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2 LA DIMENSIONE GEOGRAFICA E AMBIENTALE

2.6 La storia dell'occupazione umana del Semirech'e

Le specifiche caratteristiche geografiche, ecologiche e climatiche di questa regione hanno favorito l'occupazione umana, e nello specifico le due attività economiche di sussistenza fondamentali, ovvero l'agricoltura e l'allevamento. La valle del fiume Ili, estesa fra Cina e Kazakhstan, costituisce un corridoio naturale tra Est e Ovest (Bendezu-Sarmiento 2007, 17-18) che corre lungo le pendici settentrionali della catena montuosa del Tian Shan. La cosiddetta Dzhungarian Gate (Lattimore 1940; Frachetti 2006, 125), un altopiano situato non lontano dall'estremità orientale del lago Balkash, costituisce forse l'unica "facile" via di comunicazione nord-sud in quella lunga barriera montagnosa che corre in direzione sud-est/nord-ovest, formata dalle catene dell'Hindu-Kush, del Pamir, del Tian Shan, dello Dzhungar Alatau e dei monti Altai. Il Semirech'e dunque, oltre a trovarsi in una posizione strategica e privilegiata all'interno delle reti commerciali dell'Asia Centrale48 (Bartold 1943, Kuz'mina 2004), si caratterizza per un territorio molto variato, formato da colline, montagne, vallate e massicci montuosi con valli ricche di acqua e montagne dalle pendici ricchissime di vegetazione che proteggono dai forti venti tipici della regione. Grazie alla presenza di queste nicchie ecologiche così diverse, alla presenza di un gran numero di risorse naturali, di flora e di fauna, l'area si caratterizzò come un complesso di diverse e coesistenti strategie di sfruttamento, come il nomadismo pastorale e l'agricoltura sedentaria (Bendezu-Sarmiento 2007, 18; Frachetti 2008). Queste peculiarità hanno permesso che il Semirech'e svolgesse un ruolo fondamentale nel panorama delle culture dell'Asia Centrale per almeno 4 millenni, dall'Età del Bronzo fino al periodo medievale e a quelli successivi.

La regione del Semirech'e si colloca pienamente all'interno delle vicende culturali che hanno caratterizzato le dinamiche occupazionali dell'Asia Centrale. I primi

48 Lungo la valle del fiume Ili e nelle numerose città medievali vi passerà anche uno dei rami più

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insediamenti paleolitici datano alla fine del Pleistocene inferiore. Essi si trovano principalmente nella regione del Nord Balkash e nella valle di Charyn e hanno restituito ritrovamenti di chopping tools e della cultura acheuleana. Nel successivo Pleistocene medio (intorno a 200 mila anni fa) sono stati rinvenuti insediamenti della cultura musteriana, sia nella regione a Nord del lago Balkash, sia nella valle di Charyn che sulle montagne del Chu-Ili, nel Semirech'e occidentale. Insediamenti del Tardo Paleolitico sono invece stati rinvenuti nella regione del Pre-Balkhash Settentrionale (Sayak) e lungo le terrazze fluviali del fiume Ili (Aktau). Durante l'ultimo periodo glaciale (15-10 mila anni fa), a causa delle condizioni molto rigide, potrebbe esserci stato uno hiatus nell’occupazione della regione, ma a partire dal successivo periodo dell'Olocene, l'occupazione neolitica appare molto diffusa sia nella zona del lago Balkash, che sulle montagne del Chu-Ili e sulla fascia pedemontana del Trans-Ili Alatau. A questo punto si ipotizzano alcune successive ondate di immigrazione di gruppi (indo-iranici) e l'affermarsi di comunità pastorali (Deom et al. 2012, 51-52).

