Già dal 7 aprile era in esame a Westminster il nuovo progetto di Land Bill. Era un progetto di legge piuttosto complicato; il vescovo di Limerick ebbe modo di commentare che fino al giorno dell’Apocalisse non si sarebbe mai più rivisto qualcosa di più astruso81
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Lettera di Moran a Simeoni, 28 aprile 1881, APF, SC Irlanda, vol. 40, ff. 716r-717v.
. Esso prevedeva comunque che apposite corti fissassero degli equi canoni per i successivi quindici anni, e che gli affittuari che pagavano tali affitti non potessero essere sfrattati. Il limite principale di tale provvedimento era che non si occupava della situazione dei numerosi affittuari in arretrato nei pagamenti. Inoltre il giusto affitto fissato per quindici anni poteva, come si vide più tardi,
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The Irish Times, 13 aprile 1881.
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Lettera di MacCabe a Croke, 8 aprile 1881, CDA, Croke Papers.
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The Irish Times, 16 aprile 1881.
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diventare improvvisamente eccessivo, in caso di una carestia o di un brusco calo dei prezzi agricoli. Infine non tutti gli affittuari avrebbero potuto beneficiare di tale riforma. Questo progetto di legge rischiò seriamente di spaccare il movimento di Parnell, in quanto era sì vero che dava risposta positiva a molte delle problematiche agrarie irlandesi, ma d’altro canto in tanti non lo consideravano sufficiente. In un meeting della Land League tenutosi il 12 aprile venne approvata una risoluzione82
Anche l’episcopato si riunì per valutare il progetto di legge, ed emanò una dichiarazione secondo la quale la legge in esame poteva essere considerata un primo passo, per quanto non sufficiente. Non venne però data nessuna indicazione ai parlamentari irlandesi su come votare riguardo alla legge in esame.
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“Riconosciamo nelle sue linee-guida una proposta d’accomodamento onesta e degna di un uomo
di stato, su basi eque e solide, al rapporto che vi è in Irlanda fra landlord e affittuario, siamo convinti che per ottenere un accomodamento permanente e soddisfacente della questione agraria, siano necessari i seguenti emendamenti a particolari punti della legge”
relativa alla Land Bill. Essa era formata da un preambolo e da diciotto risoluzioni. In pratica si mostrava apprezzamento per la legge, e si proponevano alcuni emendamenti che, se fossero stati accolti, l’avrebbero resa del tutto soddisfacente:
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Tali emendamenti erano di vario genere, ma gran parte di essi miravano ad allargare il numero degli affittuari cui sarebbero state applicate le garanzie previste dalla legge in esame.
.
Alla seconda lettura del progetto di legge alla Camera dei Comuni, Parnell volle però imporre ai suoi sostenitori il voto contrario: il 2 maggio Dillon era stato arrestato in virtù della Coercion
Bill, e Parnell ritenne che il voto contrario sarebbe stato un appropriato segno di protesta. Questa
presa di posizione in Irlanda spiacque a molti. Sia il Freeman85 che The Nation86
“Riguardo al signor Dillon, non sono secondo a nessun uomo in Irlanda per quanto concerne il
rispetto nei suoi confronti, o il massimo apprezzamento per la sua nobile natura. Io lo ammiro in la criticarono, e
lo stesso fece mons. Croke. Egli scrisse infatti al Freeman sostenendo che il sopruso compiuto dal Governo, ordinando l’arresto di Dillon, non giustificava il fatto che il Partito di Parnell adottasse un atteggiamento dannoso semplicemente per vendicarsi:
82
Freeman’s Journal, 13 aprile 1881. Oltre al testo della risoluzione esso riporta anche un lungo resoconto del
meeting.
83
Ibidem, 28 aprile 1881.
84
We recognise in its leading principles an honest and statesmanlike purpose of settling, on a solid and equitable basis, the relations of landlord and tenant in Ireland, we are convinced, that to effect a permanent and satisfactory settlement of the Land Question, the following alterations in the details of the Bill are necessary. Ibidem.
85
Ibidem, 6 maggio 1881.
