CAPITOLO 7 I KURGAN DELLA NECROPOLI KASPAN: ANALISI ARCHITETTONICA E STRATIGRAFICA 78 E ANALISI DEI REPERT
7.2 Kaspan 6, Kurgan n
7.2.2 La stratigrafia e la struttura della fossa
La camera funeraria si caratterizza per una struttura completamente diversa da quella del Kurgan n. 4. La fossa aveva una forma quadrangolare con angoli arrotondati orientati secondo i punti cardinali, misurava 4,1 x 4,7 m con una profondità di 2,2 metri, ed era dotata di un dromos di ingresso sul lato sud-orientale, oltre ad una copertura lignea che interessava sia il dromos che la parte meridionale della fossa.
Il margine superficiale della fossa si presentava come una superficie inclinata (Fig. 67). Non si trattava di terreno vergine così modellato, bensì degli elementi strutturali del tumulo, e nello specifico del terrapieno circolare. Tale superficie era infatti la base del terrapieno su cui appoggiavano le assi della copertura lignea del lato meridionale e dunque costituiva il limite su cui era impostata la struttura. Questa relazione stratigrafica ci mostra come la copertura lignea fosse uno degli ultimi elementi costruiti, quando il terrapieno era già stato realizzato. Dobbiamo infatti immaginare che la fossa fosse coperta fino ai bordi dal terrapieno circolare che la circondava e creava un ambiente raccolto. Probabilmente la parte bassa del terrapieno aveva un'inclinazione minore rispetto a quella superiore, per creare uno spazio dove fosse possibile stazionare durante lo svolgimento dei vari rituali funerari. Questo sembra dimostrato anche dalla stratigrafia e dalle inclinazioni ricostruibili sulla base delle sezioni dell'area di scavo.
Per quanto riguarda il riempimento della fossa, si trattava di un materiale molto depurato (L16), di colore grigio, estremamente compatto ma non omogeneo su tutta la superficie della fossa: nella zona centrale per esempio si trovavano le maggiori tracce delle tipiche colate di terreno liquido. Come nel caso del Kurgan n. 4 il riempimento era alternato con alcuni strati non molto compatti di pietre. Il primo di essi (L17) si trovava subito sotto la sommità della fossa82. Esso aveva un andamento per lo più rettangolare, era costituito da pietre di piccole e medie dimensioni e fu in buona parte rimosso dalla successiva piccola fossa circolare (Fig. 68).
Successivamente all'approfondimento dello scavo all'interno della fossa ci siamo resi conto che parte del materiale di riempimento di essa poteva forse formare una superficie in pendenza all'interno della camera funeraria, probabilmente parte del riempimento, che iniziava poco sotto il margine della fossa stessa, e aveva una profondità di -0,78 m. Questo è stato ipotizzato sulla base del rinvenimento di una superficie (L18) perfettamente conservata e ben identificabile (Fig. 69) almeno sui lati settentrionale ed orientale della fossa, all'interno della quale erano presenti anche alcune pietre, con la stessa inclinazione, disposte ad intervalli più o meno regolari, che
82 Durante la descrizione del riempimento della fossa farò riferimento alla profondità di alcuni strati.
Questa fa riferimento alla sommità di essa, da considerarsi il livello su cui si imposta la copertura, quella da noi individuata, poiché il reale inizio della fossa scavata doveva probabilmente trovarsi più in basso, al di sotto dei livelli strutturali del terrapieno circolare.
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sembrerebbero dunque mostrare la volontarietà di questa struttura, ma la cui interpretazione rimane incerta. Il materiale di riempimento appariva esattamente lo stesso, sopra e sotto tale superficie, ma essa potrebbe rappresentare una fase precisa del riempimento ed essere stata realizzata con uno scopo purtroppo a noi oggi sconosciuto. La struttura così realizzata creava un secondo imbuto, del tutto simile, ma di minori dimensioni rispetto a quello creato dal terrapieno circolare all'interno del tumulo. Sembra che nell'imbuto delimitato da questa superficie potesse essere stato gettato il materiale più liquido, che difatti è stato rinvenuto principalmente al centro della fossa e forse proprio questa era la sua funzione. Al di sotto di questo livello furono rinvenute due concentrazioni di pietre (L19) sul lato settentrionale (Fig. 70) ed alcune ossa sparse, generalmente inclinate da est verso ovest, di fronte al dromos (Fig. 71). A questo stesso livello era stato rinvenuto nella fossa più piccola un livello compatto di pietre.
