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Le elezioni del 13 ottobre 2019 e i possibili scenari futuri

affermato che il suo partito ha cambiato la Polonia e la sua politica economica e sociale. A suo parere, la Polonia di oggi è più giusta, governata in modo efficiente e con un buon livello di sviluppo. Tutti gli indicatori economici e sociali sono discreti negli ultimi anni, con una tendenza a migliorare nonostante la situazione economica internazionale non fosse così buona155.

Diritto e Giustizia presenta i connotati di un partito populista conservatore di destra,

democratico-cristiano e nonostante i recenti scandali che hanno portato alle dimissioni del vice ministro della Giustizia Łukasz Piebiak non sembra aver perso popolarità. Si presenta come uno strenuo difensore dei valori cattolici, contrario alle unioni civili e alle coppie omosessuali che considera una minaccia per la società polacca.

Il principale partito di opposizione polacco è il partito europeista e moderato

Piattaforma civica. Pur essendo una forza a trazione conservatrice, negli ultimi tempi si

è spostato a sinistra, includendo tra i candidati alcuni esponenti con un passato socialdemocratico. E' il partito dell'ex Presidente del Consiglio Donald Tusk, che dal 2014 è stato nominato Presidente del Consiglio europeo. Si è presentato alle elezioni in una coalizione definita Coalizione civica costituita anche dai Verdi e dai liberali di

Moderna sostenendo la candidatura di Malgorzata Kidawa-Blonska in sostituzione di

Grzegorz Schetyna, la cui popolarità era in diminuzione negli ultimi anni.

La sinistra, invece si è unita nella coalizione di Lewica costituita dagli eredi della socialdemocrazia (Sld), dalla sinistra Moderna di Razem e da quella liberale di Wiosna. Infine abbiamo la Coalizione polacca formata dal partito agrario Psl e dal movimento populista di destra Kukiz.

Come hanno notato organismi di controllo democratico come Freedom House e l'OSCE, Diritto e Giustizia ha beneficiato di un supporto mediatico squilibrato in vista delle elezioni. Non è stato stimato il peso che i media hanno avuto nell'influenzare l'opinione degli elettori ma è innegabile che abbiano prodotto a Diritto e Giustizia un rilevante vantaggio, considerato che la gran parte dei polacchi guardano principalmente le reti pubbliche della televisione di Stato. I sondaggi davano per favorito il partito

Diritto e Giustizia seguito da Coalizione civica. A supporto di questa ipotesi vi era

anche la natura del sistema elettorale polacco che favorisce i grandi partiti.

Il 13 ottobre 2019 il 62% degli elettori polacchi si è recato alle urne, superando il dato del 2015 quando votarono il 50% degli aventi diritto e di cinque mesi fa in occasione delle elezioni europee dove votarono il 43%. E' stata registrata come la più alta affluenza dalla caduta del comunismo nel 1989. Questo alto livello di 155. S. Cacciotti, Polonia: Perché la destra continua a vincere, in www.eastjournal.net.

partecipazione politica può essere interpretato in vari modi: in prima battuta evidenzia la capacità dei partiti politici di mobilitare gli elettori e in secondo luogo costituisce un segnale della crescente polarizzazione politica degli elettori. Come pronosticato, a vincere è stato di nuovo il partito Diritto e Giustizia con il 43,6% dei voti. Coalizione

Civica attestandosi al 27,4% dei voti si è confermata la seconda forza politica del Paese,

seguita al terzo posto dalla coalizione di Lewica con il 12% dei voti e al quarto posto da

Coalizione polacca con l' 8,6% dei voti. Al quinto posto, con un sorprendente risultato,

si è collocata l'estrema destra di Konfederacja raggiungendo il 6,8% dei voti.

Le votazioni hanno consegnato a Diritto e Giustizia la maggioranza al Sejm ottenendo 235 seggi su 460, mentre in Senato Diritto e Giustizia non è riuscito ad ottenere la maggioranza, conquistando 49 seggi contro i 51 complessivi delle opposizioni. Coalizione civica ha ottenuto 134 seggi al Sejm, seguita da Lewica con 49 seggi e da Coalizione polacca con 30 seggi. I restanti seggi sono andati a partiti minori.