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quanto eroe, e ho fiducia in lui in quanto politico […] Ma, detto questo, come il Freeman di oggi dichiara con sensibilità, il fatto che il Governo, arrestando il signor Dillon, abbia compiuto un gesto sbagliato e provocatore non è una ragione sufficiente perché il partito irlandese in Parlamento debba commettere, per vendicarsi, un’azione folle, oltre che imprudente”87
La netta presa di posizione da parte di mons. Croke irritò Parnell. Pochi giorni dopo egli scrisse all’arcivescovo sostenendo che ogni tentativo compiuto al fine di spingere i suoi parlamentari a votare a favore del Land Bill avrebbe solo condotto ad una controproducente frattura all’interno del partito
.
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Quando però fu il momento di votare, alcuni dei seguaci di Parnell, malgrado le direttive, appoggiarono la legge di riforma. Mons. Croke ne approfittò per ribadire il ruolo proprio e del clero all’interno del nazionalismo irlandese. L’1 giugno, tenendo un discorso ad Holycross, fece dichiarazioni molto forti, anche se probabilmente eccessive (nel medesimo discorso sostenne, esagerando, che un paio d’anni prima Parnell era praticamente uno sconosciuto). Riguardo al ruolo dei sacerdoti nel movimento, disse:
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“Il signor Parnell a Dublino, più di due anni fa […] venne letteralmente in ginocchio da me a
domandarmi di usare tutta la mia influenza affinché i preti aderissero al movimento perché, disse, senza i sacerdoti non avrebbe potuto aver successo, e con loro non avrebbe potuto fallire”89
Per evitare nuove spaccature Parnell preferì lasciare libertà di voto ai propri deputati in occasione della terza lettura del Land Act che, dopo alcuni emendamenti da parte della Camera dei Lords, fu promulgato il 22 agosto.
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L’episcopato irlandese, che tra il 27 ed il 28 settembre tenne un meeting a Maynooth, emanò un manifesto in cui veniva espresso un giudizio positivo sulla legge:
“Spinti dalla medesima profonda sollecitudine per il benessere del proprio popolo, che in aprile
in occasione del loro meeting generale li indusse a premere sul Governo per emendare la legge agraria che allora era presentata al Parlamento, i vescovi d’Irlanda considerano loro dovere
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As regards Mr. Dillon, I yield to no man in Ireland in respect for him, or in the amplest appreciation of his noble nature. I admire him as a hero, and believe in him as a politician […] But, after all, as this day’s Freeman sensibly puts it, the fact that the Government, by arresting Mr. Dillon, had done a wrong and spiteful thing is not a sufficient reason why the Irish Party in Parliament should do a foolish, or even imprudent, thing to avenge it. Freeman’s
Journal, 7 maggio 1881.
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Lettera di Parnell a Croke, 16 maggio 1881, CDA, Croke papers.
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Mr. Parnell, in Dublin, more than two years ago […] literally went upon his knees to me to ask me to use all the influence I possibly could to have the priests join the movement, because, said he, without the priests it cannot succeed, and with the priests it cannot be a failure. Freeman’s Journal, 2 giugno 1881.
dichiarare all’attuale meeting che la nuova legge agraria è assai favorevole alla classe degli affittuari e un grande veicolo di giustizia, in virtù del quale la gratitudine del paese va al signor Gladstone, al suo Governo e a tutti coloro che li hanno aiutati a promuovere tale misura di fronte al Parlamento”90
I vescovi esortavano il popolo ad approfittare dei vantaggi che sarebbero derivati da questa legge, e chiedevano al Governo di rilasciare coloro che erano detenuti ingiustamente. Infine sfruttavano il manifesto per presentare numerose richieste sulla questione dell’educazione, che era sempre aperta.
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La posizione di Parnell era invece più difficile, parte dei suoi sostenitori si dimostravano soddisfatti della legge, altri no. Mantenere l’equilibrio tra i diversi gruppi del movimento avrebbe potuto dimostrarsi difficile, ma finì con l’essere Gladstone, seppur involontariamente, a permettergli di uscire da questa difficile situazione.