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Il testo di un rituale teurgico del IV secolo contenuto in un papiro della Biblioteca Nazionale di Parig

Nel documento Il ritorno dello gnosticismo (pdf) (pagine 54-58)

Si riporta qui di seguito, senza commento, il testo dell'unico rituale teurgico si matrice gnostico-mithriaca che sia giunto completo fino a noi. Si noti in particolare l'uso delle vocali nelle formule invocatorie, che è riportato con irrisione nei resoconti dei Padri della Chiesa riguardo il culto degli Gnostici.

I. FORMULA PROPIZIATORIA

Provvidenza e Fortuna, sii propizia a me che scrivo questi primi Misteri da trasmettere al solo Figlio, (cui sarà data) l'Immortalità, all'Iniziato degno di questa nostra

potenza - (Misteri) che il gran Dio Sole-Mithra mi comandò, a mezzo del (suo) stesso Arcangelo, di trasmettere; (siimi) propizia affinché io solo, Aquila, raggiunga il Cielo e contempli tutte le cose.

II. LOGOS INVOCATORIO

Origine prima di mia origine AEÈIOYO; Principio del mio primo

principio PPP OOO PHR; Spirito dello spirito, del soffio primo in me M M M; Fuoco, quello che Dio ha dato nella mescolanza delle mescolanze in me, (Fuoco) primo del fuoco in me ÈYÈIAEÈ; Acqua dell'acqua in me, (Acqua) prima dell'acqua in me O O O A A A E

E E; Essenza terrestre prima dell'essenza terrestre in me YÈYÒÈ; Corpo Perfetto di

me

di N. (nome) della N. (madre) – che Braccio onorato e Destra Mano incorruttibile hanno formato nel mondo oscuro e trasparente, inanimato e che venne animato YÈI AYI

EYÒIE!

Se a Voi sembra bene, (fate) che io, dalla mia inferiore natura (ancora) trattenuto, sia

elevato alla Nascita Immortale, affinché io, di là dall'insistente bisogno che terribilmente mi piega, possa contemplare l'immortale Principio per ( virtù del) Respiro

immortale ANCHREPHRENESUPHIRINCH, per (virtù del) l'Acqua immor-

taleERONOYIPARAKOYNETH, per la Terra e per l'Aria EIOAÈPSENABÒTH; affinché io possa rinascere all'intelligenza KRAOCHAXRO, affinché io mi dia principio(lett. cominci) e respiri in me il Santo Respiro NECHTHEN APO TOY NECHTHINARPIÈTH, affinché io

miri il Fuoco Sacro KYPHE, affinché io contempli l'abisso dell'Oriente, Acqua

orrenda NYÒ THECÒ ECHÒ OYOCHIECHÒA, e mi ascolti l'Etere vivificante diffuso d'intorno ARNOMÈTHPH; poiché io – mortale nato da mortale grembo (ma ora) fatto migliorare dalla forza della Forza somma e dalla Destra mano incorruttibile – (io) voglio oggi guardare con occhio immortale, con imperituro Respiro l'immortale Eone, Signore delle Corone di Fuoco.

Essendo stato purificato da sacre cerimonie, pura in me sussistendo per breve tratto l'umana forza d'animo mia, io di nuovo la riceverò di là dalla insistente e pungente necessità che mi piega, (per la quale è) vano (ogni) lamento: io, il N. (nome) della N. (madre) (questo voglio) secondo l'inflessibile ordine di Dio EYÈYIAEÈIA ÒEIANIYAIIEÒ.

(Ma) poiché a me, nato mortale, non sarebbe (lett.: è) possibile innalzarmi insieme all'aureo folgorìo dello splendore immortale, (a te comando) ÒÈY AEÒ ÈY A EÒÈ Y AE ÒIAE: Sii ferma, o natura dei mortali destinata a perire, e lasciami subito (il passo) di là dall'ine- sorabile, premente bisogno. Poiché io sono il Figlio, io respiro MOYOPROCHÒ PRÒA, io sono MOY PRÒ - respirando PRÒE (sono)!