L'Età del Bronzo nel Semirech'e rientra all'interno del più ampio orizzonte culturale di Andronovo, diffuso a partire dal XX sec. a.C. in un territorio molto vasto che comprende l'intera Asia Centrale (Mallory 1989; Kuz'mina 1994, 2007, 2008) e che probabilmente rappresenta il risultato di uno sviluppo socio-economico iniziato già a partire dal Calcolitico. Su questo concetto di possibile continuità culturale si discute ancora molto, da una parte perché in queste fasi avvengono importanti sviluppi (per esempio nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento49) e poiché si ha ancora una scarsa conoscenza dei gruppi umani del Neolitico e dell'Eneolitico (Calcolitico) ma, d’altra parte, anche per l'incertezza cronologica sull’esatta individuazione, successione e sulle reciproche relazioni fra i vari gruppi regionali (per esempio Alakul, Alekseevka, Fedorovo, Petrovka) (Koryakova, Epimakhov 2007). L'ampio orizzonte culturale Andronovo si caratterizza per una certa omogeneità, individuabile da alcuni tratti peculiari, fra cui le pratiche funerarie (utilizzo della tomba a cista), la ceramica con ornamentazione geometrica e le forme dei manufatti in metallo (Baypakov 1998; Kuz'mina 1994), ma allo stesso tempo sono attestate differenziazioni regionali che riflettono tradizioni locali che si registrano sia nell'architettura funeraria, che negli insediamenti, nelle decorazioni e negli impasti ceramici (Frachetti 2008, 55-69). Anche riguardo all'appartenenza etnica ci sono delle incertezze, ma l'ipotesi più attendibile attribuisce a queste popolazioni una appartenenza indoiranica (cfr. infra) (Kuz'mina 1994; 2007)50. Si ritiene che tali gruppi svolgessero una vita sedentaria con una base economica mista, agro-pastorale, in cui l'allevamento del bestiame da pascolo rivestiva il ruolo predominante. In questa fase si diffusero in maniera consistente l'estrazione e la lavorazione dei metalli. Nel Semirech'e questi gruppi sono attestati dalla metà del II millennio a.C. (Bendezu-Sarmiento 2004, 180) e la loro presenza è mostrata sia da

49 Allevamento, agricoltura, metallurgia era conosciute anche nella fase precedente, ma fu solo con l'Età

del Bronzo che si affermarono in maniera più sistematica e sviluppata, portando ad una maggiore complessità e ricchezza sociale, e ad una economia più articolata (Baypakov 1998, 19).

50 Nel prossimo capitolo ne discuteremo più approfonditamente, ma va ricordato che altri studiosi

ipotizzano una appartenenza ugro-finnica (Chernecov 1953), o più recentemente turca (Laypanov, Miziev 1993).

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importanti necropoli come Karakuduk e Tamgaly (Maksimova 1958; 1961) che da grandi complessi rituali e petroglifi come a Tamgaly (Rogozhinsky 2004), oltre che da numerose altre necropoli e insediamenti (Kuz'mina 2007). Tra la fine del II e l'inizio del I millennio a.C. ci furono vari mutamenti nell'economia, società e cultura di questi gruppi, secondo la visione tradizionale attribuiti al possibile arrivo di nuovi gruppi, con il successivo passaggio ad un allevamento transumante e a società "nomadiche", che marcano l'inizio dell'Età del Ferro.

L'Età del Ferro nel Semirech'e si caratterizza per la presenza di una cultura regionale facente parte del più ampio orizzonte culturale scita, che rientrando nell'oggetto di questo lavoro di ricerca non viene qui descritta perché affrontata più approfonditamente nel corso dei capitoli successivi. Accenniamo soltanto brevemente che nel Semirech'e sono attestate svariate migliaia di Kurgan (Ageeva et al. 1960) di questo periodo, con una forte presenza di necropoli cosiddette reali (Gass 2011; 2016), tra cui possiamo ricordare la necropoli di Issyk (Akishev 1978) e quella di Besshatyr (Akishev, Kushaev 1963), che analizzeremo nel dettaglio successivamente. Le necropoli dell'Età del Ferro più antiche sembrano al momento risalire all'VIII sec. a.C. (Bizhe) e al VII sec. a.C., come nel caso di Besshatyr, dove si trovano tumuli di enormi dimensioni. L’occupazione rimase intensa fino al III secolo a.C. La regione, si caratterizzava in questo periodo per una grande integrazione fra gruppi pastorali e agricoli (Macklin et al. 2015) come dimostra anche la recente scoperta di numerosi insediamenti (Frachetti 2008; Chang 2012; Gass 2016).

