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S UL CONFLITTO CONTEMPORANEO NEI SETTORI AGRICOLO E INDUSTRIALE

“ PROTAGONISTI TIPICI IN LUOGHI CONFINATI ”

3. U NA RICOGNIZIONE DELLE FORME DI MANIFESTAZIONE DEL CONFLITTO COLLETTIVO TRA PASSATO E PRESENTE

3.2 S UL CONFLITTO CONTEMPORANEO NEI SETTORI AGRICOLO E INDUSTRIALE

Al “campionario” delle più significative forme di manifestazioni del conflitto appena indicate, si sostituisce oggi una diversa conflittualità, mutata nei suoi aspetti soggettivi e fomentata dalla crisi economica internazionale, dalle trasformazioni degli assetti proprietari e delle forme tipiche d’inquadramento dei lavoratori191

.

186

Su cui, ampiamente, GHEZZI, ult. op. cit., 88. 187

GHEZZI, ult. op. cit., 80. 188

GHEZZI, ult. op. cit, 19

189

Per un elenco di tali iniziative, cfr. CARUSO –CINELLI –FERRARO, Le relazioni sindacali, Torino, 2004, 23 s.; PASCUCCI, Lavoratori autonomi e pubblici servizi, cit., 6 s.; RAFFI, Sciopero nei servizi essenziali …

cit., spec. 145 s.

190

Così MISCIONE, Le regole per il lavoro autonomo in MENGHINI-MISCIONE –VALLEBONA (a cura di),

La nuova disciplina dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, Padova, 2000, 44-45.

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Alla concezione secondo cui lo sciopero è lo strumento che consente di realizzare il principio costituzionale dell’eguaglianza sostanziale si comincia ad accompagnare la consapevolezza che occorra una revisione e un approfondimento dei termini della questione giacchè la soggezione a una condizione di debolezza economica e contrattuale trova un’estensione verso categorie di lavoro pseudo-autonomo o

26 Sul fronte del lavoro agricolo, la difficoltà di sopravvivere alla crisi e ai suoi cambiamenti ha favorito, per esempio, l’occupazione degli scali degli aeroporti e tutta una serie di episodi violenti, a fronte dei quali la polizia è stata chiamata ad intervenire per evitare eccessivi disagi ai passeggeri in partenza192. In maniera abbastanza anomala, si è registrata la minaccia dello sciopero bianco da parte dei fornai rivolto contro il decreto del Ministro dell’economia che consentiva agli agricoltori di produrre pane, potendo usufruire d’una tassazione privilegiata, tipica del settore primario193.

Nel settore industriale, accanto all’incatenamento davanti ai Palazzi di potere e soprattutto presso i municipi194, meritano più d’un cenno le occupazioni di fabbrica, anche a mero fine simbolico, gli assalti alle sedi delle organizzazioni sindacali diverse dalle proprie (ad esempio, l’episodio alla sede della CISL di ottobre 2012), così come le irruzioni alle sedi di Confindustria.

Articolata quanto disperata risulta la protesta di alcuni operai Fiat degli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e Mirafiori, in risposta alle scelte di governo aziendale nonché di dipendenti sardi, in difesa del posto di lavoro, avviata in tempi recentissimi. Sulla falsariga della forma dello sciopero della “ciminiera”195

, questi

ultimi sono saliti su un silos di 70 metri e qui sono rimasti, nonostante le condizioni meteorologiche avverse196, per parecchi giorni. Nello stesso senso, s’è incanalata la disperazione degli operai dell’altoforno dell’Ilva di Taranto, saliti sulla torre di smistamento dell’azienda e minaccianti lo sciopero della fame oltre che picchetti davanti agli ingressi aziendali197. In precedenza, avevano già provveduto a ricorrere a modalità molto simili alcuni lavoratori dipendenti di cantieri navali - noti alle

comunque intermedie rispetto al lavoro subordinato e a quello autonomo. Sul punto, esaustivo, ROCCELLA,

Lavoro subordinato e lavoro autonomo, CSDLE, 2008, 65.

192

V. Protesta per pastorizia in crisi. Stop per tre ore allo scalo di Olbia, Sole 24 ore, 14/08/2010, 16. Rilevante sul piano internazionale, Proteste. Il no all’austerità. Sciopero generale: 70 arresti a Madrid, Il Sole 24 ore, 30/09/2010.

193

CAPPARELLI, La battaglia del pane tra i fornai e gli agricoltori, Sole 24 ore, 28/09/2010.

194

In proposito, si richiami Nel comune campano lavoratori incatenati davanti al Municipio, www.romagnanoi.it/news/Sport/619302/Pomigliano-operai-incatenati-davanti-al-comune-.html.

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Secondo tale forma di protesta, proveniente dall’esperienza sindacale giapponese, un lavoratore sale sulla più alta ciminiera della fabbrica durante l’agitazione e vi resta, esposto giorno e notte alle intemperie, fino a quando non vengono accolte le richieste dei compagni scioperanti.

196

Alcoa. Operai ancora sul silos, prosegue la protesta, http://www.wakeupnews.eu/alcoa-operai-ancora- sul-silos-prosegue-la-protesta/.

