• Non ci sono risultati.

Il rapporto fra Il rapimento di Lol V Stein e L’amore

7.12 «Non si sbaglia mai più»

8.2. Il rapporto fra Il rapimento di Lol V Stein e L’amore

Il rapporto fra Il rapimento di Lol V. Stein e L’amore è complesso. Non si può dire, infatti, che il secondo romanzo sia il “seguito” del primo nel senso tradizionale del termine. Si può parlare piuttosto di una “ripresa”: Duras ritorna presso i luoghi e presso i personaggi di Il rapimento di Lol V. Stein.

Questo stesso movimento di ripresa è nel cuore del primo romanzo, quando Lol ritorna presso la scena del ballo, durante il quale è stata abbandonata da Michael Richardson, e la riattualizza. Si è visto, però, che tale ritorno al ballo di S. Tahla non comporta una rielaborazione o un superamento dell’evento. Lol rimane bloccata nella ripetizione dell’evento stesso, nel quale si è rivelato l’impossibile del suo desiderio. Il ballo di S. Tahla non si sviluppa, ma piuttosto si ripete: l’impossibile del desiderio rimane tale. L’amore, tornando sulle vicende di Il rapimento di Lol V. Stein, condivide il movimento di ripresa interno a quest’ultimo, che si affaccia su un impossibile. I personaggi di L’amore si ritrovano ancora davanti all’impossibile della scena del ballo e sono immersi nella follia, che si è generata a partire da quell’impossibile stesso.

188

Tuttavia, nel passaggio da un testo all’altro intervengono degli evidenti cambiamenti. L’amore è un testo molto oscuro, quasi indecifrabile anche nella forma. Raynalle Udris, nel suo testo Welcome

Unreason. A study of ‘madness’ in the novels of Marguerite Duras, analizza questi cambiamenti in relazione ai luoghi e agli spazi dei due romanzi. Si è detto che sia Il rapimento di Lol V. Stein sia L’amore sono ambientati a S. Tahla o S. Thala. Nonostante questo gli spazi dei due romanzi risultano molto diversi:

«In the movement from Le ravissement de Lol V. Stein to L’Amour, a reduction in the complexity of space has […] taken

place»238.

I luoghi di L’amore non sono più realistici, come lo erano quelli di Il rapimento di Lol V. Stein:

«many of the images used to picture the setting of L’Amour establish a geometrical graphic configuration. This topography –

often pictured in movement – appears concomitant to a simplification of space, a thinning-out process which forms a counterpoint to what happens in Le ravissement de Lol V. Stein»239.

Il mondo di L’amore, inoltre, è caratterizzato dalla fluidità, legata all’acqua, mentre quello di Il

rapimento di Lol V. Stein, a parte qualche riferimento al mare, è rigido e fisso. Lo spazio, inteso in generale come forma vuota, viene dunque svuotato di luoghi particolari e tangibili. Infine, Udris sottolinea come in L’amore sia presente un movimento di oltrepassamento e trasgressione dei limiti di questo stesso spazio vuoto, che apre su un “al di là” ieratico e sacrale:

«The ‘sacralisation’ of L’Amour results in the recognition of a ‘beyond’, characterized by a return to the Origin taken in its

universal mythical sense. In the temporal circularity which ensues the two concepts of end and origin become fused, as if the setting of

L’Amour had moved outside Space and Time, and as such had become a prerequisite for the actualization of Unreason»240.

Lo spazio di L’amore perde, dunque, qualsiasi pretesa realistica per adattarsi al vuoto, su cui apre la follia di Lol, e per lasciarsi invadere da esso. Lo spazio di L’amore è uno spazio mentale, immaginario: è lo spazio della follia di Lol.

Nel complesso dello studio di Udris sulla follia nelle opere di Duras, L’amore «corresponds to the positive

pole of madness, with the characters’ liberation from the constraints of society and the actualization of another mode of desire»241. Secondo la studiosa, infatti, la follia di Lol in Il rapimento di Lol V. Stein non è che l’esito di un misconoscimento del suo desiderio, impossibile da accettare all’interno dell’ordine sociale a cui lei appartiene. Dichiarare Lol folle sarebbe solamente una maniera per difendersi dalla modalità del suo desiderio, che, secondo Udris, non è un desiderio di morte; esso sarebbe piuttosto un desiderio che,

238 Raynalle Udris, Welcome Unreason. A study of ‘madness’ in the novels of Marguerite Duras, Rodopi, Amsterdam – Atlanta 1993, p.

171. [“Nel passaggio da Il rapimento di Lol V. Stein a L’amore è avvenuta una riduzione della complessità dello spazio”. Tr. mia.]

239 Ivi, p. 159. [“molte delle immagini usate per raffigurare l’ambientazione di L’amore istituiscono una configurazione grafica

geometrica. Questa topografia – spesso ritratta in movimento – si associa a una semplificazione dello spazio, a un processo di riduzione che costituisce un contrappunto a ciò che succede in Il rapimento di Lol V. Stein”. Tr. mia]

240 Ivi, p. 194. [“La ‘sacralizzazione’ di L’amore appare nel riconoscimento di un ‘al di là’, caratterizzato dal ritorno all’Origine,

intesa nel suo senso mitico e universale. Nella temporalità circolare che ne risulta, i due concetti di fine e origine si fondono, come se l’ambientazione di L’amore si fosse spostata fuori dello spazio e del tempo e, come tale, fosse diventata il prerequisito per l’attualizzazione della follia”. Tr. mia]

241 Ivi, p. 231. [L’amore “corrisponde al polo positivo della follia, con la liberazione dei personaggi dalle costrizioni della

189

sorpassando e annientando la soggettività, non contempla l’esclusività e che può realizzarsi solo in una triangolazione che non arresta la circolazione del desiderio. In L’amore tale desiderio riuscirebbe a realizzarsi, al prezzo, però, di un definitivo e assoluto abbandono della ragione. Tale abbandono non smentisce, ma anzi conferma la separazione e la reciproca esclusione fra follia e ragione. Di conseguenza, il desiderio di Lol rimane ancora incomunicabile e socialmente inaccettabile:

«The text of L’Amour largely evacuates the social aspect and madness becomes an experience broadly linked to a universal

problem. […] the text of L’Amour presents only an individual solution»242.

Nel passaggio da Il rapimento di Lol V. Stein a L’amore si assisterebbe, dunque, a una radicalizzazione della follia, che invade tutto lo spazio, fino a trasformare quest’ultimo in una configurazione del fantasma stesso di Lol.

Documenti correlati