• Non ci sono risultati.

Implicazioni delle nozioni di funzionamento e capacità nella filosofia di Nussbaum: la lista delle capacità fondamentali.

III. 1Origine di un percorso filosofico.

III.2 Implicazioni delle nozioni di funzionamento e capacità nella filosofia di Nussbaum: la lista delle capacità fondamentali.

Se le funzioni sono le esperienze concrete che un soggetto può realizzare, le capacità sono quelle possibilità che realizzano certe esperienze concrete, esse sono pertanto oggetto dell’etica sociale e della riflessione pubblica. La distinzione tra capacità e funzionamento è necessaria, afferma la Nussbaum, a fare chiarezza sulle problematiche relative a pluralismo e paternalismo. Martha Nussbaum, riferendosi all’insieme di capacità fondamentali da cui si articola l’elaborazione della sua teoria etica, riconosce il rischio che questa possa essere soggetta a critiche di paternalismo e di scarso pluralismo, accusa tanto più forte quanto maggiore è l’intento della filosofa, più volte espresso nei suoi scritti, di voler proporre una riflessione etica globale. Per quanto concerne la critica di paternalismo, questa potrebbe essere facilmente fugata riconducendo la riflessione all’idea, di chiara matrice kantiana, che agendo in modo da trattare ogni soggetto come fine, in realtà si sostiene che ogni cittadino singolarmente possa scegliere la vita che più desidera senza che nessuno debba sottostare a forme d’ingerenza paternalistica. Pertanto rispettare insieme la tutela della persona, la possibilità concreta di realizzare una vita degna e la salvaguardia della libertà individuale, possono insieme essere espresse senza conflittualità da un atteggiamento che “richiede che si difenda una vasta gamma di

98

libertà insieme alle condizioni materiali a esse relative; e richiede che si rispettino le persone come fini separati”.230 La salvaguardia dei soggetti esposti alla vulnerabilità e all’incapacitazione viene sostenuta nella filosofia della Nussbaum finché non si verifichino strappi alla libertà di scelta di ognuno su questioni fondamentali. Questa posizione intende poi assumere una condizione di coerenza con ogni carta dei diritti che sancisca la tutela per ogni individuo di vivere secondo ciò che meglio esprime la realizzazione di sé.231 La Nussbaum sostiene in Nascondere l’umanità, che l’azione politica debba andare nella direzione delle capacità ovvero delle opportunità di scelta che il soggetto è in grado di compiere e non attestarsi nella dimensione dei funzionamenti: “una volta che il campo di azione della persona predisposto in modo completo, in campi che vanno dalla vita e dalla salute della persona alla sua completa partecipazione alle attività sociali, la scelta di funzionare o non funzionare dovrebbe essere lasciata al singolo individuo”.232 Tale chiarimento tuttavia non risolve del tutto l’accusa di paternalismo che alcuni critici muovono alla filosofia pratica dell’autrice. La stessa filosofa nondimeno riconosce l’opportunità che in certe circostanze anche i più noti esponenti del pensiero classico liberale abbiano accolto senza troppi scandali alcune istanze proprie del paternalismo. “Molte persone che concordano con la mia concezione generale sono inclini ad adottare un atteggiamento più paternalistico di me, in materia di attività dannose alla salute o altrimenti pericolose”.233

L’intento dell’autrice di Diventare persone è quello di fare dell’approccio un uso non soltanto di tipo comparativo, ma di elaborare una lista universalistica, aperta e rivedibile di capacità umane fondamentali che possa essere proposta come base per l'elaborazione di principi costituzionali fondamentali, e poter essere rivendicati da tutti i cittadini, perché possa dirsi garantito il minimo essenziale per il rispetto della dignità umana.234 La lista di dieci items proposti dalla Nussbaum, intende favorire la tutela della vita dei soggetti vulnerabili e tra questi le donne che in molte parti del mondo sono costrette in condizioni che richiederebbero interventi politici forti. Per superare le accuse di paternalismo che la teoria della Nussbaum riceve nel riferire la sua teoria al panorama della discussione internazionale, la filosofa sostiene che la riflessione etica e il conseguente impegno politico dovrebbero andare nella direzione della promozione delle capacità e non del funzionamento effettivo, senza tuttavia