III. PRIMA ISTRUZIOINE

Trai respiro dai raggi (solari) inalando tre volte quanto (più profondamente) puoi, ed (ecco), ti vedrai sollevato in alto, oltre ogni altezza, onde ti sembrerà di essere in mezzo allo spazio.

Non udrai (più) nessuno, né uomo, né (altro) essere vivente, (come) pure (non) vedrai più nulla, in questo tempo istesso, delle cose mortali della terra, ma tutto ciò (che) vedrai (sarà) immortale.

Vedrai anche l'ordinamento divino (proprio al) giorno e all'ora (presente), (vedrai) gli Dèi che volgono ascendendo verso il cielo, gli altri discendendo, e (ti) sarà palese 1'andamento degli Dèi visibili attraverso il Disco (del) Padre mio – Dio.

(Vedrai) anche il cosiddetto Flauto, in modo analogo, il principio del Vento al servizio dell'Opera. Infatti vedrai come (un) flauto pendente dal Disco, verso le parti dove (hanno) scaturigine (le correnti celesti e che soffia da) sè, (come un) infinito vento di levante; (ma) se poi venisse a mostrarsi l'altro (vento, quello volto) verso le parti di levante, similmente verso queste parti (lo) vedrai (però come) l'inverso della cosa vista.

E tu vedrai anche gli Dèi che ti guardano fisso e in atto di scagliarsi su di te. Posa allora il dito destro sulla bocca e di':

IV. PRIMO LOGOS

Silenzio Silenzio Silenzio

Simbolo dell'incorruttibile Dio vivente, proteggimi, o Silenzio NEKTHEIRTHANMELY! Quindi sibila a lungo: S! S! e poi soffia dicendo:

PROPROFENCÈ MORIOS PROPHYR PROPHENCE NEMETHlRE ARPSENTEN TITETMIMEÒYENARTHPHYRKEKÒPSYRIDA RIÒTYRÈPHILBA!

E allora vedrai gli Dèi guardarti benevolmente e non più in atto di scagliarsi contro di te, ma procedenti invece secondo l'ordine proprio delle (loro) operazioni.

V. SECONDA ISTRUZIONE

Quando dunque vedrai il cosmo superiore libero e tutto rischiarato e nessuno degli Dèi ed Angeli in atto di scagliarsi, aspèttati di udire un grande fragore (come) di tuono, cosicché tu rimarrai stordito. (Ma) tu di' di nuovo:

VI. SECONDO LOGOS

Silenzio! Silenzio!

Sono un astro che procede con voi e che splende dall'abisso

OXYOXERTHUTH!

Appena che avrai detto questo, subitamente il Disco ( solare) comincerà ad espandersi. E dopo che tu avrai pronunciato questo secondo logos – cioè due volte "Silenzio" e il resto – sibila due volte e soffia due volte, ed immediatamente dal Disco vedrai proiettarsi

numerose stelle pentagrammate (che in breve) riempiranno tutto lo spazio. (Allora) di' di nuovo:

Silenzio! Silenzio!

e (poiché) il Disco (si) sarà dischiuso, vedrai una immensa ruota e delle porte di fuoco serrate.

Chiudendo gli occhi, pronuncia (allora) rapidamente il logos che segue:

VII. TERZO LOGOS

Odimi, ascolta me

N. (nome) figlio di N. (madre) – o Signore che hai chiuso allo spirito gli ignei serrami del Cielo! (Tu) dal duplice corpo, (tu) che dimori nel

Fuoco PENPTERUNI, Creatore della Luce, possessore delle Chiavi SEMESILAM, respiro ardente PSYRINEY, anima di Fuoco IAÒ, soffio di Luce AOI, gioia del FuocoAILURE, bello di Luce AZAIAIÒNACHBA; (tu) Signore della Luce PEPPERPREPEMPIPI il cui corpo è Fuoco PHMUÈNIOK, datore di Luce, propagatore del FuocoAREIEÌCHITA, sprigionatore di Fuoco GALLABALBA; (tu) che nella Luce hai la vita AlAIÒ (e) del Fuoco sei la potenza PYRIKIBOOSÈIA; (tu) che muovi la LuceSANKERÒB e la Folgore

scateni ÒÈIÒÈIÒ, gloria di Luce BAIEGENNÈTE, accrescitore di Luce SUSINEPHI, (tu) che dòmini la Luce empirea SUSINEPHI ARENBARAZEI MARMARENTEY, (tu)

condottiero di astri!

