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La prospettiva freudiana Le opere di Kafka si prestano anche a una lettura

“Universo Kafka”

2.10. I lettori di Kafka e il “kafkiano”

2.10.2. La prospettiva freudiana Le opere di Kafka si prestano anche a una lettura

psicologica, in particolare freudiana, basti pensare a Das Urteil o a Ein Landarzt, in cui il tema del sogno fa da mediatore tra considerazioni sul testo e il problema della risposta da parte del lettore. Nel suo saggio Kafka’s Expanded Metaphors: A

Freudian Approach to Ein Landarzt, per esempio, Edward Timms fa notare che il

breve racconto è uno dei più “onirici” e la carica surreale delle sue immagini

103 FRIEDRICH BEISSNER, Der Erzähler Franz Kafka: Ein Vortrag, Kohlhammer, Stuttgart 1952, pp. 40-42.

104 RITCHIE ROBERTSON, Kafka: Judaism, Politics and Literature, Clarendon, Oxford 1985, p. 75. “L’impresa di Kafka

narratore, qui e in altri scritti, è quella di spingere il lettore a condividere intimamente il vissuto del protagonista, pur avendo una conoscenza superiore” (mia traduzione).

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rappresenta spesso una vera e propria sfida alla comprensione. La soluzione di Timms è quella di sottrarre il sogno dalla sfera dell’incoerenza narrativa che, senza Freud, lo caratterizzerebbe.

Una delle interpretazioni più interessanti del concetto di “kafkiano” è quella che viene dalla cosiddetta reader response theory: Richard Murphy105 legge i testi di Kafka

sulla base delle osservazioni di Wolfgang Iser,106 per il quale l’amplificazione

dell’indeterminatezza del testo porta al cambiamento del rapporto tra quest’ultimo e il lettore, tanto che per Murphy il testo stesso «resists closure but simultaneously

attracts undending semantic determinations and interpretations by the reader».107

Anche James Phelan, in riferimento alla lettura di Das Urteil, riprende la teoria di Iser per cui i testi sono pieni di “spazi vuoti” che il lettore deve riempire,108 ma fa presente

anche che, nell’opera kafkiana, vi sono tipi diversi di spazi vuoti, che si differenziano per il loro grado di “resistenza” al riempimento, al punto che alcuni non possono proprio essere riempiti: uno tra questi è appunto la trasformazione notturna di Gregor, un altro il nesso tra la condanna pronunciata dal padre di Georg e la resa immediata di quest’ultimo al giudizio paterno. Secondo Phelan, uno dei mezzi più rilevanti del “kafkiano” sta nel fatto che, per usare le parole del critico, Kafka «ha fatto una scoperta eccezionale: il modo per avvolgere con un importante vuoto

interpretativo il climax della narrazione amplificando, anziché ridurre, l’esperienza interpretativa, etica ed estetica di un pubblico di lettori».109 La dualità del kafkiano,

fatta di impulso e di inquietudine, trae origine dall’apparente semplicità e dagli «spazi vuoti» della narrazione.

105 RICHARD MURPHY, Theorizing the Avant-Garde: Modernism, Expressionism, and the Problem of Postmodernity,

Cambridge University Press, Cambridge 1999.

106 Principale esponente della Scuola di Costanza e tra i padri della cosiddetta “Teoria della ricezione” insieme a

Hans Robert Jauß (1921-1997), l’anglista Wolfgang Iser (1926-2007) ha indagato sul rapporto tra testo e lettore. Si vedano: WOLFGANG ISER, Die Appellstruktur der Texte. Unbestimmtheiten als Wirkungsbedingung literarischer

Prosa, Druckerei und Verlagsanstalt Konstanz Universitätsverlag, Konstanz 1970; -, Der Implizite Leser. Kommunikationsformen des Romans von Bunyan bis Beckett, Fink, München 1972; -, Der Akt des Lesens. Theorie ästhetischer Wirkung, Fink, München 1976.

107 Ivi, p. 199. “resiste alla chiusura ma allo stesso tempo attrae un’infinità di determinazioni e di interpretazioni

semantiche da parte del lettore” (mia traduzione).

108 JAMES PHELAN, Progression, Speed and Judgement in “Das Urteil”, in: JAKOB LOTHE,BEATRICE SANDBERG,RONALD

SPEIRS (a cura di), Franz Kafka: Narration, Rhetoric, and Reading, Ohio State University Press, Columbus 2011, pp. 22-39.

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L’affinità del kafkiano all’atteggiamento del “non voler mostrare” sembra del tutto confermata dalla seguente lettera che Kafka invia alla casa editrice di Kurt Wolff il 25 ottobre 1915, alla vigilia della prima pubblicazione libraria di Die Verwandlung:

Sehr geehrter Herr!

Sie schrieben letzthin, daß Ottomar Starke ein Titelblatt zur Verwandlung

zeichnen wird. Nun habe ich einen kleinen, allerdings soweit ich den Künstler aus »Napoleon « kenne, wahrscheinlich sehr überflüssigen Schrecken bekommen. Es ist mir nämlich, da Starke doch tatsächlich illustriert, eingefallen, er könnte etwa das Insekt selbst zeichnen wollen. Das nicht, bitte das nicht! Ich will seinen Machtkreis nicht einschränken, sondern nur aus meiner natürlicherweise bessern Kenntnis der Geschichte heraus bitten. Das Insekt selbst kann nicht gezeichnet werden. Es kann aber nicht einmal von der Ferne aus gezeigt werden. Bestellt eine solche Absicht nicht und wird meine Bitte also lächerlich - desto besser. Für die Vermittlung und Bekräftigung meiner Bitte wäre ich Ihnen sehr dankbar. Wenn ich für eine Illustration selbst Vorschläge machen dürfte, würde ich Szenen wählen, wie: die Eltern und der Prokurist vor der geschlossenen Tür oder noch besser die Eltern und die Schwester im beleuchteten Zimmer, während die Tür zum ganz finsteren Nebenzimmer offensteht.

Sämtliche Korrekturen sowie die Besprechungen haben Sie wohl schon bekommen.

Mit besten Grüßen Ihr ergebener Franz Kafka

Egregio Signore!

Lei mi ha scritto ultimamente che Ottomar Starke disegnerà un frontespizio per

La metamorfosi. Ora ho provato un piccolo spavento, probabilmente molto

superfluo in quanto conosco questo artista dal Napoleone. Siccome Starke fa illustrazioni concrete, mi è passato per la mente che voglia disegnare magari l’insetto stesso. Questo no, per carità, questo no! Non vorrei limitare il campo della sua competenza ma rivolgere soltanto una preghiera perché naturalmente io conosco meglio il racconto. Non lo si può far vedere neanche da lontano. Se questa intenzione non c’è e quindi la mia preghiera diventa ridicola, tanto meglio.

96 A Lei sarei grato se volesse trasmettere e sostenere il mio desiderio. Se mi fosse lecito fare a mia volta proposte per un’illustrazione sceglierei scene come: i genitori e il procuratore davanti alla porta chiusa, o, meglio ancora, i genitori e la sorella nella stanza illuminata, mentre la porta che dà nella camera attigua, tutta buia, rimane aperta.

Avrà ricevuto, spero, tutte le bozze e le recensioni. Con i migliori saluti Suo dev.

Franz Kafka110

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