230 M. C. Nussbaum, Diventare persone. Donne e universalità dei diritti, cit. p. 79. 231 Ivi, pp. 72-73.

232 M. Nussbaum, Nascondere l’umanità, cit., p. 392. 233Ibidem.

99

equivocare quegli aspetti che attribuiscono dignità alla vita umana. Si propone allora un elenco, aperto e rivedibile, la cui impostazione è parimenti “tendente all’universalità e attenta alle particolarità, […] ci fornisce la base per determinare un minimo sociale accettabile in varie aree; inoltre può considerarsi come un catalogo delle condizioni richieste per poter parlare di dignità umana in modo non retorico”.235

Le capacità fondamentali formano una lista aperta ed in costante rimodulazione che riprende quella delle situazioni tragiche di Sofocle e Aristotele. È dalle forme del linguaggio aristotelico espresse, come dynamis ed ergon, che viene derivata la concezione di capacità e funzionamento espressa dalla filosofa, in una prospettiva globale che sia in grado di prescindere da appartenenza, concezioni di vita e culture particolari, in modo da riconoscere ogni individuo come fine. La libertà di scelta di ogni individuo deve riguardare la possibilità che ognuno possa condurre la vita che meglio risponda alla sua concezione di un’esistenza pienamente dispiegata. L’approccio assunto dalla Nussbaum, tollerante e liberale sul fronte di scelte individuali non dannose e sostanzialmente reversibili, può in alcune circostanze assumere un carattere intransigente e vincolante quando si tratta di pratiche come le mutilazioni genitali femminili che l’autrice ritiene di condannare senza riserve, poiché tale pratica “priva gli individui dell’opportunità di scegliere il funzionamento sessuale”.236 Si tratta di una privazione radicale che impedisce ogni possibilità di scelta, anche la condizione del celibato, qualora fosse la preferenza espressa dall’individuo. La questione posta in esame, fa emergere il problema di presentare la libertà dell’individuo come insieme di capacità combinate che dispongano in modo positivo non solo quegli stati interni che indirizzano il soggetto ad agire, ma la positiva disponibilità di un ambiente facilitante per la piena realizzazione umana. “La capacità è pertanto un concetto esigente. Focalizzandosi sul contesto di scelta, essa è estremamente attenta agli obiettivi del funzionamento”.237

La possibilità di realizzare una vita fiorente che sia espressione di capacità realizzate, è considerata per Sen come per Nussbaum non solo espressione della realizzazione di bisogni ma anche come capacità di formulare bisogni, di interrogare la propria esistenza, scoprendo quali siano le dimensioni di vita da promuovere.

Viene di seguito riportata la lista che la Nussbaum presenta nell’opera Diventare

persone:

235 L. Battaglia, Bioetica senza dogmi, cit., p. 291.

236 M.C. Nussbaum, Giustizia sociale e dignità umana. Da individui a persone, cit., p. 82 237Ibidem.

100

1. Vita. Essere in grado di vivere fino alla fine una vita umana di normale durata; di non morire prematuramente, o prima che la vita di una persona sia ridotta in uno stato tale da renderla indegna di essere vissuta.

2. Salute fisica. Essere in grado di avere una buona salute, inclusa quella riproduttiva; essere nutriti in modo completo; avere un’abitazione adeguata.

3. Integrità fisica. Essere in grado di muoversi liberamente da un luogo all’altro; avere assicurata la sovranità sul proprio corpo, ovvero poter essere al riparo da ogni tipo di violenza, inclusa l’aggressione sessuale, l’abuso sessuale su minori e la violenza domestica; avere la possibilità di trovare soddisfazione sessuale e di scegliere in materia di riproduzione.

4. Sensi, immaginazione e pensiero. Essere in grado di usare pienamente i sensi, di immaginare, pensare e ragionare -e di far ciò in modo «propriamente umano», ovvero in modo informato e coltivato da adeguata istruzione, che includa alfabetizzazione e conoscenze matematico- scientifiche di base, ma non sia affatto limitata a questo.

Essere in grado di usare immaginazione e pensiero in relazione alla propria esperienza, alla produzione di opere di auto-espressione e a manifestazioni, liberamente scelte da ciascuno, di natura religiosa, letteraria, musicale e così via. Essere in grado di esercitare il proprio senso critico in modo protetto dalle garanzie di libertà d’espressione, sia sul piano politico sia su quello artistico, e la libertà di culto. Essere in grado di ricercare il senso ultimo della vita in modo autonomo. Essere in grado di avere esperienze piacevoli e di evitare dolori non necessari.

