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Il contributo di Sen, nella sua iniziale elaborazione, ha riguardato la questione della base informazionale che insiste sulle questioni concernenti la qualità della vita o il benessere complessivo di una persona che investe non solo aspetti di utilità o di soddisfacimento delle preferenze ma stati di essere delle persone, al di là delle preferenze espresse. La nozione di capacità viene dunque intesa secondo più accezioni, essendo allo stesso tempo un aspetto rilevante della costituzione del soggetto ed una condizione positiva di agency. È un’opportunità interna ed un potere esterno che si traducono nell’espressione più composita della libertà sia come negazione di impedimenti esterni sia come analisi delle condizioni di vita delle persone e della qualità della vita che esse sono in grado di condurre in una dimensione sociale, a partire da ciò che ognuno sia in grado di fare e di essere. Lo stesso termine «capacitazione» viene giustificato dall’autore a partire dalla distinzione tra abilities, capacità, e capabilities, ossia quelle capacità che la società dà o nega all’individuo.

L'approccio delle capacità ha la prerogativa di essere una prospettiva d’indagine che richiede di essere operazionalizzata attraverso progettualità concrete, in grado di trovare nell’esperienza le condizioni per la realizzazione di una vita fiorente e dignitosa. In questa direzione si muove la positiva collaborazione tra il CA e i programmi di Sviluppo dell’ONU a cui collaborano Sen e Nussbaum sin dal 1997 o alle varie applicazioni del CA nell’ambito di progetti che coinvolgono molte ONG. Il CA sin dal 1990 è stato assunto come paradigma di base da cui è stato annualmente redatto lo Human Development Report del programma di Sviluppo dell’ONU.42 L’approccio delle capacità richiede una variabilità consistente che può interferire

41 A. Sen, La diseguaglianza. Un riesame critico, cit. p. 74.

42Cfr Human Development Report (1990-2012) relativi agli Human Development and Capability

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sulla coerenza e la stabilità dell’elaborazione teorica, tuttavia rimane una prospettiva efficace per attuare strategie concrete d’intervento pubblico.43

“Al centro di questo «approccio delle capacitazioni» possono stare sia i funzionamenti realizzati […] sia l’insieme capacitante delle alternative che uno ha davanti a sé (le occasioni reali). I due tipi di impostazioni danno tipi diversi di informazione: sulle cose che una persona fa e su quelle che è libera di fare”.44 Il valore dell’insieme di capacità promette una visione più complessa, dal momento che non andrebbe identificato col valore del suo elemento migliore. L’approccio delle capacità esprime un’idea di libertà come capacitazione che riguarda le condizioni dello scegliere in quanto “lo stesso scegliere può essere considerato un funzionamento che ha di per sé valore, ed è perfettamente sensato distinguere l’avere

x in assenza di alternative e lo scegliere x in presenza di alternative sostanziali.45 Il concetto di capacità presenta apparentemente molti sinonimi, ed è parso necessario chiarire le diverse sfumature semantiche che talvolta rendono equivocabili sul piano argomentativo alcuni assunti rilevanti. I termini fondamentali di capacità e

funzionamento assumono accezioni talvolta differenti a seconda dell’elaborazione

proposta da Amartya Sen e da Martha Nussbaum, finendo per suggerire, a livello etico, concezioni che gareggiano per l’uno o per l’altro concetto, a seconda del particolare significato che questi assumono rispetto all’idea fondamentale di libertà. Discernere tra le diverse sfumature comprese nella definizione di capacità, appare dunque necessario per far sì che tale argomento possa essere adeguatamente commisurato alle particolari questioni di vita che interessano la società contemporanea.

Capacità è più volte assimilato al concetto di possibilità, sebbene la possibilità di realizzare nel concreto una scelta sia riconducibile sul piano logico al fatto che qualcosa si verifichi o che si sia verificata in passato. Per il concetto di capacità non può valere la medesima condizione di possibilità. Su questo piano di riflessione si attesta l’indagine condotta da gran parte della critica più recente, ed influisce in modo rilevante sull’idea di persona che l’approccio delle capacità assume come possibilità che si realizza: diventare persona, come il titolo del celebre testo della Nussbaum. La dimensione possibilista della nozione di capacità, rimanda infatti ad una serie di variabili culturali, ambientali e sociali come ben evidenzia l’analisi

43A. Sen, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, cit., p. 85. 44Ivi, p. 80.

