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Esaminando la corrispondenza di mons. Kirby, nel 1879 si ha dimostrazione di una nascente inquietudine negli ambienti pontifici nei confronti di Parnell e delle agitazioni agrarie. Evidentemente questa inquietudine era ancora latente, in quanto non se ne hanno particolari tracce negli archivi delle Congregazioni romane, ma essa esisteva. Il rettore del Collegio Irlandese si manteneva costantemente in contatto con l’episcopato del proprio paese e veniva così considerato una sorta di suo rappresentante ufficioso presso la Curia Romana, dove era quindi una figura tenuta in buona considerazione. Kirby in particolare, grazie al credito acquisito, sarebbe stato nominato dapprima vescovo nel 1881, e poi arcivescovo nel 1885. Gli interlocutori irlandesi di Kirby, da lui sollecitati o per propria iniziativa, gli facevano pervenire le proprie letture della situazione (che spesso però differivano le une dalle altre), e probabilmente egli si serviva delle loro lettere per farsi un’idea delle circostanze e tenerne aggiornati i prelati di Roma. Purtroppo la corrispondenza di Kirby presenta un limite: il rettore, vivendo a Roma, aveva in genere necessità d’intrattenere rapporti epistolari con i vescovi irlandesi, ma non coi suoi interlocutori romani. Non si può quindi sapere con assoluta certezza quali fossero i prelati con cui aveva contatti più frequenti, chi provasse inquietudine nei confronti del movimento di Parnell e a chi, infine, riferisse le informazioni che riceveva dall’Irlanda. Era una persona piuttosto stimata dal Papa e già in quell’anno ebbe con lui almeno una conversazione21

20

E. Larkin, The Roman Catholic Church and the Creation of the Modern Irish State 1878-1886, Dublino 1975, p. 24.

relativa alla condizione politica irlandese; in questa fase però la situazione non aveva ancora raggiunto un’importanza degna di attrarre una particolare attenzione da parte di Leone XIII. Sicuramente Kirby era in contatto con membri della Congregazione di Propaganda Fide, ma è difficile capire con chi di preciso discorresse di politica irlandese, e chi fosse poi all’interno della Congregazione a occuparsi di ciò.

21

Vale comunque la pena di esaminare alcune delle lettere che Kirby ricevette nel corso del 1879. Nel gennaio del 187922 MacCabe (in quel momento non ancora arcivescovo di Dublino) rispondeva seccato a Kirby in seguito all’accusa mossa da Roma ai sacerdoti irlandesi, incolpati di spalleggiare agitatori comunisti. In agosto scriveva23

Mons. MacEvilly, futuro arcivescovo di Tuam, arcidiocesi in cui nel 1879 operava in qualità di vescovo coadiutore, in aprile

, in seguito ad istruzioni in proposito ricevute dal Prefetto di Propaganda Fide, riguardo alla situazione nell’arcidiocesi di Tuam, che riteneva molto grave: l’arcivescovo non aveva seguito la linea di Cullen e non si era opposto ai feniani con la dovuta energia, e ora pagava per il disordine e la mancanza di rispetto delle autorità, tanto civili che religiose.

24

In difesa di Parnell scrisse invece in novembre il vescovo di Down e Connor

lo informava del fatto che, a causa delle imprudenti attività politiche di un giovane prete del Connemara, quattordici persone erano finite in prigione.

25

“Sono lieto che lei mi abbia menzionato il suo colloquio col Papa riguardo alla politica

irlandese. Io sono favorevole a Parnell, di cui la stampa inglese e irlandese, i landlords e i Whigs cattolici danno un’immagine errata. Parnell sta facendo emergere il malgoverno dell’Irlanda e la miseria del popolo […] Non è nemico della religione: non incoraggia il fenianeismo. La trascuratezza e la miseria hanno condotto il popolo al fenianesimo. Se i vescovi e i sacerdoti non dimostreranno simpatia nei confronti del popolo la religione ne soffrirà”

, mons. Dorrian:

26 Invece il vescovo di Ossory, mons. Moran, scrivendo in dicembre

. 27

22

Lettera di MacCabe a Kirby, 25 febbraio 1879, AICR, Kirby papers.

tendeva a minimizzare le agitazioni, sosteneva infatti che esse avessero luogo solo nel Connaught, specialmente nella contea di Mayo. Riguardo a Parnell diceva che era un protestante educato a Cambridge, abile ma non eloquente; il vescovo notava che, pur non essendo un feniano, da essi era circondato, e la sua idea era che mirassero ad usarlo.

23

Lettera di MacCabe a Kirby, 24 agosto 1879, Ibidem.

24

Lettera di MacEvilly a Kirby, 29 aprile 1879, Ibidem.

25

Si tratta del titolo spettante al vescovo che risiede a Belfast. Succede talvolta, e in Irlanda con una certa frequenza, che il nome di una diocesi non coincida con quello della città dove il vescovo risiede.

26

I am glad you mentioned to me your interview with the Pope about Irish politics. I am in favour of Parnell, who is misrepresented in the English and Irish press and by the landlords and the Whig Catholics. Parnell is bringing to the surface the misgovernment of Ireland and the misery of the people […] Not the enemy of religion: does not encourage Fenianism. Neglect and misery have driven people to Fenianism. Religion will suffer if the bishops and priests show no sympathy with the people. Lettera di Dorrian a Kirby, 24 novembre 1879, AICR, Kirby papers.

27

Il giudizio più duro fu forse quello di lord Granard28

Coloro che a Roma cercavano di seguire l’evolversi della situazione politica irlandese dovevano probabilmente avere qualche difficoltà nel metterla a fuoco, vista la contraddittorietà dei messaggi che giungevano dall’Irlanda!

. Egli definiva deplorevole lo stato del paese e sosteneva che nel corso di meetings pubblici venissero fatte dichiarazioni socialiste e comuniste e accusava il clero di seguire una condotta disdicevole.

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