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LA CROCIATA CONTRO GLI ALBIGES

Nel documento Il ritorno dello gnosticismo (pdf) (pagine 178-180)

I miti ismailiti sull'origine del Cosmo omologhi ai miti gnostic

LA CROCIATA CONTRO GLI ALBIGES

Sotto il regno di Raimondo V conte di Tolosa (m. 1194) il catarismo entrò nelle terre della Linguadoca

Innocenzo III, un papa risoluto a lottare contro ogni mezzo contro le eresie che si stavano diffondendo in Occidente, fu eletto nel 1198, all'età di 38 anni.

L'assassinio del suo legato locale, Pierre de Castelnau, nel 1208, lo indusse a lanciare una crociata contro "le terre dell'eresia del conte di Tolosa" contro gli Albigesi (così chiamati perché particolarmente numerosi nella zona della città di Albi), che sotto forma di una guerra contro il Conte di Tolosa e i suoi vassalli sarebbe durata per vent'anni. Il papa offrì le terre dei Catari a chiunque volesse prendere le armi contro di loro, e dichiarò che tutti gli Albigesi "dovevano essere imprigionati e i loro

possedimenti confiscati". La crociata fu condotta da Simon de Montfort, signore di Yvelines e conte di Leicester e Arnaud-Amaury, abate di Citeaux.

Il Vescovo di Tolosa Folquet de Marseille, diede il suo pieno appoggio a Simon de Montfort, contro l'opposto parere dei cristiani locali

I crociati saccheggiarono Bezieres, feudo di Ramon-Roger Trencaval, alleato di

Raimondo di Tolosa, e ne massacrarono gli abitanti. Successivamente posero d'assedio Carcassonne, imprigionarono con l'inganno e uccisero Trencaval che si era offerto di negoziare e successivamente si impadronirono delle città di Minerve, Termes, Cabaret e Lavaur. Il 3 maggio 1211 conquistarono quest'ultima città, affogarono in un pozzo l'eroica organizzatrice della resistenza Guiraude de Laurac e bruciarono quattrocento Catari.

del conte Ramon-Roger de Foix, si era convertita al catarismo molto giovane, e

presiedette ai famosi dibattiti pubblici tra Catari e Cattolici. Rimasta vedova, ricevette il consolamentum dei perfetti e diresse una enclave catara a Pamiers.

Verso la fine della crociata i conti di Foix abbandonarono i conti di Tolosa e si unirono alla corona francese.

Privato delle sue terre dalla crociata contro di lui, Raimondo VI chiese aiuto a Pietro d'Aragona, ma entrambi vennero sconfitti da Simon de Montfort a Muret, nel

settembre del 1213

Morto Raimondo VI nel 1222 gli successe il figlio, l'energico Raimondo VII, che uccise Simon de Montfort e Amaury de Montfort perse tutte le terre conquistate nel giro di un decennio.

Raimondo VII fu allora scomunicato e le sue terre furono offerte alla Corona di Francia e il Re Luigi VIII fu autorizzato ad iniziare una nuova "crociata reale". La Corona di Francia accolse prontamente l'invito, avendo interesse ad annettere la Linguadoca e ad indebolire l'influenza del suo avversario, il Re di Aragona.

Luigi morì pochi mesi dopo la presa di Avignone, Bianca di Castiglia, la sua vedova, presso la cui corte era molto ascoltato il Cardinale Romain de Saint-Ange,

risolutamente antieretico, proseguì le ostilità contro Raimondo VII, che fu costretto ad accettare i termini della resa stabiliti nel Decreto di Meaux. Raimondo VII concluse a Parigi la pace con Luigi IX nel 1229 con la chiusura ufficiale della Crociata contro gli Albigesi. Una clausola del trattato lo obbligava a prestare assistenza all'inquisizione papale nelle sue terre. Un'altra a dare in sposa una figlia allora di nove anni di età ad un fratello del Re, che riuscì ad annettere la Linguadoca nel 1271.

