5.1 Le difficoltà del settore
La fase di lockdown che sta caratterizzando questo periodo vede un bisogno crescente da parte dei cittadini di tornare ad essere completamente “liberi”, soprattutto in termini di possibilità di spostamento. Sono sempre più le discussioni affrontate su mezzi comunicativi come quotidiani e talk-show in merito a quello che sarà il futuro, in particolare per l’estate, cercando di dare risposte ai cittadini specialmente per quanto riguarda le possibilità di viaggiare nei prossimi mesi. Il primo trimestre del 2020 ha mostrato le grandi difficoltà del settore dei trasporti, in particolare quello pubblico e quello caratterizzato dai grandi mezzi di trasporto come crociere e aerei. Partendo dai viaggi organizzati su grandi navi, ad esempio crociere e traghetti, alcuni sondaggi mostrano già oggi come molti cittadini si dichiarino poco propensi a pensare a future vacanze con mezzi simili360, e non è una
sorpresa infatti, come dichiara MSC, che in questo periodo si stiano osservando molteplici cancellazioni e disdette361. Anche le compagnie aeree hanno più volte fatto presente che ci
saranno pesanti conseguenze a causa del COVID-19 per tutto quello che riguarda il mondo dei viaggi aerei: la IATA (International Air Transport Association) ha dichiarato che il 75% delle compagnie aeree nel mondo ha liquidità sufficienti per coprire i costi per un periodo temporale di soli pochi mesi, e molti esperti sono concordi nel riconoscere il settore aereo come uno dei settori maggiormente colpiti362.
5.2 Misure adottate dal settore trasportistico nella Fase 2
Nel parlare di riapertura graduale quasi tutti sono concordi nel voler agire in modo più sicuro possibile, cercando così di minimizzare i rischi di una temuta “seconda ondata” che potrebbe vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi. Si arriverà al giorno, magari fra alcune settimane o alcuni mesi, in cui spostarsi da una località all’altra sarà nuovamente consentito anche per motivi extra-lavoro, e pertanto è giusto interrogarsi già oggi su come sarà possibile garantire la libertà di spostamento dei cittadini e di pari passo garantire anche la sicurezza sanitaria. Il metodo di trasporto che sarà maggiormente utilizzato nei prossimi mesi e che tornerà ad essere centrale nella mobilità sarà l’automobile privata363: essa infatti è
forse l’unico mezzo di trasporto, tra quelli ragionevolmente utilizzabili dalla maggior parte della popolazione, che permette di spostarsi anche per tratte medio-lunghe mantenendo il distanziamento sociale da altri soggetti. Uno dei maggiori interrogativi posti per il prossimo periodo, sia per la Fase 2 sia per quello che avverrà dopo, riguarda la paura di entrare in contatto con altri soggetti: quando finalmente potremo nuovamente viaggiare saremo disposti a passare ore o giorni in contatto o quasi con sconosciuti, o faremo di tutto per viaggiare in solitudine? Diventa molto difficile rispondere a questa domanda in un contesto in continuo mutamento, ma è però necessario trovare soluzioni per poter almeno favorire un ritorno alle “vecchie abitudini” in tema di viaggi e spostamenti.
360 Sondaggio effettuato da Independent UK tramite la piattaforma Twitter, i risultati ottenuti dalle risposte di
più di 5000 utenti mostrano come il 30% di coloro che hanno già avuto esperienze di viaggio con crociera dichiari di non volerle più ripetere, mentre il 56% totale dichiara di non voler prendere in considerazione l’idea di effettuare un viaggio con crociera nel prossimo periodo
361 Agenzia Giornalistica Italia, https://www.agi.it/economia/news/2020-03-09/coronavirus-crociere-
turismo-7400176/.
362 Istituto per la competitività I-com, https://www.i-com.it/2020/03/18/covid-19-trasporto-aereo/. 363 Il Sole 24 Ore, https://www.ilsole24ore.com/art/l-auto-il-coronavirus-forse-tornera-centro-mobilita-
Riguardo al caso italiano molti esperti sono concordi nell’affermare che il prossimo periodo estivo vedrà una netta prevalenza delle mete turistiche locate sul territorio nazionale rispetto alle mete estere364, quindi con un maggiore favoritismo per le vacanze “in casa”. Il
mondo dei trasporti però di certo non si basa unicamente sui viaggi culturali e di piacere, ma è strettamente legato anche ai viaggi di lavoro e agli scambi commerciali. Le previsioni negative in merito ai futuri numeri di viaggiatori, specialmente sul lato turistico, non lasciano molto ottimismo per il settore365, ma è chiaro che non si può pensare ad un mondo
in cui tutto d’un tratto si smetta completamente di viaggiare. La compagnia aerea Easyjet, ad esempio, ha già dichiarato di essere pronta a ripartire una volta terminata l’emergenza Codiv-19, spiegando come una delle possibili soluzioni possa essere quella di mantenere vuoti i posti intermedi a bordo dei propri aerei, cercando così di garantire un maggiore distanziamento fra gli occupanti366.