A circa -1,5 m di profondità fu rinvenuto uno strato composto da poche pietre (L20), ma di dimensioni medio-grandi (Fig. 72), più o meno al centro della fossa. Inoltre il materiale di riempimento in questo punto sembrava avere una consistenza diversa, forse riconducibile a colate liquide di terreno. All'interno dello strato di pietre più grandi fu rinvenuto anche un punto in cui doveva essere stato gettato del materiale organico (L21) (forse erba) orientato in direzione E-O, il quale formò all'interno del riempimento uno spessore di circa 5 cm, con steli di 2-3 mm di diametro (Fig. 73, 74), che disfacendosi aveva lasciato l'impronta all'interno dell'argilla, insieme ad alcuni depositi organici di colore nero e tracce di colore arancio. La deposizione di questo materiale, riscontrata solo in questo punto, potrebbe avere un significato legato al rituale. Al di sotto delle pietre di dimensioni medio-grandi (-1,8 m.) fu rinvenuto un ulteriore strato di pietre di minori dimensioni (L22), ma più compatto, con una forma irregolarmente rettangolare orientata in direzione nord-sud (Fig. 75). Tra le pietre e subito al di fuori di esse furono ritrovate alcune ossa umane, fra cui un cranio frammentario e ulteriori frammenti appartenenti ad un secondo cranio (Fig 76, 77.).
Nella parte inferiore della fossa, in corrispondenza di questi livelli, la stratigrafia del riempimento presentava uno sviluppo peculiare: lungo le pareti si erano formati alcuni sottili accumuli verticali con un andamento obliquo (L23), dalla parete della fossa verso l'interno, verosimilmente riconducibili al materiale gettato lateralmente. Questi sottili livelli erano simili alla superficie in pendenza ritrovata più in alto, ma di dimensioni nettamente minori e in alcuni punti sembravano rispecchiare l'andamento della parete della fossa che in prossimità della base rastremava dolcemente. Inoltre tali superfici erano costituite, in vari punti della fossa, da materiali diversi: uno strato più basso e sottile di colore più grigio, appoggiato al fondo obliquo della fossa sul lato orientale (Fig. 78), uno strato più spesso e un livello sottilissimo di materiale granuloso (pochi cm) e limitato solo ad alcuni punti laterali, quasi a proteggere le pareti della fossa, sui lati settentrionale e occidentale (Fig. 79).
Il fondo della fossa era piuttosto irregolare e non omogeneo, e presentava nella metà settentrionale una parte incassata di circa 30 cm (L24), di forma ovale, dove dovevano essere stati originariamente collocati i corpi (Fig. 80). In alcuni punti del fondo della fossa fu rinvenuto un sottile strato nero (L25), probabilmente di origine
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organica, forse risultato del disfacimento di elementi vegetali, quali stuoie, cannicci o di materiali come feltro (Fig. 81). Sul fondo della fossa furono rinvenute ossa sparse riconducibili a più individui (tre) mescolate insieme ad ossa animali. Sulla parete orientale una piccola nicchia (L26) scavata nel terreno vergine conteneva alcune ossa umane (costole, clavicola). Le ossa lunghe e i crani erano sparsi e spesso frammentari e la loro posizione induceva a pensare che i corpi fossero orientati con la testa verso est, sud-est. La fossa sul fondo (L27) (non considerando la parte incassata) misurava circa 3,7 x 3,8 metri, presentando una forma quasi perfettamente quadrangolare.
