CAPITOLO 7 I KURGAN DELLA NECROPOLI KASPAN: ANALISI ARCHITETTONICA E STRATIGRAFICA 78 E ANALISI DEI REPERT
7.1.2 La stratigrafia della fossa
Una volta rimossi gli strati di riempimento di colate di argilla e pietre all'interno dell'"imbuto", emersero i contorni precisi e ben visibili di due fosse: la fossa settentrionale (L11), di forma irregolarmente circolare (4,3 x 4,0 metri) e di dimensioni maggiori (Fig. 36), e la fossa meridionale (L12), di dimensioni minori, di forma rettangolare ma leggermente rastremata verso ovest, orientata in direzione E-O (Fig. 37). Intorno al perimetro della fossa principale furono rinvenute numerose buche di palo (L10) del diametro di circa 20-25 cm con ancora i residui lignei dei pali originari, collocate più o meno regolarmente ad una distanza di circa 1,1,-1,2 m l'una dall'altra, a formare una sorta di recinto dalla pianta quasi circolare, che misurava 4,7 x 4,3 metri (Fig. 38). Anche intorno alla fossa di dimensioni minori sono state rinvenute delle piccole buche di palo che contenevano alcuni frammenti di legno conservati. Un ulteriore recinto più interno potrebbe essere ipotizzato sulla base della presenza di una serie di fori disposti piuttosto irregolarmente, ma la mancanza di frammenti lignei in questo caso potrebbe indicare che in realtà si trattasse di fori di roditore, che sono molto frequenti all'interno dei tumuli e che in un terreno così compatto sarebbero risultati particolarmente evidenti, inducendo l'errata impressione che si trattasse di buchi di palo. La fossa meridionale aveva una forma rettangolare (lunghezza 2,2 m, larghezza 1,1 m a est e 1,5 m a ovest), leggermente irregolare (si restringeva infatti sul lato orientale). Poco sopra rispetto al livello del terreno essa era coperta da uno strato piuttosto compatto di pietre di piccole e medie dimensioni (L9b) (Fig. 24). Il riempimento della fossa si caratterizzava per lo stesso materiale limo-sabbioso (L13)
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presente nella fossa principale, ma in questo caso la sedimentazione dovuta alla presenza di acqua era ancora più evidente. Già sulla superficie erano visibili due possibili fasi di riempimento, individuabili grazie alla presenza di materiali diversi. Nella stratificazione del riempimento si alternavano infatti strati molto sottili di sabbie e argille che lungo i margini della fossa formavano una sorta di bordo inclinato (Figg. 39- 40). La superficie degli strati presentava alcune crepe/fessurazioni, tipiche di superfici bagnate che si sono asciugate sotto l'azione del sole. All'interno di questa sedimentazione furono trovate, isolate, alcune pietre di piccole o medie dimensioni, ma soprattutto due concentrazioni principali di pietre, rispettivamente nell'angolo nord- occidentale, dove sembrava esserci una specie di piccola nicchia, e a metà del bordo meridionale. La fossa era profonda solo circa 40-50 cm, con il fondo in lieve pendenza da est verso ovest. Non è stato rinvenuto nessun frammento osteologico e nessun elemento riconducibile ad una sepoltura. La fossa fu sotto-scavata per almeno altri 40 cm, intaccando gli strati vergini sabbiosi sottostanti, per assicurarsi che nessun particolare o dettaglio fondamentale fosse stato tralasciato. Essendo una fossa di piccole dimensioni, poco profonda ma con un trattamento (riempimento con strati liquidi, strati di pietre) del tutto similare alla fossa principale, è stato ipotizzato che si trattasse di una sepoltura commemorativa, sono possibili anche ulteriori ipotesi, che discuteremo più approfonditamente nella sezione successiva.
La fossa settentrionale fu identificata facilmente grazie alla compattezza del materiale di riempimento. Essa presentava una forma circolare con margini irregolari. Sulla superficie, soprattutto nella parte esterna, erano visibili molte linee concentriche per cui non risultò semplice stabilire quale di esse costituisse il margine esatto. Secondo una prima ipotesi avevamo addirittura pensato che esse potessero costituire le linee di demarcazione di circoli concentrici separati e sostenuti da pali e magari contenuti da cannicci, che fossero stati riempiti verticalmente. Di alcuni di questi fori di palo erano state rinvenute anche le tracce apparenti.
