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Il “piccolo” ed il “grande” settore

1. EVOLUZIONE DEL MERCATO DISCOGRAFICO

2.1. LA STRUTTURA DEL MERCATO

2.1.1. Il “piccolo” ed il “grande” settore

Il mercato discografico comprende al suo interno una molteplicità di attori con compiti tra loro totalmente eterogenei ma tutti indispensabili per la produzione, sviluppo, promozione e distribuzione del prodotto finale, cioè il contenuto musicale.

Per poter analizzare al meglio la struttura che lo compone sono stati realizzati da diversi studiosi, numerosi modelli di mercato. In questo lavoro sarà approfondito il sistema sviluppato da Barbarito e Ardizzone nel 2010 in collaborazione con l'Università IULM di Milano80.

Gli attori che fanno parte dell'industria discografica possono essere distinti in due macrocategorie: da una parte coloro che si occupano della produzione della musica, e tra questi, quindi vanno inseriti autori, compositori, interpreti, produttori discografici ma anche produttori e distributori di strumenti musicali ecc.; mentre dall'altra vi sono coloro che si occupano della fruizione della musica e quindi rivenditori di prodotti musicali, emittenti radiofoniche, locali in cui viene diffusa la musica ecc.. I soggetti di queste due categorie sono distribuiti, a seconda della funzione che svolgono o nel “piccolo” o nel “grande” settore della musica.

I termini “piccolo” o “grande” non si riferiscono all'importanza o alla dimensione degli operatori ma piuttosto al livello di vicinanza col processo di produzione vero e proprio. Il “grande” settore, infatti, comprende sia il “piccolo” settore sia altri prodotti o servizi situati a monte e a valle della struttura, mentre il “piccolo” settore rappresenta la vera e propria filiera produttiva.

Il “piccolo” settore viene rappresentato suddividendo i vari attori del processo nelle tre fasi della filiera cioè, partendo da sinistra verso destra, produzione, intermediazione e consumo. All'altezza della fase della produzione troviamo coloro che realizzano da zero il brano, distinguendo tra compositori/autori (da qui in avanti solo autori), cioè coloro che compongono la musica o ne scrivono il testo, e gli esecutori/interpreti (da qui in avanti solo interpreti), cioè coloro che suonano e/o cantano. Questa prima distinzione è importante per stabilire sia a quale organismo fare riferimento per la tutela del contenuto prodotto sia a quali attori sono legati contrattualmente i vari soggetti. Infatti gli autori realizzano le loro opere sotto la tutela della SIAE, mentre gli interpreti sono tutelati dall'IMAIE81. Inoltre, i due ruoli hanno a che fare, nella fase di intermediazione, con due soggetti diversi: gli editori musicali e i discografici.

Gli editori sono coloro che gestiscono l'opera scritta prodotta dall'autore e cercano di trarne il maggior profitto. Inoltre, l'editore ha il compito di scovare i migliori autori per poi farne da manager. Quindi ha sia il ruolo di talent scout sia quello di commercializzazione del brano scritto. Quindi, in primo piano, è necessario per l'editore ricercare brani e autori con i quali stipulare contratti di edizione che gli consentano un'adeguata remunerazione. A questo

81 Questo ente è stato sciolto con il provvedimento del Prefetto di Roma del 25/08/2009 con il quale si è stabilita l'estinzione dell'ente e la nomina di commissari straordinari dal 14/07/2009. Dal luglio 2010 è stato costituito il NUOVO IMAIE che distribuirà i diritti raccolti dal 14/07/2009.

punto, sarà suo compito instaurare rapporti e contatti con interpreti e discografici per permettere la realizzazione in musica del brano. Ovviamente sta nell'interesse dell'editore svolgere al meglio questa attività perché da essa dipende il suo guadagno.

Il discografico ha un ruolo simile a quello dell'editore, ma in questo caso tratta con gli interpreti. Egli deve provvedere alla registrazione del brano, dopo l'autorizzazione della SIAE, per conto degli editori e degli autori, all'utilizzo dell'opera, e poi deve riprodurlo sui differenti formati: cd, LP o in mp3 per la distribuzione digitale. Anche in questo caso, più le vendite sono consistenti più questo va a vantaggio del discografico e dell'interprete. Quindi, per ogni opera registrata, vi sono dei diritti che vanno agli autori e agli editori, cioè il diritto d'autore, e altri, invece, che vanno al discografico, cioè i diritti connessi discografici, perché è colui che ha fissato la musica sul supporto.

