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1. EVOLUZIONE DEL MERCATO DISCOGRAFICO

2.2. LA FILIERA PRODUTTIVA

2.2.2. La produzione

Delineiamo adesso quelle che sono le fasi della filiera produttiva, partendo dalla produzione. L'elemento base per la produzione di un disco è l'artista, cioè l'attore primario del sistema della comunicazione musicale. L'artista è colui che mette la propria faccia e il proprio nome sulla copertina dell'album e che si prende meriti e critiche del proprio lavoro. Oggi, più di ieri, l'artista ha assunto le vesti di vera e propria icona culturale e sociale. Attraverso i

social, l'artista è sempre a contatto con i fan che quindi stringono un legame particolare con il

proprio beniamino. I meriti di un grande successo vanno anche accreditati, però, a tutto lo staff della casa discografica che rimane nei credits del disco ma che può determinare la buona o la cattiva resa del prodotto finale.

Partiamo, però, da ancora prima, ovvero dal momento in cui ancora l'artista non c'è. Quindi la prima tappa fondamentale è la ricerca del talento. Di questa fase fondamentale si occupa la, già citata, sezione Artists & Repertoirs delle labels. Questi soggetti assumono un ruolo chiave nello sviluppo futuro dell'etichetta e dell'intero mercato. Il loro lavoro può essere su diversi livelli. La maggior parte della ricerca si sviluppa attraverso gli ascolti dei demo che arrivano alla casa discografica. Inoltre, mentre prima molte future star venivano scovate nei piccoli locali a suonare musica live, oggi questo tipo di attività si fa su internet. Molti grandi artisti di oggi sono stati scoperti grazie a YouTube. Inutile ripetere quanto la nuova era digitale abbia semplificato tutti i processi, in particolare proprio il farsi conoscere. Oggi chiunque può aprire un canale YouTube e riprendersi mentre suona una cover o un proprio inedito, direttamente nella propria camera. Da un certo punto di vista, quindi, il lavoro della divisione A&R risulta più semplificato, ma è anche vero che riuscire a trovare il talento giusto nella marea di scelte che si presentano non è facile.

In questa prima fase il vantaggio competitivo va chiaramente a favore delle etichette indipendenti perché a differenza della major hanno molto meno da perdere. E l'obiettivo delle

indies è proprio questo, cioè cercare di individuare dei potenziali talenti da mettere sotto

contratto e da far crescere musicalmente e commercialmente. La major difficilmente può permettersi questo. La grande casa discografica preferisce puntare su artisti già affermati (o quantomeno più “pronti”) e coltivare quelli che già possiede all'interno del proprio roster. Perché lanciare sul grande mercato un artista sconosciuto può essere un suicidio commerciale. Proprio per questo, le indies danno anche molta più libertà all'artista stesso, che è svincolato

dai paletti che le logiche commerciali di una major potrebbero imporgli ed è in grado di sviluppare al massimo la propria creatività. Sempre per il solito problema: la major non può permetterselo. Spesso la grande azienda discografica viene vista come padrone “cattivo” che limita le potenzialità di un determinato cantante. La verità è che la major ha molto di più da perdere rispetto alle indies, soprattutto in tempi come questi, in cui la crisi non fa sconti a nessuno.

Una volta che l'artista è stato scoperto e ha raggiunto una quota importante di pubblico, a quel punto potrà rinegoziare il proprio contratto sulla base del potere negoziale che ha guadagnato. Spesso succede che se l'artista sotto contratto con una indies, sostiene un discreto successo allora, alla scadenza del contratto, può venire chiamato dalla major che, in questo, caso diventa interessata all'artista sempre definito emergente ma che comunque ha già sondato il mercato.

A questo punto, si passa allo step successivo cioè alla registrazione del disco. Questo diventa un momento fondamentale sia per l'artista che da quello che registra si gioca la sua credibilità, sia per l'etichetta che ha puntato su di lui. Solitamente viene affidato all'artista uno staff che lo guidi per tutta la durata della produzione dell'album. Ovviamente ci sarà il suo manager; poi a seconda del tipo di contratto che ha stipulato con la società, potrebbe venirgli affiancato un rappresentate della casa discografica, che, il più delle volte è l'A&R che l'ha scoperto. Anche questo soggetto ha una dose importante di stabilità perché ha scommesso sul nuovo talento e l'ha portato sotto gli occhi degli alti dirigenti dell'azienda discografica, quindi si deve accertare che quello che ha visto in lui, commercialmente parlando, venga replicato su disco. Ma l'elemento fondamentale responsabile della riuscita del prodotto è il produttore artistico, cioè colui che coordinerà l'attività di registrazione del disco e lavorerà a stretto contatto con l'artista. In sostanza si tratta di un “regista del suono” da cui dipende il successo del prodotto finale: il musicista ci mette la faccia, ma dietro c'è quasi sempre l'esperienza, la tecnica e le competenze musicali di un buon produttore. Oggi il produttore artistico sta assumendo le vesti di vera superstar, quasi al pari degli artisti che produce. Egli, infatti, può diventare sinonimo di garanzia sulla qualità del contenuto musicale. Se, per esempio, un brano porta la firma di Pharrell Williams alla produzione artistica, non sarà mai in discussione il suo futuro successo. Lo stesso vale per altri grandi nomi, che hanno fatto e faranno la storia della musica: Rick Rubin, Timbaland, Dr. Dre, Brian Eno, ecc.. Addirittura ci sono dei casi in

cui il nome del produttore viene accostato a quello dell'artista come se fossero una band. È il caso, per esempio, di Macklemore & Ryan Lewis.

Definito lo staff, si comincia a registrare il disco. Questo momento si può dividere in più fasi85:

• preproduzione: attività di pianificazione dell'intero processo di registrazione, quindi a livello di budget, di scelta delle persone e di tempi per la realizzazione; • incisione: la vera e propria registrazione delle performance sul supporto fisico;

questa fase può a sua volta essere suddivisa in due parti: la prima è l'incisione della parte strumentale e l'overdubbing cioè le sovraincisioni di effetti che completano e definiscono il suono, e la seconda è la registrazione delle parti vocali;

mixaggio: l'editing delle performance e dei livelli sonori; è a questo punto che si realizza la tracklist, cioè la scaletta delle canzoni nell'album;

• masterizzazione: la creazione del master, ovvero quello da cui verranno fatte tutte le copie commerciali, e la confezione del disco vero e proprio sia a livello di grafica sia di packaging.

A cavallo di queste fasi viene anche realizzata la gestione amministrativa dell'intero processo e quindi contratti e pagamenti alle persone che hanno lavorato al progetto.