Tra i documenti dell’archivio analizzati, si trovano anche degli scambi di notizie tra le Camere di commercio riguardo al funzionamento dei collegi e di opinioni sull’opportunità e sui criteri di riforma della legge istitutiva678.
Constatare un ruolo attivo di alcune Camere di commercio del Regno, unite in un reticolato che ha come punti d’intersezione la sede di ciascuna camera, non fa che appurare l’emersione della classe commerciale e industriale come portatrice di interessi autonomi rispetto a quelli del potere politico, anche se non si può parlare di solidarietà di classe.
Con nota del 18 marzo 1902, la Camera di commercio di Cremona comunicava – e chiedeva appoggio – alla Camera di Catania circa “la nuova rimostranza deliberata in seduta 23 febbraio u.s. da questo Consiglio camerale contro le spese che la legge 15 giugno 1893 impone a carico delle Camere di Commercio per il funzionamento della istituzione dei Collegi di Probi Viri”. Allegava le conclusioni inviate al Ministero con spese e tabelle su spese ed entrate dei due collegi istituiti a Cremona.
Al margine della nota, la Camera di commercio di Catania annotava che le Camere non avrebbero più potuto chiedere l’esonero dalle spese, avendo reso il Consiglio di Stato – su richiesta del Ministero – il proprio parere, circostanza comunicata dall’Unione delle Camere di commercio679.
Anche la Camera di commercio di Udine aveva inviato copia delle proposte di modifica fatte al Ministero, in risposta ai quesiti inviati nell’inchiesta per la riforma dei probiviri680.
677 Presidenza del tribunale di Catania (n. 209) al presidente della Camera di commercio di Catania, 2
febbraio 1922, protocollato al n. 1196. Oggetto: Collegio probiviri per l’industria del legno, Presidenza del tribunale di Catania (n. 241) al presidente della Camera di commercio di Catania, 15 febbraio 1922, arrivato il 16 febbraio e protocollato al n. 1554. Oggetto: Informazioni per l’industria del legno, Presidente della Camera di commercio di Catania. Convocazione del consiglio camerale, 11 febbraio 1922 e Camera di commercio di Catania (n. 1196. Risposta a nota 2.2.1922 n. prot. 209) al presidente del tribunale di Catania, 27 febbraio 1922, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
678 In generale sulle Camere di commercio e sull’evoluzione normativa, per quel che qui interessa dal 1865
al 1911, v. E. Bidischini, Rapporti tra le Camere di commercio nota storica, in E. Bidischini, L. Musci (a cura di), Guida agli archivi storici delle Camere di commercio, pp. XIII-XXXVI e Unione italiana delle Camere di commercio industria e agricoltura, Le Camere di commercio nel primo centenario dell’Unità d’Italia. Opera
pubblicata sotto gli auspici del Ministero dell’industria e del commercio, Milano, Giuffré, 1961.
679 Camera di commercio ed arti di Cremona (n. 284) al presidente della Camera di commercio di Catania,
18 marzo 1902, arrivato il 28 marzo 1902 e protocollato al n. 738. Oggetto: Spese pei Probi Viri a carico delle Camere di commercio, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
680 Camera di commercio della provincia di Udine (n. 1684) al Ministero di agricoltura, industria e
Nello stesso periodo la Camera di commercio di Savona chiedeva informazioni sull’esistenza di “un Collegio arbitrale per la definizione amichevole delle controversie commerciali”. E, in caso di risposta affermativa, avrebbe desiderato conoscerne il funzionamento, i risultati, l’impatto avuto sulla classe commerciale, nonché ricevere una copia del relativo regolamento681.
Precisando che il superiore quesito non riguardava i collegi di probiviri, ma gli altri organismi arbitrali istituiti presso le Camere di commercio ed inerenti alle controversie commerciali e non alle industriali, non sappiamo tuttavia se la Camera di commercio di Catania vi abbia mai dato risposta682.
Negli anni dal 1912 al 1914 si collocano gli scambi epistolari con le Camere di commercio di Brescia e di Piacenza.
Quest’ultima, in particolare, aveva domandato: il numero di collegi e per quali industrie funzionanti nel distretto, con sedi circoscrizioni e numero di componenti; il numero di udienze tenute e di controversie conciliate o decise tra ufficio di conciliazione e giuria; le spese sostenute per elezioni impianto e funzionamento e l’aumento di esse previsto, in relazione alla modifica della legge comunale e provinciale; le somme riscosse per diritti e ammende683.
A Catania funzionava soltanto il collegio per la macinazione dei cereali, panificazione e pastificazione, i cui uffici tennero negli anni 1911, 1912 e 1913 rispettivamente 13, 12 e 16 udienze, a conclusione delle quali soltanto 12 cause furono conciliate dall’ufficio di conciliazione e 9 decise dalla giuria. Certamente le spese, delle quali era previsto un aumento del 200%, erano molto superiori alle entrate684.
Anche per la Camera di commercio di Brescia, che già nell’agosto 1912 aveva inviato richieste di informazioni analoghe alla Camera di commercio di Piacenza, il problema centrale atteneva alle spese per il funzionamento685. Le risposte della Camera di
commercio di Catania furono però parzialmente diverse, rispetto a quelle del 1914, in relazione al numero di cause conciliate (200) e decise (30), forse per aver preso in
della legge sui probiviri, in Archivio della Camera di commercio di Catania. La Camera risponde soltanto ai quesiti 1, 2, 3 e 6.