Aprimi PROPROPHENGE EMETHElRE MORIOMOTYREPHILBA! Poiché a causa dell'amaro, pungente bisogno che mi spinge io invoco gli immortali venerati tuoi Nomi viventi, quelli che ancor mai scesero in natura mortale, che ancor mai si articolarono in lingua d'uomo, in voce o lingua mortale!

ÈEÒ . OÈEÒ . IÒÒ . OÈ . ÈEÒ . ÈEÒ . OÈEÒ . IÒÒ. OÈÈE . ÒÈÈ . ÒOÈ . IÈ . ÈÒ . OÒ . OÈ . IEÒ . OÈ . ÒOÈ . IEÒOÈ . IEEÒ . EÈ . IÒ . OÈ . IOÈ . ÒÈÒ . EOÈ . OEÒ . ÒIÈ. ÒIÈEÒ . OI . III . ÈOÈ . ÒEÙ. ÈÒ . OÈE . EÒÈIA . AÈAEÈA. ÈEEÈ . EEÈ . EEÈ . IEÒ . ÈEÒ . OÈEEOÈ . ÈEÒ . EYÒ . OÈ . EIÒ . EÒ. OÈ . ÒÈ . ÒÈ . EE . OOOYIOÈ

Di' tutto ciò con fuoco e spirito dal principio alla fine, poi una seconda volta (e così via) finché (tu) abbia realizzato i sette immortali Dèi del cosmo.

Dopo aver detto questo, udrai dei tuoni e uno sconvolgersi di tutto ciò che (ti) circonda (e) ti sentirai, allora, intimamente scosso. Ancora una volta di': "Silenzio" con l'invocazione (che segue).

Dopo di che apri gli occhi, e vedrai le porte schiuse e il mondo degli Dèi che è all'interno di esse; e per la gioia e il diletto della visione, il tuo spirito accorre e si innalza.

Allora, fermo, inspira dal divino, guardando fissamente nel tuo spirito. E quando la tua anima sarà ristorata, di':

VIII. QUARTO LOGOS

Vieni, Signore.

ARKANDARA PHOTAZA PYRIPHOT AZA BYTHIX ETIMENNEROPHORATHÈNERIÈ

PROTHRIPHORATHI

Detto che avrai questo, i raggi solari faranno convergenza in te. Tu sarai il centro di essi. Quando ciò sarà compiuto in te, vedrai un giovane Iddio, bello, dalla capigliatura di fiamma, in tunica bianca e mantello scarlatto, con una corona di fuoco.

Immediatamente salùtalo col saluto del Fuoco:

IX. QUINTO LOGOS

Salve, Signore, (tu) dalla Potenza grande, Re dall'influenza grande, sommo fra gli Dèi; Sole, Signore del Cielo e della Terra, Dio degli Dèi, possente è il tuo alito, possente la tua forza.

Signore, se a te sembra bene, annunciami al supremo Dio che ti ha generato e prodotto, giacché un uomo – io, N. (nome) figlio di N. (madre), nato dal mortale grembo di N. e da succo spermàtico, oggi questo essendo stato rigenerato da te; (io.) reso immortale fra miriadi (di esseri) in questo istante per volontà di Dio, trascendente bene - (un uomo, dico) chiede di adorarti secondo l'umano potere.

