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2 LA DIMENSIONE GEOGRAFICA E AMBIENTALE

2.1 Il concetto di Asia Centrale: una precisazione terminologica

Un aspetto che deve essere chiarito riguarda l'utilizzo del termine "Asia Centrale", poiché esso non trova una definizione universalmente accettata. Nella letteratura questo termine viene infatti utilizzato per indicare orizzonti geografici talvolta diversi, creando una situazione di incertezza nello studioso che si appresta a studiare questi territori. Si tratta di un termine nato, come molti altri (Vicino Oriente, Estremo Oriente), nel mondo europeo, in seguito all'affermazione di interessi di varia natura per queste regioni più o meno lontane.

Dal punto di vista politico, nell'Unione Sovietica il termine Asia Centrale indicava Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, mentre il successivo utilizzo da parte della Federazione Russa include anche il Kazakhstan. L'UNESCO

(Final Report CC-

78/CONF.636/3, Parigi Febbraio 1979) con lo stesso termine indica invece una regione più grande, identificata sulla base di criteri climatici e che include anche Mongolia, parte della Cina e dell'Iran, Afghanistan, Pakistan, parte della Russia e i territori settentrionali dell'India (Miroshnikov 1992, 469-470) (Fig. 2).

Fig. 2 Diverse accezioni della definizione di "Asia Centrale" (da www.wikipedia.org) L'uso di questa definizione nella letteratura scientifica ha una lunga storia infatti fu Inizialmente usato nella letteratura europea sulla storia e geografia dell'Asia o in opere di viaggio, semplicemente per indicare le regioni centrali del continente, senza particolari riferimenti ai confini geografici (Miroshnikov 1992, 467). Nel 1843 il geografo-viaggiatore Alexander von Humboldt tentò di dare una definizione al concetto di Asia Centrale e ai suoi confini. Secondo la sua definizione Asia Centrale indicava l'area compresa fra 5° N e 5° S rispetto alla latitudine 44.5° N, non dando indicazione sui limiti orientale ed occidentale. Questa prima definizione fu varie volte discussa, criticata e rivista, soprattutto sulla base di criteri geografici e geologici (Khanykoff 1862; Richthofen 1877; Mushketov 1886), ampliando o riducendo i confini ricadenti all'interno di questa definizione in base alle diverse interpretazioni (Miroshnikov 1992).

Questo termine è inoltre talvolta accompagnato, assimilato o contrapposto ad altri termini in uso, magari con accezione diversa, tra i quali possiamo ricordare "Middle

Asia" o "Inner Asia". Nella letteratura scientifica queste definizioni vengono spesso

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maniera completamente opposta da parte di autori diversi. Cowan (2007) ha per esempio proposto l'utilizzo di "Middle Asia/Asia Media" per indicare Kazakhstan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan e Kyrgyzstan, cioè la cosiddetta regione del "Turkestan" secondo la definizione del periodo imperiale russo.

Questa confusione terminologica è in parte da ricondurre a motivazioni facilmente individuabili, tra le quali possiamo ricordare la traduzione che si fa nelle pubblicazioni occidentali di opere originali in russo, oppure il differente contesto di utilizzo del termine, con una diversa accezione geografia, politico-amministrativa o culturale. Per esempio (Micklin 1987) sottolinea l'utilizzo di termini diversi da parte di autori russi o stranieri: "Traditionally, the area [Middle Asia] has been designated

‘Central Asia’ by the Russians and ‘Soviet Central Asia’ by foreigners to distinguish it from adjacent lands outside the USSR" (Cowan 2007, 360). Balland (1992) mostra come gli studiosi sovietici facessero riferimento ai confini politici: "to distinguish

between Srednjaja Azija (Middle Asia) and Central’naja Azija (Central Asia proper), the former comprising the four nations of Turkmenistan, Uzbekistan, Kyrghyzstan and Tajikistan, with Kazakhstan being sometimes added, while the latter is restricted to Chinese Central Asia (Xinjiang, Tibet) and Mongolia" (Cowan 2007, 361).

Merzlyakova (2002) introduce un'ulteriore precisazione, affermando che "In the FSU

[former Soviet Union], two terms are used with respect to this area: Central Asia and Middle Asia. The term Central Asia is used in a political and administrative context as a reference to the republics of Turkmenistan, Tajikistan, Uzbekistan, and Kyrgyzstan. In the physical geographical context, [however,] the region is known as ‘Middle Asia’ while ‘Central Asia’ refers to Dzhungaria [in Xinjiang], the Taklamakan [Xinjiang], and Gobi. The term ‘Central Asia’ is used in this chapter because it is how the region [Middle Asia] is known worldwide." (Cowan 2007, 362) e addirittura talvolta il termine

Asia Centrale viene semplicemente utilizzato perché così la regione è ormai conosciuta nel panorama internazionale, e non per un reale corretto uso del termine.

Tra gli studiosi (inclusi gli archeologi) che oggi si occupano delle tematiche del continente asiatico o della regione euroasiatica, il termine "Asia Centrale" è generalmente utilizzato per indicare un'area molto vasta compresa fra il Mar Caspio e la Cina, che a nord termina con la Siberia meridionale e a sud si contraddistingue per limiti meno chiari, che comunque non hanno una definizione univoca fra gli studiosi. Questa vasta area si caratterizza per un territorio molto eterogeneo dal punto di vista etnico, politico, storico e in parte anche geografico, ma che generalmente costituisce un nucleo di studio a sé stante. Il centro di riferimento è il mondo delle steppe euroasiatico con le limitrofi regioni geograficamente molto diversificate e caratterizzate da aree desertiche, semidesertiche e montuose. Il concetto di Asia Centrale rimane comunque L'aspetto degli attuali confini politici non viene generalmente preso in considerazione e si fa riferimento a realtà, fenomeni o culture che di fatto travalicano questi moderni confini, essendo diffuse in aree geografiche piuttosto ampie. All'interno del presente lavoro il termine Asia Centrale viene utilizzato nella sua accezione più ampia (Kazakhstan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tajikistan, Kirgizistan, Mongolia e Cina

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occidentali), tentando sempre di specificare più precisamente l'area in questione, di fatto collocandosi nella scia della consuetudine o tradizione ormai consolidata degli altri lavori su questi territori, pur consapevoli della necessità di una maggiore chiarezza terminologica, e della particolare attenzione necessaria nel momento in cui si utilizzano testi più datati o brani estrapolati dalla letteratura russa e sovietica.