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Prime citazioni della presenza di kurgan nella regione si hanno grazie all'opera di alcune figure tra cui lo storico, etnografo e geografo N.A. Abramov (1877), e grazie all'opera di V.M. Florinskiy (1889), che indicano l'esistenza di numerosi kurgan nella regione. Un importante punto di partenza nello studio delle antichità del Semirech'e è costituito dal "IV Congresso Archeologico di Kazan" (1884), per il quale si iniziò a preparare una sorta di carta archeologica riguardante tre regioni del Semirech'e: Issyk-kul, Vernen e Kapal. La mappa conteneva soprattutto foto e disegni redatti dagli studiosi K.A. Larionov e A.A.(?) Malyshev del sito di Tamgaly, oggi patrimonio UNESCO per i suoi petroglifi, che in questa fase fu oggetto di numerose ricerche da parte di Ch.Ch. Valikhanov, P.P. Semyonov, K.A. Larionov, F.V. Poyarkov e N.N. Pantusov (Clottes 2011). In un simile clima di fervore per le ricerche e gli studi su questa regione, cominciarono a comparire anche le prime opere che tentavano di analizzare nell'insieme i materiali rinvenuti all'interno dei (pochi) tumuli scavati (Radlov 1884; Yadrintsev 1883), insieme a primi tentativi di studi cronologici (Radlov 1888) (Ageeva et al. 1960). A partire dal 1920 lo storico "locale" V.D. Gorodeskiy iniziò una catalogazione sistematica delle antichità archeologiche dividendole secondo tipologia e questi decenni iniziali del '900 sono ricchi di citazioni sulla presenza di kurgan e dei loro primi scavi (Voevodsk, Gryaznov 1938; Bernshtam, Dublickij 1936). Ruolo fondamentale nella ricerca fu svolto dalla spedizione archeologica del Semirech'e (1936-1941) guidata dall'illustre archeologo Bernshtam che condusse numerose campagne di scavo in varie aree della regione (Bernshtam 1940, 1941a, 1946, 1948, 1949) e redasse anche una prima storia occupazionale della valle del fiume Ili, suggerendo, precocemente, che questa area fosse abitata da gruppi nomadi e sedentari (Bernshtam 1948a). Bernshtam si dedicò inoltre allo studio dell'etnogenesi dell'antica popolazione del Semirech'e (Bernshtam 1949a; 1949; 1949b; 1952) e sottolineò come la distinzione fra i monumenti archeologici Saka e Wusun non fosse ancora chiara (1949), rimarcando la necessità di nuove ricerche (Bernshtam 1950, 59; 1950a, 104) (Gass 2016, 6-10).

36Le informazioni riguardo alle più recenti spedizioni e progetti di scavo nazionali e internazionali sono

state recuperate dai siti internet dei vari istituti. Per informazioni più dettagliate consultare: http://e-history.kz/en/contents/view/868;

http://www.archaeolog.kz/index.php;

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Una prima grande spedizione archeologica nel Semirech'e fu quella iniziata nel 1954 sotto la guida di K.A. Akishev che indagò alcune centinaia di kurgan. Questa spedizione potrebbe oggi essere definita un "progetto di salvataggio", poiché esplorò l'area lungo il corso del fiume Ili che sarebbe stata inondata a causa della costruzione di una diga, per la realizzazione di un bacino per lo sfruttamento di energia idroelettrica nel paese di Kapchagay, poco a nord della città di Almaty (Baypakov, Taymagambet, Dzhulmagambetov. 1993, 21). I risultati sono stati pubblicati (parzialmente) in un lavoro piuttosto dettagliato (Akishev, Kushaev 1963), che tra i numerosi siti e ritrovamenti menzionati, descrive nel dettaglio la necropoli di Besshatyr (scavata a partire dal 1957), una delle più importanti necropoli, databili all'VIII-VII sec. a.C. nell'area del Semirech'e. Nel 1956, un'ulteriore spedizione fu quella condotta da A.G. Maksimova, che indagò tumuli funerari del periodo Saka (VII-VI sec. a.C.) e Wusun (III sec. a.C.-III sec. d.C.) nell'area di Chilik e Talgar (Maksimova 1956; 1956a; 1960; Akishev 1961).

