• Non ci sono risultati.

Quando furono resi noti i risultati elettorali, i nazionalisti irlandesi poterono entusiasmarsi per un altro motivo, oltre che per il brillante risultato ottenuto. Nel nuovo Parlamento si contavano infatti 334 liberali, 250 conservatori e 86 Home Rulers. Stando così le cose, per i liberali sarebbe stato molto difficile governare senza il sostegno di Parnell, per i conservatori del tutto impossibile. Parnell, che oltretutto era a capo di un gruppo molto più compatto degli altri due, dichiarò che l’Irlanda non avrebbe più bussato alla porta dell’Inghilterra con guanto di velluto, ma con pugno di ferro10

Da parte sua Salisbury, ancora Primo Ministro, si trovò in una posizione complessa. Anche con l’appoggio di Parnell la Camera dei Comuni si preannunciava difficile da governare, e all’interno del suo partito erano in molti ad essere radicalmente contrari al progetto di Home Rule. Inoltre i conservatori, delusi dagli scarsi benefici elettorali ottenuti grazie all’appoggio degli irlandesi residenti in Gran Bretagna, avevano iniziato a guardare con attenzione all’idea di Churchill di ‘giocare la carta orangista’. Il partito era in difficoltà, e occorrevano nuove parole d’ordine, nuove ragioni d’esistere. Churchill riteneva che una decisa opposizione all’Home Rule, giocando soprattutto sui timori che essa recava per l’integrità dell’Impero, sarebbe servita allo scopo.

. Il prezzo del suo sostegno a un Governo era molto semplice: che questo inserisse l’Home Rule nel proprio programma.

Parnell da parte sua, avendo ormai compreso di non poter aspettarsi nulla dai conservatori, aveva ripreso i contatti con i liberali11

Così la Regina, quando tenne il discorso d’apertura della sessione parlamentare presentando il programma di Governo, non fece cenno all’Home Rule; il 26 gennaio poi Sir Michael Hicks- Beach, Cancelliere dello Scacchiere, nel corso di un discorso alla Camera dichiarò che era intenzione del Governo proporre una legge speciale per imporre la soppressione della National

League. Non sorprende che, immediatamente, i seguaci di Parnell abbiano unito le proprie forze

a quelle dei liberali nel fare opposizione al Governo, che il giorno successivo fu messo in minoranza e portato alle dimissioni.

.

Dal momento che il Partito liberale aveva ottenuto la maggioranza relativa alle recenti elezioni, la Regina nominò Gladstone Primo Ministro. Questi costituì il suo Governo senza avere un progetto ben preciso riguardo all’Irlanda, ma visti i numeri parlamentari sapeva che presto o tardi avrebbe dovuto fare i conti con Parnell.

10

J. Abels, The Parnell Tragedy, cit., p. 235.

11

La situazione politica nel periodo che va dalle elezioni alla caduta del Governo di Salisbury è descritta da A. O’Day, Parnell and the First Home Rule Episode, cit., pp. 122-140.

Affrontare il tema dell’Home Rule comportava numerose problematiche per Gladstone. Prima di tutto i suoi fautori avevano sempre domandato che, ferma restando l’appartenenza dell’Irlanda al Regno Unito, venisse creato un Parlamento irlandese. Quali poteri e competenze avrebbe dovuto avere tale Parlamento, come sarebbe stato composto, che relazioni avrebbe avuto col Parlamento di Westminster, e cosa ne sarebbe stato della rappresentanza irlandese che lì sedeva? Erano tutte questioni da definirsi. Secondariamente Gladstone, proponendo l’Home Rule, avrebbe dovuto affrontare una ferma opposizione da parte di vari settori della società britannica, dagli unionisti dell’Ulster, dal suo stesso partito (dove l’aiuto dato da Parnell ai conservatori nelle ultime elezioni non contribuiva a creare simpatie nei suoi confronti), e dalla Camera dei Lords, alla quale sarebbe stato arduo far approvare un provvedimento del genere. Infine Gladstone avrebbe considerato la concessione dell’Home Rule una soluzione definitiva della questione irlandese, ma era tutt’altro che chiaro se in Irlanda fossero disposti ad accontentarsi. Proprio a gennaio, nel corso di un discorso tenuto a Cork, Parnell aveva pronunciato una celebre frase, oggi scolpita nel suo monumento che a Dublino troneggia in Parnell’s Square, la quale lasciava supporre che considerasse l’Home Rule una semplice tappa verso l’indipendenza definitiva, e ciò non poteva che destare preoccupazioni in Gran Bretagna:

