La capacità delle grandi città risiede nella loro possibilità di strutturarsi in reti trans-confinarie che, scavalcando la dimensione nazionale, collegano la dimensione locale con quella globale, contribuendo ad una perdita d’importanza dello Stato-nazione come principale interprete delle trasformazioni globali. Le città rappresentano un’importante articolazione del sistema globale, i principali attori concentrano in esse la loro attività e, attraverso le città, transitano la maggior parte dei flussi finanziari ed informativi. I processi di globalizzazione fino ad ora descritti, sono stati sostenuti dallo sviluppo delle tecnologie ed in particolare modo per quelle che concernono l’elaborazione e la trasmissione di dati ed informazioni. La rivoluzione tecnologica odierna è incentrata sulle tecnologie dell’informazione, che comprendono la microelettronica, la computer science, le telecomunicazioni e l’ingegneria genetica.
I computer hanno aumentato la loro capacità di memoria e la capacità di elaborare e processare informazioni. La tecnologia informatica trova applicazione in tutti gli ambiti, da quelli professionali-lavorativi a quelli domestici fino a quelli sociali. Le telecomunicazioni hanno sviluppato le loro potenzialità e permettono di collegare vari punti del pianeta. I cavi in fibra ottica consentono la trasmissione di dati in quantità superiore al passato e le principali dorsali delle reti telefoniche e di Internet, compresi i collegamenti internazionali, sono in fibra ottica. La digitalizzazione si è imposta come sistema dominante perché, da un lato rende più economica la produzione delle informazioni e dall’altro, espande i mercati e i confini della loro fruizione, permettendo l’interattività dei moderni sistemi comunicativi.
Le nuove tecnologie applicate all’informazione e alla comunicazione hanno inoltre prodotto, come si è visto, una contrazione del tempo e dello spazio. La distanza tra i vari punti si è annullata; il tempo è quello della contemporaneità (Castells, 2010). Migliaia di dati possono essere trasmessi contemporaneamente in frazioni di secondo; le notizie vengono apprese nel momento in cui accadono. Il mondo del lavoro è stato completamente trasformato: ad una progressiva delocalizzazione delle produzioni si assiste negli ultimi anni ad una ulteriore delocalizzazione nel campo dei servizi. A beneficiare di questi nuovi strumenti sono stati soprattutto i campi della finanza e dell’informazione. I network mondiali trasmettono le notizie in tempo reale senza soluzione di continuità. I centri finanziari spostano ogni giorno, senza sosta, milioni di azioni e di valute dov’è più conveniente: apre la borsa di Londra chiude Tokyo, chiude Londra apre New York, chiude New York e riapre Tokyo, senza sosta.
Il pianeta è avvolto da una rete globale all’interno della quale flussi informativi e finanziari scorrono ininterrottamente attraverso i vari nodi interconnessi tra loro. Si è affermato negli ultimi decenni un nuovo paradigma tecnologico la cui importanza storica è paragonabile a quella rivestita in passato dalle rivoluzione industriale62. Castells sottolinea cinque aspetti che ritiene caratteristici di questo nuovo paradigma.