Tra le spedizioni più importanti e dai risultati di grande rilievo si può ricordare la missione che a partire dal 1969 iniziò ad indagare la necropoli di Issyk e che portò alla luce il famoso "Uomo d'oro", oggi simbolo del paese (Akishev 1971; 1974; 1978). Parallelamente furono fatte le prime ricerche sugli insediamenti dell'area databili all'Età del Ferro (Akishev 1969; Abetekov 1970; Akishev 1970). Nel 1980 fu fondata la spedizione archeologica della città di Almaty (AAE) guidata da B.N. Nurmuchanbetov, che aveva come obiettivo scavi di emergenza nei territori della città, dove furono rinvenuti anche alcuni insediamenti (Tuyakbaeva, Grigor'ev, Ismagilov 1985; Tuyakbaeva, Litvienko, Grigor'ev 1987; Tuyakbaeva et al. 1987a; Tuyakbaeva, Litvienko, Grigor'ev 1988; Baypakov 2004; Samashev, Grigor'ev, Zhumabekova 2005; Mar'yashev, Goryachev 1999a). Questa spedizione condusse scavi anche nelle non distanti necropoli di Issyk e Turgen e nell'insediamento di Talgar (Nurmuchanbetov, Chetzov, Zhaksylykov 1992; Nurmuchanbetov 1998). Nel 1988 una importante scoperta fu effettuata sull'altopiano di Kegen, alle pendici orientali del Tran-Ili Alatau, dove fu rinvenuto un gruppo di 649 oggetti d'oro che potrebbero derivare da un kurgan vicino, e che sulla base di confronti tipologici daterebbero al VII sec. a.C. (Samashev, Grigor'ev, Zhumabekova 2004; Samashev 2007). Negli anni '90 la spedizione archeologica del Semirech'e ha continuato a lavorare, scavando numerose ulteriori necropoli nella regione (Gass 2016, 15-16). Nella zona di Almaty nuovi scavi sono stati condotti fra il 2004 e il 2006 nell'ambito dello studio "Monumenti della storia e cultura della regione di Almaty" guidata da K.M. Baypakov e A.A. Goryachev (Baypakov, Goryachev, Kokhlova 2005; 2006; Baypakov, Goryachev 2007).

A partire dagli anni '90 è inoltre enormemente cresciuto il numero delle pubblicazioni, non solo relative ai risultai dei numerosi scavi, ma anche di opere generali di sintesi su vari temi della ricerca: i monumenti del periodo medievale (Baypakov 1998b; Baypakov, Savel'eva, Chang 2002); costumi funerari; analisi stilistiche; i nomadi della prima Età del Ferro (Samashev, Grigor'ev, Zhumabekova 2004, 2005a, 2005b, 2005c); le tombe principesche (Samashev 2007), gli insediamenti

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dei gruppi sedentari (Baypakov 2008); l'applicazione delle nuove tecnologie informatiche in archeologia ecc.. (Gass 2016).

Proprio la regione del Semirech'e, che si caratterizza come una delle più ricche e interessanti dal punto di vista archeologico dell'intero paese, è stata oggetto a partire dagli anni '90 e nel corso del nuovo millennio di numerosi progetti di studio internazionali. Tra di essi possiamo ricordare:

-Il Progetto Kazako-Americano (Talgar project) guidato da K. Baypakov e C. Chang (Sweet Briar College), al lavoro fin dal 1994, che ha indagato alcuni insediamenti dell'Età del Bronzo e dell'Età del Ferro (Tuzusai, Cyganka). Lo scopo del progetto è quello di indagare i rapporti fra nomadi e sedentari, di realizzare uno studio paleo-ecologico e un'analisi delle produzioni agricole in aree definite generalmente "nomadiche", studiando anche il processo di sedentarizzazione e urbanizzazione della regione dall'Età del Ferro fino al periodo medievale (Spengler, Chang, Tourtellotte 2013; Chang, Grigoriev 1999; Rosen, Chang, Grigoriev 2000; Chang et al. 2002; Chang

et al. 2003; Baypakov 2008).

