CAPITOLO 7 I KURGAN DELLA NECROPOLI KASPAN: ANALISI ARCHITETTONICA E STRATIGRAFICA 78 E ANALISI DEI REPERT
7.1.1 La stratigrafia del tumulo
Il kurgan presentava un tumulo in terra e pietre alto circa 3 metri con un diametro poco superiore ai 30 metri. Sulla sommità giaceva orizzontalmente una grande pietra dalla forma di parallelepipedo (dimensioni 22 x 45 (36) x 83 cm), probabilmente una stele originariamente collocata verticalmente sulla sommità del kurgan (Fig. 25). Il tumulo non consisteva in un semplice accumulo/ammasso di terra incoerente ma, come recentemente notato anche in altri kurgan dell'orizzonte culturale scita (Rolle, Murzin, Alekseev 1998; Hellmuth 2007; Akishev, Kushaev 1963), presentava una stratigrafia complessa che prevedeva distinti elementi realizzati secondo una precisa successione, certamente legata al ritualismo della sepoltura funeraria.
L'intero riempimento del tumulo era costruito su di una sorta di basamento in terra battuta alto circa una quindicina di cm, realizzato al di sopra del piano di campagna (L1). Il materiale del basamento era lo stesso del terreno sottostante, e inizialmente non era chiaro se si trattasse di uno strato compattato naturalmente o artificialmente, ma sulla base del rapporto stratigrafico con il crepidoma/rivestimento in pietra è stato stabilito che si trattava di una preparazione appositamente costruita. Al di sopra di esso si trovava il principale elemento strutturale del tumulo, ovvero un terrapieno dalla sezione grossomodo triangolare e vertici smussati che circondava con
78 Le informazioni qui riportate sono state estrapolate dagli appunti presi dal sottoscritto durante le fasi di
scavo, dalle relazioni dei colleghi kazaki presentate all'Istituto di Archeologia di Almaty e lì conservate e in parte riportate anche nell'articolo pubblicato nel 2015 (Beysenov et al.). All'interno del testo vengono utilizzate delle denominazioni (Locus, abbreviato L.) per gli strati individuati sul campo, per facilitare la discussione della stratigrafia e l'associazione con la documentazione grafica. Esse sono state assegnate a posteriori ed esclusivamente agli strati o agli elementi principali della struttura, per cui non individuano una completa sequenza stratigrafica e non sono trasferibili in un Harris Matrix.
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andamento presumibilmente79 circolare la porzione centrale del tumulo dove si trovava la fossa funeraria (Figg. 26-27-28). Il terrapieno, probabilmente realizzato con terreno proveniente dallo scavo della fossa e con argilla, era stato sicuramente compattato e realizzato in strati diversi, forse riconducibili a quattro principali fasi costruttive. Alla base si trovava uno strato non molto compatto (L2) coperto da diversi strati sovrapposti (L3), composti da materiali di colore e matrice diversi e molto compattati (ben visibili in sezione), forse anche grazie all'uso di acqua per bagnare e indurire il materiale utilizzato.
Alla base esterna del tumulo e al di sopra dello strato più esterno (e forse anche meno compattato) del terrapieno circolare (L4), si trovava un anello di pietre che rivestiva la parte inferiore del tumulo (L5), spesso dagli archeologi che scavano i kurgan definito come crepidoma o basamento (Figg. 29-30). Nel caso del Kurgan n. 4 questo era piuttosto irregolare e conservato in maniera disomogenea, ma sembra che potesse essere costituito da più strati (forse fino a tre) di pietre di piccole e medie dimensioni, contenute alla base da un circolo di pietre di dimensioni maggiori e più accuratamente sistemate nel terreno. Il rivestimento presentava le pietre inclinate secondo la pendenza del tumulo e dunque queste furono poste proprio con lo scopo di proteggere la parte bassa di esso. Al momento dello scavo, al di sopra del rivestimento in pietre si trovava un ulteriore strato di terreno di colore marrone (L6), molto friabile, che originariamente non doveva costituire una parte strutturale del kurgan. Questo strato potrebbe essersi formato a causa del dilavamento della parte sommitale del kurgan che originariamente doveva avere un'altezza maggiore, oppure potrebbe trattarsi di depositi eolici accumulatisi alla base del tumulo.
Nella cavità/"imbuto"80 delimitata dalle pareti interne del terrapieno, in corrispondenza della sottostante fossa funeraria, sono stati rinvenuti due principali riempimenti. Quello superiore era costituito da terreno di colore marrone (L7), piuttosto friabile, ma compatto. Al di sotto di questo si trovava un tipo di materiale particolare, identico a quello rinvenuto nel Kurgan n. 1 (cfr. infra). Si trattava di un riempimento di terreno fine (L8), molto depurato e privo delle più piccole impurità, alternato ad alcuni strati di pietre (Fig. 31). La principale caratteristica di questo riempimento, che lo rendeva così particolare, era che gli spessi livelli di terreno erano stati senza dubbio mescolati con acqua, come si poteva chiaramente dedurre dai tipici depositi che si erano formati dalla alternanza di fini strati sabbiosi e argillosi, generati dalla stratificazione di un materiale se non propriamente "liquido", comunque con notevole presenza di acqua (Fig. 32). Questa operazione, che deve aver richiesto una considerevole quantità di tempo per la messa in opera, in quanto presuppone che il terreno venisse lasciato asciugare prima di gettare le nuove colate e di porre su di essi gli strati di pietre, ha fatto sì che il deposito così creato si caratterizzasse come uno strato estremamente duro.
79 L'andamento circolare è stato ipotizzato grazie ad un confronto con il Kurgan n. 1 che presentava lo
stesso elemento costruttivo.
80 Secondo la terminologia russa, questo spazio delimitato internamente dal terrapieno è definito "imbuto"
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Il livello iniziava circa 1 metro sotto la sommità del tumulo, e sulla sommità presentava un primo strato di pietre di piccole e medie dimensioni (Fig. 33). Un ulteriore strato di pietre si aveva tra 1,5 e 2,5 m dalla sommità del tumulo. In realtà non si trattava di un unico strato, bensì di numerosi differenti strati, non molto compatti, considerati come uno solo in fase di scavo, per tentare di velocizzare le operazioni (Fig. 34). Infine un terzo strato di pietre è stato individuato a circa 3 metri dalla sommità del tumulo, ovvero subito sopra il riempimento della sottostante fossa funeraria (L9). Questo era distinto in due diverse e separate concentrazioni (Fig. 35).
Inizialmente si era ritenuto che questi livelli compattati di riempimento dell'imbuto formassero una sorta di struttura circondata da pali, che avevamo definito "a cupola" e che poteva richiamare la forma di una abitazione mobile nomade, la yurta. Questo si basava sul ritrovamento di alcune buche di palo intorno ai margini della fossa (cfr. infra). Tuttavia la stratificazione non sembrava mostrare una cupola, bensì degli strati concavi che si conformavano al terreno sottostante. I vari strati di materiale "liquido" infatti riempivano completamente la parte bassa dell'imbuto creato dal terrapieno circolare, adattandosi alle sue parti inclinate, mentre verso la sommità il riempimento più compatto sembrava concentrato solo al centro dell'imbuto stesso. Le buche di palo (L10) rinvenute intorno alla fossa facevano invece probabilmente parte di un qualche tipo di struttura o recinto utilizzato in una delle fasi del rituale funerario, sicuramente precedente al riempimento della fossa e dell'imbuto.