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3. CASO PRATICO: LA TEMPESTA DISCHI

3.2. LA TEMPESTA DISCHI S.N.C

3.2.2. L'attività produttiva

All'interno di questo capitolo vorrei porre in contrapposizione la filiera produttiva tipo de La Tempesta (anche se, come già accennato, non ne esiste una comune per tutti) con quanto, invece, visto per le grandi società nel secondo capitolo.

Partiamo innanzitutto dallo scouting. Come già detto, sono principalmente gli artisti a decretare il successo o meno di un'etichetta; questa, infatti, ha più il compito di mettere a disposizione i propri mezzi affinché gli artisti esprimano al massimo il proprio talento e la propria creatività e che questa venga sapientemente replicata su disco e fatta arrivare al giusto

target di pubblico. Ovviamente se un artista non ha di suo queste caratteristiche, difficilmente 112 https://www.facebook.com/treallegriragazzimorti/?fref=ts 113 https://open.spotify.com/user/latempestadischi 114 https://open.spotify.com/artist/6lnSL91XbQXZJZw60GyyAi 115 https://open.spotify.com/artist/6jKqcDpxUSl4gbjgc97L22 116 https://open.spotify.com/artist/7nrxF1ilcwJNHofGUfsC84 117 https://www.youtube.com/user/enricomolteni 118 https://www.youtube.com/user/lacentraleelettrica 119 https://www.youtube.com/user/ilteatrodegliorrori 120 https://www.youtube.com/user/TheZenCircus

la società potrà fare più di tanto. Questo è un principio che vale per qualsiasi tipo di azienda che vuole affermarsi sul proprio mercato: la materia prima deve, innanzitutto, essere di ottima qualità, poi l'azienda avrà il compito di trasformarla in un prodotto finito che sia di gradimento per il cliente. Lo stesso vale per una casa discografica. Il settore A&R avrà, quindi, il compito di scovare i migliori artisti da proporre alla propria società.

Per La Tempesta la questione è diversa: la società ha un indirizzo mail a cui i vari gruppi possono inviare i propri demo da sottoporre all'ascolto dell'etichetta; questi arrivano ad una persona che ha il compito di ascoltarli tutti e di scegliere i migliori da inviare a Molteni; a quel punto, il fondatore de La Tempesta deciderà chi effettivamente ha l'energia giusta e soprattutto l'originalità per entrare a far parte del collettivo. Nella realtà, però, solo in pochissimi casi questo procedimento ha portato dei nuovi artisti all'interno de La Tempesta. La maggior parte di essi infatti sono frutto di conoscenze e rapporti di stima che i vari gruppi hanno sviluppato negli anni. Infatti, la fortuna della società in questo senso sta nel fatto che è formata esclusivamente da musicisti che per tutto l'anno suonano in giro per il Paese. E facendo ciò, hanno la possibilità di incontrare e conoscere tantissimi altri artisti che condividono la stessa passione per la musica e che spesso hanno bisogno di un appoggio come quello de La Tempesta, che ha, sì, i giusti contatti per creare un prodotto di livello, ma che, allo stesso tempo, gli permetta di avere ampia libertà per esprimere al massimo la propria creatività.

Il fatto è che una struttura piccola come può essere La Tempesta necessita di artisti che sanno già muoversi, più o meno, da soli e che abbiano semplicemente bisogno di quella spinta in più che gli permetta di fare il salto di qualità, e che in questo caso la società è in grado di dare.

Il disco della reunion dei Massimo Volume, per esempio, è uscito con La Tempesta perché i membri della band conoscevano già Enrico Molteni e condividevano con lui e con l'intero collettivo la stessa visione musicale. O ancora, è stato Giorgio Canali a proporre Le Luci della Centrale Elettrica come nuovo progetto da far uscire con La Tempesta, perché lo conosceva e perché aveva visto in lui delle doti che, se ben sfruttate dalla società, potevano decretarne il suo successo.

Inoltre, l'etichetta non è alla continua ricerca del nuovo talento da far entrare nella società. Gli artisti già presenti si rinnovano spesso e presentano ciclicamente nuovi progetti da

sviluppare. Quindi, paradossalmente, la società potrebbe anche non raccogliere nessun altra “materia prima” per formare nuovi “prodotti finiti”.

In sostanza, la prima differenza della società rispetto alla maggior parte delle altre etichette è che, per la quasi totalità delle volte, gli artisti messi sotto contratto non sono frutto del lavoro dell'A&R. In realtà, la seconda differenza è che ne La Tempesta non esistono contratti. Ecco un altro motivo per cui la società è poco incline ad accogliere artisti che non conoscono. Quando le due parti, gruppi e etichetta, decidono di cominciare a lavorare insieme, non vi sono contratti che li vincolano. Ognuno è libero di agire come meglio crede e gli accordi reggono attraverso rapporti di reciproca fiducia e stima. È l'espressione massima dell'etichetta indipendente, questa filosofia interna alla società secondo cui il rapporto umano e la voglia di fare cose assieme regge più di un contratto scritto. Questo significa, ovviamente, che anche gli artisti, non avendo vincoli contrattuali, sono liberi di cambiare società nel momento in cui non si trovano più bene.