5. Emozioni. Essere in grado di avere legami con persone e cose al di fuori di noi stessi; poter amare chi ci ama e si interessa di noi, soffrire per la loro assenza; in generale, amare, soffrire, sentire mancanza, gratitudine e rabbia giustificata. Avere uno sviluppo emotivo non rovinato da eccessiva paura e ansia, o da eventi traumatici come abusi o incuria. (Sostenere questa capacità significa sostenere forme di associazione umana che si possono dimostrare cruciali nel loro sviluppo.)

6. Ragion pratica. Essere in grado di formarsi una concezione del bene e di impegnarsi nella riflessione critica sul modo in cui pianificare una propria forma di vita. (Ciò implica anche protezione della libertà di coscienza.)

7. Unione. a) Essere in grado di vivere con gli altri e rispetto agli altri, di riconoscere e mostrare interesse per altri esseri umani, di impegnarsi in diverse forme di interazione sociale; essere in grado di immaginare la posizione di un altro e di avere compassione per quella situazione; essere capace sia di giustizia sia di

101

amicizia. (Proteggere questa capacità significa sostenere istituzioni che costituiscono e nutrono questo genere di affiliazioni, e anche proteggere la libertà di associazione e di espressione politica.) b) Avere le basi sociali per il rispetto di sé e per non essere umiliati; poter avere una dignità pari a quella di tutti gli altri. Questo implica, come minimo, protezione contro le discriminazioni sulla base della razza, del sesso, dell’orientamento sessuale, religione, della casta, dell’appartenenza etnica o della nazionalità. Sul posto di lavoro, poter lavorare come un essere umano, esercitare la ragion pratica ed entrare in relazioni significative di reciproco riconoscimento con altri lavoratori.

8. Altre specie. Essere in grado di vivere prendendosi cura e stando in relazione con animali, piante e con il mondo naturale.

9. Gioco. Essere capaci di ridere, giocare e godere di attività ricreative.

10. Avere controllo sul proprio ambiente. a) Politico. Essere in grado di partecipare effettivamente alle scelte politiche che regolano la propria vita; godere del diritto di partecipazione politica attiva, così come della protezione della libertà di parola e di associazione. b) Materiale. Essere in grado di avere proprietà (sia di terra sia di beni mobili), non solamente in senso formale, ma in termini di possibilità concrete; avere diritti di proprietà su base paritaria rispetto agli altri; avere il diritto di cercare lavoro su base paritaria rispetto agli altri; essere garantiti da perquisizioni e confische ingiustificate.

La Nussbaum intende ogni singola capacità fondamentale secondo una molteplice stratificazione di livelli di realtà in cui essa può compiersi o degradarsi fino ad un livello minimo limite, che spiega il concetto di soglia di capacità al di sotto della quale un soggetto non è in grado di assumere e mettere in pratica quelle possibilità che rendono dignitosa la sua vita. La constatazione che un soggetto sia deprivato anche solo di una delle capacità centrali indicate, renderebbe evidente la presenza di una condizione tragica, caratterizzata dal fatto che l’esistenza del soggetto si trovi per questa ragione al di sotto della soglia minima accettabile, rispetto alla quale è necessario un intervento adeguato, poiché si è compiuta un’ingiustizia inaccettabile.

Alle singole capacità fondamentali si riconosce un valore paritario e irriducibile, pur indicando nella ragion pratica e nell’appartenenza come socievolezza, dimensioni prioritarie che pervadono tutte le altre capacità, rendendole pienamente

umane. Nella filosofia etica della Nussbaum, la ragione pratica assume dunque un

102

assume un ruolo di primo piano nel definire il soggetto come agency.238 L’elenco

delle capacità delinea ciò che ragionevolmente e sulla base di un confronto attivo, possa costituire la cifra della dignità umana, indipendentemente dal fatto di essere riconosciuta tale, dall’essere condivisa e desiderata dal singolo individuo o dalle alternative che il singolo possa avanzare.