Alla fine del I millennio a.C. si verificarono grandi spostamenti di gruppi umani che portarono alla formazione di nuove compagini statali, come i Wusun nel Semirech'e, i Khanju nel Kazakhstan Meridionale o i Sarmati nelle zone del Kazakhstan occidentale. Nel Semirech'e arrivarono i Wusun, probabilmente spinti verso queste regioni dalla migrazione di altri gruppi51 (Abdullaev 2007; Bonora 2008, 71). Essi diedero vita ad un vero e proprio stato, con un grande esercito e un apparato amministrativo e burocratico ben sviluppato e una capitale (Chuguen "la città della valle rossa") probabilmente sulle rive del lago Issyk-Kul, oggi in Kirgizistan (Baypakov 2000b, 184). La loro economia, come quella scita, si basava prevalentemente su allevamento e agricoltura. La società era suddivisa in vari gruppi fortemente differenziati per ricchezza, come dimostrato anche dalle dimensioni delle sepolture e dalla qualità dei, oltre che dalla presenza di marchi che attestavano la proprietà. La varietà delle tipologie funerarie riflette senza dubbio una eterogeneità etnica della popolazione con alcuni casi che seguono usi locali (tombe a fossa del gruppo di Chil'pek) ed altri richiamano costumi esterni (kurgan con camera, allineati a catacomba) (Akishev, Kushaev 1963; Bernshtam 1949, 1952; Zadneprovskiy 1994). I kurgan sono stati suddivisi, in base alle dimensioni, in tre gruppi: grandi (necropoli di Tenlik, Kargaly), medie (necropoli di Karatom), e piccole dimensioni (Baypakov 2000b).

51 Secondo le fonti cinesi questa migrazione è datata intorno al 160 a.C. (Zadneprovskiy 1994), ma alcune

sepolture funerarie del Semirech'e vengono datate al III sec. a.C. Non c'è accordo e certezza riguardo a queste datazioni, anche a causa di una cronologia ancora non sufficientemente precisa e ad una interpretazione contraddittoria delle fonti storiche (Abdullaev 2007).

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A partire dal V sec. d.C. a seguito dell'arrivo di gruppi turcofoni si formarono una serie di Khaganati e regni in perenne e reciproca lotta. Tra quelli direttamente o indirettamente coinvolti nel territorio e nelle vicende del Semirech'e possiamo ricordare il "Khaganato dei Turchi occidentali" (603-704), il regno dei Karluk (756-940) e il regno dei Karakhanidi (942-1210). Questi regni diedero inizio anche nel Semirech'e ad un processo di urbanesimo, che non era stato sperimentato precedentemente in questa regione (Baypakov 2000a). Questo territorio fu poi uno dei primi ad essere conquistato dal potentato mongolo guidato da Gengis Khan, il quale a partire dal 1219 iniziò il resto della conquista dell'Asia Centrale. Una volta che l'impero si frammentò, nacquero nuovi regni (il Semirech'e fu diviso fra tre diversi ulus mongoli), fra cui lo stato di Chaghatai e successivamente il potentato di Moghulistan (1346-1514). Alla fine si affermò in questa regione, e successivamente si ampliò, il Kanato Khazako, che riuniva gruppi locali e tribù kazake e riuscì ad unificare politicamente questa molteplicità di gruppi che definiranno la composizione del popolo kazako (Baypakov 2000a, 200-229). Nel Semirech'e occidentale e meridionale, a partire dal VII-VIII sec., l'urbanesimo trasse notevole impulso dai commerci e le città si trovano dislocate principalmente lungo la famosa "Via della Seta".

"La via della Seta" si affermò in maniera stabile come arteria diplomatica e commerciale a partire dal II sec. a.C., ma essa ricalcava in parte segmenti di vie e vie di comunicazione frequentate già a partire dal III e II millennio a.C. (Wilkinson 2014). Uno dei rami più settentrionale passava a nord del Tian Shan, attraverso la valle del fiume Ili, toccando le più importanti città della regione (Navaket, Sujab). Essa fu molto attiva nel corso del IV-VII sec. e rimase in uso fino al XIV sec., quando la regione perse di importanza commerciale a causa del declino della cultura urbana dovuta ai numerosi conflitti interni e con potenze esterne (Baypakov 2000a, 224-225; Baypakov, Nasyrov 1991). Questa via, che di fatto includeva un ampio reticolo di vie di comunicazione, traffici e merci, ebbe una grande importanza nella diffusione di beni, merci, ma anche di stili artistici, di importanti elementi culturali, artistici, architettonici e di idee religiose appartenenti alle più diverse confessioni.

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