A favore di Diritto e Giustizia hanno giocato i risultati economici quali la crescita economica, la disoccupazione ai minimi storici, la diminuzione della povertà e la previdenza sociale tra cui la tredicesima ai pensionati, il contributo 500 plus, l'esenzione del versamento delle imposte sul reddito da lavoro ai giovani con meno di ventisei anni. In seguito alla vittoria Diritto e Giustizia ha promesso l'innalzamento del salario minimo, controlli sanitari gratuiti per chi ha più di 40 anni, meno tasse per gli imprenditori e maggior sostegno agli agricoltori. La vera forza di questo partito oltre alla politica di spesa sociale è la capacità di rispondere ai bisogni della stragrande maggioranza degli elettori, facendo leva sulla paura dell'immigrato e dell' élite finanziaria europea. Sa rispondere ai bisogni di sicurezza della gente difendendo la famiglia cattolica tradizionale e il desiderio di stabilità e benessere economico dei polacchi.

I risultati elettorali non possono considerarsi una disfatta totale per l'opposizione156.

Con la maggioranza in Senato, l'opposizione può bloccare o ritardare la legislazione di

Diritto e Giustizia e porre il veto alle nomine di alcune delle più alte istituzioni

polacche, come il Difensore dei diritti civili. Questo equilibrio tra Camera bassa e Senato potrebbe impedire o ritardare la legislazione lesiva dello Stato di diritto. Alla carica di Presidente del Consiglio è stato nominato Mateusz Morawiecki. Per mantenere la stabilità al Sejm, il Governo avrà molto lavoro da fare, anche perché circolano voci su una probabile rottura del Primo ministro con alcuni parlamentari. Di contro, è comunque improbabile che tutti i deputati dell'opposizione adottino contestualmente 156. P. Kentish, Deconstructing Poland’s election, in https://emerging-europe.com, 18 Ottobre 2019.

votazioni negative contro i progetti di legge di Diritto e Giustizia. Per quanto riguarda le nomine dei marescialli del Parlamento, al Sejm è stata nominata Elżbieta Barbara Witek di Diritto e Giustizia mentre al Senato Tomasz Grodzki esponente di Piattaforma civica.

Di diversa opinione è il direttore del giornale indipendente Gazeta Wyborcza ed oppositore di Diritto e Giustizia Adam Michnik. «Tutte le prognosi più funeste si sono verificate» esordiva all'indomani delle elezioni.

Per Jan Sawicki le democrazie “illiberali” sembrano mantenere in piedi almeno elezioni libere e proceduralmente corrette volte alla periodica verifica del consenso da parte dei cittadini. Ciò li differenzia, almeno per il momento, dai regimi totalitari157. La

vicenda polacca rischia di presentarsi come una cronaca di morte annunciata158, un

fulgido esempio di come in una democrazia giovane possano essere disapplicati i principi costituzionali e revisionata la sua Costituzione tramite l'utilizzo della legge ordinaria.

Secondo Piotr Buras, capo dell'ufficio di Varsavia del Consiglio europeo per le relazioni estere, Diritto e Giustizia si presenta come un campione dello Stato sociale. Mentre in Europa lo Stato sociale significa potenziare soprattutto i servizi pubblici, osserva Buras, in Polonia si basa invece sui trasferimenti diretti alle persone, lasciando carenti proprio i servizi pubblici. Il modello polacco, che ben poco ha a che fare con quello europeo, considera i cittadini come clienti o consumatori soddisfacendoli con generosi trasferimenti di denaro inseriti nei programmi di politica sociale, restringendogli sempre di più gli spazi democratici. Sotto Diritto e Giustizia la Polonia sta diventando sempre di più uno Stato centralizzato e paternalista.

Il futuro è incerto e le elezioni presidenziali del prossimo anno contribuiranno a fare chiarezza su quale strada la Polonia intenda imboccare. Anche se l'attuale Presidente della Repubblica gode di un rilevante sostegno popolare, le cose potrebbero comunque cambiare. Si presenteranno nuovi candidati e il ritorno di Donald Tusk non è da escludersi. Il corso degli eventi è tale da poter compromettere oltre un quarto di secolo di transizione e consolidamento della democrazia e quasi un quindicennio di riuscita integrazione nell'Unione europea. Nonostante le speranze di una soluzione felice della vicenda si affievoliscano perlomeno nel breve termine, la Polonia ha già dimostrato in passato di avere la forza di ribaltare situazioni politiche estreme con la forza

157. Jan Sawicki, Democrazie illiberali? L'Europa centro-orientale tra continuita apparente della forma di governo e mutazione possibile della forma di Stato, cit., pp. 133-135.

158. A. Angeli, A. Di Gregorio, J. Sawicki, La controversa approvazione del “pacchetto giustizia” nella Polonia di “Diritto e Giustizia”: ulteriori riflessioni sulla crisi del costituzionalismo polacco alla luce del contesto europeo, cit., p.799.

dell'opposizione civile, europeista e della propria tradizione costituzionalista. Si percepisce l'urgente bisogno di una nuova Solidarność.

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