abstract – In questo elaborato verranno descritti e confrontati i diversi modi in cui la vita sociale su internet può strutturarsi: in forma anonima, con il sistema di pseudonimi e con il sistema Real-Name System (Sistema di Identità Reale). Verranno inoltre analizzati vari esempi di applicazioni. Infine verrà discusso se l’anonimato sia un bene o un male.
keywords –vita sociale in anonimato, vita sociale con pseudonimo, vita sociale con identità reale. Introduzione
Esistono due mondi. Uno è il mondo tangibile, che chiamiamo ‘reale’, l’altro è il mondo virtuale, ba- sato sul codice.
In questo mondo virtuale, l’anonimato non ci fa sapere mai chi è colui che sta davanti all’altro scher- mo. Un uomo? Una donna? O una pecora? O, peggio ancora, risposte automatiche create da un pro- gramma? E l’unica impronta che ci può lasciare è il suo indirizzo IP. Lo schermo è come una maschera che copre il suo padrone in questo mondo virtuale, lo protegge quando rivela una verità che dovrebbe essere taciuta e gli toglie pure la responsabilità delle sue parole digitate sulla tastiera. Ma con il passare del tempo e il sorgere della necessità, qualche parte di questo mondo diventa chiara con l’arrivo del sistema d’identità reale e del sistema di pseudonimi.
Con il nickname arriviamo al sistema di pseudonimi. Come il penfriend, sappiamo da chi sono scritte le parole e a chi mando i miei pensieri, ma non sappiamo esattamente chi è questa persona. Forse è il mio amico animale col telefono in mano che mi sta prendendo in giro?
Una parte di questo mondo virtuale è trasparente, l’identità della persona è nota, si comunica con le persone conosciute non più con la voce, ma con i byte. Questo sistema è stato introdotto in alcuni paesi come una legge in ogni angolo del mondo internet, ma avrà successo?
L’anonimato
La Dichiarazione dei Diritti in Internet, con cui si protegge l’anonimato e si garantisce la libertà di espressione e di opinione su Internet, è stata approvata il 28 luglio 20151. Queste due condizioni permet-
tono alle persone di esprimere le loro opinioni senza temere ritorsioni, oppure di parlare di cose segrete o imbarazzanti di cui di solito non si parlerebbe in pubblico.
Sotto la maschera, di cosa si parla più spesso? Di sesso.
Nell’applicazione che si basa sull’anonimato come Secret, su 10 messaggi ce ne sono sempre più della metà che si possono ricollegare al sesso. E nell’applicazione Flirting si possono trovare anche foto con nu- dità esplicita. Evidentemente l’argomento del sesso è molto privato nella vita reale mentre in rete risulta molto più pubblico. Col contributo dell’ingegneria, è nato il sistema di messaggi tra ‘amici’. Le persone che si sono conosciute su questa piattaforma possono chattare tra loro, ma chi può sapere a chi si sta in- viando i propri messaggi? E alla fine questi servizi diventano un’applicazione per ‘incontrarsi’ con secon- di fini. Tuttavia, la domanda che mi chiedo è: «Sotto l’anonimato, è un vero social?»
L’identità reale
Diversamente dall’anonimato, gli utenti di questi siti e applicazioni sono pregati a utilizzare i propri nomi.
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I messaggi pubblicati qui sembrano più ottimistici. Le foto e i post pubblicati dagli utenti privati (non dalle pagine) su Facebook sono una parte della vita reale, riguardano il lato positivo della vita, le vacanze, le cene con gli amici ecc. Le persone che si trovano su Facebook sembrano più felici rispetto a come real- mente sono. E le buone notizie sono diffuse più velocemente rispetto a quelle cattive.
Dai siti o dalle applicazioni simili a Facebook, nasce una nuova relazione interpersonale: ‘l’amicizia per i like’. L’intenzione originale di questo sistema ‘like’ dovrebbe essere per avvicinare gli amici, ma lo smo- dato numero di like che gli utenti sono portati a desiderare non sembra utile per il suo scopo originale.
La gran quantità di amici che si arriva ad avere è per un ‘like’ in più.
Pseudonimo
L’uso dello pseudonimo consente agli utenti di utilizzare un soprannome per ‘identificarsi’ nella co- munità virtuale. È a cavallo tra l’anonimato e l’identità reale. L’art. 9 del codice civile tutela l’importanza dello pseudonimo dell’uso della persona. In caso di sostituzione di persona sarà considerato come un reato di assunzione di falsa identità secondo l’art. 494 del codice penale.