La possibilità di considerare intuitive le capacità fondamentali, sottopone la loro ragion d’essere ad un duplice sforzo: da una parte la valutazione critica delle istanze assunte in forma intuitiva, dall’altra la riflessione che spinge le capacità a sottoporsi a tutti quegli aggiustamenti che possono realizzare, riprendendo un’espressione che appartiene alla concezione rawlsiana, un equilibrio riflessivo dettato dall’incontro necessario tra differenti ed irriducibili visioni morali239. Nella ricerca di accordo, seppure temporaneo e rivedibile, la teoria di Nussbaum intende essere intenzionalmente libera da ogni fondamento di natura metafisica, così da accedere ad un discorso etico che, sulla base della vita che ogni individuo è libero di scegliere, costruisca una visione della realtà in cui sia possibile riflettere su confronti interpersonali concernenti la qualità della vita.240 “Nussbaum fa proprio il procedimento individuato nell’Etica Nicomachea di Aristotele: isolare alcune aree di esperienza fondamentale per qualsiasi vita umana […] e chiedersi cosa significa agire appropriatamente in ciascuna di quelle sfere”.241 La discussione etica poi, grazie alla ragionevolezza che la contraddistingue, opera individuando descrizioni

sottili e spesse di cosa significhi agire correttamente in certe sfere dell’esistenza

umana. In coerenza con il carattere individualista e l’ispirazione pluralista dell’approccio delle capacità, viene poi rivista la concezione spessa di bene sostenuta nella filosofia di Aristotele, per optare verso una dimensione personale del bene in cui ogni individuo possa riconoscersi all’interno di in un progetto comune. La teoria di Nussbaum è aristotelicamente orientata ai fini e al bene umano ma il suo essere intenzionalmente vague, permette di contemplare diverse specificazioni e di assumere differenti connotazioni culturali.242 Bisogna altresì rilevare che la

238I. Robeyns, The capability Approach: a Theoretical survey, cit., p 105.

239 Sulla nozione di equilibrio riflessivo si veda J. Rawls, Una teoria della giustizia, cit., pp. 56-58. Si

tratta di una riflessione che investe la filosofia morale nella sua dimensione socratica ovvero nel formulare un giudizio quando i principi regolativi che sono alla base siano stati chiariti e posti in relazione dialogica.

240Cfr. M. C. Nussbaum, Diventare persone. Donne e universalità dei diritti, cit., p. 19. 241S. F. Magni, Etica delle capacità, cit. p. 117.

242G. Zanetti, Ragion pratica e diritto. Un percorso aristotelico, Milano, Giuffrè, 2001, p. 187. anche

M.C. Nussbaum, Capacità personale e democrazia sociale, cit., pp. 48-49. Sul contributo della filosofia stoica greca si veda M.C. Nussbaum, Nascondere l’umanità, cit., pp. 28-29; 51.

103

Nussbaum “non pretende di derivare da alcuna fonte esterna rispetto ai fenomeni di autointerpretazione ed autovalutazione degli esseri umani storici”.243 Le norme indicate nelle capacità fondamentali sono intese, come istanze trasversali ad ogni contesto culturale perché si riconoscono prerogative universali dell’essere umano che occupano uno spazio comune, ed incarnano l’idea di un bene comune che dovrebbe essere quindi accessibile ad ogni individuo. La stessa Nussbaum riconosce tuttavia i limiti dell’etica aristotelica rispetto a questioni di eguaglianza sociale e di genere a cui la studiosa è particolarmente sensibile; difetti della concezione aristotelica che vengono corretti grazie a stimoli provenienti dallo stoicismo.244

Seguendo Aristotele, l'autrice sostiene la possibilità di individuare un'unica lista di funzionamenti umani, seppure storico-empirica245 dove ogni capacità è irriducibile né negoziabile con ogni altra. In una ulteriore analisi delle capacità fondamentali Martha Nussbaum ritiene opportuno delineare tre classi di capacità: basic, internal and combined, distinzione che appare evidente e necessaria quando ad esempio Nussbaum, trattando contesti culturali problematici, si riferisce in modo particolare ai cittadini di regimi non democratici e repressivi che hanno la capacità interna ma non la capacità combinata di esprimere le proprie idee; sovente anche capacità ben sviluppate possono essere soppresse da circostanze esterne. Bisogna altresì chiarire che se le capacità di base, strumenti elementari posseduti naturalmente da ogni individuo, non vengano avvilite, allora ognuno è in grado di realizzare altre capacità più complesse come quelle interne. Le capacità interne si sviluppano in relazione all’ambiente che assume un carattere centrale nell’influenzare la determinazione positiva di queste. “Una donna che non ha subìto mutilazione genitale ha la capacità

interna per provare piacere sessuale”[…]. Una donna che non è mutilata, ma che è

vedova dall’infanzia e a cui è stato proibito di risposarsi ha la capacità interna, ma non la capacità combinata, di espressione sessuale”.246 Anche la E capacità (capacità esterna) è intesa in stretta relazione alla I capacità (capacità interna), poiché “un individuo è E-capace di fare A nell’istante i se, e solo se, nell’istante i egli è I-capace

243G. Zanetti, Ragion pratica e diritto. Un percorso aristotelico, cit., pp. 187-188. 244G. Zanetti, Introduzione in M.C. Nussbaum, La Fragilità del bene, cit., pp. 10-13.

