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Il collegio di probiviri per l’industria agrumaria

Con R.D. 29 gennaio 1905 n. XII (in G.U. 21 febbraio n. 43) venne istituito a Catania un altro collegio probivirale per l’industria agrumaria con giurisdizione provinciale630. Con R.D. 22 luglio 1906 n. 259 (in G.U. 21 agosto 1906 n. 195)

venivano così ripartite le sezioni elettorali: una per gli industriali ed una per gli operai in Catania (per i comuni di Catania, Adernò, Bronte, Gravina di Catania, Misterbianco, Paternò, Santa Maria di Licodia); una per gli operai e una per gli industriali in Caltagirone (per i comuni di Caltagirone, Mineo, Palagonia, Scordia); una soltanto per gli industriali in Leonforte; una per gli operai e una per gli industriali ad Acireale (per i comuni di Acireale, Aci Castello, Aci Catena, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Mascali)631. Con D.M. del 21 marzo

1907 vennero fissate al successivo 7 aprile le elezioni per industriali e operai632. Per

alcune sezioni, tuttavia, il risultato fu nullo e le elezioni vennero rinnovate633. Con D.

M. del 24 luglio 1907 furono indette per l’11 agosto le elezioni per la scelta dei probiviri industriali nelle sezioni industriali di Catania, Adernò, Paternò, Caltagirone e Acireale e degli operai nelle sezioni di Adernò, Palagonia e Acireale634.

A differenza che negli altri collegi, la popolazione operaia era composta da numerose donne, come si evince anche dal numero degli iscritti alle liste elettorali: 5 donne industriali e 128 operaie, a fronte di 38 industriali e 92 operai635.

628 Nomine e conferme di presidenti e presidenti supplenti di collegi di probiviri, in “Bollettino dell’Ufficio

del Lavoro”, vol. XII, luglio-dicembre 1909, p. 521 e Nomine e conferme di presidenti e presidenti supplenti di Collegi di probiviri, in “Bollettino dell’Ufficio del Lavoro”, vol. XV, gennaio-giugno 1911, p. 980.

629 Le decisioni dei collegi milanesi sono state oggetto di esame in generale nel capitolo II.

630 Istituzione di collegi di probiviri, in “Bollettino dell’Ufficio del Lavoro”, vol. III, gennaio-giugno 1905, p.

561.

631 Costituzioni di sezioni elettorali in collegi di probiviri, in “Bollettino dell’Ufficio del Lavoro”, vol. VI, luglio-

dicembre 1906, p. 698.

632 Elezioni di probiviri, in “Bollettino dell’Ufficio del lavoro”, vol. VII, gennaio-giugno 1907, p. 836.

633I collegi di probiviri nel primo semestre del 1907,in “Bollettino dell’Ufficio del lavoro”, vol. VIII, luglio-

dicembre 1907, p. 1239.

634 Elezioni di probiviri, in “Bollettino dell’Ufficio del lavoro”, vol. VIII, luglio-dicembre 1907, p. 553.

635 Gli inscritti nelle liste elettorali di probiviri. donne iscritte e donne elette, in “Bollettino dell’Ufficio del lavoro”,

Anche la procedura per l’istituzione di questo collegio era stata preceduta dallo scambio epistolare tra Prefetto e Camera di commercio. In data 18 gennaio 1904, il locale rappresentante del Ministero dell’interno scriveva: “...in seguito alla recente agitazione svoltasi in questa città ritengo molto utile la istituzione di un collegio di probiviri anche per l’industria agrumaria”, così chiedendo al presidente della Camera di commercio di valutarne l’opportunità636. La Camera deliberava parere favorevole637.

Non sappiamo quale fu il risultato delle elezioni di agosto, poiché non ne venne data alcuna notizia alla prefettura. Risulta soltanto che il presidente del collegio Ignazio Zangara si sia dimesso nell’ottobre dello stesso anno, senza darne motivazione638. E si

può supporre che tra i nominativi suggeriti dalla Camera di commercio, per sostituire il presidente dimissionario, sia stato scelto il prof. Gaetano Majorana, che poi sarebbe stato riconfermato con R.D. 18 gennaio 1912639.