681 Camera di commercio ed arti in Savona (n. 2191) al presidente della Camera di commercio di Catania,
28 dicembre 1903, arrivato il 30 dicembre 1903 e protocollato al n. 2803. Oggetto: Informazioni sui collegi arbitrali, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
682 Sulle diverse origini e dell’arbitrato commerciale e indistriale sul loro differente attecchimento cfr. G.
Collura, Contributo allo studio dell’arbitrato libero in Italia, Milano, Giuffrè, 1978.
683 Camera di commercio e industria di Piacenza (n. 786) ai presidenti delle Camere di commercio del
Regno, 7 aprile 1914, arrivato il 14 aprile 1914 e protocollato al n. 2852. Oggetto: Collegi di probiviri, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
684 Camera di commercio e industria di Catania (n. 2852. In risposta al foglio 7 aprile 1914 n. 786) al
presidente della Camera di commercio e industria di Piacenza, 16 aprile 1914. Oggetto: Collegi di probiviri, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
685 Camera di commercio ed industria di Brescia (n. 3958) al presidente della Camera di commercio di
Catania, 20 agosto 1912, arrivato il 26 agosto 1912 e protocollato al n. 3668. Oggetto: Collegi probiviri, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
questo caso in considerazione un periodo più ampio (dal 1905 al 1911) secondo le indicazioni della Camera di commercio di Brescia686.
Successivamente, in base ai risultati dell’inchiesta sul funzionamento dei collegi nella provincia, la Camera di commercio di Brescia inviava le proprie conclusioni in merito alla riforma della legge sui probiviri: anche qui vertendo sulla questione spese687. Il
Consiglio camerale di Catania laconicamente appoggiava, nella seduta del 21 febbraio, le considerazioni inviatele688.
Nei mesi di marzo e maggio dello stesso anno, vennero spedite ulteriori conclusioni concernenti le spese dalla medesima Camera di commercio di Brescia689.
Un altro gruppo si note tra Camere di commercio è successivo alla riforma del 1918. Da alcune si chiedono notizie sul funzionamento e sulle spese dei collegi, in vista di una riorganizzazione degli stessi, come fa la Camera di commercio di Firenze690. Da
altre si desidera sapere dell’esistenza o meno di una Camera arbitrale presso la Camera di commercio, come richiesto dalla Camera di commercio di Civitavecchia691.
O ancora, la Camera di commercio di Ferrara inviava una copia della “Tariffa delle mediazioni in uso nella provincia di Ferrara”692.
Dal quadro emergente dalle fonti archivistiche, il grado di partecipazione politica attiva delle Camere di commercio non è uniforme, ma connesso presumibilmente al numero di controversie tra lavoratori e datori di lavoro presenti sul territorio, dunque sempre legato al livello di maturazione sociale delle classi. Del resto, l’Unione delle
686 Camera di commercio e industria di Catania (n. 3668) al presidente della Camera di commercio e
industria di Brescia, 26 agosto 1912. Oggetto: Collegi di probiviri, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
687 Camera di commercio ed industria di Brescia (n. 575) al presidente della Camera di commercio di
Catania, 29 gennaio 1913, arrivato il 5 febbraio 1913 e protocollato al n. 254, con allegato Camera di commercio ed industria di Brescia, Conclusioni e proposte della Commissione d’inchiesta sul funzionamento dei Collegi dei probiviri della Provincia, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
688 Camera di commercio e industria di Catania (n. 1784. In risposta al foglio 29 gennaio 1913 n. 575) al
presidente della Camera di commercio e industria di Brescia, 4 marzo 1913. Oggetto: Riforma alla legge sui Collegi dei Probiviri, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
689 Camera di commercio ed industria di Brescia al presidente della Camera di commercio di Catania, 26
marzo 1914, arrivato il 3 aprile 1914 e protocollato al n. 2504. Oggetto: riforma della legge sui probiviri e Camera di commercio ed industria di Brescia, In merito alla necessità della riforma della legge 15 giugno 1893 sui collegi di probiviri n. 295, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
690 Camera di commercio e industria di Firenze ai presidenti delle Camere di commercio e industria del
regno, 29 giugno 1923, protocollato al n. 6236, con allegato Camera di commercio e industria di Firenze, Funzionamento dei collegi dei probiviri, in Archivio della Camera di commercio di Catania.
691 Camera di commercio e industria di Civitavecchia (n. 1372) al presidente della Camera di commercio di
Catania, 30 settembre 1919, arrivato il 6 ottobre 1919 e protocollato al numero 9226. Oggetto: Probi Viri, in Archivio della Camera di commercio di Catania. Sul retro, in data 9 ottobre 1919, veniva annotato: “In questa provincia funziona la Commissione provinciale arbitrale”. Occorre sottolineare che, sebbene l’oggetto della richiesta fosse “Probi Viri”, nel testo si domandava “se codesta consorella ha costituito nel suo seno, un collegio di Probi Viri per la composizione delle eventuali divergenze fra industriali, commercianti e lavoratori” e ci si informava sulle modalità di funzionamento.
692 Camera di commercio e industria di Ferrara (n. 10617/10697) alle Camere di commercio ed industria
Camere di commercio già nelle sedute del 25 e del 26 aprile 1904 – nel deliberare una serie di proposte per la riforma della legge istitutiva dei probiviri, al fine di sopperire alla limitata diffusione e utilizzazione dell’istituto – aveva suggerito di istituire i collegi soltanto dove ne fosse stata fatta richiesta dalle parti interessate693.
Occorre infine soffermarsi sul fatto che siano inseriti in un medesimo faldone documenti relativi ad istituti diversi: collegi probivirali per le controversie di lavoro e organismi arbitrali commerciali, tuttavia accomunati in quanto facenti parte di un unico più ampio genus.