In generale le pareti della fossa erano piuttosto irregolari, in quanto il materiale vergine che le componeva cambiava gradualmente con la profondità. Dapprima esso era costituito da un terreno grigiastro, che diveniva gradualmente bianco e poi ancora più in profondità si caratterizzava come un terreno misto, di colore bianco e rosso e con chiazze marroni. Le pareti presentavano inoltre una serie di irregolarità che in alcuni casi potrebbero essere definite come vere e proprie nicchie, anche se piuttosto poco profonde. Purtroppo alle pareti non fu dedicata la necessaria attenzione ed alcuni particolari potrebbero essere stati tralasciati, impedendo una completa comprensione delle vicende ad esse collegate.
Lungo tutta la parete meridionale (sud-ovest) della fossa era stato lasciato un risparmio per proteggere la copertura lignea collassata, che una volta rimosso permise di scoprire un notevole e nel complesso ben conservato crollo della struttura (L28). Essa era formata da circa 30 assi, e doveva formare una copertura parziale della camera funeraria (Fig. 82, 83). La lunghezza originaria delle assi di copertura doveva aggirarsi intorno ai 3 metri, mentre quella della copertura da est a ovest doveva essere di circa 4 metri. Il numero esatto delle assi era difficile da stabilire visto il cattivo stato di conservazione di alcune di loro, oltre ai danni provocati dalla successiva fossa, che proprio qui era posizionata, e da alcune tane di roditori. Si trattava di assi dello spessore di 2-6 cm e non di tronchi pieni, e la cui larghezza variava fra 13-14 cm, 11-12 cm, 9-10 cm, 5 e 3 cm (Fig. 84).
La dinamica del collasso della copertura non appariva chiara. L'estremità meridionale delle assi risultava ancora in situ, appoggiata sul margine inclinato della parete della fossa funeraria, mentre la parte rimanente, spezzata lungo il margine della fossa, giaceva quasi verticalmente al suo interno. Alcune assi, una volta raggiunto il fondo della fossa si disponevano nuovamente in orizzontale, ma non appoggiavano direttamente sul pavimento, bensì al di sopra di uno strato di argilla di circa 15 cm che riempiva il fondo della fossa stessa. Al di sotto delle assi più vicine al pavimento si trovava anche un frammento parzialmente conservato di una trave perpendicolare (L29) che doveva sorreggere l'estremità settentrionale della copertura (Fig. 85). L'intera struttura era sorretta da 3 grossi pali sul margine meridionale della fossa, uno dei quali si era in parte conservato. I pali erano infilati in profonde buche (L30) scavate nel terreno e riempite di argilla (Fig. 86). I fori per altri due pali furono individuati al centro della fossa, mentre il terzo, sul lato occidentale, era mancante. Due ulteriori fori per pali verticali, ma di minori dimensioni (L31) (7 cm di diametro, 9 cm di profondità) furono identificati di fronte al dromos, e non è da escludere che costituissero una sorta di
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partizione interna (Fig. 87). La presenza di grandi e profonde buche di palo sul lato meridionale, ovvero di pilastri di considerevoli dimensioni, lì dove la copertura poggiava anche sul margine della fossa, sembrerebbe inutile, ma potrebbero non avere un valore strutturale bensì puramente simbolico, come documentato in numerosi contesti funerari dell'orizzonte culturale scita. La buca di palo centrale sul lato sud aveva una profondità di 39 cm, un diametro di 30 e il diametro del palo era di 16 cm. L'altezza conservata del palo era di 85 cm (Fig. 88).
Questa struttura presenta ancora alcune questioni aperte riguardo alle modalità del suo collasso. Stratigraficamente il riempimento di argilla e pietre con colate di argilla liquida deve essere avvenuto quando la struttura era già collassata, infatti essa non può essere collassata sotto il peso del riempimento. Non è da escludere che essa sia stata distrutta volontariamente prima di realizzare il riempimento, anche perché la copertura di solo una parte della camera mal si concilierebbe con un riempimento di questo tipo. Il tumulo potrebbe inoltre essere rimasto aperto per un certo periodo di tempo prima della chiusura, per l'esposizione dei corpi o per l'esecuzione di alcune pratiche legate al rituale. La copertura potrebbe essere caduta per cause naturali a seguito del deterioramento del materiale organico da parte di agenti atmosferici, che potrebbero aver influito anche solo parzialmente, oppure come si è detto potrebbe essere stata distrutta volontariamente (Fig. 89, 90).
