• Non ci sono risultati.

Un nuovo «sistema simbolico» femminile

7.7 «Le pare di crescere in un certo senso come all’interno»

7.11. Un nuovo «sistema simbolico» femminile

Prima che la mendicante precipiti completamente in quella che Peter Morgan chiama follia e si chiuda nel silenzio, avviene ancora un incontro, in cui si gioca nuovamente la possibilità di un rapporto con la madre. La mendicante è seduta ai bordi di un mercato a Vinh-Long, nella Piana degli Uccelli, con la sua bambina distesa davanti a sé, sul sacco di juta. La mendicante vuole liberarsi della bambina, vuole darla a qualcuno, venderla. Solo la figlia di una signora “bianca” si accorge di lei. Quest’ultima, dopo le insistenze della figlia, acconsente a prendersi cura della bambina della mendicante. Come si può vedere, in questo episodio romanzesco è riconoscibile l’episodio reale e autobiografico che vide protagoniste Duras bambina, sua madre, la mendicante e la figlia di quest’ultima.

Marcelle Marini legge l’incontro fra queste quattro donne come un momento in cui si compie un’elaborazione simbolica della differenza femminile. Cedendo la propria bambina a un’altra donna, che la accoglie amorevolmente, la mendicante si stacca dal proprio conflitto con l’origine e contribuisce

a produrre un «sistema nuovo»217, di origine femminile. Nel momento in cui la bambina viene accolta

dalla donna bianca, la mendicante si libera dell’immagine del femminile come materno, come «manque

charnel, appétit bestial, corps matière, lieu passive de la reproduction», in opposizione al maschile paterno che,

216 Marguerite Duras, Il nero Atlantico, cit., p. 84-89.

179

invece, «est signifiante, origine de la part de l’humain en nous»218. D’altra parte, il fatto che la bambina venga

accolta amorevolmente fa in modo che essa “funzioni” come «corps symbolisé où se reconnaître comme sexe

féminin désirable et désirant»219. Infine, la piastra che la mendicante riceve dalla donna “bianca”, “in

cambio” della bambina, diventa un significante simbolico del fatto che la mendicante può tornare al mondo come una donna desiderabile e desiderante, « come uccello, pesco in fiore».

Tuttavia, perché anche questo incontro non riesce a innescare un processo di cambiamento positivo e la mendicante precipita infine completamente nella follia? Marini scrive che è l’assenza anche di un solo sguardo, l’assenza di ogni tenerezza da parte degli uomini a determinare il crollo di questo nuovo «sistema simbolico» femminile che si sta creando in questo episodio. La studiosa si riferisce in particolare al momento in cui un dottore, chiamato dalla signora “bianca”, viene a visitare la bambina. L’uomo non ha alcun gesto di tenerezza né nei confronti della bambina né in quelli della mendicante, ma nemmeno verso la signora “bianca”. Il dottore non riconosce alcun desiderio, ma solo un bisogno. A questo proposito Marini, citando Irigaray, scrive:

«ce qui manque c’est “la métaphorisation primaire du désir […] correliée à la relation entre le père et la mère, un homme et une

femme, donc à la différence des sexes”. […] Et le système socio-symbolique en vigueur au dehors de cet univers des femmes (et des

enfants) figuré par le jardin de Vinh-Long, a le dernier mot. Marguerite Duras pousse à l’extrême l’agressivité toujours lisible dans l’abandon, le refus ou l’attention distraite inséparables de ce qu’on appelle la fonction paternelle. Elle met en scène les conséquences de la quête entre femmes et de l’ambivalence à l’égard de la métaphore paternelle: à moins de rester entre femmes, c’est la folie, l’errance, l’exclusion radicale ou l’autodestruction, faute d’issue positive»220.

Che nella scena della “vendita” della bambina sia in questione per la mendicante il rapporto con l’origine lo conferma l’ossessivo ritorno dell’immagine della madre, evocata dal canto di Battambang:

«La madre, magra di collera, tutt’a un tratto, folgora la memoria. […]

Ritornare a Battambang, rivedere quella creatura magra, la madre. Picchia i figli. […] Rivederla prima di crescere, una volta, prima di andarsene e forse morire, rivedere quella collera. […]

Parlare la lingua di Battambang, ben nutrita com’è questa sera. Rivedere la donna più cattiva fra quante ha mai conosciuto, altrimenti chi mai diventerà? Chi mai?»221.

La tentazione di tornare dalla madre si presenta con un’ostinazione angosciosa. La mendicante sembra voler tornare per chiudere un conto, quasi che solo così potesse veramente diventare qualcuno. E forse è vero. La scena dell’incontro con la donna “bianca”, forse, ha riacceso le speranze di poter incontrare e affrontare la madre, liberarsi dall’interdetto che quest’ultima ha fatto pesare sulla ragazza, sul suo sesso, sul suo desiderio, sulla sua lingua e sulla sua possibilità di costituirsi come soggetto.

218 Ivi, p. 216. (“mancanza carnale, appetito bestiale, corpo materia, luogo passivo della riproduzione”, “è significante,

origine della parte umana in noi”. Tr. mia)

219 Ivi, p. 258. (“corpo simbolizzato in cui riconoscersi come sesso femminile desiderabile e desiderante”. Tr. mia)

220 Ivi, p. 263. (“ciò che manca è «la metaforizzazione primaria del desiderio correlata alla relazione tra il padre e la madre, un

uomo e una donna, dunque alla differenza dei sessi». […] E il sistema socio-simbolico in vigore al di fuori di questo universo di donne (e di bambini) figurato nel giardino di Vinh-Long, ha l’ultima parola. Marguerite Duras spinge all’estremo l’aggressività sempre leggibile nell’abbandono, il rifiuto o l’attenzione distratta inseparabili da ciò che viene chiamata la funzione paterna. Lei mette in scena le conseguenze della ricerca tra donne e dell’ambivalenza rispetto alla metafora paterna: a meno di non restare tra donne, è la follia, l’erranza, l’esclusione radicale o l’autodistruzione, invece di una soluzione positiva”. Tr. mia)

180

Questo, però, non succederà, forse perché, come scrive Marini, nessuno riconosce in lei questa speranza o forse perché, come si è visto, la madre non è già più raggiungibile.

«È troppo tardi per ritornare dalla madre, ritornare a giocare, ritornare nel nord [Nord] per dire buongiorno e ridere con gli altri, farsi picchiare da lei e morire sotto le sue botte. Prende la piastra fra i seni e la guarda alla luce della luna. Non la restituirà, se la rimette fra i seni e allora comincia ad avanzare. Questa volta, sì, avanza»222.

Lei avanza, ma in che direzione? È partita, ma verso dove?

Documenti correlati