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Die Verwandlung

3.2. Le caratteristiche del testo

Il testo tedesco di Die Verwandlung ha una struttura piuttosto rigida, suddivisa in tre parti più o meno della stessa lunghezza. Delle tre, la più corposa (seppur di poco) è la seconda: tale divisione ha spinto, per esempio, Vladimir Nabokov a parlare di “tesi, antitesi e sintesi”, oppure di una struttura simile a quella del “trittico”, il dipinto

religioso articolato in tre scene17. Tuttavia, l’interpretazione di Nabokov ha il limite di

confinare la classificazione del testo a un ambito troppo metafisico (o meglio religioso).

In considerazione della tendenza a catalogare Die Verwandlung come un testo “espressionista”, occorre precisare che lo stile narrativo utilizzato è orientato verso una retorica narrativa radicalmente minimalista18.

L’elemento di maggior rilievo è proprio questo: nonostante l’oggetto “fantastico” del racconto, la vicenda è narrata con una lingua non informale, ma comunque

quotidiana, fatto che ha sorpreso anche i lettori dell’epoca.19 I commenti sono a volte

molto positivi, come quello di Kasimir Edschmid, importante esponente della letteratura espressionista, il quale ritiene che uno degli elementi più sorprendenti dell’opera di Kafka sia la sua «strenge Sachlichkeit». Altri lamentano il tono «troppo scientifico» e freddo.

Per quanto riguarda lo stile narrativo, prendendo a riferimento la ripartizione operata da Franz K. Stanzel20, Kafka privilegia uno stile personale (in cui non appare la figura

del narratore e tutte le vicende sono narrate dal punto di vista di uno o più personaggi, spesso con l’ausilio del discorso indiretto libero o del monologo interiore). Questa scelta sembra pervadere gran parte dell’opera dello scrittore praghese (basti pensare a Der Verschollene e al successivo Das Schloss). Kafka è sempre molto attento a far vivere al lettore ogni situazione narrativa con il costante accompagnamento dei protagonisti.

17 VLADIMIR NABOKOV, Die Kunst des Lesens. Meisterwerke der europäischen Literatur, in: FRANZ KAFKA, Die

Verwandlung, Fischer, Frankfurt am Main 1986, pp. 63-107.

18 Si veda a tal proposito il saggio di Thieberger in: HARTMUT BINDER (a cura di), Kafka-Handbuch, Bd. 2: Das Werk

und seine Wirkung, Kroener Alfred, Stuttgart 1979, p. 202.

19 Si veda per esempio JÜRGEN BORN, Franz Kafka. Kritik und Rezeption zu seinen Lebzeiten 1912-1924, Fischer,

Frankfurt am Main 1979.

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La prima parte del racconto è viene definita da Karlheinz Fingerhut il «primo atto» di uno Stationendrama: la prima frase viene definita da Martin Walser come «derivante

unicamente da un’autocoscienza divenuta problematica»21. Gran parte del dramma,

la parte più inquietante, si esaurisce nell’arco di due righe:

Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem ungeheueren Ungeziefer verwandelt.

Siamo di fronte a uno degli incipit più celebri di tutta la letteratura mondiale. Come fa notare giustamente Fingerhut, «durch diese Verwirrung am Anfang der “kleinen

Geschichte” drängt Kafka seine Leser in die Rolle von Deutern»22. Tanto per

cominciare, la trasformazione è reale o immaginata? Parliamo di uno stato di coscienza, stiamo leggendo una fiaba, un racconto di fantasia, una leggenda?

Numerosi studiosi di Kafka hanno rilevato per esempio la grande ambiguità del verbo «sich finden», che enfatizza l’aspetto soggettivo e percettivo, più che una

constatazione concreta. Altro elemento suggestivo, che analizzeremo più avanti nell’esame delle traduzioni italiane, è la doppia negazione di «ungeheueres

Ungeziefer» (senza contare che quella condizione deriva da «unruhige Träume»).