Le ostilità ripresero per breve tempo nel 1240 quando Raymond Trencavel e altri nobili occitani spossessati ritornarono dall'esilio con un piccolo esercito e posero d'assedio Carcassonne. L'invio di rinforzi da parte del Re di Francia fece però fallire la loro campagna e Raymond trovò rifugio a Montreal da dove si ritirò in esilio in Catalogna.

Il suo figliastro Pierre-Roger de Mirepoix stabilì la sua base a Montsegur, dove si acquartierò una guarnigione di nobili locali ai suoi ordini. La roccaforte di Montsegur era stata fortificata nel 1204 e sin dall'inizio della Crociata aveva dato rifugio ai catari perseguitati

L'uccisione di due inquisitori di Tolosa, Guillaume Arnaud e Emile de Saint-Thibery mandati a Montsegur scatenò l'assedio da parte di Bianca di Castiglia. 500 persone furono assediate nel 1243 da 10.000 al comando di Hugues d'Arcis, senescalco reale di Carcassonne. A Montsegur si erano asserragliati il signore del luogo, Raymond de Perella, sua moglie Corba, tre sue figlie e un giovane figlio, Jordan. Sua madre, che aveva preso i voti come Perfetta, viveva in una piccola capanna in città. Esclarmonde de Foix e la sua nipote disabile risiedevano pure al castello, come anche un vescovo cataro, Bertrand Marty, successore del vescovo Guilhabert.

Dopo nove mesi d'assedio, furono intavolati negoziati e furono stabiliti quindici giorni di cessate-il-fuoco. Un gruppo di catari ne approfittò per fuggire col tesoro di

Montsegur e le sacre scritture della setta. Nonostante li avrebbe condannati a morte certa, diciassette persone, in occasione della Pasqua catara, accettarono

il Consolamentum e diventarono puri.

I termini della tregua consentivano alla guarnigione di allontanarsi con armi e bagagli. Coloro che avessero abiurato sarebbero stati sottoposti a lievi pene; gli altri sarebbero stati arsi vivi. Il 16 Marzo 1244 Montsegur cadde e 210 Catari condannati a morte marciarono tra le fiamme di un'enorme pira che gli assedianti avevano allestito sotto le mura. Il luogo del loro supplizio è segnato da una stele con la scritta: "Als

catars, als martir del pure amor crestian". LA NASCITA DELL'INQUISIZIONE

I catari, anche dopo la Crociata contro gli Albigesi rimasero una seria minaccia. Episodi come la riconquista della Contea da parte dei Conti di Tolosa e il ritorno dei rifugiati catari dalla Catalogna, l'Aragona e la Lombardia resero necessario insediare stabilmente l'inquisizione per proseguire le attività contro gli eretici.

Nel 1216 Domenico de Guzman, il futuro San Domenico, aveva fondato l'ordine domenicano, approvato nel 1216 da papa Onorio III

Dopo il Concilio di Narbona del 1227 il papa Gregorio IX aveva stabilito nuove e più severe pene per l'eresia. Nel 1233 istituì l'Inquisizione in Linguadoca

Sebbene questo e altri concili precedenti avessero autorizzato la persecuzione degli eretici, l'inizio ufficiale dell'inquisizione data dal 1231, quando Gregorio IX decretò che gli eretici pentiti fossero incarcerati a vita e quelli che non lo facevano dovevano essere passati al braccio secolare per l'esecuzione.

Una bolla di Innocenzo IV divise l'Europa tra Francescani e Domenicani, con questi ultimi responsabili della caccia ai catari nel sud-ovest della Francia. L'inquisizione domenicana, che aveva sede a Carcassonne e Tolosa incontrò sin da subito una forte opposizione popolare. nel 1234 Raimondo VII si lamentò dei loro abusi con Gregorio IX e li espulse nel 1235.

Scomunicato Raimondo, i Domenicani ritornarono nel 1236 e dal 1243, con la Pace di Parigi, i Conti di Tolosa furono obbligati a collaborare con loro nella lotta contro l'eresia.

Nel documento Il ritorno dello gnosticismo (pdf) (pagine 178-180)

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