Con il procedere dello scavo, è stato però ritenuto che, più verosimilmente, si trattasse di fessurazioni verticali createsi nel materiale "liquido" del riempimento (L14), che asciugandosi, aveva perso parte del suo volume originario. Questo sembrerebbe dimostrato anche dall'assenza sul fondo di fori di palo ben visibili. In una tipologia di fossa così profonda (circa 4 metri) la tecnica di riempimento originariamente ipotizzata non sembrerebbe inoltre la più adatta. A sostegno di questa seconda ipotesi c'era anche il fatto che i vari livelli di accumulo individuati nella fossa funeraria presentavano sottili strati sabbiosi molto irregolari, non avevano margini verticali netti e il loro posizionamento era molto irregolare all'interno della fossa. Anche i vari livelli di pietre non comparivano sempre al centro della fossa, ma erano disposti con andamenti (E-O oppure N-S) ed estensioni diverse, più concentrati su di un lato o su di un altro. Alcune finissime crepe erano visibili anche nel terreno vergine circostante il riempimento, come mostrato dal materiale bianco organico formatosi al loro interno e dalle numerose radici che si erano infilate lungo queste fessurazioni, che in un primo momento ci avevano in parte ingannato su quale fosse il reale margine della fossa (Fig. 41).
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Senza dubbio un riempimento di terreno molto fine e sabbioso (L15) fu realizzato lungo i margini reali della fossa, come mostrato da due elementi: la superficie verticale (Fig. 42) formatasi con l'infiltrazione di acqua e il deposito di materiale finissimo, rinvenuto irregolarmente lungo i margini (Fig. 43). È improbabile che una simile "struttura in legno" possa essere stata utilizzata anche al di sopra della fossa, per contenere il materiale liquido di riempimento dell'imbuto, poiché non ci sono elementi stratigrafici in questo senso. Strutture in legno realizzate al di sopra della fossa funeraria sono attestate all'interno dell'ambito culturale scita, ma non con la funzione di contenere il materiale di riempimento, bensì con funzioni legate al rituale. La struttura lignea infatti solitamente richiamava la forma dell'abitazione tipica del nomade, la tenda e nello specifico la yurta. Il riempimento della fossa dunque si caratterizzava per la stessa tipologia di materiale utilizzata per la parte superiore: terreno molto fine mescolato con acqua, o con aggiunta di acqua al terreno in fase di riempimento. Scavare il riempimento è stato molto impegnativo poiché questo tipo di preparazione aveva portato alla formazione di livelli veramente molto compatti.
All'interno della fossa sono stati rinvenuti alcuni livelli di riempimento di pietre, in parte, senza dubbio, con la funzione di sigillare maggiormente il contenuto della fossa, in parte come strati preparatori per le successive "colate" di materiale, fatto che spiegherebbe perché questi livelli di pietre siano stati trovati alternati su tutta la profondità della fossa. Il primo livello di pietre (L16) si trovava subito sotto la superficie (da -0,14 a -0,82 m): era costituito da due strati di pietre, il primo composto da pietre di grandi e medie dimensioni e il secondo da pietre più piccole. Il livello aveva un aspetto piuttosto compatto ed era orientato grossomodo in direzione N-S. Le pietre presentavano una inclinazione da nord verso sud e l'intero accumulo in generale era inclinato secondo questo orientamento (Fig. 44). Fra le pietre di questo livello furono rinvenute le ossa di alcune falangi pertinenti a piedi umani.
A circa -0,9 metri di profondità le dimensioni della fossa si riducevano,creando una sorta di ampio scalino (L17). La fossa vera e propria acquisiva ora una forma rettangolare, con angoli arrotondati, che si posizionava nella parte sud-orientale della fossa precedente, lasciando un ampio gradone sui lati settentrionale e occidentale. A - 0.98 m di profondità fu rinvenuto uno scheletro, probabilmente appartenente ad un cane, in deposizione primaria (Fig. 45), collocato lungo il margine sud-occidentale della fossa, con la testa rivolta verso est. Inizialmente si pensava si potesse trattare di una volpe, o comunque di un animale selvatico che avesse avuto la tana lungo i margini della fossa. Tuttavia sulla base del confronto con il ritrovamento dell'esemplare nel Kurgan 1 nel 2014 (cfr. infra), viene ipotizzato si tratti di un cane, anche se la certezza si avrà solo dopo analisi archeozoologiche.
Il secondo livello di pietre (L18) era situato ad una profondità di -1,7 metri. Le pietre erano di dimensioni minori ed il livello si presentava come meno compatto rispetto al precedente, ma era più ampio come estensione all'interno della fossa, concentrato soprattutto nella metà meridionale di quest'ultima (Fig. 46). Allo stesso livello si erano conservate le tracce di due piccoli legni (diametro 5-6 cm), di cui erano rimasti l'impronta nel terreno e pochi resti organici, tra cui alcune parti della corteccia,
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di colore bianco e dunque probabilmente pertinente a legno di betulla (Fig. 47). Questo livello di pietre fu esposto orizzontalmente in due tempi, poiché il lato meridionale della fossa non era stato in quella fase di scavo ancora individuato in maniera sicura, data la presenza di numerosi margini verticali, ed una parte del riempimento interno della fossa non era stato rimosso in attesa di verificare stratigraficamente tale contesto. A partire da questa profondità il terreno vergine che formava i lati della fossa cambiava, diventando molto sabbioso e granuloso, e questo ci permise di seguirne più facilmente i contorni.