-Il progetto DMAP (Dzhungar Mountains Archaeological Project) diretto da Michael Frachetti della Washington University di St. Louis in collaborazione con l'Istituto di Archeologia nella figura di A.N. Mar'yashev, si propone di indagare l'evoluzione occupazionale della valle del fiume Koksu alle pendici dei Monti Dzhungar, dando particolare risalto al rapporto fra nomadi e sedentari e allo studio del paesaggio (Frachetti 2006).

-La spedizione archeologica kazako-tedesca che nel 2008-2009 ha analizzato numerose necropoli e tutti gli elementi architettonici esterni (Nagler 2009; Nagler et al. 2010; Gass 2011; 2011a; 2016) anche attraverso analisi paleoantropologiche, archeozoologiche, archeobotaniche e isotopiche. Di questo studio fa parte anche il progetto di dottorato "Archaeological and Geoarchaeological research in Kazakhstan" all'interno del gruppo di ricerca "Piramidi delle Steppe" del "Topoi Excellence cluster" di Berlino, che ha come obiettivo la storia del Tardo Bronzo e prima Età del Ferro e l'utilizzo dello spazio nella regione del Semirech'e, oltre all'analisi dei cambiamenti climatici e ambientali che ebbero luogo in questo periodo (Gass 2011; 2016; Blatterman 2013)37.

Nonostante il numero e la qualità delle ricerche sia fortemente aumentato a partire dagli anni '90, la nostra conoscenza archeologica di molti aspetti della cultura dell'Età del Bronzo e dell'Età del Ferro nel Semirech'e, e dei successivi periodi storici rimane ancora assai frammentaria e sbilanciata, soprattutto a favore dei grandi kurgan reali, e a discapito degli altri gruppi "meno visibili" della società. Inoltre di svariate centinaia di siti scavati (comunque un numero minimo in confronto alla enorme quantità di monumenti archeologici presenti) solo molto pochi sono giunti ad avere una pubblicazione coerente. Tutto questo accade nonostante le ricerche siano svolte in

37 https://www.topoi.org/project/topoi-1-7/

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questa regione ormai da oltre 150 anni (Gass 2016, 24), e ciò inevitabilmente influisce anche su possibili future ricerche.

1.7.1 Le fonti etnografiche sul Semirech'e

Un'altra categoria di fonti è fondamentale per lo studio di alcuni aspetti tipici della regione, come la questione del nomadismo. Si tratta delle fonti etnografiche ed etno-storiche che hanno una storia piuttosto antica. Le prime descrizioni di questa regione si trovano nelle cronache cinesi, tra i quali Shi ji di Sima Qian (145-90 a.C.),

Han shu di Ban Gu (32-92d.C.) e l'Hou han shu di Fan Ye (398-445 d.C.), tradotti dal

monaco Iakinf (Nikita Bikurin) alla metà del XIX secolo. Alcuni più isolati riferimenti si trovano nelle più tarde cronache turche e persiane (XIII-XV sec. d.C.), come il

Tarikh-i jahan gusha di al-Juvayni (Yuvayni et al. 1997) e il Tarikh-i al-Rashidi di

Mizra Muhammed Haydar (Haydar, Thackston 1996), ma anche in lavori di autori mongoli come Rashid al-Din (Rashid al-Din, Sayyad 2000). Ulteriori riferimenti sono forniti da viaggiatori più tardi come Marco Polo, Plano Carpini, Peter Pallas e Gustav Renat. A partire dall'800 studi più mirati sulla geografia o etnografia del Semirech'e cominciano a diffondersi, fra questi possiamo ricordare i lavori di A. Levshin (1832), Ch.C Valikhanov (Valikhanov et al. 1865), N.A. Aristov (1894; 1896), i più recenti di V.V. Bartol'd (1963-1977; 1943) e A.D.M. Carruthers (Carruthers, Miller 1914) (Frachetti 2008, 108-112).