Il primo riguarda l’informazione che ne rappresenta la materia prima. La particolarità delle nuove tecnologie consiste nella loro capacità di generare un meccanismo di retroazione tra informazione e tecnologie. La peculiarità sta nell’applicazione della conoscenza e dell’informazione a dispositivi per la generazione della conoscenza e l’elaborazione dell’informazione. Una volta introdotta, la tecnologia viene fruita dagli utenti; attraverso l’utilizzo viene rielaborata e ridefinita la tecnologia stessa. Le nuove tecnologie dell’informazione non sono semplicemente strumenti da applicare, ma processi da sviluppare. Chi utilizza e chi produce sono spesso la stessa persona (Castells, 2002a). L’informazione quindi rappresenta un valore aggiunto per la sua capacità d’influenzare la tecnologia e la rielaborazione esercitata dagli utenti sulla tecnologia stessa produce come conseguenza uno stretto rapporto tra i processi sociali di creazione e manipolazione dei simboli e la capacità di produrre ed erogare beni e servizi, cioè tra la cultura della società e le forze produttive63. Queste considerazioni ci introducono al secondo aspetto del nuovo paradigma: essendo l’informazione parte integrante di ogni attività umana, il nuovo medium tecnologico influenza tutti gli ambiti della nostra esistenza quotidiana, individuale o collettiva. La terza caratteristica riguarda la struttura o l’insieme di relazioni connesse all’altissimo livello d’interattività proprio delle nuove tecnologie: la rete. La logica a rete permette di strutturare le relazioni pur mantenendo un alto grado di flessibilità. La rete è infatti una struttura aperta, in continua trasformazione. Inoltre, quando la rete si sviluppa, lo fa in modo esponenziale ed esponenziali sono i benefici che se ne traggono, mentre il costo cresce in modo lineare. La morfologia della rete quindi appare adatta agli imprevedibili modelli di sviluppo derivanti dalla complessità delle interazioni delle nuove tecnologie dell’informazione. Il quarto aspetto concerne la flessibilità: la capacità del sistema di rielaborare i processi in atto e di riconfigurarsi pur mantenendo costante la struttura. Questa fluidità organizzativa permette il cambiamento costante delle regole e degli elementi dell’organizzazione senza distruggere quest’ultima. La quinta caratteristica del nuovo paradigma tecnologico riguarda l’integrazione, più esattamente dalla
62 Castells individua e definisce un nuovo paradigma tecnologico, l’informazionalismo, caratterizzato dalla centralità dell’informazione e dalla capacità umana di rielaborare e accrescere la conoscenza e l’informazione. Così come il paradigma precedente, l’industrialismo, ha reso possibili la forma di organizzazione sociale dominante fino al XX secolo, così l’informazionalismo induce ad una nuova forma di organizzazione sociale, strutturata in reti di relazioni, la network society. Cfr. M. Castells, 2002a, La
nascita della società in rete, EGEA Università Bocconi, Milano
63 “In tal modo i computer, i sistemi di comunicazione e la decodificazione e programmazione genetica rappresentano tutti amplificazioni ed estensioni della mente umana. Ciò che pensiamo, e il modo in cui lo pensiamo, si manifestano sotto forma di beni, servizi, produzione materiale e intellettuale, che si tratti di cibo, abitazione, sistemi di comunicazione e trasporto, computer, missili, salute, istruzione o immagini”
crescente convergenza di tecnologie specifiche in un sistema altamente integrato (Castells, 2002a). Microelettronica, telecomunicazioni e computer sono ormai tutti integrati in sistemi informativi; è difficile concepire un prodotto senza pensare alle variabili derivanti dall’interazione con altri prodotti. Le telecomunicazioni sono legate al computer che dipende dalla potenza dei microprocessori che sono studiati in rapporto al computer. Anche le biotecnologie stanno procedendo verso un’integrazione tra microelettronica e biologia.
E’ d’aiuto sottolineare che la convergenza sin qui descritta va intesa in un duplice modo sia tecnologico che culturale64. La realtà che ci si presenta è quella di una società strutturata in reti di relazioni, con un forte livello d’integrazione reso possibile dalle nuove tecnologie. L’elemento principale di comunicazione è rappresentato dall’informazione che all’interno del sistema viene continuamente rielaborata e perfezionata. L’arricchimento dell’informazione contribuisce a quello della tecnologia; esiste infatti uno stretto legame tra informazione, conoscenza e tecnologia che attraverso un meccanismo di retroazione si alimentano a vicenda. L’importanza dell’economia e della finanza nell’ambito del sistema capitalistico inserisce a pieno titolo il capitale finanziario tra gli elementi dominanti del sistema. Il capitale finanziario è orientato al profitto ed investe nelle attività più redditizie che sono quelle ad alto contenuto tecnologico e informativo. Informazione, conoscenza, tecnologie e capitale finanziario sono gli elementi costitutivi dominanti della struttura globale. La rete globale è strutturata intorno ai flussi finanziari.