Questa scelta societaria è stata adottata anche perché gli stessi Tarm, quando hanno avuto a che fare con un'etichetta discografica come la BMG Ricordi, hanno avuto dei problemi legati al fatto che erano vincolati ad una società con cui non erano in sintonia perché questa aveva gradualmente perso interesse nei loro confronti.

Un'altra importante differenza riguarda le percentuali che etichetta e artista si spartiscono sui guadagni. Nel secondo capitolo è stato evidenziato come, per le major, le entrate derivanti dalle vendite dei dischi sono distribuite con percentuali intorno al 10-15% per l'artista, mentre per le comuni etichette indipendenti queste percentuali salgono intorno al 50%, o comunque tra il 40 e il 75%. Ne La Tempesta invece l'accordo non scritto tra le due parti prevede una distribuzione del 90% dei guadagni all'artista e solo il 10% all'etichetta. E questo non perché la società sia più piccola o non abbia sufficiente potere contrattuale, ma semplicemente perché è una scelta voluta dall'etichetta, che ritiene che la musica sia di proprietà di chi la crea così come la quasi totalità delle entrate derivate.

In questo senso l'azienda ha più l'aspetto di una cooperativa, piuttosto che di una società in nome collettivo. Non ha fine di lucro (lo stesso Molteni non prende uno stipendio derivante dalla sua attività di discografico), ma ha lo scopo di supportare quegli artisti più vicini a questa visione e quindi a sostenere ed alimentare, così, il mercato discografico italiano.

Passiamo adesso alla fase di produzione vera e propria del disco. In questa fase La Tempesta non ha un'attività produttiva comune per tutti gli artisti. Nel secondo capitolo si è visto come la registrazione del disco richiedesse step precisi e che valessero per ogni artista dell'etichetta discografica tipo presa in considerazione. Nella società friulana, invece, questo non è previsto, in quanto ogni artista è libero di lavorare come meglio crede. Quindi stabilirà dove intende registrare, supportato da quale produttore artistico, quali sono i brani da inserire nella tracklist, quando fare uscire il disco ecc.. Questo sempre seguendo la filosofia della società che concede il massimo della libertà all'artista. Ovviamente, l'etichetta ha, comunque sia, il suo ruolo. È in questo caso, infatti, che entra in gioco l'esperienza maturata sul campo nel corso degli anni e la rete di contatti creata. Molteni avrà, quindi, il compito di consigliare e supportare gli artisti nel corso della creazione del disco, facendo in modo che essi lavorino alle condizioni che ritengano più idonee e mettendoli in contatto con le strutture e le persone con cui intendono collaborare.

Questo modo di operare varia a seconda dell'artista in questione. Ci sono gruppi all'interno de La Tempesta che suonano da anni, che hanno l'esperienza per lavorare in completa autonomia e che riescono a sostituire il lavoro del discografico e a completare il disco da soli. Altri casi invece in cui la band è giovane e ancora piuttosto inesperta e quindi necessita di una presenza più costante di Molteni o di altri membri dell'etichetta. Vi sono altre situazioni ancora in cui, magari, l'artista riesce ad operare in autonomia ma richiede la collaborazione di quel determinato produttore artistico, e quindi sarà la società a metterli in contatto ed ad organizzare il tutto.

Solitamente, però, vi sono alcuni passaggi che sono comuni a gran parte dei progetti de La Tempesta. Prima di tutto l'artista si accorda con l'etichetta per stabilire dove verrà registrato il disco, chi collaborerà alla creazione del prodotto e dove verrà realizzato il

mastering. In genere ci sono dei produttori a cui l'etichetta spesso si rivolge, quasi come se

fossero parte integrante della società, come, per esempio, Manuele Fusaroli che ha collaborato a molti lavori de La Tempesta. Certe volte sono gli stessi componenti del collettivo che curano i progetti di altri artisti dell'etichetta, come ha fatto Giulio Favero con il Management del Dolore Post-Operatorio o con i Bachi da Pietra, o Giorgio Canali con Le Luci della Centrale Elettrica.

concordare anche col distributore) e quindi quale sarà la scadenza entro il quale il disco dovrà essere pronto. Con l'esperienza acquisita, la società sa esattamente quali sono i momenti migliori o peggiori per fare uscire un progetto. Si cerca infatti di evitare il periodo che succede il Festival di Sanremo, perché il mercato italiano in quel momento è saturo di prodotti discografici, oppure non pubblicare immediatamente prima dell'estate, o comunque quando stanno già uscendo molti lavori dell'etichetta stessa.

A questo punto comincerà la fase di registrazione del disco, probabilmente il momento più importante per la buona riuscita del prodotto finale. Una volta fissato tutto il lavoro sul master, si provvederà a mandare il disco in stampa, cercando di rispettare le scadenze che erano state stabilite.

Tutto questo per delineare quali sono più o meno i passaggi chiave ma, come già detto, ogni disco ha una sua storia. Nel caso, per esempio, del primo disco de Le Luci della Centrale Elettrica non era ben chiaro quale sarebbe stato il riscontro del pubblico, infatti furono stabilite inizialmente mille copie da mandare in stampa che, però, sono finite dopo pochissimo tempo e così ne sono state commissionate altre mille, anch'esse vendute molto rapidamente e questo continuo stampare e vendere si è ripetuto per diverse volte. Per il secondo disco, invece, erano state prese le misure su quale sarebbe stato il bacino di pubblico che avrebbe raggiunto, e infatti furono subito commissionate diecimila copie.