La successiva campagna elettorale fu piuttosto anomala. La contrapposizione non era più fra conservatori e liberali, bensì tra i fautori e gli oppositori dell’Home Rule22
Parnell confermò la propria forza in Irlanda e i liberali ottennero buoni risultati in Scozia e in Galles. I conservatori insieme al liberali unionisti, che avevano condotto una campagna elettorale piuttosto populista giocando sulle paure che l’Home Rule suscitava circa l’integrità dell’Impero, trionfarono però in Inghilterra
. Parnell infatti appoggiò in Gran Bretagna i candidati liberali, mentre i conservatori e i cosiddetti liberali unionisti (ovvero coloro che avevano abbandonato il Partito liberale in polemica riguardo all’Home Rule) si accordarono per promuovere candidature comuni.
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Se Parnell poteva essere soddisfatto per la forza che il suo partito manteneva, per l’alleanza sempre più forte stretta con il secondo partito britannico, e per il fatto che la causa irlandese avesse modificato gli equilibri di Westminster, non poteva nemmeno ignorare che il nuovo Parlamento era dominato da una maggioranza dichiaratamente contraria alla concessione dell’Home Rule, che se pochi mesi prima appariva vicinissima, ora diventava quasi una chimera.
. Nel nuovo Parlamento furono dunque eletti 394 conservatori e liberali unionisti, 191 liberali e 85 Home Rulers.
Lord Salisbury ritornò quindi a ricoprire la carica di Primo Ministro, e Lord Lieutenant fu lord Londonderry il quale, proprietario terriero in Irlanda, si stava dimostrando tutt’altro che
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Vedi in proposito C. C. O’Brien, Parnell and his Party, cit., pp. 184-192; A. O’Day, Parnell and the First Home
Rule Episode, cit., pp. 178-200.
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Relativamente all’alleanza che venne a crearsi tra Parnell ed i liberali, vedi C. C. O’Brien, Parnell and his Party, cit., pp. 193-199.
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comprensivo verso i propri affittuari. Un poco più sensibile, ma sempre in misura minore di quanto gli irlandesi avrebbero desiderato, si dimostrò il nuovo Chief Secretary, Sir Hicks-Beach. Questo Governo non poteva d’altro canto ignorare la complessità della situazione dell’isola. Le condizioni degli affittuari negli ultimi anni erano notevolmente peggiorate, non tanto a causa di cattivi raccolti, quanto per la comparsa sul mercato europeo dei prodotti agricoli americani che causarono la caduta dei prezzi. Ciò provocò un grave danno economico agli affittuari irlandesi che ottenevano dalla vendita dei propri prodotti ricavi più bassi che in passato. Essi, grazie alle precedenti riforme, dovevano pagare affitti fissati da appositi tribunali, ma tali affitti erano stabiliti per la durata di quindici anni; la possibilità che, come ora stava accadendo, le disponibilità economiche degli agricoltori diminuissero improvvisamente non era prevista.
Fino a quel momento l’attenzione era stata calamitata dal problema dell’Home Rule, e anche il malcontento popolare era stato trattenuto dalla prospettiva che un Parlamento irlandese avrebbe saputo affrontare la situazione. Parnell inoltre aveva fatto il possibile per mantenere focalizzata l’attenzione sull’Home Rule. Innanzitutto, come ho già ricordato, egli era portato a interessarsi delle problematiche politiche e nazionaliste piuttosto che di quelle sociali, secondariamente, mentre cercava di ottenere l’Home Rule e coltivava alleanze coi partiti britannici, era nel suo interesse che il proprio partito fosse considerato rispettabile, cosa che sarebbe stata più difficile occupandosi delle delicate questioni sociali. Ora però l’Home Rule appariva lontana, mentre i problemi degli agricoltori erano sempre più immediati.