La rete è un insieme di nodi interconnessi tra loro65. Le città globali, che abbiamo prima descritto, rappresentano i principali nodi attraverso i quali transitano le informazioni e i flussi finanziari, ma non sono gli unici. Altri attori sono inseriti nella rete globale o nelle sottoreti di pertinenza e tutti sono inseriti a differenti livelli nel sistema di comunicazione globale. Gli attori in campo tendono ad aggregarsi in base al loro orientamento o specializzazione, strutturandosi in sottosistemi di un sistema più ampio66. Per esempio possiamo avere un sistema politico, un sistema economico, un sistema culturale, che possono essere rappresentati come sottosistemi del sistema globale. Così il sistema economico, per esempio, è articolato in vari sottosistemi più piccoli, l’impresa, la banca, la stessa amministrazione pubblica quando agisce come soggetto economico. Questi sistemi utilizzano dei differenti codici67 comunicativi
64 A tal proposito Cfr. H. Jenkins, 2007, Cultura convergente, Apogeo (collana Apogeo Saggi), Milano 21 65
Un nodo è un punto in cui una curva interseca se stessa. Che cosa sia concretamente un nodo, dipende dal tipo di reti cui si fa riferimento. Cfr. Castells, 2002a, La nascita della società in rete, EGEA Università Bocconi, Milano
66 Occorre specificare che ogni sottosistema rappresenta un ambiente per gli altri sottosistemi: “Differenziazione del sistema non significa che tutto venga scomposto in parti e che, di conseguenza, considerato a questo livello, esso sia composto solo da queste parti e dalle relazioni tra le parti. Piuttosto ogni sistema parziale ricostruisce il sistema complessivo, al quale appartiene e alla cui autopoiesi partecipa, attraverso una propria differenza tra sistema e ambiente” in N. Luhmann, R. De Giorgi, 1992,
Teoria della società, Franco Angeli, Milano
67 “Con codice si intende una regola di duplicazione che consente di correlare ad ogni entità che cada nel suo campo d’applicazione un’entità corrispondente.[…] Le schematizzazioni binarie sono tipi specifici di distinzioni caratterizzate da un rigido binarismo con l’esclusione di terzi valori. […] Caratteristiche della
in rapporto alla loro funzione specifica. Cosi per esempio il sistema finanziario selezionerà le operazioni da fare distinguendo se portano un guadagno economico oppure no; diversamente un leader politico cercherà di presentarsi e di compiere azioni che concorrano ad aumentare il consenso degli elettori nei suoi confronti. I codici servono ai vari sistemi per selezionare le operazioni da compiere in rapporto alla complessità dell’ambiente esterno e nello stesso tempo rappresentano informazioni attraverso le quali il sistema modifica la propria struttura. Più aumenta la complessità dell’ambiente e più aumenta la complessità del sistema che seleziona tra le operazioni da compiere e quelle che gli garantiscono la sopravvivenza.68
L’incontro tra la chiusura operativa dei sistemi e la realtà aperta della rete induce a riflettere su di un paio di considerazioni. La prima concerne la contemporaneità delle azioni determinata dalla velocità propria delle nuove tecnologie. La nuova struttura tecnologica, capace di collegare ogni punto del pianeta annullando lo spazio ed il tempo tra i luoghi, si offre come strumento ideale per le dinamiche interne dei sistemi, basate su selezioni codificate altamente efficienti. La dimostrazione più evidente, in riferimento a questo aspetto, è rappresentata dal sistema finanziario. Il codice “guadagno-non guadagno” applicato alle nuove tecnologie collegate nella rete mondiale permette di spostare masse di capitali in pochi secondi, aumentando gli utili perché aumentano le possibilità d’investimento, ma creando nello stesso tempo forti squilibri all’interno del sistema. La seconda considerazione riguarda la struttura reticolare dei collegamenti, la quale è ad un tale livello che qualsiasi azione nell’ambito della rete si riflette immediatamente per tutta la rete stessa. La rete rappresenta una realtà aperta perché flessibile alle continue sollecitazioni che riceve, una struttura in continua trasformazione. Ridurre la complessità da parte dei sistemi e dei sottosistemi diventa estremamente difficile. Tornando all’esempio di prima, lo stesso sistema finanziario rischia di essere vittima di se stesso perché le sue operazioni si moltiplicano sia in positivo che in negativo in tutto il sistema e possono provocare conseguenze anche per gli altri sottosistemi; per esempio per il sistema politico e produttivo.
