e le raccomandazioni emanate dall’organizzazione permetto infatti di attuare rigide misure di controllo e confinamento della crisi epidemica.

3. L’esperienza della SARS ha evidenziato come le pratiche del commercio e consumo di animali selvatici abbiano un evidente impatto negativo sulla salute umana. Gli animali selvatici sono infatti in grado di portare pericolosi virus all’uomo per via alimentare o anche solo per semplice contatto. Nel caso della SARS le evidenze scientifiche hanno mostrato come la civetta delle palme della Cina meridionale svolse un ruolo fondamentale nella diffusione del virus. Anche nel caso del nuovo coronavirus, peraltro, il luogo ritenuto più probabile come punto di avvio del contagio è un mercato di Wuhan dove si trovano molte specie animali. Come nel caso dell’influenza aviaria e della suina, una soluzione consisterebbe nell’abbandonare le pratiche veterinarie e zootecniche più obsolete e meno igieniche67.

4. L’esperienza della SARS fornisce importanti lezioni anche per il comparto turistico: durante la crisi epidemica si sono evidenziati numerosi squilibri nella cooperazione internazionale.

Nel pieno dell’epidemia sarebbe stato infatti essenziale per la presenza di quadro di gestione delle minacce derivanti da crisi sanitarie. All'indomani dell’epidemia, sono state intraprese a livello globale numerose azioni governative volte alla creazione di organi di supporto alla gestione della crisi. Un esempio virtuoso in tale contesto è la creazione del Tourism Emergency Response Network (TERN) avvenuta nel 2006. Gli impatti dello scoppio dell’epidemia di SARS avevano evidenziato la mancanza di una pianificazione interconnessa, sia sul piano governativo che su quello strettamente manageriale inerente al settore turistico. In futuro, il ruolo svolto dal TERN in stretta collaborazione con l’UNTWO è divenuto essenziale alla preparazione di piani di emergenza nazionali. Dalla crisi è emersa inoltre la necessità di rafforzare partnership

66 WHO Regional Office for the Western Pacific Region (2007). SARS: how a global epidemic was stopped. Manila,

Philippines.

67 Il 10 aprile 2020 è stato annunciato dal governo cinese il divieto di consumo di cani e gatti

A. Sala., la svolta dalla Cina: sarà vietato mangiare carne di cane o gatto. In rete: https://www.corriere.it/animali/20_aprile_10/svolta-cina-sara-vietato-mangiare-carne-cane-o-gatto-7327ec2c- 7b08-11ea-afc6-fad772b88c99.shtml.

tra pubblico-privato, così da garantire una risposta coordinata per il settore durante i momenti di gestione e di ripresa.

3. STRUMENTI INTERNAZIONALI ADOTTATI PER FRONTEGGIARE LE