Snapchat possiede una modalità che permette di aggiungere, oltre agli amici che conosciamo nella realtà, anche le persone vicine individuabili tramite GPS, e per la sua auto-cancellazione dei messaggi e delle foto inviate, può essere considerata come un’applicazione di pseudonimi. Ma quest’applicazione permette veramente alle persone di esprimersi meglio? L’ho usata per un paio di giorni, e ho scoperto che i messaggi su Snapchat sono quasi uguali a quelli su Facebook.
Come ha detto il CEO di Snapchat, «Our old conception of the world separated into an online and an offline space is no longer relevant»2.
Umanità
È un bene o un male l’anonimato? Sarà deciso dall’umanità.
Recentemente in Asia è nato un nuovo supereroe: il ‘Tastiera-man’. Contemporaneamente alla sua nascita, compare anche il cyberbullismo, ovvero il bullismo su Internet. Ma il ‘Tastiera-man’ non è solo il nome della giustizia, ma anche il padre dell’ingiustizia.
Oscar Wilde dice: «Ogni uomo mente, dategli una maschera e sarà sincero». La maschera data dall’a- nonimato non solo gli dà la libertà di dire la verità, ma anche parole offensive senza nessuna responsabili- tà. Quando un Tastiera-man ha scoperto uno che tocca la linea dell’ingiustizia del proprio Tastiera-man, il Tastiera-man insieme agli altri Tastiera-man lo mandano alla ghigliottina. Come il bullismo nelle scuo- le, c’è sempre una vittima che è il bersaglio dei bulli per un qualsiasi motivo.
Il gossip è uno dei principali mezzi del bullismo su Internet. L’applicazione Secret ha acconsentito taci- tamente questo bullismo permettendo ai suoi utenti di diffondere i gossip senza pensare alle conseguenze. Uno dei casi di cyberbullismo più famosi è stato dog poop girl nel luglio del 2005 in Sud Corea3. Si
tratta di una ragazza che non ha pulito gli escrementi del suo cane su una metropolitana. La foto della scena è stata pubblicata su Internet con la faccia della ragazza. I Tastiera-man anonimati, con tenacia, hanno trovato e pubblicato tutte le informazioni di questa ragazza: il nome, la famiglia, l’indirizzo, la scuola ecc. La continua diffamazione costringeva la famiglia della ragazza e lei a trasferirsi, cambiare lavoro. Questo particolare caso ha spinto in avanti la legislazione del sistema d’identità reale. Ma risolve davvero il bullismo su Internet?
Nel luglio 2007, in Sud Corea è stata approvato la legge di Real-Name System. Ma lo scopo di evitare il bullismo non è efficace. Nell’aprile 2010, un professore dell’università di Seoul ha dimostrato in una sua tesi che il gossip non reale è diminuito da 13,9% a 12,2%, e due terzi degli utenti che erano stati i bulli del cyberbullismo non pensavano che il Real-Name System fosse utile. Con l’invenzione di un’applica- zione che produce il falso numero della carta d’identità, la legge del Real-Name System è diventata solo un nome.
In Cina, la legge del Real-Name System sta ancora funzionando. Il suo scopo è di evitare il cyber- bullismo e di evitare che i giocatori si abbandonino eccessivamente ai giochi per PC. Le parole volgari e offensive vengono automaticamente trasformate in asterischi, e i giochi per PC come League of Legen- ds (solo per quanto riguarda la Cina) richiede ai giocatori di registrarsi con la carta d’identità. Questa legge però non funziona bene. Un mio amico cinese che mi ha detto che ci sono possibili stratagemmi per aggirare questa legge, come scrivere le parolacce in caratteri in parte sbagliati ma allo stesso modo comprensibili, registrarsi con il numero di un’altra persona o, peggio ancora, con un numero di carta d’identità falsificato.
Conclusione
Il mondo di Internet è uguale al mondo reale. Esiste anche una sua biosfera, i tre sistemi convivono come gli esseri viventi della biosfera della natura. Si auto equilibra. L’anonimato non è mai solo una cosa negativa, è una spada che può essere di uso offensivo, ma anche di uso difensivo. La cattività o la bontà di questa non dipende dalla sua natura, ma dipende da chi la usa.
Bibliografia
1 Dichiarazione dei Diritti in Internet, <http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/commis- sione_internet/dichiarazione_dei_diritti_internet_pubblicata.pdf> (ultimo accesso: 02/2019).
2 AXS Partner Summit Keynote, Evan Spiegel, CEO di Snapchat, all’AXS Partner Summit del 25 gennaio, 2014. 3 Dog poop girl (Wikipedia), <https://en.wikipedia.org/wiki/Talk%3ADog_poop_girl> (ultimo accesso:
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