Un terzo livello di pietre (L19) fu rinvenuto ad una profondità compresa fra -2 e -2,3 metri, più o meno allo stesso livello di un ulteriore scalino (L20) ricavato sui margini della fossa che ne determinava un ulteriore ridimensionamento, soprattutto per quanto riguarda la larghezza. La fossa assumeva infatti una forma ovale, piuttosto allungata. L'accumulo di pietre (Fig. 48), orientato est-ovest, era costituito da pochi grandi blocchi e da alcune pietre di medie e piccole dimensioni, ma non aveva una compattezza paragonabile ai precedenti ed era limitato alla parte centrale della fossa. La superficie dello scalino circostante risultava orizzontale, tranne che sul lato corto orientale, dove presentava una pendenza verso l'interno della fossa. Su di essa erano appoggiate quattro grandi lastre di pietra (Fig. 49) calzate con alcune piccole pietre (L21). Risulta difficile capire la funzione di queste pietre, ovvero se esse costituivano semplicemente un rivestimento dello scalino, oppure se avessero fatto parte di una più organizzata copertura in lastre dell'intera camera, di cui non erano rimaste tracce.
Alla profondità di -2,7-3,2 metri fu rinvenuto uno strato di pietre piuttosto irregolare (L22), inclinato da ovest verso est81. Esso si concentrava soprattutto nella metà occidentale della fossa ed era costituito da pietre di varie dimensioni, oltre a numerose lastre di medie dimensioni, simili a quelle che si trovavano sul bordo del precedente scalino. Esse erano tuttavia posizionate in maniera irregolare, alcune piatte, altre inclinate, altre ancora perfettamente verticali, in parte mescolate con ossa (Fig. 50). La maggior parte di queste lastre si trovava ai lati della fossa, una parte all'interno di essa, mentre altre erano appoggiate ad un ulteriore piccolo scalino rinvenuto lungo le pareti, ed erano generalmente inclinate verso l'interno della fossa. Questo strato di pietre a prima vista appariva differente rispetto ai precedenti e probabilmente non costituiva uno dei numerosi strati di pietre di riempimento, ma poteva essere parte della struttura funeraria stessa (copertura?), soprattutto per la presenza percentualmente maggiore di grandi lastre.
Ricostruire la struttura originaria di questa ipotetica struttura o copertura di lastre di pietra risulta impossibile, ma si potrebbe ipotizzare una sorta di scatola (cista) che contenesse il defunto, o un rivestimento del fondo della fossa, oppure una copertura del fondo della fossa, dato che al di sotto di esse, a circa 3,2 m di profondità (Fig. 51) furono ritrovati alcuni frammenti di travicelli lignei (diametro 3-4 e 6-10 cm), che tuttavia appaiono forse troppo esili per sostenere una copertura del genere, che avrebbe
81 Da questo momento in poi la descrizione si basa esclusivamente sugli appunti,sulla documentazione
realizzata dal gruppo di lavoro kazako e sulle osservazioni fatte sulla base della documentazione fotografica, poiché tutti i componenti della missione italiana erano già rientrati in Italia quando fu scavata questa parte della tomba.
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avuto un peso notevole. In alternativa, potrebbe trattarsi dei resti di pali verticali, ma questa opzione appare meno probabile, sia per la mancanza di buche di palo, sia perchè non sono stati rinvenuti altri elementi strutturali di una ipotetica struttura con pali verticali. Una particolare concentrazione di lastre (L23) si aveva nell'angolo sud- occidentale (Fig. 52), dove quelle inferiori raggiungevano i -3,5 metri di profondità. Ad esclusione di alcuni elementi laterali, sul fondo della fossa sia i frammenti lignei di pali, sia le lastre di pietra giacevano in uno stato di forte disordine (L24), insieme ad alcune ossa umane sparse (Fig. 53). Apparentemente il materiale osteologico si trovava circa 15-20 cm al di sopra del fondo della fossa (L25) per cui si ipotizza che le ossa fossero state spostate nel momento in cui anche la struttura era stata quasi completamente distrutta. Solo un frammento di cranio sembrava trovarsi in giacitura primaria sul lato occidentale della fossa. Il fondo della fossa si trovava ad una profondità di -3,7 m rispetto al piano di campagna ed aveva una forma sub-rettangolare con l'estremità occidentale leggermente più larga rispetto a quella orientale (Fig. 54). Praticamente nessun elemento del corredo fu rinvenuto. Tra i ritrovamenti possiamo elencare solamente un frammento di ceramica, rinvenuto fra le pietre dell'accumulo a -2 -2,3 m di profondità, mentre un pettine in osso (forse avorio) (Fig. 55) e alcune perline in bronzo furono rinvenute quasi sul fondo della fossa, nella parte occidentale e molto disturbata di essa.