“Nessun uomo ha il diritto di fissare il limite alla marcia di una nazione. Nessun uomo ha il

diritto di dire al proprio paese <<andrai fino a qui e non oltre>>. Noi non abbiamo mai cercato di fissare il ne plus ultra al progredire dei tentativi di realizzare la nazione irlandese, e mai lo faremo”12

A prescindere dal fatto che l’Home Rule fosse da considerarsi sufficiente, si facevano più pressanti le richieste irlandesi perché fosse concessa, al punto che l’episcopato dell’isola il 16 febbraio prese per la prima volta una posizione ufficiale sul tema.

.

L’occasione per intervenire era stata fornita ai vescovi da una lettera che Gladstone aveva scritto il 12 di quello stesso mese a lord De Vesci, un esponente della Loyal and Patriotic Union (un’associazione che, come suggerisce il nome, mirava a preservare l’unità del Regno Unito opponendosi alle rivendicazioni dei nazionalisti irlandesi). In tale lettera, presto diventata di pubblico dominio, il Primo Ministro si diceva interessato ad ogni informazione che attualmente potesse essergli fornita riguardo alla questione irlandese, dicendo:

“Io in questo momento desidero promuovere una libera comunicazione di opinioni da parte delle

varie classi e gruppi più indicati a farmi raggiungere una conoscenza piena e autentica dei

12

No man has a right to fix the boundary to the march of a nation. No man has the right to say to his country ‘Thus far shalt thou go and no further’. We have never attempted to fix the ne plus ultra to the progress of Ireland’s nationhood and we never shall. Cork Examiner, 22 gennaio 1885.

desideri e dei voti del popolo irlandese – intendo di tutte le classi del popolo irlandese, che appartengano a una maggioranza o a una minoranza, e che possano essere collegate alla terra, all’industria e alle proprietà in generale”13

Il Primo Ministro faceva riferimento a tre tematiche particolari che riteneva molto importanti per l’Irlanda e riguardo alle quali avrebbe desiderato ottenere ogni informazione possibile: il mantenimento dell’ordine pubblico, la questione agraria e quella dell’autogoverno

.

14

Lord De Vesci rispose che a suo avviso, anche se l’elettorato irlandese si era espresso a favore dell’Home Rule, la problematica principale era la questione agraria

. 15

Proprio in quei giorni si era però riunita a Dublino, sotto la presidenza di mons. Walsh, una rappresentanza di vescovi. Questi presero in parola il desiderio manifestato dal Primo Ministro di ricevere tutte le informazioni possibili dai più svariati gruppi d’opinione riguardo alle problematiche irlandesi; gli indirizzarono dunque una lettera in cui si esprimevano riguardo ai tre argomenti che lui stesso aveva toccato. In riferimento al primo tema, essi scrivevano:

.

“Riguardo all’autogoverno o Home Rule, è nostra ferma e coscienziosa convinzione – una

convinzione basata, crediamo, su una conoscenza piena, varia e, allo stesso tempo, attendibile – che essa sola possa soddisfare i desideri e i voti così come le legittime aspirazioni del popolo irlandese”16

I vescovi ricordavano poi che gli irlandesi avevano espresso in maniera incontrovertibile la propria volontà in tal senso in occasione delle ultime elezioni

.

17

Il 23 marzo il Governo decise di affrontare la questione dell’Home Rule e nel giro di pochi giorni due ministri, tra cui Chamberlain, si dimisero. Il 29 marzo Gladstone annunciò pubblicamente la sua intenzione di presentare una legge per modificare il sistema di governo dell’Irlanda. Il 5

.

13

I desire now to invite free communication of views from the various classes and sections most likely to supply full and authentic knowledge of the wants and wishes of the Irish people – I mean of all classes of Irish people, whether belonging to a majority or a minority, and whether they may be connected with the land, with industry, or with property in general. Freeman’s Journal, 16 febbraio 1886.

14

Ibidem.

15

Ibidem, 17 febbraio 1886.