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condotta, tra gli altri, da David Crocker.46 Affermando di voler utilizzare il concetto di capacità come opportunità intesa in senso ampio, che comprenda l’opportunità di conversione della capacità in funzionamento effettivo, Sen indaga la dimensione individuale della libertà che si delinea come espansione di capacitazioni che compongono l’idea di sviluppo, coerente con l’approccio proposto. Per assumere l’idea di libertà come sviluppo è necessario vagliare due ordini di fattori: i valori e l’efficienza. Rispetto alla considerazione dei valori su cui si basa tale concezione dello sviluppo come libertà, è necessario porre le libertà sostanziali di cui gode un individuo, per poi essere legittimate come elemento fondamentale per giudicare il successo di una società.

Il fatto che una certa persona sia portatrice di capacità umane reclama per lei il nostro concreto interesse, in modo che tali capacità possano ottenere una credibilità ed un adeguato sostegno al fine della loro realizzazione o del loro mantenimento. “Non rispettiamo nel modo adeguato queste capacità se trascuriamo i bisogni che ne sono le risorse, o neghiamo che le avversità possono privare l’esser umano del suo prosperare. E nemmeno ci è precluso il rispetto della dignità di ogni essere umano se ammettiamo, come dobbiamo, che la mancanza di sostegno esterno può influenzare la capacità stessa di virtù e di scelta della persona, se si verifica precocemente nel processo di sviluppo o se si protrae abbastanza a lungo. […] E, tuttavia, siamo in grado di riconoscere la misura in cui siamo alla mercé del mondo: la misura in cui, per esempio, la gente malnutrita, o malata, o trattata con disprezzo dalla società, ha maggiori difficoltà nello sviluppare le proprie capacità di apprendimento e di decisione -anche etica-, senza con ciò negare che le nostre capacità fondamentali e la nostra capacità di agire meritino rispetto e sostegno per il fatto stesso di esistere in qualsiasi forma”.47

La nozione di capacità investe l’interesse per ciò che siamo e che effettivamente intendiamo realizzare, essa allude non solo ai valori e alle prerogative che ci vengono riconosciute e che sono coerenti con il contesto di vita in cui ci troviamo, ma si estende, cosa che appare ancora più interessante, anche a ciò che esula dalla prassi comune e tuttavia risponde “all’idea intuitiva di una vita che sia degna della dignità di un essere umano”.48 Tale condizione può a ragione essere considerata come

46Si veda in merito D. Crocker, Functionig and Capapility. The Foundation of Sen’s and Nussbuam

Development Ethic, in M. Nussbaum-J. Glover, (a cura di), Women, Culture and Development: A Study of Human Capabilities, Oxford, Clarendom Press, 1995, pp. 162 e ss.

47 M.C. Nussbaum, L’intelligenza delle emozioni, Bologna, Il Mulino, 2004, p. 446. 48 M. C. Nussbaum, Diventare persone. Donne e universalità dei diritti, cit. p. 19.

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occasione per trasformare in positivo la vita di ognuno. Ciò che si vuole sostenere con il CA è un’idea di qualità della vita che consideri l’essere umano libero nella capacità di scegliere la vita che meglio risponde alla dignità della sua esistenza, in relazione all’esistenza degli altri. Si tratta di un progetto che chiama in gioco l’idea di flourishing life che Aristotele aveva concepito come realizzazione di una pluralità

di attività dotate di valore, insistendo sulla ragionevolezza pratica che determina la

realizzabilità dei valori. Capacità è dunque la libertà di scegliere fra una serie di esistenze possibili: nella misura in cui i funzionamenti costituiscono lo star bene, le capacità rappresentano la libertà individuale di acquisire lo star bene. La proposta aristotelica di una razionalità pratica specifica della discussione morale, convince infatti Martha Nussbaum che fa convergere la filosofia etica di Aristotele con la possibilità di avviare una riflessione filosofica sull’approccio presentato da Amartya Sen e noto come capability approach. Con il supporto della filosofia etica aristotelica, la riflessione sulle capacità intende ribadire l’idea che l’indagine etica non riguardi la mera astrazione, poiché le cose devono essere messe “a confronto con i fatti e con la vita, e se sono in armonia con i fatti, dobbiamo accettarle, se, invece, ne sono discordanti, dobbiamo considerarle semplici teorie”.49

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