7.2.3 Il dromos
Sul lato sud-est della camera funeraria si trovava un dromos, lungo circa 4,5 metri, che non si immetteva esattamente a metà del lato della fossa, ma a circa 2/3 di esso, e presentava uno scalino per entrare in essa (alto circa 40 cm, ma 60 cm dal fondo della fossa). Esso aveva una forma rastremata verso il fondo, infatti si restringeva fino ad una larghezza di soli 50 cm, mentre nella parte alta misurava circa 1 m (L32). Il fondo del
dromos risaliva verso l'ingresso, in maniera irregolare, attraverso alcuni gradini e un
fondo discontinuo in relativamente leggera pendenza (Fig. 90, 91, 92). Nel punto in cui si immetteva nella fossa esso misurava 1,8 m di profondità, mentre all'estremità opposta poco più di 10 cm. Il corridoio presentava una copertura con tavole lignee, per un totale di circa 19, le quali sono state rinvenute collassate al suo interno (L33). A circa metà lunghezza del dromos furono rinvenuti 7 pali verticali (diametro 7-10 cm) (L34), fortemente inclinati con la sommità verso nord-ovest, i quali costituivano forse una sorta di divisorio, ma la stratigrafia in questo punto non era purtroppo chiara.
Il riempimento del dromos era costituito da un materiale soffice e incoerente con numerosi residui vegetali di colore bianco (L35), soprattutto nella metà orientale, mentre nella metà occidentale il riempimento era molto più denso e compatto (L36) e richiamava nelle caratteristiche e tipologia il materiale di riempimento della fossa. La separazione sembra potesse essere individuata dai resti di un palo collocato orizzontalmente, che indicherebbe un limite, piuttosto che formare una vera e propria barriera, ma sul quale ci sono tuttora alcuni dubbi interpretativi. All'interno del dromos fu rinvenuto l'intero crollo delle assi di copertura, in cattivo stato di conservazione, la maggior parte di esse disposte verticalmente, altre obliquamente, e altre ancora
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perfettamente orizzontali, secondo direzioni diverse (Fig. 93, 94, 95). La grande maggioranza della copertura crollata si trovava nella metà superiore del riempimento, mentre nella metà inferiore si aveva un terreno diverso e decisamente più compatto (L37), ma completamente privo di frammenti di crollo della copertura. Questo potrebbe anche indicare che la copertura del dromos fosse crollata quando questo accumulo compatto si era già depositato, forse anche in seguito al riempimento dell'adiacente fossa.
Nei pressi dei pali divisori verticali uno spesso accumulo di cenere (L38) potrebbe testimoniare qualche rituale lì svolto, anche se non sono state rinvenute tracce di ossa bruciate che potrebbero indicare la presenza di un banchetto o di offerte rituali. Anche i legni verticali potrebbero essere stati parzialmente bruciati, dato il loro colore piuttosto scuro. Le pareti laterali del dromos erano irregolari: la parte bassa infatti era stata scavata nel terreno vergine di colore bianco, mentre la parte superiore sembrava scavata nel materiale del terrapieno circolare. La sequenza costruttiva potrebbe avere qualche lacuna, ma sulla base degli elementi stratigrafici sembrerebbe che il dromos sia successivo al terrapieno. Infatti le assi della sua copertura si appoggiavano sulla superficie inclinata del terrapieno circolare, e la parte alta delle pareti laterali del
dromos era costituita dal materiale di riempimento del terrapieno stesso, come visibile
dall'andamento stratigrafico. Il terrapieno potrebbe avere, in corrispondenza del dromos, una interruzione nel suo andamento circolare.