16

As regards “self-government”, or Home Rule, it is our firm and conscientious conviction – a conviction based, as we believe, on the fullest, most varied, and, at the same time, the most reliable information – that it alone can satisfy the “wants and wishes”, as well as the legitimate aspirations of the Irish people. William J. Walsh, Addresses by the

Most Rev. Dr. Walsh Archbishop of Dublin, Dublino 1890, pp. 462-463.

17

aprile egli incontrò privatamente Parnell, e l’8 fu in grado di aggiornare la Camera riguardo alle proprie intenzioni18

Gladstone riteneva che l’Irlanda, alla quale sarebbe stata tolta la rappresentanza nel Parlamento britannico, avrebbe dovuto avere un proprio Parlamento bicamerale, secondo il modello di Westminster, e un proprio Governo. Essi avrebbero avuto il controllo degli affari irlandesi, ma con l’esclusione di alcune competenze: quelle relative alla Corona, le relazioni internazionali, le forze armate, la guerra e la pace. Al nuovo Parlamento sarebbe stato inoltre vietato finanziare una confessione religiosa, limitare la libertà d’insegnamento, imporre dazi. La polizia irlandese sarebbe rimasta al momento sotto il controllo britannico, ma non si escludeva che in un secondo tempo la cosa potesse cambiare. Infine l’Irlanda avrebbe dovuto contribuire per un quindicesimo al bilancio imperiale

.

19

Molte furono le perplessità irlandesi: se questa legge fosse stata approvata l’Irlanda avrebbe perso la rappresentanza nel Parlamento britannico, il quale avrebbe però mantenuto numerose prerogative in questioni riguardanti l’Irlanda. Essa avrebbe potuto addirittura trovarsi coinvolta in una guerra senza aver alcuna voce in capitolo nella sua dichiarazione. Ciononostante finalmente il Governo aveva presentato un progetto di legge volto alla creazione di un Parlamento irlandese; l’Home Rule, per cui tanto ci si era battuti, non era mai stata così vicina. I più finirono quindi per dare al progetto un giudizio complessivamente positivo, anche in ragione delle ipotesi avanzate affinché una rappresentanza irlandese potesse intervenire a Westminster nel momento in cui fossero state trattate questioni inerenti anche all’Irlanda. La stampa nazionalista diede una buona accoglienza al progetto, e lo stesso fece il clero, anche se mons. Walsh, con cui i politici irlandesi si mantenevano in contatto, si dimostrava molto prudente. L’arcivescovo di Dublino riteneva innanzitutto eccessivo che l’Irlanda dovesse contribuire al bilancio imperiale per un quindicesimo, ma ancora di più lo preoccupava la prospettiva che i parlamentari irlandesi abbandonassero Westminster. Il Parlamento britannico era allora uno dei massimi centri di potere del mondo, farne uscire i membri irlandesi avrebbe significato annullare o quasi la presenza cattolica al suo interno, e ciò non poteva che preoccupare un ecclesiastico di larghe vedute come lui. Oltretutto Walsh era amico del cardinale Manning, che si stava dimostrando particolarmente allarmato all’idea di tale esclusione

.

20

18

C. C. O’Brien, Parnell and his Party, cit., p. 185. Il percorso che portò Gladstone a proporre l’Home Rule Bill alla Camera l’8 aprile è ricostruito da A. O’Day, Parnell and the First Home Rule Episode, cit., pp. 142-177.

.

19

Vedi in proposito C. C. O’Brien, Parnell and his Party, cit., pp. 185-186; M. Davitt, The fall of feudalism in

Ireland, cit., pp. 488-491.

20

Per circa un mese alla Camera dei Comuni si susseguirono i dibattiti relativi all’Home Rule21 e

Parnell, probabilmente nella speranza di rendere il provvedimento accettabile ai liberali più critici, giunse a dichiarare che avrebbe visto nell’approvazione di tale legge la soluzione definitiva della questione nazionale irlandese. Ma erano in molti nel Partito liberale, tra cui Chamberlain, e non essere disposti ad accettare questa soluzione, e si rifiutarono di appoggiarla. Fu così che in giugno la proposta di legge fu respinta per 341 voti contro 311. Gladstone chiese alla Regina di indire nuove elezioni, cosa che questa prontamente fece.

Outline

Documenti correlati