Comunque sia, la “metamorfosi” è già avvenuta, quindi l’oggetto letterario non sarà il “processo metamorfosi”, ma tutto ciò che viene dopo la trasformazione. Per

descriverla, l’aggettivo tedesco unheimlich è quanto di più appropriato si possa pensare, data la presenza all’interno del sostantivo Heim (casa, o patria). Martin Walser definisce la prima parte del racconto come «il primo atto di uno

Stationendrama [un dramma suddiviso in diverse scene, che ruotano attorno a un

solo personaggio]», e riassume così il cuore della vicenda: «Una mattina, un

commesso viaggiatore si sveglia e si accorge di aver perso il treno, il che lo getta nel panico; subito si vede come un insetto. Un parassita. Rimane disgustato da sé stesso».23

21 MARTIN WALSER, Beschreibung einer Form. Versuch über Franz Kafka, Hanser, München 1961, p. 155. 22 KARLHEINZ FINGERHUT, Die Verwandlung, in MICHAEL MÜLLER (a cura di), Franz Kafka. Romane und Erzählungen,

Reclam, Stuttgart 2015, p. 44. “Con questa affermazione disorientante all’inizio del ‘raccontino’, Kafka costringe i suoi lettori nel ruolo di interpreti” (mia traduzione).

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Quanto al protagonista, abbiamo davanti uno dei personaggi letterari su cui, forse, sono state scritte più pagine. Tuttavia il testo ci fornisce poche informazioni sulla vita di Gregor Samsa prima della sua trasformazione. Quello che conosciamo è un commesso viaggiatore introverso e con pochi contatti sociali, abbastanza pauroso e sottomesso all’autorità, che tuttavia reprime una certa aggressività nei confronti dei suoi superiori. Il testo, inoltre, lo dipinge come un uomo abbastanza rancoroso e invidioso dei successi altrui.

La sua vita è fatta di hobby che porta avanti da solo, a casa (i lavori di intaglio, lo studio degli orari ferroviari, e poco altro). Con le donne ha un rapporto difficile: l’immagine della donna in pelliccia che ha ritagliato da una rivista e per cui ha

realizzato una cornice è stata interpretata da più parti come un modo per surrogare il rapporto con le donne che, comunque, viene descritto testualmente come complicato dalla sua scarsa decisione e dalla sua lentezza («[…] eine Kassiererin aus einem

Hutgeschäft, um die er sich ernsthaft, aber zu langsam beworben hatte»24).

Oltre a corrispondere alla figura dello scapolo dal rapporto problematico con le

donne, Gregor mostra due aspetti per certi versi diametralmente opposti, ma in realtà complementari: da una parte sembra incarnare il dipendente privo di carattere, che però si sente a proprio agio in un’uniforme.

Gerade an der gegenüberliegenden Wand hing eine Photographie Gregors aus seiner Militärzeit, die ihn als Leutnant darstellte, wie er, die Hand am Degen, sorglos lächelnd, Respekt für seine Haltung und Uniform verlangte.25

Dall’altra emerge in Gregor Samsa una vena autoritaria, che Kafka tratteggia in rari schizzi, ma che pare rispecchiare una certa brama di potere, simboleggiata in primo luogo dalla sua intenzione di pagare alla sorella gli studi al conservatorio, cosa che poi non sarà in grado di fare:

24 FRANZ KAFKA, Die Verwandlung, Suhrkamp, Stuttgart 1999, p. 55. 25 Ivi, pp. 23-24.

158 […] es war sein geheimer Plan, sie [Grete], die zum Unterschied von Gregor

Musik sehr liebte und rührend Violine zu spielen verstand, nächstes Jahr, ohne Rücksicht auf die großen Kosten, die das verursachen mußte, und die man schon auf andere Weise hereinbringen würde, auf das Konservatorium zu schicken. Öfters während der kurzen Aufenthalte Gregors in der Stadt wurde in den Gesprächen mit der Schwester das Konservatorium erwähnt, aber immer nur als schöner Traum, an dessen Verwirklichung nicht zu denken war, und die Eltern hörten nicht einmal diese unschuldigen Erwähnungen gern; aber Gregor dachte sehr bestimmt daran und beabsichtigte, es am Weihnachtsabend feierlich zu erklären26

Appare quantomeno curiosa la decisione di Gregor di annunciare ai genitori la propria volontà di finanziare gli studi della sorella addirittura la notte di Natale. La prima trasformazione (o meglio la seconda, dopo quella decisiva che apre il racconto) è il suo adattamento alla nuova forma. Comincia allo stesso tempo a prediligere i cibi raffermi e ammuffiti, mentre sviluppa un’avversione nei confronti dei cibi freschi.