Anche gli hub dei trasporti dovranno necessariamente cambiare367, sia cercando di ottenere
la capacità di individuare soggetti potenzialmente infetti, sia cercando di garantire sicurezza e quindi distanziamento sociale per tutti i clienti e impiegati. Per capire quali cambiamenti potremmo osservare nel prossimo futuro possiamo guardare a quello che è già successo nei mesi scorsi negli aeroporti, con la comparsa di numerosi termo-scanner, ovvero gli apparecchi che permettono il rilevamento a distanza della temperatura corporea, e molti esperti ipotizzano che questi potranno diventare un elemento comune anche nelle stazioni delle metropolitane. Altro elemento imprescindibile è il distanziamento sociale, infatti, similmente a quanto dichiarato in precedenza da Easyjet, sembra essere molto favorita l’idea di rinunciare a parte dei posti a sedere per garantire così un maggiore distanziamento sociale a bordo dei vari mezzi, magari alternando i posti a sedere e operando i viaggi con un numero maggiormente limitato di passeggeri.
Nasce però un grosso problema causato dall’eventuale minor capacità di trasporto, ovvero l’impossibilità di riuscire a soddisfare la richiesta del servizio da parte dei cittadini: se infatti i posti a sedere vengono limitati diventa chiaro che, a parità di mezzi, meno persone potranno usufruire del servizio di trasporto. Per alcuni trasporti essenziali, specialmente in contesti urbani con alto tasso di affollamento, sarà necessario aumentare in maniera consistente il numero delle corse (ad esempio per la metropolitana), in modo da garantire un’erogazione del servizio innanzitutto sicura dal punto di vista sanitario, ma anche accessibile a tutti i cittadini che ne hanno bisogno.
Opinioni invece parzialmente contrastanti riguardano il mondo dello sharing, e più precisamente il bike-sharing e il car-sharing: il servizio in questione negli ultimi anni era riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nel mondo dei trasporti, ma adesso l’emergenza COVID-19 pone delle riflessioni. Se infatti il servizio di sharing permette di ridurre il numero di mezzi, riducendo così l’impatto sull’ambiente e l’affollamento sulle strade, esso inevitabilmente finisce per mettere in contatto le persone. Per il futuro prossimo viene
364 Rivista Eco, https://rivistaeco.it/turismo-post-coronavirus-io-viaggio-in-italia-perche-prediligere-mete-
italiane-quando-torneremo-a-viaggiare/.
365 Centro Studi Turistici Firenze, per il settore turistico nell’anno 2020 si prevede una riduzione delle
presenze di 260 milioni, con una riduzione delle spese per indotto turistico pari a -21,9 miliardi di euro http://centrostudituristicifirenze.it/blog/covid-19-e-turismo-prime-stime-effetti-in-italia-e-interventi-a- sostegno/.
366 Repubblica, https://www.repubblica.it/economia/2020/04/16/news/easyjet_ai_tempi_del_covid_19_
cassa_solida_e_posti_centrali_vuoti_per_ripartire-254160302/.
367 Agenzia Giornalistica Italia, https://www.agi.it/economia/news/2020-04-16/aeroporti-coronavirus-
fortemente promosso un maggiore utilizzo dello sharing, investendo in particolare sulla mobilità ciclo-pedonale e quindi sul bike-sharing368, mentre alcuni esperti si dichiarano
convinti che una volta allentate le restrizioni saranno pochissimi coloro che saranno disposti a salire su un mezzo non di proprietà, a maggior ragione se questo è stato utilizzato in precedenza da altri soggetti369.