197

Ilva, notte sulla torre per alcuni operai: protesta ad oltranza, iniziato lo sciopero della fame,

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/puglia/articoli/1061697/ilva-notte-sulla-torre-per-alcuni-operai- protesta-ad-oltranza-iniziato-lo-sciopero-della-fame.shtml.

27 cronache siciliane per essere saliti sulle gru198 - e perfino due imprenditori extracomunitari199.

Sempre nel settore automobilistico, si assiste allo sciopero dello straordinario comandato: ad ispirare la protesta è la scelta dell’azienda Ferrari di proporre ritmi di lavoro pesanti, senza corrispondente adeguatezza dei trattamenti economici200.

Altrettanto aspre sono risultate le modalità di conflitto utilizzate a Sestri Ponente dove, per esempio, l’esplosione della rabbia dei lavoratori in sciopero contro la chiusura degli stabilimenti ha comportato un pesante blocco stradale, l’incendio di diversi cassonetti della spazzatura e, contestualmente, tutta una serie di manifestazioni violente dirette contro i dirigenti delle aziende in questione.

Tra le forme più spettacolari, si annovera il sequestro del dirigente. Seguendo episodi avvenuti in Belgio, a Roma ed a Cagliari, un consigliere d’amministrazione d’una società di servizi informatici è stato trattenuto, per alcune ore, nel proprio ufficio da parte di un centinaio di lavoratori esasperati che pretendevano risposte, prima fra tutte la motivazione alla base della mancata corresponsione degli stipendi.

Una parte non certo modesta di lavoratori subordinati ha riscoperto il c.d. sciopero ad oltranza, esprimendo il proprio dissenso verso le imprese datrici minaccianti la cessazione dell’attività lavorativa. Vedasi in proposito i recentissimi episodi accaduti nella miniera Alcoa di Cagliari201 e nella sede siderurgica di Taranto202.

Non hanno invece ancora trovato molto riscontro presso i lavoratori italiani due forme di manifestazione del dissenso: lo “sciopero di cortesia”203 e il boicottaggio transfrontaliero204. Mentre il primo non ha ancora trovato applicazione tra commesse, segretarie o altri dipendenti addetti al ricevimento del pubblico, forse anche per una scarsa predisposizione al conflitto di tali soggetti nel settore privato, sul fronte del boicottaggio anche transfrontaliero una certa applicazione concreta non è mancata in ordinamenti stranieri. È della fine degli anni ’90 il primo boicottaggio degli agricoltori francesi contro l’arrivo di prodotti provenienti da altri Stati. Se si

198

Fincantieri, sviene uno degli operai in sciopero della fame sulla gru,

http://www.palermotoday.it/cronaca/sciopero-fincantieri-sviene-operaio-gru.html. 199

Sciopero della fame sulla gru per essere pagati. La clamorosa forma di protesta a Lucca. Il Tirreno, 11/11/11. 200

Ferrari di Maranello: scioperi dello straordinario comandato, www.infoaut.org/index.php/nodi/ modena/item/4778-ferrari-di-maranello-scioperi-dello-straordinario-comandato

201

Alcoa. Protesta ad oltranza. Operai e sindacati sperano ancora, Conquiste del lavoro, 12/09/2012.

202

Ilva, sciopero a oltranza contro i sigilli. Sequestro sofferto, no alternative, Il Messaggero, 27/07/2012. 203

S'intende per sciopero virtuale il mancato esperimento di condotte ispirate a cortesia nell'esercizio di servizi al pubblico.

204

Per il boicottaggio, in generale, CABANELLAS, Derecho de los conflictos laborales, Buenos Aires, 1966, 140 s.; ZANELLI, voce Boicottaggio nel diritto del lavoro, Dig. Disc. Priv., 1987, 238.

28 pensa che la rilevanza di tale forma di protesta non soltanto ha investito la Corte di Lussemburgo ma ha perfino comportato la condanna dello Stato francese, in quanto non intervenuto tempestivamente per adottare misure necessarie a garantire la libera circolazione delle merci205, pare evidente che è questa la forma di conflitto che più oggi può espandersi per la maggiore idoneità e rapidità a produrre impatto e conseguenze su un mercato gestito secondo le logiche della globalizzazione206. Confermano tali conclusioni, indipendentemente dal decisum della CGUE207, i recenti conflitti promossi dalle associazioni sindacali internazionali contro le scelte di distaccare l’attività di lavoro presso aree dell’UE dove il costo del lavoro e le tutele sono inferiori rispetto ai paesi d’origine: solo per cenni, si annoveri tra gli esempi più noti, il caso Laval208.

D’altro canto, la capacità di sancire una sorta di “alleanza” fra lavoratori e consumatori, potrebbe, nell’ottica di una prospettiva futura, risultare tecnica maggiormente idonea a controbilanciare il potere economico di un’impresa sempre più “dispersa” sul territorio ed inserita in una dimensione globale209

. In Italia, anche in questo senso non sono mancati precedenti210: la solidarietà dei consumatori ai lavoratori di una nota fabbrica di biancheria ha così brutalmente inciso sul fatturato dell’impresa, al punto da costringere la governance aziendale a stemperare i toni, rimettendo in servizio i dipendenti che erano stati licenziati.

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