245 Sulle radici aristoteliche delle nozioni di capacità e funzionamento da cui Nussbaum fa derivare

una lista di capacità fondamentali, Sen appare concorde, confermando il carattere aristotelico di queste nozioni.

246 M. C. Nussbuam, Diventare persone. Donne e universalità dei diritti, cit., p. 103. Sulla distinzione

104

di scegliere l’azione A e non vi sono ulteriori impedimenti o ostacoli alla possibilità di fare A”247.

Le capacità combinate costituiscono una sintesi originale tra I capacità ed E capacità e realizzano quelle libertà sostanziali che rendono gli individui titolari della capacità di agency. Le capacità combinate sono possibili in funzione delle capacità interne che l’individuo è in grado di far valere in una data società. Questo impegno coinvolge anche il compito che nella filosofia di Aristotele è assegnato al legislatore, compito che consiste nell’educare l’individuo alle I capacità, creando le circostanze esterne perché l’individuo possa quindi realizzarle. Le capacità interne poi vengono opportunamente distinte da ciò che viene inteso come innato, essendo le I capacità acquisite in relazione all’ambiente di vita e alle condizioni di vita secondo circostanze e condizioni economiche, sociali, culturali, politiche. Accrescere la qualità della vita significa dunque per una società, incentivare il pieno sviluppo delle capacità interne248. La Nussbaum intende poi precisare la necessità di distinguere tra I capacità e capacità di base, intese queste come poteri, opportunità di vita che appartengono all’individuo sin dalla nascita e che possono essere alimentati o altrimenti lasciati decadere. Si tratta dunque non di mere potenzialità, ma di possibilità fortemente condizionate dall’ambiente di vita.249 In tal senso, il CA non è riconducibile ad una teoria della natura umana ma ad un approccio valutativo ed etico che intende sottoporre a vaglio critico quelle capacità effettivamente rilevanti per la qualità della vita, rispondenti all’idea intuitiva di vita degna. Nella tutela delle capacità combinate, a cui concorre anche l’opera delle istituzioni, la Nussbaum riconosce la possibilità per ogni individuo di far valere diritti umani fondamentali. Per questa ragione, “ai governi sembra plausibile bandire la mutilazione genitale femminile, anche se praticata senza coercizione, perché, oltre ai rischi a lungo termine per la salute, la pratica implica l’eliminazione permanente di gran parte del piacere sessuale, sebbene gli individui dovrebbero essere liberi di scegliere di non provare piacere sessuale se lo preferiscono”.250 Tale questione andrebbe anche indagata in riferimento alla libertà di esercitare una scelta che genera conseguenze

247 M.C. Nussbaum, Capacità personale e democrazia sociale, cit., p. 64. 248Ivi, pp. 27-31.

249 Tra i sostenitori di questa impostazione Richard Arneson, discutendo di opportunità di benessere,

ha operazionalizzato il CA per sostenere politiche paternalistiche in favore della tutela della salute, fondamentale capacità interna. Sebbene Arneson, assumendo una posizione welfarista, si ponga in generale, in disaccordo rispetto alla posizione assunta da Sen. Cfr. R. J. Arneson, Eguaglianza ed eguali opportunità di benessere, in I. Carter (a cura di), L'idea di uguaglianza, cit., pp. 173-179.

105

permanenti ed effetti irreversibili per la vita dell’individuo. La questione posta in esame, non intende trascurare inoltre il problema della salvaguardia di una capacità fondamentale anche per le generazioni future. La capacità di scelta a cui si richiama la Nussbaum, seguendo la concezione aristotelica, si esprime come desiderio deliberativo, tratto importante nella capacità valutativa, che riconosce insieme l’intelligenza emotiva e la ragione pratica, rilevanti nel determinare la capacità di scelta, che opera come tratto distintivo della condizione umana.251 Appare chiaro

Outline

Documenti correlati