Nell’aprile 1916, scaduto il quadriennio, il Prefetto di Catania rivolgeva al presidente della Camera di commercio invito ad indicare alcuni nomi di persone idonee e disposte ad accettare la carica di presidente. Tra questi: Venerando Russo, Giovanni Sapuppo, Antonio Battaglia Tedeschi, Giuseppe Terranova640. Non sappiamo però

quale sia stato l’esito della scelta presidenziale.

In ogni caso, il collegio per l’industria agrumaria non ha mai funzionato. Se da un canto questo settore conosce uno sviluppo apicale a cavallo tra Otto e Novecento, esso dà luogo ad un importante fenomeno di mobilitazione sociale641. I giardini si

sviluppano lungo la costa, lontano dal latifondo, rendendo meno netta la atavica separazione tra campagna e città. Nascono le agro-town, con una popolazione urbano-

636 Prefettura della provincia di Catania (Div. 5, Num. 128) al presidente della Camera di commercio di

Catania, 18 gennaio 1904, arrivato il 20 gennaio 1904 e protocollato al n. 128. Oggetto: Industria agrumaria, in Archivio della Camera di commercio di Catania.

637 Camera di commercio ed arti della provincia di Catania (Num. 128. Risposta al foglio 18 gennaio 1904

Div. 5 Num. 128) al Prefetto di Catania, 28 gennaio 1904. Oggetto: Industria agrumaria, in Archivio della Camera di commercio di Catania.

638 Prefettura della provincia di Catania (Div. 3, Num. 28476) al presidente della Camera di commercio di

Catania, 14 ottobre 1907, arrivato il 15 ottobre 1907 e protocollato al n. 2064. Oggetto: Collegio Probi-Viri agrumario in Catania – Dimissione del presidente ed elezione, in Archivio della Camera di commercio di Catania.

639 Camera di commercio ed arti di Catania al Prefetto di Catania, 18 ottobre 1907. Oggetto: Collegio

Probiviri industria agrumaria – Dimissione del presidente, in Archivio della Camera di commercio di Catania e Nomine e conferme di presidenti e presidenti supplenti di Collegi di probiviri, in “Bollettino dell’Ufficio del Lavoro”, vol. XVII, gennaio-giugno 1912, p. 260.

640 Prefettura della provincia di Catania (Div. 3, Num. 5258) al presidente della Camera di commercio di

Catania, 4 aprile 1916, arrivato il 5 aprile 1916 e protocollato al n. 1888. Oggetto: Collegio di probiviri industria agrumaria – Presidenza e Camera di commercio ed industria di Catania (Num. 1888. Risposta al foglio 4 aprile 1916 Div. 3 Num. 5258) al Prefetto di Catania, 8 aprile 1916. Oggetto: Collegio dei probiviri industria agrumaria – Presidenza, entrambi in Archivio della Camera di commercio di Catania.

641 Sullo sviluppo dell’industria agrumaria v. M. Aymard, Economia e società: uno sguardo d’insieme, in M.

Aymard e G. Giarrizzo, La Sicilia, in Storia d’Italia. Le Regioni dall’Unità a oggi, cit., pp. 15-22 e S. Lupo, Agricoltura ricca nel sottosviluppo. Storia e mito della Sicilia agrumaria (1860-1950), in “Archivio storico per la Sicilia orientale”, 1984, p. 8-158.

rurale organizzata in associazioni di categoria attraverso le quali perseguire la difesa dei propri interessi economici e politici. Tuttavia è in questo settore che si manifesta quella politica pre-corporativistica, o utilitaristica, o interclassista che vede gruppi sociali antagonisti unirsi, secondo modulazioni aperte e variabili, ogni qualvolta le congiunture economico-finanziarie lo richiedano, “per premere con successo sui centri dell’apparato statale e sui ministeri economici per ottenere provvedimenti anticongiunturali (riduzione dei noli e delle tariffe ferroviarie, sgravi sul dazio- consumo, premi all’esportazione) in grado di tamponare la crisi secondo modelli di protezionismo corporativo”642. Formula dalla quale scaturirà una nuova classe

dominante.

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