Sie brachte ihm, um seinen Geschmack zu prüfen, eine ganze Auswahl, alles auf einer alten Zeitung ausgebreitet. Da war altes halbverfaultes Gemüse; Knochen vom Nachtmahl her, die von festgewordener weißer Sauce umgeben waren; ein paar Rosinen und Mandeln; ein Käse, den Gregor vor zwei Tagen für

ungenießbar erklärt hatte; ein trockenes Brot, ein mit Butter beschmiertes und gesalzenes Brot.27

In secondo luogo, alla trasformazione esteriore corrisponde una trasformazione interiore:

Er erinnerte sich, schon öfters im Bett irgendeinen vielleicht durch ungeschicktes Liegen erzeugten, leichten Schmerz empfunden zu haben, der sich dann beim

26 Ivi, p. 37. 27 Ivi, p. 33.

159 Aufstehen als reine Einbildung herausstellte, und er war gespannt, wie sich seine heutigen Vorstellungen allmählich auflösen würden. Daß die Veränderung der Stimme nichts anderes war, als der Vorbote einer tüchtigen Verkühlung, einer Berufskrankheit der Reisenden, daran zweifelte er nicht im geringsten.28

Emerge con prepotenza la tendenza di Gregor a ignorare i sintomi e a fornire tentativi di spiegazione a dir poco banali. Gli appelli dei familiari e l’arrivo del Prokurist

costringono Gregor ad affrontare la sua nuova situazione e a far dipendere qualsiasi sua futura decisione dalle reazioni degli altri personaggi («er war begierig zu

erfahren, was die andern, die jetzt so nach ihm verlangten, bei seinem Anblick sagen würden»29). Se avessero reagito con l’orrore, lui sarebbe stato libero da qualsiasi

responsabilità, mentre se l’avessero «accettato tranquillamente», alle otto sarebbe stato alla stazione ferroviaria, continuando a fare come se nulla fosse accaduto. Si tratta di un atteggiamento piuttosto bizzarro, ai limiti del comico, ma quello che si sta trasformando in Gregor è il suo rapporto con la responsabilità. A questo proposito è indicativa la risposta che dà al procuratore, dopo che quest’ultimo lo ha accusato di scarso rendimento:

»ich werde mich gleich anziehen, die Kollektion zusammenpacken und

wegfahren. Wollt Ihr, wollt Ihr mich wegfahren lassen? Nun, Herr Prokurist, Sie sehen, ich bin nicht starrköpfig und ich arbeite gern; das Reisen ist beschwerlich, aber ich könnte ohne das Reisen nicht leben. […] Sie wissen auch sehr wohl, daß der Reisende, der fast das ganze Jahr außerhalb des Geschäfts ist, so leicht ein Opfer von Klatschereien, Zufälligkeiten und grundlosen Beschwerden werden kann, gegen die sich zu wehren ihm ganz unmöglich ist, da er von ihnen

meistens gar nichts erfährt und nur dann, wenn er erschöpft eine Reise beendet hat, zu Hause die schlimmen, auf ihre Ursachen hin nicht mehr zu

durchschauenden Folgen am eigenen Leibe zu spüren bekommt30

28 Ivi, p. 13. 29 Ivi, p. 20. 30 Ivi, p. 24.

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Gregor tenta di scaricare la responsabilità a causa delle problematiche comuni ai commessi viaggiatori. È ancora convinto della superiorità dei giudizi dei familiari e del procuratore rispetto al proprio.