5.3 Ulteriori misure per la mobilità
I cittadini continuano a chiedersi come e quando sarà possibile tornare a viaggiare, e se da un lato come già precedentemente affermato è difficile dare risposte concrete, dall’altro si possono osservare le azioni intraprese da nazioni che hanno affrontato l’emergenza sanitaria prima dell’Italia e che oggi si trovano in una fase di graduale ripresa. In Cina la data dell’8 aprile ha segnato la fine del lockdown a Wuhan, dando il via alla “Fase 2”, ma se da quel giorno si è osservata la ripartenza di aeroporti e treni con la possibilità di spostarsi quasi liberamente, si continua comunque ad assistere ad una sorta di stallo in cui la popolazione rimane confinata in casa o nelle aree di lavoro370. Poco dopo l’esplosione dei
casi infatti il governo di Pechino ha deciso di istituire delle zone di lockdown interessando città e regioni intere, creando di fatto delle “gabbie” senza lasciare ai cittadini la possibilità di uscire e quindi di spostarsi. La Cina è stata la prima nazione ad adottare la tecnologia per esercitare un controllo sugli spostamenti degli individui371, anche se è necessario precisare
che si tratta di un’applicazione che ha lasciato molti dubbi agli esperti: l’applicazione di Alipay infatti assegna ad ogni singolo individuo un QR-code di colore diverso, e in base ad esso lo spostamento è permesso (colore verde) oppure è vietato (colore giallo e rosso), in tal caso indicando al soggetto di isolarsi in casa per un periodo di quarantena per sospetta o confermata positività al COVID-19. Molti dubbi sono sorti in merito all’applicazione in quanto non è chiaro come i dati siano stati ottenuti e come si sia risalito agli spostamenti, pertanto molti esperti hanno sollevato polemiche in merito al rispetto della privacy372.
Sempre in Cina oggi desta molta preoccupazione il contagio proveniente dai cosiddetti “contagi di ritorno”, tanto che il governo di Pechino ha imposto pesanti restrizioni per i viaggi e per il rilascio dei visti per i cittadini di nazionalità diversa da quella cinese373.
Discorso diverso in Corea del Sud, dove si è riusciti a contenere in maniera abbastanza efficace il contagio e dove attualmente vengono registrati solo pochi casi al giorno: qui la vita sembra essere quasi tornata a quella precedente, nonostante siano ancora in vigore restrizioni per ovvi motivi sanitari374. Uno degli elementi chiave che ha permesso al
368 Repubblica Milano,
https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/04/21/news/coronavirus_tornelli_blocca-
_assembramenti_in_metropolitana_e_piu_bici_in_sharing_i_piani_di_milano_per_la_fase_2-254582029/.
369 Corriere della Sera, https://corriereinnovazione.corriere.it/2020/04/19/coronavirus-gia-suonato-
requiem-la-sharing-economy-e4b1173e-8264-11ea-afba-f0dcf1bf9a9f.shtml?refresh_ce-cp.
370 Il Sole 24 Ore, https://www.ilsole24ore.com/art/cosi-riparte-vita-wuhan-il-lockdown-racconto-dall-
epicentro-coronavirus-ADqRVGJ.
371 Repubblica,
https://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2020/03/03/news/verde_giallo_o_rosso_il_codice_ sull_app_che_in_cina_decide_la_liberta_dei_cittadini-250107693/.
372 The Guardian, https://www.theguardian.com/world/2020/apr/01/chinas-coronavirus-health-code-apps-
raise-concerns-over-privacy.
373 Il Sole 24 Ore, https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-cina-allentamenti-e-nuove-restrizioni-
ADGtBvH.
governo di Seoul è sicuramente l’utilizzo della tecnologia per ottenere una sorta di “tracciamento” dei possibili contagiati permettendo così di risalire agli spostamenti e ai contatti in tempi decisamente ridotti. Diversamente da altri contesti qui si è riconosciuto come la Corea abbia potuto beneficiare delle precedenti esperienze con le emergenze di SARS e MERS375: le leggi nazionali infatti permettono al governo di ottenere informazioni
private, come ad esempio il tracciamento degli spostamenti di pazienti positivi e potenzialmente positivi, con l’obbligo per le istituzioni di operare con la massima trasparenza e di utilizzare le informazioni ottenute solo finché necessario.
Un sistema di tracciamento simile, quindi, risulta sicuramente lesivo della privacy e richiede necessariamente un’adeguata gestione dei dati personali, ma può permettere un ritorno alla normalità e di conseguenza una maggiore libertà in tema di spostamenti e contatti con altri individui, mantenendo un livello di rischio sostanzialmente accettabile. Si consideri sempre che il contesto in cui ci si trova ad operare non è esente da rischio, pertanto ogni misura che permette una libertà di azione con un contenimento del rischio è da valutare positivamente e da attuare ove possibile.
