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I vangeli gnostici fanno riferimento ad espressioni dei vangeli canonici che adombrano l'esistenza di insegnamenti segret

Nel documento Il ritorno dello gnosticismo (pdf) (pagine 128-130)

LA SAPIENZA NELL'ORIENTE ANTICO E LA SAPIENZA PERSONIFICATA NELL'ANTICO TESTAMENTO

La ricerca della sapienza è comune a tutte le civiltà dell'oriente antico. Quando Israele si apre alla riflessione sapienziale già da molto tempo i popoli circostanti conoscono questa riflessione e la praticano.

Ma si tratta di una sapienza non gnostica, ottenuta mediante riflessione e una sofferta esperienza di vita, come si può vedere dalla nutrita letteratura sapienziale egizia. Nella Bibbia la sapienza ha in gran parte questo significato: sapienza sul destino dell'uomo e sul suo rapporto con dio rivelata da dio; sapienza sulle leggi di dio; contemplazione della grandezza delle opere di Dio; sapienza di vita (Ecclesiaste). La sapienza inizia ad avvicinarsi alla gnosi nel momento in cui, dagli scribi post-esilici, viene personificata come sapienza eterna, esistente da prima della creazione, che ha assistito Dio nella creazione con "peso, numero e misura". Questa sapienza, che si identifica col logos o parola creatrice di Dio, chiaramente non è comunicabile se non per gnosi. Essa continua a governare l'universo. E' ugualmente la provvidenza che dirige la storia e assicura agli uomini la salvezza. Questa sapienza personificata è tuttavia, ancora in gran parte una sapienza mondana, "posseduta dai re e dai giusti", "che dona prudenza e successo".

I PASSI EVANGELICI IN CUI SI PARLA DELLA "SAPIENZA" "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio" (Mt 5, 1-16)

"Allora alcuni Scribi e Farisei lo interrogarono: 'Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno'. Ed egli rispose: 'una generazione perversa ed adultera pretende un segno!' […] La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!" (Mt 12, 38-42)

"Gesù disse: "Ecco, il seminatore uscì a seminare […] Una parte dei semi cadde sulla terra buona e diede frutto […] Voi dunque intendete la parabola del seminatore: tutte le volte che uno ascolta la parabola del regno e non la comprende viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore […] Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta" (Mt 13, 18- 23)

"Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabola e non parlava a essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: "Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo" (Mt 13, 24-52)

"Chi ha orecchie intenda!" (Mt. 13, 24-52)

"In principio era il Verbo / e il Verbo era presso Dio: / tutto è stato fatto per mezzo di lui, / e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. / In lui era la vita / e la vita era la luce degli uomini; / la luce splende nelle tenebre, / ma le tenebre non l'hanno accolta. / Venne un uomo mandato da Dio / e il suo nome era Giovanni. / Egli venne come testimone / per rendere testimonianza alla luce, / perché tutti credessero per mezzo di lui. / Egli non era la luce, / ma doveva rendere testimonianza alla luce. / Veniva nel mondo / la luce vera, / quella che illumina ogni uomo. / Egli era nel mondo, / e il mondo fu fatto per mezzo di lui, / eppure i mondo non lo riconobbe. / Venne fra la sua gente, / ma i suoi non l'hanno accolto. / A quanti però l'hanno accolto, / ha dato potere di diventare figli di Dio: / a quelli che credono nel suo nome, / i quali non da sangue, / né da volere di carne, / né da volere di uomo, / ma da Dio sono stati generati. / E il verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi; / e noi vedemmo la sua gloria, / gloria come di unigenito dal Padre, / pieno di grazia e di verità" (Gv 1, 1-14)

"Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv 14, 1- 6)

"In quel tempo Gesù disse: 'Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenute nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare" (Mt 11, 25-27)

"Tra i perfetti parliamo sì di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina,

misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero

conosciuta non avrebbero crocefisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti: 'quelle cose che ovvio non vide né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano'. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. […] Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello spirito. L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. 'Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere?'. Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo. (1 Corinzi 2, 1-16)

"Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, come anch'io sono conosciuto" (1 Corinzi 13, 1-13)

"Egli è immagine del dio vivente, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelli nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati, Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche il capo del Corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli (Colossesi 1, 15-20).

"La sapienza che viene dall'alto […] è innanzi tutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia" (Giacomo 3, 13-18) "Sono anch'io convinto per quel che vi riguarda che siete colmi di ogni conoscenza

(gnoseos)" (Lettera ai Romani, 15,14)

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