La sorella Grete sembra essere la protagonista femminile del racconto: anche sul suo conto, Kafka dissemina le informazioni per tutto il testo. Dal ritratto tratteggiato da Gregor, Grete appare, prima della trasformazione del fratello, come una ragazza borghese e viziata la cui vita «daraus bestanden hatte, sich nett zu kleiden, lange zu

schlafen, in der Wirtschaft mitzuhelfen, an ein paar bescheidenen Vergnügungen sich zu beteiligen und vor allem Violine zu spielen».31

Prende quindi il sopravvento, nella prima delle tre parti del racconto, un ritratto della

sorella come «etwas nutzloses Mädchen»,32 ma anch’essa subisce una

“metamorfosi”, che ha luogo nella terza parte: venendo meno il fratello, Grete è costretta a rendersi indipendente, tanto che nel terzo capitolo vedremo una ragazza

«die eine Stellung als Verkäuferin angenommen hatte»33 e che la sera studia

stenografia e francese. Tanto che alla fine Grete sembra incarnare tutto ciò che Gregor non ha mai potuto essere.

Nel terzo capitolo del racconto, insomma, Grete ha perduto qualsiasi segno di

infantilismo e di “inutilità”, tanto da arrivare a imporsi: «Du musst bloß den Gedanken

loszuwerden suchen, dass es Gregor ist. Dass wir es so lange geglaubt haben, ist ja unser eigentliches Unglück».34 E tanto da arrivare a definire Gregor un animale

intento a «offenbar die ganze Wohnung einnehmen und uns auf der Gasse

übernachten lassen».35

Il padre si presenta invece fin da subito come una figura controversa: «Und schon

klopfte an der einen Seitentür der Vater, schwach, aber mit der Faust».36 Nelle prime

pagine appare come un uomo vecchio e piuttosto fragile, ma con il procedere della narrazione emerge un quadro diverso: quello di un uomo ancora in salute, in grado di lavorare anziché indulgere nella sua attività preferita, quella di starsene seduto in vestaglia e tirare alla lunga la colazione leggendo per ore i giornali, e uscire solo

31 Ivi, p. 39. 32 Ivi, p. 41. 33 Ivi, p. 52. 34 Ivi, p. 66. 35 Ibidem. 36 Ivi, p. 12.

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qualche domenica all’anno, in occasione delle feste importanti, sempre

appoggiandosi al bastone. Tuttavia, la descrizione che ne fa Kafka vira sempre più su un personaggio molto simile al vecchio Bendemann di Das Urteil, un uomo che, pur nella sua senilità, è sempre in agguato, pronto a rappresentare un’autorità granitica e carismatica.

A differenza della sorella, il padre subisce una “metamorfosi” nella seconda parte del racconto, la quale si concluderà con il celebre “bombardamento” a colpi di mele. Il padre di Gregor diventa infatti fattorino di banca e quindi di giorno non è in casa. Al suo ritorno, la percezione di Gregor è la seguente: «Gregor zog den Kopf von der Tür

zurück und hob ihn gegen den Vater. So hatte er sich den Vater wirklich nicht vorgestellt, wie er jetzt dastand; […] war das noch der Vater?».37

Hartmut Binder ha formulato un’analogia tra insetto e neonato: dopo la

trasformazione si assiste a una sorta di “infantilizzazione” di Gregor,38 mentre la

figura del padre subisce una trasformazione contraria. Il padre debole e vecchio riprende il potere all’interno della famiglia, e la sua forza è tale che la mela scagliata contro Gregor penetra addirittura nella sua corazza.

La madre di Gregor e Grete è l’unico personaggio a non trasformarsi nel corso del racconto. Viene presentata come una donna semplice: vede la metamorfosi del figlio come qualcosa di reversibile e temporaneo. Le sue reazioni sono molto prevedibili, tipiche della donna borghese di fine Ottocento: al contrario di Grete, nei momenti più critici perde i sensi. L’elemento più importante della sua presenza è forse «die sanfte

Stimme», che cerca di difendere il figlio dalle accuse del superiore.

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