Appena che tu abbia pronunciato ciò, Egli si porterà al Polo, e tu lo vedrai andare come sur una via. (Allora) guardando(lo) fisso, emetti un prolungato muggito, a mo' di suono di corno, espelli tutto intero il soffio comprimendo (simultaneamente) le costole, bacia gli amuleti e di' dapprima verso destra:

X. SESTO LOGOS Proteggimi PROSYMÈRI

Detto questo, vedrai le porte aperte e sorgere dalla profondità sette Vergini in bisso, con viso serpentino. Queste sono dette le Sorti dominanti, auree arbitre del Cielo. Vedendo (tutto) ciò, rendi saluto cosi:

Salve a voi, o sette Dee celesti dei Destini (ουρανου Τυχαι), Vergini buone, anguste, sacre, la cui vita ha il modo stesso di MINIMIRROPHOR; voi, santissime guardiane delle quattro colonne:

Salve (a te), la prima

KREPSENTHAES!

Salve (a te), la seconda

MENESKEÈS!

Salve (a te), la terza – MEKRAN! Salve (a te), la quarta

ARARMAKÈS!

Salve (a te), la quinta

EKOMMIE!

Salve (a te), la sesta – TIKNONDAÈS! Salve (a te), la settima

ERUROMBRIÈS! XI. SETTIMO LOGOS

Allora si faranno innanzi ancora sette Dèi, dai visi di tori neri, cinti di lino alle reni, con sette diademi d'oro. Sono i cosiddetti Signori del Polo celeste, che tu (parimenti) devi accogliere (salutando) ciascuno di essi col nome suo proprio:

l'Asse uorticoso della Ruota celeste, e tuoni e fulmini, terremoti e saette scatenate contro la razza degli empii. A me però, che amo il Bene e Dio venero, (accordate) salute di corpo, perfezione di intelletto (lett.: di vista, cioè di visione), fermezza di sguardo, e calma, nelle presenti ore buone di questo giorno, o Signori di me e grandi Dèi possenti!

Salve (a te), il primo – AIERÒNTHI! Salve (a te), il secondo – MERKEIMEROS! Salve (a te), il terzo – AKRIKIUR!

Salve (a te), il quarto – MESARGILTÒ Salve (a te), il quinto

KIRRÒALITHÒ!

Salve (a te), il sesto – ERMIKTHATHÒPS! Salve (a te), il settimo – EORASIKÈ!

Quando essi si disporranno qua e là nel loro ordine, fissa intensamente nell'aria e vedrai cadere fulmini e luci risplendenti, e la terra (sarà) scossa e un Dio discenderà, immenso, di radiante presenza, giovane, con aurea capigliatura, in tunica bianca e corona d'oro e vesti ricadenti (αναξυριδες), portante nella destra la spalla d'oro del Vitello.

Questi è l'Orsa, che muove e volge il cielo, in alto e in basso secondo le stagioni. Poi dai suoi occhi vedrai sprigionarsi dei lampeggiamenti, ed astri dal suo corpo.

Immediatamente emetti un lungo muggito premendo lo stomaco affinché tutti insieme i cinque sensi siano eccitati; prolunga sino alla fine e, baciando di nuovo gli amuleti, di':

XII. OTTAVO LOGOS

(Tu,) MOKRIMOPHERIMOPHERERIZÒN di me – N. (nome) di N. (madre) – resta con me nella mia anima. Non ti dipartire da me, giacché a te

comandoENTHOPHENENTHROPIÒTH.

Fissa intensamente il Dio muggendo a lungo, e cosi salutalo:

XIII. NONO LOGOS

Salve, Signore, Dominatore dell' Acqua; salve, Origine della Terra; salve, Sovrano dello Spirito!

Signore, nella palingenesi io muoio integrato, e nell'integrazione ho raggiunto il compimento.

Nato da nascita animale, (ora) liberato, sono trasportato di là dalla generazione (mortale) come Tu hai stabilito,

come Tu hai decretato,

e come Tu hai compiuto o Mistero!

Nel documento Il ritorno dello gnosticismo (pdf) (pagine 54-58)

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