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L’interpretazione economica e materialistica: lo “sfruttamento” di Gregor.

Die Verwandlung

3.4. Cinque chiavi interpretative di Die Verwandlung

3.4.3. L’interpretazione economica e materialistica: lo “sfruttamento” di Gregor.

Uno degli aspetti che hanno colpito i lettori e gli interpreti di Die Verwandlung è il fatto che le caratteristiche di Gregor dopo la metamorfosi siano diametralmente opposte a quelle che un commesso viaggiatore, idealmente, dovrebbe possedere. Jürg

Schubiger ha fatto notare che, se tra i tratti importanti di un viaggiatore ci sono la libertà di movimento, la sicurezza rispetto agli obiettivi, la flessibilità, la rapidità, la

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capacità retorica e il portamento eretto, dopo la sua trasformazione Gregor Samsa presenta caratteristiche del tutto opposte.84

Tutti questi tratti caratteristici del protagonista rappresentano la negazione di ogni possibilità di sfruttamento ulteriore del suo lavoro. È proprio l’inabilità al lavoro di Gregor a mettere in luce i rapporti di sfruttamento che vigono nel suo ambiente domestico e professionale. Basti pensare al commesso che “spia” il commesso viaggiatore controllando che scenda dal «Frühzug», alla convinzione per cui, dietro a ogni permesso per malattia, ci sia un lavoratore disonesto, all’immagine, percepita tutt’altro che positivamente, del suo ruolo professionale («Man liebt die Reisenden

nicht»).85 Il discorso di Kafka riguarda tratti che vengono spesso a coincidere con i

luoghi comuni tipici dell’antisemitismo. Esaminando Die Verwandlung da un punto di vista economico, i Samsa conducono la tipica esistenza della piccola borghesia ebraica che vive di commercio (e non di lavoro in senso stretto), immagine

sopravvissuta fino al Terzo Reich che degli ebrei disprezza proprio le loro abilità più “commerciali” come l’astuzia, la prontezza e la capacità oratoria.

Un’osservazione interessante, da questo punto di vista, è quella di Heinz Politzer, il quale fa notare che la vicenda di Die Verwandlung si dipana in un «momento di passaggio» tra l’«atmosfera permissiva del sistema commerciale liberale» e il

«capitalismo organizzato».86 La manifestazione di questa “transizione” viene

individuata da Politzer nella doppia natura del “commerciante”, che da un lato deve trovare nuovi clienti per l’azienda, con una mentalità tipicamente imprenditoriale, mentre dall’altra è costretto a sottostare ai rigidi obblighi imposti dal datore di lavoro. Il capitalismo che si manifesta nel racconto sarebbe quindi, parafrasando il titolo di un celebre saggio di Michel Foucault del 1976, un capitalismo del “sorvegliare e punire”.

Quello che Kafka porta all’attenzione del lettore è il fatto che lo sfruttamento capitalistico, considerato fin dall’epoca di Karl Marx come parte essenziale dei rapporti socioeconomici, penetra all’interno dell’ambiente domestico e familiare. E la famiglia – usando i termini di Joseph Vogl – diviene «superficie di proiezione di un

apparato economico-giuridico di repressione».87 Politzer aveva affermato la

84 SCHUBIGER, Franz Kafka, Die Verwandlung, op. cit., pp. 58-59. 85 KAFKA, Die Verwandlung, op. cit., p. 24.

86 HEINZ POLITZER, Franz Kafka. Der Künstler, Fischer, Frankfurt am Main 1965, p. 112.

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possibilità che Gregor Samsa fosse sfruttato dalla famiglia ancora prima della sua

metamorfosi, e trattato come uno «schiavo»,88 mentre Herbert Kraft aveva

sottolineato come proprio la famiglia Samsa avesse accumulato capitale sfruttando il suo lavoro. A rafforzare questa visione c’è il fatto che Kafka utilizzi proprio il

sostantivo «Kapital» nel testo, e la circostanza per cui Gregor non sia a conoscenza delle reali condizioni economiche della famiglia, un po’ come avviene quando

l’imprenditore “capitalista” nasconde i margini di profitto dell’azienda per tenere a freno le richieste di miglior trattamento, a livello di salario e diritti, da parte dei dipendenti “sfruttati”.

Ecco che in Die Verwandlung si materializza un Gregor “dipendente sfruttato” dalla famiglia, e costretto a sostenere anche le spese della sorella, che si dedica all’arte e ai divertimenti. La famiglia Samsa diventa quindi una sorta di immagine riflessa dei rapporti socioeconomici visti da Franz Kafka.

Anche in questa situazione si potrebbe comunque vedere un parallelo con l’interpretazione “psicobiografica”: pur non dovendo sostentare la famiglia, va ricordato che l’entrata di Franz nella società che gestisce la fabbrica di amianto, quella che gli ruba tempo ed energie preziose, viene motivata come misura di sicurezza economica di fronte ai rischi finanziari legati all’attività commerciale di famiglia.

Se dunque, prima della metamorfosi, Gregor era sfruttato dai familiari, la sua trasformazione costituisce una sorta di rivoluzione: a questo punto è la famiglia a doversi prendere cura di lui. L’inizio della terza parte di Die Verwandlung ci presenta infatti i familiari di Gregor come “sfruttati”. In questo senso la metamorfosi non appare più solo come uno scenario da incubo ma anche – paradossalmente – come

realizzazione di uno scenario desiderato.