Lord Salisbury, probabilmente non sapendo bene cos’altro fare, nominò una commissione per esaminare la situazione, ma prendere provvedimenti concreti era qualcosa di molto più difficile. Parnell sapeva che, come leader del movimento nazionalista irlandese, era suo dovere fare qualcosa per fronteggiare l’emergenza che andava profilandosi. Innanzitutto, col pieno appoggio di mons. Walsh, si rivolse ai suoi sostenitori americani chiedendo fondi per supportare gli affittuari; ricevette aiuti generosi ma tuttavia non sufficienti a sanare la grave situazione24
Il 7 agosto nel corso di un meeting tenutosi a Dublino, insieme a una risoluzione in cui si ribadiva la richiesta dell’Home Rule, ne fu approvata un’altra
. 25
“Render umilmente noto a Sua Maestà il timore che a causa del pesante crollo dei prezzi dei
prodotti agricoli, nel corso del prossimo inverno gli affittuari irlandesi affronteranno grandi difficoltà nel pagamento dei loro attuali affitti e molti saranno impossibilitati a pagarli: il
in cui si esprimeva preoccupazione per l’abbassamento dei prezzi agricoli. Alcuni giorni dopo Parnell prese la parola in Parlamento, presentando un emendamento, volto a:
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Ibidem, p. 201.
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risultato saranno numerosi sfratti, che annulleranno i diritti acquisiti dagli affittuari con la legge agraria del 1881, che causeranno profonda sofferenza e metteranno in pericolo il mantenimento dell’ordine sociale”26
Probabilmente Parnell non si faceva illusioni riguardo al destino dell’emendamento, che infatti fu bocciato, ma intendeva portare all’attenzione inglese la serietà della situazione
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In settembre Parnell presentò, presumibilmente mosso dai medesimi motivi, la proposta di una nuova legge agraria, volta a bloccare gli sfratti di quegli affittuari che fossero stati per lo meno in grado di pagare gli arretrati e il 50% dell’affitto; ma anche tale proposta fu bocciata
. Poichè immaginava che durante l’inverno sarebbero scoppiati gravi disordini a causa delle problematiche agrarie capiva che, presentando questo emendamento, avrebbe poi sempre potuto dire di averli previsti e di aver fatto il possibile per evitarli; inoltre la mancata attenzione del Governo all’allarme da lui lanciato avrebbe in parte giustificato, agli occhi degli alleati inglesi del Partito liberale, quel che sarebbe potuto succedere.
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A partire da questo momento Parnell si tirò per diversi mesi in disparte dalla vita politica. Egli rimase il capo indiscusso del movimento nazionalista, ma delegò in buona parte ai suoi collaboratori la gestione del partito, diradando inoltre le proprie apparizioni pubbliche. I motivi di questo atteggiamento sono da ricercare prima di tutto nelle sue condizioni di salute, che da tempo erano piuttosto precarie e che lo avrebbero portato prematuramente alla morte cinque anni più tardi, secondariamente alla sua complessa vita sentimentale. La relazione con Katherine era ormai di fatto diventata un matrimonio, anche se questa rimaneva formalmente la moglie del capitano O’Shea. Per tale motivo i due, temendo di creare scandalo, si erano abituati a cambiare frequentemente indirizzo, rendendosi il più possibile irreperibili. Non si può d’altro canto escludere che Parnell, sapendo che i suoi collaboratori avrebbero dovuto partecipare ai disordini agrari, abbia preferito tirarsi in disparte, per non compromettere la propria immagine di fronte agli alleati liberali, che sperava di poter vedere presto o tardi tornare al potere intenzionati a concedere l’Home Rule.
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Humbly to assure Her Majesty that we fear that owing to the heavy fall in prices of agricultural products, the greatest difficulty will be experienced durino the coming winter by the Irish tenant farmers in the payment of their present rents and many will be unable to pay these rents: that numerous evictions, confiscating the rights vested in the tenants by the Land Act of 1881, causing widespread suffering and endangering the maintenance of social order, will be the result. Irish Times, 25 agosto 1886, riportato anche da C. C. O’Brien, Parnell and his party, cit., p. 200.
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È la tesi anche di C. C. O’Brien, Parnell and his Party, cit., pp. 200-201.
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