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Le elezioni europee del 26 maggio 2019

Nei mesi precedenti le elezioni, alcuni politici di Diritto e Giustizia avevano rilasciato diverse dichiarazioni che sminuivano l’importanza dell’Unione europea per la Polonia. Molti partiti di opposizione e commentatori politici accusarono Diritto e

132. «1. Chiunque ha diritto ad un giusto e pubblico esame della causa senza immotivati indugi da parte del Tribunale competente, terzo, imparziale ed indipendente.

2. L’esclusione della pubblicità dell'esame può essere determinata in relazione alla morale, alla sicurezza dello Stato e all’ordine pubblico nonché con riguardo alla difesa della vita privata delle parti ovvero di altri importanti interessi privati. Il verdetto è pronunciato pubblicamente.»

Giustizia di auspicare ad una Polexit. In realtà, la perdita degli strumenti finanziari

europei si sarebbe rivelata dannosa per il partito di Governo che, infatti, intraprese una campagna elettorale come un partito decisamente europeista133.

Coalizione europea (Ke) si presentò alle elezioni come una coalizione in grado di

riunire le principali forze politiche contrarie a Diritto e Giustizia: Piattaforma Civica (Po) , Moderna (N) , il Partito Popolare Polacco (Psl) , l’Alleanza della Sinistra

Democratica (Sld) e i Verdi. Si trattava di una coalizione ampia ed eterogenea,

composta da ex-comunisti e anti-comunisti, sostenitori del liberismo economico e dell’interventismo statale, partiti agrari e partiti verdi, nella quale risultò difficile capire, a parte l’opposizione al PiS, quale fosse la loro proposta programmatica.

Altre due nuove e significative forze politiche entrarono in scena prima delle elezioni europee. La prima fu Primavera (W), un partito di sinistra con un leader Robert Biedron che si era dichiarato omosessuale e un'agenda basata sul welfare, sulla separazione tra Stato e Chiesa e sulla liberalizzazione dei temi etici. Si proponeva come la terza alternativa politica al duopolio di Diritto e Giustizia e Piattaforma civica. La seconda fu la Confederazione Korwin Braun Liroy nazionalisti (KKBLN) che riuniva diverse figure della destra radicale polacca e cercava di togliere voti all'elettorato più a destra del Pis. Tra questi, Korwin-Mikke, un veterano della destra polacca, anti-democratico, sostenitore di una radicale liberalizzazione dell’economia e allo steso tempo promotore del modello tradizionale dei ruoli sociali, Braun, un monarchico che combatteva per l’incoronazione di Gesù Cristo come re della Polonia, Godek, sostenitore dell’abolizione totale dell’aborto, Liroy, un ex rapper che sosteneva la legalizzazione della marijuana.

Un altro partito populista e anti-establishment già noto all'elettorato polacco era

Kukiz. Le sue proposte programmatiche comprendevano l’introduzione di un sistema

elettorale maggioritario uninominale per promuovere la responsabilità individuale verso l’elettorato e la sostituzione del sistema politico liberal-democratico con un sistema basato sulla democrazia diretta.

Secondo i sondaggi sarebbe stata una corsa ravvicinata tra Diritto e Giustizia e

Coalizione europea, ad appena un punto percentuale di distanza stimato nella fascia tra

il 35% e il 40%. Risultati inferiori al 10% erano previsti per Primavera, Confederazione

Korwin Braun Liroy nazionalisti e Kukiz.

133. M. Czesnik, M. Kotnarowski, traduzione di Giorgia Ramazzotti. Europee Polonia: una scaramuccia prima della battaglia decisiva, in Cise centro italiano studi elettorali pubblicato all'indirizzo https://cise.luiss.it, 31 maggio 2019.

I risultati delle elezioni europee del 26 maggio 2019 si dimostrarono una sorpresa rispetto a quanto previsto. Intanto furono caratterizzate da un'affluenza del 45,7%, la più alta mai registrata per le elezioni europee, a dimostrazione di un maggior coinvolgimento dei cittadini polacchi nell'Europa unita. Il partito Diritto e Giustizia ottenne una notevole vittoria con il 45,38% dei voti e ventisette seggi nel Parlamento europeo, seguito da Coalizione europea che si attestò al 38,47% dei voti e ventidue seggi. Primavera arrivò terza, con il 6,1% dei voti e solo tre seggi. I partiti restanti

Confederazione e Kukiz non superarono la soglia di sbarramento elettorale del 5%.

Il successo di Diritto e Giustizia fu in gran parte dovuto alla sua politica sociale: pochi giorni prima, il 13 maggio il Parlamento approvava una legge che estendeva a tutti i figli minori di anni diciotto compreso il primo, il contributo statale introdotto nel 2016 denominato “500 plus” che assegnava 500 złoty ossia 120 euro mensili ai genitori privi di reddito. Il Governo aveva già introdotto la “tredicesima” a molte categorie di pensionati e prometteva di introdurre anche la “quattordicesima”. Come promesso, pochi mesi dopo alle elezioni, il 26 giugno 2019, il Governo presentò un disegno di legge volto a fermare l'emigrazione dei giovani, che esentava i cittadini polacchi con meno di ventisei anni dal versamento delle imposte sul reddito da lavoro prodotto da contratti a tempo indeterminato o precari.

Una delle possibili ragioni della sconfitta di Coalizione europea poteva essere stata la mancanza di coesione ideologica tra i vari partiti che la componevano, il cui unico punto in comune sembrava solo il desiderio di rimuovere Diritto e Giustizia dal Governo, oltre la mancanza di un effettivo leader della Coalizione. Anche il risultato di

Primavera si rivelò particolarmente basso e dimostrò che non era possibile fondare un

partito pochi mesi prima delle elezioni e raggiungere il 10% dei voti. Rappresentò comunque un chiaro segnale della maturità della democrazia polacca.

Queste elezioni dimostrarono anche le differenze di voto a seconda del luogo di residenza degli elettori. Nelle aree rurali del centro-sud, del sud e dell'est Diritto e

Giustizia aveva ottenuto più del doppio di Coalizione europea mentre nelle aree

urbanizzate del nord e dell'ovest e nelle città di Cracovia, Varsavia e Lodz il risultato era opposto. La vittoria di Diritto e Giustizia era in parte dovuta alla mobilitazione dell’elettorato rurale e risultava associato a un basso livello di istruzione, all’anzianità, all’occupazione in lavori manuali e alle condizioni di disoccupato o pensionato. L’elettorato di Coalizione europea consisteva principalmente di professionisti, imprenditori e persone con un livello di istruzione più elevato. Infine, i risultati

elettorali indicavano la predominanza di due blocchi politici PiS e Ke. Tuttavia concludere che in Polonia si fosse affermato un sistema bipartitico era assai rischioso. Intanto non era chiaro quanto a lungo Coalizione europea poteva durare.

La vittoria di Diritto e Giustizia restava comunque una vittoria più nazionale che europea. Infatti esso apparteneva ai Conservatori e Riformisti Europei (ECR) che avevano poco peso al Parlamento europeo.

Qualche mese dopo, nel luglio 2019, in seguito al rinnovo del Presidente della Commissione europea, la Polonia di Kaczynski dopo resistenze iniziali, finì per appoggiare la candidatura della tedesca Ursula von der Leyen ottenendo in cambio la bocciatura della candidatura di Frans Timmermans avversario dei Governi polacco e ungherese a causa della sua posizione intransigente sul rispetto dello Stato di diritto.

6.4 La sentenza della Corte di Giustizia europea C-619/18 del 24 giugno 2019

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