È evidente che quanto più la casa discografica è importante, più i ruoli saranno ben definiti e marcati. Viceversa in una piccola etichetta indipendente, spesso, il ruolo dell'editore e del discografico sono racchiusi in un unico soggetto.

Il terzo elemento fondamentale della fase di intermediazione è la distribuzione. I soggetti che si occupano di questa attività possono essere gli stessi rivenditori di dischi, gli organizzatori dei concerti e tutti coloro che hanno il compito di rendere pubblico il contenuto musicale.

La nuova era digitale ha determinato dei significativi cambiamenti nella produzione e nella distribuzione della musica. Oggi, infatti, è possibile, per gli autori e gli interpreti saltare la fase della intermediazione e quindi della interazione con la casa discografica o editoriale, e passare direttamente al mercato. Questo perché Internet permette all'artista di far conoscere a tutti la propria musica, che infatti non è mai stata presente come oggi. È anche vero, però, che, poiché, la musica non passa attraverso i giusti canali di cui dispone la discografia, c'è il rischio che il proprio prodotto si disperda e non venga recepito dal pubblico. Quindi oggi è più facile arrivare al mercato, ma proprio per questa facilità, i contenuti musicali sono un quantitativo enorme e quindi è anche più facile che non arrivino al giusto pubblico e che quindi rimanga non fruita.

Anche per quanto riguarda la distribuzione, la recente digitalizzazione ha apportato dei cambiamenti. Perché se è vero che, con le moderne piattaforme di streaming o di

ascoltatori, è anche vero che l'utilizzo del diritto d'autore e dei diritti connessi discografici spesso non è sufficientemente remunerato, o quantomeno, nonostante oggi il consumo di musica sia decisamente maggiore, gli introiti non sono sufficientemente proporzionali a quanto effettivamente viene ascoltato.

L'ultima fase della filiera del “piccolo” settore è rappresentata dal consumo. Nel modello di Ardizzone e Barbarito vengono distinti otto diversi canali di fruizione della musica. Al primo posto (anche se oggi dovrebbe stare al secondo) troviamo il supporto fisico quindi principalmente cd e vinile. In secondo luogo abbiamo la musica digitale82 che possiamo suddividere a sua volta in download e streaming. Poi ovviamente i media e quindi radio e TV e tutti quei locali dove viene diffusa la musica (discoteche, centri commerciali ecc.). Un'altra modalità di fruizione è legata alle sincronizzazioni, cioè la musica ascoltata negli spot pubblicitari o nei film. Infine la più antica modalità di fruizione è la musica dal vivo e quindi i concerti.

Veniamo adesso al “grande” settore. Come già detto, esso comprende il “piccolo” settore e tutta una serie di altri elementi necessari per il processo di produzione e consumo della musica. Infatti, il “grande” settore include sia quei fattori precedenti alla filiera produttiva sia quelli che si posizionano a valle di questa.

I primi sono gli input utili per la creazione dell'opera musicale. Si parla, in particolare della musica stampata e quindi tutte quelle società che realizzano gli spartiti, testi di canzoni, libri didattici ecc., ma anche degli strumenti musicali, indispensabili per poter comporre il brano, e infine delle scuole di formazione musicali che permette lo sviluppo dell'artista e funge anche da educatore alla cultura musicale che condizionerà poi il consumo della musica stessa.

Per quanto riguarda invece gli elementi che troviamo alla fine della filiera, questi sono rappresentati dall'elettronica di consumo, cioè tutti quegli strumenti utili per la riproduzione della musica, e quindi lettori cd, lettori mp3, ma sopratutto, oggi, gli

smartphone, i quali, anche se il loro compito primario non è la riproduzione musicale, sono

diventati degli apparecchi indispensabili per l'industria discografica visto che sono quelli più usati.

82 Nel modello Ardizzone-Barbarito si parla anche di suonerie, ma oggi questo settore è diventato praticamente inesistente.