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Dal momento che Parnell si stava dimostrando sempre più assente, furono i suoi collaboratori a fronteggiare la situazione. A prescindere dalla sensibilità ai temi sociali dimostrata da molti di loro, essi, in quanto uomini politici, dovettero affrontare un duplice rischio. Da un lato, se si fossero disinteressati dei problemi degli affittuari, qualcun altro più radicale di loro se ne sarebbe occupato; le inevitabili proteste sarebbero sfociate in moti violenti, che avrebbero compromesso l’immagine dell’Irlanda e allontanato ulteriormente la prospettiva di ottenere l’Home Rule. D’altro canto il movimento nazionalista irlandese negli ultimi anni aveva cercato di darsi una veste di rispettabilità; se avesse preso parte ad agitazioni ritenute sconvenienti in Inghilterra, il rischio sarebbe stato quello di compromettere l’alleanza stretta con il Partito liberale, alleanza che appariva come l’unica speranza di ottenere un giorno l’Home Rule. Era sempre possibile utilizzare, come in effetti venne fatto, il ‘vecchio sistema’ del Boycotting. Ma forse si sarebbe potuto trovare qualche forma di protesta più efficace?

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Appello al Santo Padre, Leone XIII, di alcuni nobili del Regno Unito circa la questione agraria in Irlanda, ASV,

Il 23 ottobre l’United Ireland pubblicò un articolo anonimo40, ma che si ritiene scritto dal segretario della National League Timothy Harrington41. Titolo dell’articolo era A Plan of

Campaign42

Il Plain of Campaign, espressione con cui si finì col definire questa pratica, oltre ad apparire piuttosto efficace era una forma di protesta assolutamente non violenta. Si poteva quindi sperare che mantenesse gli irlandesi lontano da contestazioni più ‘energiche’, e apparisse relativamente accettabile agli alleati del Partito liberale. Certo il rischio che tale pratica risultasse impopolare in Inghilterra era alto. L’autonomia con cui si desiderava veder svilupparsi questo movimento rispetto alla National League non doveva perciò esser rivolta esclusivamente a garantirne la sopravvivenza qualora questa fosse stata sciolta, ma anche a non compromettere troppo il movimento di Parnell.

. L’idea di fondo era piuttosto semplice: gli affittuari di ogni tenuta avrebbero dovuto accordarsi sull’ammontare della riduzione da domandare, e dichiararsi disponibili a pagare l’affitto al landlord solo se avesse accettato tale riduzione. Se la riduzione non fosse stata accettata tutti gli affittuari si sarebbero dovuti rifiutare di pagare alcunché, consegnando a dei fiduciari le somme che sarebbero stati disposti a versare. I soldi così raccolti sarebbero stati utilizzati per aiutare chi fosse stato sfrattato. In tutto ciò il ruolo della National League sarebbe stato di mera cooperazione perché, come scriveva Harrington, era alto il rischio che fossero applicate in Irlanda nuove leggi speciali e che la Lega venisse soppressa; era quindi auspicabile che la protesta si sviluppasse in maniera autonoma rispetto ad essa per poter sopravvivere al suo eventuale scioglimento.

Non è ben chiaro quale fosse il pensiero di Parnell riguardo a questa iniziativa, probabilmente preferì, coerentemente con il profilo ‘defilato’ che stava assumendo in quel periodo, osservare in disparte l’evolversi degli eventi. A gestire questa fase di agitazioni furono quindi alcuni suoi collaboratori, primi fra tutti Dillon e O’Brien.

Il Plan of Campaign prese velocemente piede, nell’autunno e nell’inverno del 1886 si tennero grandi meetings, come non si erano più visti dopo lo scioglimento della Land League, nel corso dei quali i parlamentari irlandesi si impegnarono a spiegare questa nuova forma di protesta, che

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United Ireland, 23 ottobre 1886.

41

Davitt e O’Brien concordano riguardo alla paternità dell’articolo, vedi M. Davitt, The fall of feudalism in Ireland, cit., p. 516 e W. O’Brien, Evening Memories, cit., p. 158.

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La traduzione in italiano, utilizzata spesso anche nei documenti della Santa Sede, sarebbe ‘un piano di campagna’. Ovviamente per campagna non si intende il territorio rurale (che in inglese sarebbe country), il significato è quello che in italiano la parola assume laddove si parli di campagna elettorale, o di campagna pubblicitaria. L’espressione ebbe grande fortuna e dovrò utilizzarla anche in seguito; come per altre parole vi si farà riferimento con l’originale espressione inglese, anche perché la traduzione italiana non rende bene l’idea.

iniziò presto ad essere utilizzata su grande scala43

Tale pratica si dimostrò da subito assai impopolare in Inghilterra, e il Governo di lord Salisbury cercò in tutti i modi di ostacolarla, in parte concedendo qualche cauta concessione, in parte utilizzando la forza. Un’altra tecnica per bloccare le proteste avrebbe potuto essere quella di fare appello ai sentimenti religiosi degli irlandesi per convincerli dell’immoralità del Plan. Per battere tale strada sarebbe però stato necessario fare affidamento sulla Santa Sede perché, come vedremo, l’episcopato irlandese, salvo alcune eccezioni, non si stava dimostrando insoddisfatto da questa forma di protesta.

. In linea di massima i landlords preferirono piegarsi alle richieste degli affittuari, o quantomeno venire a patti con loro, piuttosto che cercare lo scontro. Probabilmente si resero conto che, alla luce del crollo dei prezzi dei prodotti agricoli, le richieste avanzate erano giustificate; pretendendo il pagamento di affitti esorbitanti sarebbe stato difficile se non impossibile riscuoterli, e inoltre si sarebbe aperto un conflitto inutile. Potremmo dire che molto spesso il Plan of Campaign si dimostrò una forma di pressione, una minaccia che non veniva poi a concretizzarsi, ma vi furono occasioni in cui le cose andarono diversamente, ed esso fu applicato con serietà.

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