CAPITOLO 7 I KURGAN DELLA NECROPOLI KASPAN: ANALISI ARCHITETTONICA E STRATIGRAFICA 78 E ANALISI DEI REPERT
7.10 La ricostruzione del rituale funerario 1 Kaspan 6, Kurgan n
A grandi linee, i passaggi del rituale funerario svolto nel Kurgan 4 possono essere così ricostruiti: inizialmente furono costruite la fossa e il terrapieno circolare intorno ad essa. A questo punto deve aver avuto luogo il rituale funerario, che doveva prevedere un qualche tipo di attività legata alla piattaforma rinvenuta sul lato settentrionale del tumulo e forse nei pressi della struttura in legno eretta al di sopra della fossa. In questa fase doveva essere stato deposto nella tomba il corpo di una donna di circa 45 anni. Non sappiamo però se la tomba sia stata lasciata completamente aperta, o se il corpo sia stato protetto dalla eventuale struttura lignea, o se sia stata chiusa con le lastre di pietra rinvenute quasi sul fondo della fossa.
Dopo un arco di tempo che non è possibile quantificare, la copertura fu riaperta, l'eventuale corredo inserito al momento della deposizione (di cui rimanevano, al momento dello scavo, solo un pettine in osso e alcune perline bronzee) fu asportato e le ossa della defunta furono sparse all'interno del riempimento che si stava iniziando a realizzare, creando la situazione di estremo disordine riscontrata durante le fasi di scavo. Successivamente il tutto era stato richiuso con un massiccio riempimento di strati di argilla quasi liquida alternati a strati di pietre. Quasi sulla sommità della fossa era stato poi deposto il corpo del cane e si era provveduto a distruggere la possibile copertura o recinto in legno. Infine il tutto era stato sigillato con altro materiale liquido
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fino quasi alla sommità del kurgan. A quel punto era stato aggiunto anche il resto del materiale friabile facendo raggiungere al tumulo funerario le dimensioni finali. Come ultimo passaggio sulla sua sommità fu eretta la stele.
Alcuni aspetti continuano tuttavia ad essere poco chiari. In primo luogo non è possibile ricollegare cronologicamente la seconda piccola fossa meridionale ai passaggi rituali precedentemente elencati, anche se sicuramente essa fu sigillata insieme alla fossa principale con il materiale liquido apportato all'interno dell'imbuto. La sua funzione risulta piuttosto complicata da interpretare, dato che è stata rinvenuta completamente vuota. Per questo si pensa che potesse costituire una fossa commemorativa di un personaggio scomparso, o morto lontano, magari in battaglia, forse il marito della donna sepolta nella fossa principale. La piccola fossa dunque potrebbe essere definita come "cenotafio". Tradizionalmente le fosse rinvenute vuote all'interno dei kurgan venivano generalmente interpretate come oggetto di saccheggio, e anche tuttora piuttosto raramente come cenotafi. Alcuni esempi di cenotafi sono stati documentati nella necropoli di Bolshe Kazakbaevo II nella regione del TransUral (Kroll 2000), nella necropoli di Akbent nel Tajikistan orientale (Litvinsky 1972), e nella necropoli di Kayrit in Uzbekistan meridionale (Stancho et al. 2014), e forse anche nel kurgan di Litoi, scavato nel 1763 nei pressi di Kirovgrad in Ucraina (Bokii 1992; Kisel' 2003; Tunkina 2007). Se i contesti fossero studiati tenendo presente questa possibile interpretazione, probabilmente un numero molto maggiore di kurgan sarebbe oggi interpretato come cenotafio.
Una spiegazione più di tipo pratico per la funzione della piccola fossa potrebbe essere che essa, dato anche il tipo di deposito rinvenuto al suo interno, fosse stata utilizzata per mescolare il terreno con acqua e creare il materiale liquido con cui riempire la fossa funeraria. Questa spiegazione appare però poco verosimile perché ci troviamo all'interno dello spazio sacro-rituale del kurgan, dove ogni azione ed ogni elemento sono riconducibili ad un valore ed un significato preciso. Se il materiale e le pietre potevano essere portati anche da decine di chilometri di distanza, il materiale per il riempimento poteva essere semplicemente mescolato al di fuori di questo spazio sacro, ovvero a qualche decina di metri di distanza, e poi portato all'interno con qualche tipo di contenitore.
Un altro aspetto che stratigraficamente potrebbe apparire dubbio riguarda la possibilità che l'intera sepoltura sia stata completamente chiusa e successivamente interamente riaperta, di fatto eliminando completamente le tracce precedenti, e poi sia stata nuovamente richiusa utilizzando, attraverso le fasi del rituale, il terreno liquido e tutti gli altri elementi precedentemente descritti. Quest'ultima spiegazione sembra però piuttosto forzata, mentre appare più verosimile che fosse stata attuata una chiusura parziale, oppure che la fossa fosse stata lasciata aperta.