Joseph Vogl ha individuato molti riferimenti “economici” anche negli altri testi kafkiani,89 e vi rileva l’esistenza di quella che definisce «eine Demarkationslinie, an

der alle entscheidenden Verwandlungen geschehen»:90 si tratta della linea che divide

il mondo borghese della proprietà e del commercio da una parte e quello che Vogl

88 POLITZER, Franz Kafka. Der Künstler, op. cit., p. 112. 89 VOGL, Ort der Gewalt, op. cit., pp. 81-147.

90 Ivi, p. 85. “Una linea di demarcazione lungo la quale avvengono tutte le metamorfosi decisive” (mia

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chiama «die Welt der Besitzlosigkeit». Lo studioso e filosofo rileva che i testi di Kafka sono popolati da un gran numero di asceti, nomadi e parassiti. Tra questi ultimi, Vogl include anche gli scapoli.91 In pratica Gregor Samsa passa da un lato all’altro di

questa linea di demarcazione, un passaggio che sembra non tanto una vendetta, quanto una rivolta sovversiva, una ribellione “mascherata” da regressione al mondo animale.

Secondo Mechthild Curtius, un racconto narrato dal punto di vista di un animale non

implica solo l’«alienazione dell’uomo dall’uomo»,92 ma anche il progetto di un mondo

alternativo. Tanto da ipotizzare che Kafka, in Die Verwandlung, volesse anticipare parte dei motivi utopistici che si ritroveranno nel suo breve scritto del 1918 intitolato

Die besitzlose Arbeiterschaft.93

Un’altra lettura del racconto in chiave economica e sociale è quella di Friedrich

Tomberg, che analizza le figure di animali di Kafka in relazione alla società borghese, e scrive:

Als Gregor an jenem verhängnisvollen Morgen viel zu spät aufwacht, um den Fünfuhrzug noch zu erreichen, an dem der Geschäftsdiener mit der Kollektion nun also vergeblich gewartet hat, da weiß er mit einem Mal, was der

herbeigeeilte Prokurist denn auch bestätigt: daß er im Beruf und somit auch in der väterlichen Familie, die sich ja von seinem Verdienst bisher nährte, daß er also gegenüber allen Menschen, die seine Umwelt ausmachen, als ein ganz und gar unbrauchbares Individuum erkannt ist, das daher kein Recht mehr auf die Gemeinschaft mit den anderen hat. Nicht aus zufälliger Schwäche heraus, sondern seiner ganzen Haltung nach, weiß Gregor Samsa sich in der bürgerlichen Gesellschaft, der er bisher vollgültig angehörte, als Mensch so unverwertbar wie ein unnützer Käfer. Erwachend sieht er sich, über das Ergebnis kaum erstaunt, in ein “ungeheueres Ungeziefer” verwandelt.

Quando Gregor, quel mattino fatale, si sveglia troppo tardi per potere prendere il treno delle cinque, all’arrivo del quale il commesso lo ha atteso invano con il

91 Ibidem.

92 CURTIUS, Manifestationen der Einsamkeit bei Kafka, op. cit., p. 30. 93 KAFKA, Hochzeitsvorbereitungen auf dem Lande, op. cit., pp. 93-94.

178 campionario, di colpo si rende conto di ciò che il procuratore, subito accorso, gli

conferma: che nel lavoro e talvolta anche nella casa paterna, nella famiglia che fino ad allora si è nutrita per merito suo, e quindi di fronte a tutti gli esseri umani che ha attorno, è considerato come un individuo del tutto inservibile, un individuo che non ha dunque più alcun diritto alla compagnia degli altri. Non è per una casuale debolezza, ma in virtù di tutto il suo atteggiamento che Gregor Samsa si scopre, nella società borghese alla quale fino ad allora è appartenuto a tutti gli effetti, come un essere umano privo di valore, come un inutile scarabeo. E al risveglio, non certo sorpreso, si vede “trasformato in un insetto mostruoso”.94

La riflessione sulla figura di Gregor Samsa come (ex) appartenente alla borghesia accomuna Tomberg a Gerhard Bauer, secondo cui Kafka è il piccolo borghese modello, tanto in senso economico quanto in senso ideologico, e i dipendenti, che siano commessi viaggiatori, fattorini o procuratori, sono di per sé stessi privi di volontà e mossi dalla continua paura di perdere il posto. Bauer parte da questo assunto per fare una considerazione più generale: a suo parere la forma di esistenza di questa piccola borghesia, tanto nel commercio quanto negli altri settori, è

parassitaria, poiché essa non ha i mezzi né la capacità di azione per modificare la propria situazione, e pertanto subisce costantemente la minaccia del

«declassamento». Bauer aggiunge:

Diese generelle Perspektivelosigkeit […] wirft das Kleinbürgertum auch ideologisch zurück auf die Bewahrung noch konkurrenzkapitalistischer oder vorkapitalistischer Haltungen, Tugenden, Autoritäts- und Moralausübung bis zu religiösen und magischen, wissenschaftsfeindlichen Vorstellungen. Diese Regression auf historisch ältere, ständische, hierarchische, patriarchalische Unterwerfungshaltungen zeigt das Kleinbürgertum überall, wo es durch den anwachsenden Imperialismus depossediert oder verunsichert wird.

Questa generale mancanza di prospettive […] riporta la piccola borghesia indietro, al mantenimento di atteggiamenti, di virtù, di modalità di esercizio

94 FRIEDRICH TOMBERG, Kafkas Tiere, in: FRIEDRICH TOMBERG, Basis und Überbau. Sozialphilosophische Studien,

179 dell’autorità e della morale che sono tipici del capitalismo della concorrenza o

precapitalistici, fino a concezioni religiose e magiche, o comunque

antiscientifiche. Questa regressione ad atteggiamenti di sottomissione datati, corporativi, gerarchici e patriarcali la piccola borghesia la manifesta ovunque venga spossessata o minacciata dal crescente imperialismo.95

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