5.4 Sostenibilità economica delle misure adottate nei trasporti
Nel momento in cui sono state individuate le molteplici misure di sicurezza da adottare per mantenere un servizio di trasporto e mobilità attivo e funzionante sul territorio, è sorta una problematica legata alla sostenibilità economica di questi servizi. Se infatti il buon senso e la scienza impongono di adottare il distanziamento sociale a bordo dei mezzi come principale misura di contrasto al contagio, la prima conseguenza ovvia è che il numero di individui che potrà usufruire del servizio di mobilità sarà minore. Questo si traduce, a parità di prezzi, a una grossa perdita in termini di ricavi per le società adibite al trasporto, e la situazione si aggrava ancor di più se si pensa al possibile aumento dei costi: per fronteggiare infatti la domanda di servizi di mobilità, avendo a disposizione mezzi con minore capacità di trasporto, sarà necessario aumentare il numero di corse e impiegare il personale per un tempo maggiore, inoltre sarà necessario sanificare i mezzi ad intervalli stabiliti e questo comporterà ulteriori costi aggiuntivi.
Non ci sono certezze per il futuro, però è giusto chiedersi quale piega potrà prendere il mondo della mobilità nel momento in cui i cittadini torneranno a viaggiare e a spostarsi: l’aumento dei costi può portare ad un aumento dei prezzi per usufruire del servizio, rendendo la mobilità con mezzi pubblici e privati un servizio accessibile solo ad una parte della popolazione, ma se invece le società decideranno di mantenere i prezzi ai livelli pre- emergenza, generalmente accessibili all’intera popolazione, allora c’è il rischio concreto di una insostenibilità economica per le società di trasporto sul medio-lungo termine. Non sorprende infatti che negli ultimi giorni alcune figure abbiano alzato la voce, come ad esempio Ryanair, una delle società simbolo del “low-cost”, che ha già minacciato di mantenere la flotta aerea a terra qualora fossero obbligati a volare con una capacità massima del 66%. Secondo il CEO di Ryanair il distanziamento a bordo degli aerei mantenendo vuoto il sedile centrale non è realmente in grado di garantire la sicurezza, ma sarebbe invece certo il mancato profitto per l’azienda irlandese376.
Secondo una lettera ricevuta dal Ministro dei Trasporti Paola de Micheli l’adozione del distanziamento sociale a bordo dei mezzi di trasporto può portare ad una riduzione drastica della capacità dei veicoli, con una diminuzione tale da poter rendere utilizzabile solo il 30%
375 Osservatorio Diritti, https://www.osservatoriodiritti.it/2020/04/02/app-coronavirus-italia-corea/. 376 Open Online, https://www.open.online/2020/04/23/coronavirus-ryanair-distanziamento-sociale-aerei-
della capacità reale, ovvero un terzo rispetto a quella tradizionale che si osservava prima dell’emergenza COVID-19377. Sulla stessa linea di pensiero il professore Paolo Beria
avverte che il settore dei trasporti avrà grosse problematiche di sostenibilità economica378,
in particolare per le società che si occupano di mobilità su tratte medio-lunghe. In una recente intervista infatti si riporta l’esempio di Italo, dove la riduzione della capacità di traporto dei suoi mezzi ferroviari potrebbe portare ad un aumento molto importante dei prezzi, ipotizzando una possibile spesa per la tratta Roma-Milano pari a € 200, ovvero un prezzo di certo non accessibile per tutta la popolazione, ma anzi solo per una piccola parte di essa. Il rischio maggiore sembra proprio essere questo, ovvero la trasformazione della mobilità da “servizio di massa” a “servizio di pochi”, e questo significherebbe la perdita di molteplici possibilità per un elevato numero di cittadini. Trovare soluzioni efficaci per questa problematica diventa molto complesso, specialmente in un periodo come quello attuale in cui ogni singolo cambiamento in termini di libertà individuale e libertà d’impresa viene percepito diversamente dai cittadini, a volte colto con favore nell’ottica di una maggiore sicurezza, altre volte colto negativamente per gli effetti economici associati. La mobilità non ha smesso d’esistere, e nel prossimo futuro torneremo probabilmente ad avvicinarci alla realtà cui ci eravamo abituati, avendo però la consapevolezza della concreta possibilità che il sistema dei trasporti che verrà potrà essere sensibilmente diverso da quello finora conosciuto. 377 Ansa, https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/04/28/fase-2-distanziamento-impossibile-sui- mezzi-pubblici-_0ef27c22-811c-45bc-9cba-4bcc1ab12b43.html. 378 Adnkronos, https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/04/28/coronavirus-distanziamento- non-sostenibile-per-treni-aerei_T9kWDqToWVYLBBjEJx7B5J.html?refresh_ce.