7.10.2 Kaspan 6, Kurgan n. 1
Come nel Kurgan n. 4, la fossa centrale e il terrapieno circolare a sezione triangolare furono costruiti per primi. Infatti il terrapieno terminava in corrispondenza dei margini della fossa e il più alto strato di rivestimento era realizzato con il materiale di colore
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rosso proveniente dallo scavo dei livelli più bassi della camera funeraria. La costruzione del dromos sembra essere stata successiva o al massimo contemporanea. Non è chiaro stratigraficamente se esso tagliasse parte del terrapieno, o se quest'ultimo, a mio avviso più probabilmente, si interrompesse in corrispondenza del punto dove sarebbe stato realizzato il corridoio, ma la stratigrafia visibile lungo le pareti del dromos e la copertura lignea che segue la superficie interna del terrapieno sono indizi a favore di una costruzione successiva rispetto al terrapieno. Anche la copertura lignea della fossa funeraria, che in parte si appoggiava sul terrapieno circolare al margine meridionale della fossa, fu costruita in questa fase.
Purtroppo non è possibile nel caso del Kurgan n. 1 ricostruire con precisione ogni singola fase del rituale. La presenza dei resti di tre individui apre una serie di problematiche complesse, soprattutto relativamente alle fasi di sepoltura dei tre corpi. Data la presenza di tre corpi si può, teoricamente, ipotizzare da un minimo di uno ad un massimo di tre diversi momenti per la loro sepoltura. Avendo trovato le ossa a livelli diversi e mescolate fra di loro, trovare l'esatta sequenza delle inumazioni è praticamente impossibile. Si può ipotizzare che la sepoltura dell'uomo, il più anziano di età e probabilmente il capofamiglia, sia avvenuta per prima. Potrebbero poi aver seguito la donna e il bimbo, forse sacrificati; in questo caso la deposizione sarebbe avvenuta insieme o poco tempo dopo la deposizione dell'uomo.
Alternativamente si può pensare che la morte della donna possa essere avvenuta successivamente e che il bimbo sia stato sacrificato. Naturalmente siamo nel campo delle speculazioni e in mancanza di dati certi non ci possiamo spingere oltre. In quest'ultimo caso, se il tumulo fosse già stato richiuso, doveva essere riaperto per aggiungere gli altri corpi. Questo avrebbe potuto essere il momento giusto per compiere questa azione di saccheggio/asportazione rituale. Non è inoltre da escludere che la deposizione della donna e del bambino facessero parte del rituale funerario di sepoltura dell'uomo e che dunque siano avvenuti nello stesso esatto momento o in fasi diverse di una cerimonia funeraria presumibilmente piuttosto lunga. Non bisogna tralasciare inoltre che la donna presenta alcune tracce sul cranio che fanno pensare alla possibilità che sia stato oggetto di mummificazione e che dunque si aveva la volontà di preservare il corpo.
La tomba deve essere stata lasciata aperta per un certo periodo di tempo, e successivamente la copertura lignea fu fatta crollare, probabilmente volontariamente. In seguito era avvenuta l'azione di saccheggio/asportazione rituale e infine era iniziata la fase di chiusura del tumulo. Questa fase doveva comunque aver richiesto del tempo ed ulteriori azioni rituali, come la deposizione di erba nel riempimento della fossa e la dispersione delle ossa dei vari corpi, soprattutto nella concentrazione ritrovata subito al di fuori della fossa, poco sopra la copertura lignea. Infine il tumulo fu ricoperto completamente con le colate di argilla e con il terreno friabile fino a fargli assumere la forma e le dimensioni finali. Il rituale non era tuttavia ancora terminato, in quanto in seguito una nuova piccola fossa fu scavata al centro del kurgan, fino al fondo della camera funeraria. In essa fu deposto con numerose attenzioni il corpo di un cane, ricoperto di pietre, dopodiché la fossa fu nuovamente riempita, nella parte bassa anche
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con materiale liquido. Nel caso del Kurgan n. 1 la sepoltura di cane si differenzia da quella del kurgan n. 4 perché non venne fatta durante la fase di chiusura del kurgan, subito dopo la violazione, ma in un momento successivo. Purtroppo in assenza di analisi e di una datazione precisa non si può sapere quanto tempo dopo essa sia avvenuta rispetto alla chiusura del tumulo. Se riteniamo che essa possa essere in relazione alla violazione possiamo ipotizzare un intervallo di tempo verosimilmente breve, ma se questa operazione fosse avvenuta molto tempo dopo, non è da escludere che potesse rivestire anche un significato diverso.