Queste ultime considerazioni introducono un ulteriore argomento concernente il rapporto tra potere e sistema o più precisamente riguardo alla configurazione del potere all’interno del sistema stesso, che presenta due aspetti in contraddizione tra loro. Nel primo aspetto il potere si presenta come totalizzante. Il sistema globale ha raggiunto un grado tale d’integrazione che una rottura in un punto qualsiasi rischia di riflettersi su tutto il sistema nel suo complesso, come lo scioglimento di un nodo nella rete può condurre ad un progressivo scioglimento di altri nodi fino al disfarsi della rete stessa. Come una
binarietà è quindi una drastica riduzione, che restringe l’infinita gamma delle possibilità a due sole opzioni collegate attraverso una negazione” C. Baraldi., G. Corsi, E. Esposito, 1996, Luhmann in
glossario, Franco Angeli, Milano
68 “La complessità di un sistema è complessità organizzata. Essa consiste nella relazionabilità selettiva tra gli elementi del sistema: è l’organizzazione selettiva dell’autopoiesi del sistema.” L’autopoiesi è la capacità del sistema”di produrre e riprodurre esso stesso e gli elementi che lo costituiscono”. Cfr. C. Baraldi., G. Corsi, E. Esposito, 1996, Luhmann in glossario, Franco Angeli, Milano
torre, per cui togliere un tassello della stessa equivarrebbe a farla crollare. Da qui l’esigenza del sistema stesso di tutelarsi e di garantirsi la sopravvivenza. Il potere esercitato dal sistema è, da questo punto di vista, totale ed ogni azione è tollerata nella misura in cui tende ad integrarsi con il sistema stesso. Nell’altro aspetto il potere si presenta debole, sfuggente. Le decisioni prese, nell’ambito del sistema e dei vari sottosistemi, sono meno vincolanti perché diluite nella struttura aperta, flessibile e continuamente mutevole della rete globale che rende impossibile per chiunque esercitare un potere assoluto, che si presenta diffuso nelle infinite connessioni della rete del sistema globale. Il potere allora consiste nella capacità di accendere gli “interruttori” (Castells, 2002a) che connettono i vari nodi della rete.
Qualunque decisione presa, però, non può prescindere dalla realtà costituita dal costante flusso dell’informazione e del capitale finanziario, tra loro strettamente legati, che percorrono i nodi della rete e ne modificano continuamente la struttura. La morfologia della rete prevale nelle scelte e nelle decisioni: “il potere dei flussi si afferma sui flussi di potere” (Castells, 2002a).
Il nuovo paradigma tecnologico nella sua pervasività investe tutti gli ambiti di vita, dalla politica all’economia, dal sociale alla cultura. Le forme del pensiero, l’azione dei soggetti, l’organizzazione sociale non possono prescindere da tutto ciò. Si produce uno scarto, nella dimensione spazio-temporale, tra le funzioni dominanti che si esplicitano nei flussi informativi e finanziari della rete globale ed i partecipanti alla vita sociale. Mentre il capitale è nella sua essenza globale e come tale agisce, il lavoro è locale, frammentato nell’organizzazione, disaggregato; diviso nell’azione collettiva si individualizza. Le funzioni dominanti vivono lo spazio dei flussi organizzate in rete che le connettono a livello globale; le funzioni subordinate, le persone, vivono lo spazio dei luoghi, in dimensioni locali, frammentate, distanti tra loro. Il tempo dei flussi è il tempo asincrono, la contemporaneità degli eventi, quasi una negazione del tempo stesso. Il tempo dei luoghi, delle persone, è il tempo sincrono dell’orologio, della vita quotidiana. Le forme dominanti della rete costruiscono un nuovo ordine sociale che esclude le funzioni non essenziali, i soggetti e i gruppi subordinati, i territori senza importanza. Queste entità possono essere territori o nazioni marginali dal punto di vista della geopolitica e dell’economia, oppure enclave localizzate all’interno di aree avanzate e politicamente dominanti; pensiamo alle differenze esistenti tra zone o quartieri all’interno delle stesse città globali. Non che gli individui, i gruppi, i luoghi scompaiano, ma sono ininfluenti nell’organizzazione delle forme del lavoro, nella creazione dei codici culturali, nelle decisioni in campo politico ed economico. Il nuovo ordine sociale è vissuto come una sequenza di eventi casuale, automatizzata, dettata dalla logica incontrollabile dei mercati, della tecnologia, dell’ordine geo-politico, verso la quale si è impotenti, incapaci di esercitare alcun potere sul corso degli eventi.